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'''Trappola sulla Metropolitana''', titolo originale ''Train Fear'', è un film del [[2015]] diretto da [[Takeshi Kitano]]. Il [[regista]] si ostina però a negarlo,: è probabile che l'abbia fatto durante uno dei suoi terribili attacchi di [[sonnambulismo]].<br /> Il protagonista è [[Steven Seagal|Stefano Maregal]], già apprezzato in {{s|capolav}} altri film nei quali c'era da menare a qualcuno. Serviva comunque un attore in possesso di un'eccellente staticità della mimica facciale, quindi in grado di comunicare il sentimento di "indifferente e rassegnata costernazione".<br /> È il seguito di ''[[Trappola in autogrill]]'', altra fortunata pellicola in cui l'attore aveva già interpretato il personaggio dell’ex [[marine]], [[cuoco]], [[agente segreto]], [[guida turistica]], domatore di [[Tigre|tigri]] e [[ambientalista]] Casey Ryback.
{{Dialogo2|Terrorista|Non puoi venire a Ponte Mammolo e sperare di uscirne indenne!|Casey Ryback|CalmateCarmate, ciccio! Prima che arrivassi io se chiamava Ponte Brontolo!}}
Il film è ambientato nella [[Metropolitana di Roma]], che occupa il sesto posto nella classifica dei "Luoghi totalmente avversi alla vita umana", esattamente tra: ''Tundra siberiana'' e ''DesetoDeserto del Mojave''.
 
== Personaggi principali ==
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=== Scena 2. La prima cellula arriva in Italia ===
'''[[Lampedusa]] - [[22 luglio]] 2015, 5:22 am'''.
[[File:terroristi su barcone immigrati.jpg|right|thumb|280px|Djamal e Tarik, perfettamente camuffati, raggiungono l'Italia.]]
* Djamal Al Shibani: esperto in esplosivi. Può assemblare una [[bomba]] semplicemente [[Uomo che fa la spesa|facendo la spesa in un supermercato]]. Nella sua ultima missione ha ucciso l'ambasciatore inglese a Fangul, si è servito di un micidiale ordigno contenuto in una scatola di [[tè]] al cardamomo, che si è innestatoinnescato tirando il filetto del filtro.
* Tarik El Khaoushi: supporto logistico. Per sei mesi ha [[Pakistano che per strada tenta di venderti le rose|venduto rose]] nei ristoranti della [[Roma|Capitale]], conosce il territorio e la differenza tra i biglietti BIRG, BTR, CIS e CIRS, di cui i romani ignorano perfino l'esistenza.
Appena scesi dal barcone vengono controllati dalla [[Polizia]].
{{Dialogo2|Poliziotto|Da dove venite?|Djamal|Da là (indicando il mare col dito)}}
{{Dialogo2|Poliziotto|Volete presentare domanda per l'asilo politico?|Djamal|No, vorremmo arrivare a Roma per fare un attentato.}}
{{Dialogo2|Poliziotto|Meglio così, non ne potevo più di riempire scartoffie inutili.|Tarik|Sa dirmi dove poter acquistare un [[fucile a pompa]]?}}
{{Dialogo2|Poliziotto|Chiedete a Turi, lo trovate uscendo sulla destra.|Tarik|Ok, grazie!}}
Li prende in carico Turi Panzanè, un volontario della [[Protezione Civile]] segretamente affiliato alla [[Mafia|famiglia Zappalà]], che li carica su un furgone assieme ad alcuni [[marocchini]]. La destinazione è l'entroterra ragusano, con l'obbiettivo di farne schiavi in una piantagione di melanzane. Durante il trasferimento i due vengono stuprati, tentano di resistere ma la situazione peggiora a causa delle numerose buche sulla strada, che giocano a favore della compagine africana. Per loro fortuna arriva una telefonata all'autista, gli ordini sono cambiati: dovranno essere portati in un centro di accoglienza a [[Latina]], nell'ottica del nuovo business sviluppato dalla ghenga di [[Mafia Capitale]].