Takeshi Kitano

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Un raggiante perplesso triste imperturbabile Takeshi Kitano alla premiazione del suo film Outrage a Cannes.

Takeshi Kitano (北野武, Kitano Takeshi) conosciuto anche come Beat Takeshi (ビートたけし, Bīto Takeshi) o meglio ancora come "quello nei film sulla Yakuza con la faccia storta", è un regista, sceneggiatore, attore, montatore[1], scrittore, pittore[2], presentatore e autore televisivo giapponese. Nell'ambiente è chiamato affettuosamente "toma intarō ne shī makuta" che, nel dialetto parlato a Kagoshima, vuol dire: faccio tutto da solo che voi non capite una sega.
Per alcuni è il degno erede del grande Akira Kurosawa, per gli altri fuori del manicomio è un discreto regista.
Takeshi ha una figlia, la cantante Shoko Kitano, di cui ha diretto un videoclip musicale e comperato l'intera produzione discografica.

« Basta con armi e sparatorie, nella mia seconda vita cinematografica voglio parlare di bellezza, di pace e di donne. »
(Kitano durante la memorabile sbornia del 2004 al Sushi-Bar Sà Dé Sakè di Osaka.)
« Yoshida! Tu vieni con me, irrompiamo nella base dei Sannokai e mentre tu spari io ti copro! »
(Otomo (interpretato da Kitano) durante una scena del film Outrage.)
« Ma Otomo, che dici? Saranno almeno in venti!! Facciamo così: tu spari a tutti mentre io mi copro tua sorella! »
(Yoshida (interpretato da Budhīno Yomō) che ironizza sulle battute del copione e fa incazzare Kitano.)

La caratteristica principale del Kitano attore è che ha una faccia[3] in grado di assumere circa trenta espressioni diverse, simultaneamente.
Come regista ha elaborato una personale tecnica di ripresa che prevede: piano flambeau, luci a proravia e vento di bolina.

Biografia

Takeshi Kitano e suo padre Jack Palance.

Takeshi Kitano nasce a Tokyo il 18 gennaio 1947 ed è tuttora vivente[ad occhio e croce]. Può senz'altro definirsi "figlio d'arte", suo padre è infatti l'attore Jack Palance (che non l'ha ufficialmente riconosciuto) dal quale ha ereditato geneticamente l'inconfondibile ghigno. La madre è Ciōduaghi Kitano, una costumista conosciuta da Palance sul set del film L'urlo di Chen terrorizza discretamente l'Arizona, con Bruce Lee, Spike Lee e Sevedemō Lee.

Gli inizi

La sua prima esperienza artistica risale al 1973 al Français, un locale di spogliarello di Asakusa. Nel locale, fra una manovella e l'altra, si esibiscono (a loro rischio) dei comici di cabaret. Una sera uno degli artisti è colto da un improvviso attacco di acne, non può salire sul palco e Kitano deve sostituirlo. Il successo lo colpisce all'improvviso, come pure un posacenere in ghisa lanciato da uno che voleva vedere i culi. Il regista rimane cinque anni al Français, di cui tre svenuto, perfezionando la recitazione sotto l'ala protettrice del famoso comico Senzaburo Fukami[4].
Nel 1978 tenta di "sfondare" negli USA. La sua inesauribile vena comica lo porta a presentarsi ad un provino per sostituire il vecchio attore del Clown Bozo, non andò benissimo. Negli States di quegli anni Bozo è considerato un'icona sacra, è il personaggio comico più divertente dopo il presidente Jimmy "nocciolina" Carter. Al termine della sua esibizione due tizi del casting tentano di strangolarlo. Scampa ai feroci pestaggi grazie ad un corso di Tanatosi per niubbi, si finge morto emettendo dalle ascelle uno sgradevole odore di carogna.

I primi successi

Nel 1978 Kitano partecipò ad un provino per interpretare il Clown Bozo.

Nel 1980, tornato in Giappone, diventa popolare con il programma televisivo Takeshi's Castle, trasmesso successivamente in tutto il mondo. In Italia è conosciuto per l'edizione curata dalla Gialappa's Band nella trasmissione Mai dire Banzai.

Per la Gialappa's Band Takeshi era Gennaro, il conduttore di Mai Dire Banzai.

La popolarità però non gli giova affatto, ad ogni nuova puntata del game show la schiera dei suoi nemici si allarga. Gli ex concorrenti, imbufaliti per le prese in giro di Takeshi, iniziano a tramare in segreto. Nottetempo si riuniscono in un capannone abbandonato della periferia e fondano la Brigata No-TAK. Dalle prime innocue lettere minatorie si passa presto alle vie di fatto:

  1. Scambiano il suo pitone domestico con una anaconda di sei metri. Kitano lo crede solo ingrassato e lo mette a dieta ferrea per due settimane. La povera bestia muore di fame.
  2. Mettono fuori uso l'impianto frenante della sua moto. Takeshi ama sfrecciare sulla tangenziale di Tokio e, alla prima uscita, si pianta in una roulotte. Ne approfitta per firmare un autografo e mangiare un boccone con l'ospitale famiglia Kagopocō.

Scoperto il sabotaggio Kitano si eclissa. Va a trovare la madre travestito da donna delle pulizie con secchio e mocio Vileda. Ma i No-TAK non sono fessi e, "sgamato" il trucco, scatenano una vera e propria caccia alla colf. Alla tredicesima donna investita, quella "vecchia volpe" del commissario Sōnaseka trova il denominatore comune:

« Le indagini sono ad una svolta, hanno tutte i capelli neri!![5] »
(Gnoccō Sōnaseka alla conferenza stampa.)

Le indagini puntano al serial killer. I No-TAK celebrano degnamente l'idiozia del poliziotto stappando un cartone di Tavernello del '72.

La consacrazione

Kitano è un maniaco del perfezionismo, se una scena viene male si autopunisce.
« Quando "il Maestro" mi ha voluto nel suo film Furyo non riuscivo a crederci. Fare un film di guerra che tratta di omosessualità, con un attore che si chiama Tom Conti, un musicista giapponese, quel "sellerone" biondo di David Bowie ed io che sono un comico. Solo a quel matto di Oshima poteva venire in mente!! »
(Takeshi Kitano intervistato dalla rivista Mala Tempura.)

Nel 1983 Kitano passa al grande schermo e cambia prudentemente il nome in Beat Takeshi. Dopo una breve apparizione in Furyo di Nagisa Oshima, viene scritturato per il ruolo da protagonista in Violent Cop. Il regista è Kinji Fukasaku, ma resta vittima di un'aggressione da parte di una squilibrata armata di mocio vileda e rinuncia a girare il film. Kitano aspettava un'occasione del genere e si offre di sostituirlo. La critica accoglie l'uscita del film con moderato entusiasmo, definendolo: "Una stronzata come ce ne sono poche!".
Nel secondo film (Boiling Point) il regista ha quella completa libertà d'espressione che gli era mancata l'anno precedente, libertà che si prendono anche i media:

« Kitano ci ha convinti in modo unanime. Potrà fare bene, come pescatore di halibut! »
(Commento "a reti unificate" dei telegiornali giapponesi.)
Zatōichi e Dolls, due film che l'hanno reso celebre nel suo condominio.

Per tutta risposta, Kitano sfodera due capolavori che mostrano chiaramente l'enorme universo espressivo di cui è capace: Zatōichi e Dolls.

  • Zatōichi (座頭市, letteralmente "Ichi il massaggiatore cieco") è un personaggio letterario creato da Kan Shimozawa, un artista con l'acume inventivo di un grillotalpa. Dai suoi scritti sul personaggio sono stati realizzati (tra il 1962 e il 1989) 26 film e 100 episodi di una serie televisiva, tutti interpretati dall'attore Shintarō Katsu e tutti assolutamente identici. La trama era sempre la stessa: paese vessato dai cattivoni, arrivo del massaggiatore cieco, sterminio dei cattivoni. Quando finalmente si erano levati dai coglioni sia l'attore che il personaggio, Kitano ha voluto girare un altro film. Ma sappiamo bene che Takeshi è un perfezionista e, per entrare meglio nella parte, prima di ogni ciak, si metteva negli occhi del bitumil-catram-solfuro, che lo rendeva cieco per circa tre ore. Dopo aver menomato una decina di attori (subito iscrittisi ai No-TAK) e distrutto beni strumentali per circa seicento milioni di Yen, ha donato al mondo questa opera "che non si può vedere"[citazione necessaria].
  • Dolls (ドールズ, Dooruzu), con questo film Kitano sconfina dal genere "azione" e approda al genere "rigurgito", tanto caro ai giapposotti. Inizialmente doveva essere uno spot pubblicitario per una vendita di bambolotti Cicciobello (in offerta 2x1 ai grandi magazzini Semerarhō di Kyoto). Dopo aver visionato i primi giornalieri, il committente invitò il regista ad impiccarsi con una corda elastica. Takeshi non si rassegna e ne fa un film memorabile, in cui si ritrovano tutti gli elementi che diverranno tipici della sua produzione: che il grigio va bene su tutto, che non ci sono più le mezze stagioni, ma soprattutto, l'umorismo irresistibile di alcune situazioni (come il tizio che si acceca con l'acido per poter incontrare un'attricetta rimasta sfigurata e che non voleva essere vista in quello stato). Uno vero spasso[6].

Il riconoscimento internazionale

Kitano all'ingresso del club per scambisti "Ascella di Loto" e mentre prende le misure al culo di una majalona ivi presente.

L'opera della completa maturazione può essere considerata Il silenzio sul mare (Ano natsu, ichiban shizukana umi), che è quasi un film muto in cui due sordomuti passano intere giornate sul molo vivendo la sofferenza di non poter sentire il rumore del mare (vero protagonista della pellicola). Il film venne osannato dall'Associazione Ciechi di Hyōgo, che pomiciarono indisturbati per tutta la durata della proiezione.
Ma il successo internazionale arriva con Hana-bi - Fiori di fuoco. Nishi è un ex-poliziotto con la moglie malata di leucemia, il migliore amico che rimane paralizzato e la yakuza che lo vuole morto a causa di un debito. Rapinando una banca ottiene un bottino meraviglioso, fugge indisturbato con la moglie e poi si suicida con lei. Ottiene la vittoria del Leone d'Oro alla 54ª Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, come film col personaggio più idiota.

Il Kitano pittore

Due capolav quadri di Kitano: Caro ti ho fatto la cernia e il meraviglioso Orgia allo Zoo.

L'eclettico Kitano è anche un apprezzato pittore. A parte gli elogi per il rifacimento della facciata del palazzo dove abita, ha vinto il concorso "Arti figurative nei loschi figuri" indetto dalla Accademia dei tatuaggi yakuza di Osaka. Alla sua prima mostra personale, presso la Galleria Imbratthamuri a Pishaī, i suoi quadri sono stati apprezzati dai migliori critici d'arte giapponesi. Il grande Meparhe Noschīfo ha definito la sua pittura:

« ...una via di mezzo tra un quadro di Teomondo Scrofalo e un calcio alle palle preso sotto LSD. »
(Meparhe Noschīfo critica la pittura di Kitano.)

Ad ogni modo, i No-TAK non si lasciarono sfuggire l'occasione. Nella notte successiva all'evento diedero fuoco a tutti i quadri dell'artista, riuscendo a fargli guadagnare lo sproposito di millemila e rotti Yen pagati dall'assicurazione.

Lo stile Kitano

Una scultura Neo-Liberal-Emo che lo raffigura e la serie di gadget erotici "Hana-bi" a lui ispirata.

Il regista è considerato da molte donne un sex symbol, fenomeno tuttora inspiegabile per molti psichiatri. Nel tentativo di assomigliargli, Ruikko Soshemō (un nerd di Tabakashi) si è iscritto al World Mixed Martial Arts International Game tenutosi in Giappocina nel 2005. Purtroppo per lui, non essendo molto accreditato, fu inserito in quarta fascia. Alle eliminatorie incontrò il vice campione mondiale, il sudcoreano Kim Kong-Boo, che gli frantumò una dozzina di ossa del cranio. Soshemō lavora al momento presso un Freak show a Papperō, ma è felice e somiglia molto al suo idolo.
Nel 2007, la Figayashi (nota casa produttrice di gadget erotici) ha prodotto il kit "Hana-bi", col quale ogni uomo può impersonare Takeshi e rendere felice la propria donna. Nel caso si fosse single, unitamente al kit, può essere acquistata una bambola gonfiabile scegliendo tra:

  1. modello hot dreams : la tocchi ed aumenta di temperatura,
  2. modello parlante : la tocchi e pronuncia frasi erotiche,
  3. modello parlante-vera donna : quando la sgonfi ti dice: "Piegami bene e metti la scatola nell’armadio".

Kitano ha lavorato come designer di un videogioco, intitolato Takeshi no Chōsenjō (La sfida di Takeshi), prodotto nel 1986 per il Famicom. Il gioco è stato ideato per rompere quante più convenzioni, capocce e palle possibili.

Brigata No-TAK

Per aderire alla Brigata No-TAK telefonare ore ufficio (di Tokyo) allo: +81 3 34535291. Risponde una tipa dicendo in codice: "Ambasciata Italiana", voi dovrete rispondete con la controparola: "Puppamelo!" (e poi chiedere di Mario).

Note

Cioè, stai davvero leggendo le ♪♫note♫♪?? Vabbè!! Contento te...
  1. ^ la moglie assicura di sì
  2. ^ ma sua figlia lamenta la scomparsa dei disegni fatti all'asilo
  3. ^ se ne aveva due stava al circo
  4. ^ il nome è vero, sarebbe stato facile ironizzare storpiando il cognome in Ciulami
  5. ^ come del resto il 99,99999% dei giapponesi
  6. ^ per un giapponese

Voci correlate

Questa è una voce di squallidità, una di quelle un po' meno pallose della media.
È stata miracolata come tale il giorno 9 settembre 2012 col 35.7% di voti (su 14).
Naturalmente sono ben accetti insulti e vandalismi che peggiorino ulteriormente il non-lavoro svolto.

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