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Johnson indica un vietcong e chiede che vengano presi provvedimenti.
« Vietnam? Sì, siamo in buoni rapporti. »
(Johnson il giorno prima della guerra in Vietnam.)
« La stiamo vincendo. »
(Lyndon mentre sogna di vincere la guerra.)
« Presto faremo un armistizio. »
(Sempre lui sulla stessa guerra.)
« Guerra in Vietnam? Quale guerra? Quale Vietnam? »
(Sempre egli che usa la tecnica della smentita fulminante.)


Lyndon Babbalucco Johnson (Stonehenge, 27 agosto 1908Stonehenge, 22 gennaio 1973) è stato il 36° Presidente degli Stati Uniti, molto famoso aver fatto scoppiare la guerra del Vietnam due minuti dopo aver detto di esserene contrario e per aver ideato l'uccisione del suo predecessore John Fitzgerald Kennedy.


Nascita e infanzia

File:Acowboy.jpg
Il nonno di Lyndon Johnson.

La data di nascita di Lyndon è un po' discussa, visto che venne trovato in mezzo ai menhir di Stonehenge da una coppia di texani ubriachi in vacanza, i quali scambiandolo per un cucciolo di opossum dalla testa a melanzana striato se lo portarono a casa per metterlo in pentola. C'è chi sostiene che sia nato ieri, qualcuno che nascerà domani, altri ancora dicono che non è nato proprio, poi naturalmente c'è chi la butta sul religioso e dice che è nato il giorno dopo Gesù Cristo, altri il giorno prima di Gesù Cristo, altri ancora dicono "Dio Cristo, ma che testa c'ha"[1]?

La famiglia di Lyndon era molto importante, talmente importante che diede il nome alla città in cui vivevano "Johnson City". Il nonno faceva il sindaco della città, ma lavorava anche come cowboy, motivo per cui venne insignito della stella da sceriffo, facendo le veci anche del vice-sceriffo, nel tempo libero faceva il barista in un locale e aveva anche preso una laurea in medicina che gli permise di fare il dottore e aprire una clinica tutta sua, proprio di fianco alla salumeria dove andava a lavorare come garzone. Il padre invece faceva il ranchero nel suo ranch di 86.034 ettari, la madre invece, da brava moglie di un ranchero, cucinava bistecche, lavava stalle e stava zitta; occasionalmente faceva anche da oggetto sessuale per il marito. La fama della sua famiglia rese Johnson il bambino più famoso della città, anche perché era l'unico bambino nel raggio di 1200 Km.

Essendo sempre solo, Johnson guardava i cartoni animati dalla mattina alla sera e i suoi preferiti erano:

  • Piripicchio Piripacchio e La Costituzione Americana, famoso cartone, molto divertente;
  • Le avventure dell'orsetto Teddy, specialmente l'episodio "Teddy va in guerra";
  • Piccoli problemi di cuore, potrebbe essere un infarto, Lyndon si scompisciava con quello;
  • Tom & Jerry, con tutta quella bella dinamite che si tiravano addosso;
  • Linda e il corretto uso dei solventi infiammabili, un cartone educativo da cui Johnson trarrà ispirazione per pianificare gli attacchi in Vietnam.


Carriera

File:Lyndon B. Johnson-1-.jpg
"Toh pezzente, eccoti il mio autografo".

La sua carriera politica iniziò quando un deputato texano in cerca di raccomandazioni, gli offrì un posto come segretario; Johnson approfittò dell'occasione per farsi pagare l'università dal politico e vivere a scrocco a casa sua. Laureatosi diede un sonoro due di picche al deputato, aggregandosi all'allora presidente Franklin Delano Roosevelt e collaborando al suo programma del New Deal. Più tardi quando si rese conto che il contenuto di tale normativa andava contro gli ideali ultra-mega-iper-conservatori dell'elettorato texano, ripudiò la matrice progressista liberal rooseveltiana assumendo posizioni schiettamente nazi-conservatrici. Il cambio di bandiera portò Johnson a sostenere le persecuzioni anti comuniste di Joseph McCarthy, le aggressioni anti neri del Ku Klux Klan e gli attacchi anti diritti civili dei neo nazisti.

Bisogna comunque segnalare che la presa di posizione di Johnson fu una manovra eminentemente politica, tanto che non si può certamente stabilire quanto fosse in sintonia con i reali convincimenti di Johnson; daltronde lo sanno tutti che i politici quando si tratta di "voti" farebbero contento anche il Diavolo. Non per nulla quando Kennedy incominciò a macinare voti, Lyndon non ci pensò due volte a cambiare di nuovo schieramento ed allearsi con lui, facendo dei diritti civili uno dei suoi "cavalli di battaglia".

Ma Prima di questa svolta Johnson pensò bene di rimpolpare il suo curriculum iscrivendosi alla massoneria; ma quando completò l'iniziazione da "Apprendista" venne allontanato dall'ordine. I motivi di tale decisione sono da ricercarsi nel suo viziaccio di fare peti durante le riunioni, per non parlare della sua abitudine di scaccolarsi e attaccare i prodotti minerari sotto il banco.

Durante la seconda guerra mondiale, venne nominato "ufficiale di marina lava ponti", diventando il soggetto della canzone "In the Navy" dei Village People. Rientrato, cercò di sfondare alla Camera dei deodorati, ma il suo primo tentativo venne respinto a causa di alcune voci che lo vedevano coinvolto in affari poco chiari con un certo W. Lee "Pappy" O'Daniel[2].


Il salto di qualità

 
Lyndon Johnson mentre pensa a come sbarazzarsi di JFK.

Tra inganni e raggiri Lyndon Johnson riuscì a diventare il Leader del Partito Democratico Statunitense, questo lo spinse a proporsi come candidato alla Presidenza, ma un giovinastro di nome John Fitzgerald Kennedy gli scippò la candidatura, vincendo pure le elezioni. Johnson si legò al dito quello smacco, ciò nonostante si fece bello agli occhi dell'ignaro Kennedy, che lo nominò vice-presidente per le sue ineguagliabili doti.

In qualità di vice-presidente Lyndon si occupava del lavoro sporco, del rapporto con gli altri stati e di mantenere a proprie spese le

cameriere della

Casa Nera (era stata appena riverniciata); partecipò anche al New Dick, famoso piano di risollevamento del pene. Ma si stufò ben presto di quella situazione, così architettò un piano per sbarazzarsi di John.

Inizialmente il piano prevedeva di avvelenare Kennedy con del cianuro, mettendolo nella marijuana che era solito fumarsi il pomeriggio, ma Kennedy aveva esaurito la sua scorta mensile, così Johnson pensò di tagliare la testa al toro facendogli semplicemente sparare. Il giorno in cui avvenne l'attentato, Kennedy non fece in tempo a prendere la seconda fucilata, che Lyndon Johnson era già con la Bibbia in mano pronto a giurare come nuovo Presidente. Quel giorno al posto di piangere per il tragico destino degli Stati Uniti, il popolo statiumidense rideva. Rideva, cos'altro poteva fare se non ridere, dato che come presidente si ritrovarono la brutta copia di Luca Giurato?

Il suo primo discorso da presidente fu:

- Lyndon: “Questo è un momento triste per ogni persona. Abbiamo sofferto una perdita che non può essere quantificata, anche perché Lee Harvey Oswald è morto prima di farmi avere la parcella con il suo onorario. Per me, si tratta di una profonda tragedia personale, avrei voluto farlo io. So che il mondo condivide il dolore della signora Kennedy e della sua famiglia, a parte gli alieni comunisti, i talebani, i giappocinesi, i vietnamiti e la criminalità internazionale. Io comunque farò del mio meglio e questo è tutto quello che so e posso fare: chiedere il vostro aiuto e quello di Dio. Ma ci tengo a precisare che un aiuto tangibile sarebbe da preferirsi.”
- Giornalista: “Ma, ma, signor Presidente, si rende conto delle affermazioni che ha appena fatto?”
- Lyndon: “No. Perchè?”
- Giornalista: “Ah, meno male. Se lo sapeva avremmo dovuto sollevare uno scandalo, ma dato che non ne sa niente: un bell'applauso.”
- Folla: “(Applaude).”
- Lyndon: “Grazie, grazie, non c'è nè bisogno, per così poco.”

Indimenticabile fu anche il suo primo discorso al Congresso:

- Lyndon: “"Nessuna orazione commemorativa o più eloquente elogio potrebbe onorare la memoria del presidente Kennedy che il passaggio, prima possibile, della proposta di legge per i diritti civili per i quali ha combattuto così a lungo"”
- Senatore Texano: “Ma come? Lei l'altro ieri ci aveva promesso che non avrebbe fatto passare la norma su diritti civili.”
- Lyndon: “Tappate la bocca a quel dannato idiota.”
- Senatore Nebraskiano: “Ma davvero ha fatto una promessa simile, signor Presidente?”
- Lyndon: “Ma vi pare? Quello deve aver preso una botta di caldo, ma adesso ci pensano gli uscieri a curarlo.”


Presidenza

 

Politica interna: i Diritti Incivili e la "Grande Società"

Da presidente varò una serie di riforme, la cosiddetta "Great Saciety", che sulla carta avrebbero dovuto diminuire il divario sociale, ma non se ne fece mai nulla a causa dell'estremizzazione del movimento per i diritti civili e delle proteste studentesche contro la guerra del Vietnam, che di fatto vennero usate da Lyndon come strumenti di distrazione di massa, permettendogli di mettere nel freezer l'intero quadro normativo. Ebbe comunque modo di far approvare il Civil Rights Act contro la discriminazione razziale, ma considerando che non cambiò praticamente nulla, poteva anche risparmiarselo; il suo commento a proposito della nuova normativa fu:

« Non c'è spazio per le ingiustizie nella dimora degli americani, ma ce n'è parecchio dentro l'aula del Congresso. Ma noi comunque comprendiamo i sentimenti di chi guarda crollare le antiche usanze e a loro, oggi dico semplicemente questo: deve succedere perciò abituatevi e piantatela di mugugnare. E' giusto che debba succedere, perché l'ho deciso io. E quando accadrà, vi accorgerete che un peso è stato tolto dalle vostre spalle, per essere messo sulle spalle di qualche nazione del terzo mondo. Come ad esempio quella la, come si chiama? Quella che assomiglia a uno scarpone che prende a calci una merda. »

Tra le altre manovre degne di nota vanno anche ricordate: il miglioramento del sistema pornografico, l'aumento dell'arsenale nucleare, una legge per il controllo delle armi giocattolo, l'incremento dei fondi al programma spaziale che avrebbe portato alla produzione del film Sbarco sulla Luna e la creazione un sistema che tutto era tranne che sanitario. A conti fatti sotto la sua amministrazione gli USA attraversarono un periodo di grande prosperità pornografica, soprattutto dovuta al forte aumento della spesa pubblica causato dalle contraccezioni e dalla guerra del Vietnam.

Politica estera: Dottrina Johnson e la guerra in Vietnam

Johnson come ogni buon Presidente americano aveva una sua precisa politica d'azione nei confronti degli stati esteri, essa si chiamava per l'appunto Dottrina Johnson, che era ritenuta un estensione della Dottrina Kennedy, che a sua volta era estensione della Dottrina Eisenhower, anche questa estensione della precedente Dottrina Truman, quest'ultima estensione della Dottrina Hitler. Il principio di questa dottrina venne spiegato dallo stesso Johnson così:

« Gli Stati Uniti non possono permettere, non vogliono permettere e non permetteranno l'instaurazione di un qualsiasi governo comunista nell'emisfero occidentale; anche a costo di scatenare l'Inferno in Terra! Perché noi siamo l'unico paese veramente democratico e l'unico che si può permettere di esportare il suo modello di governo nel resto del pianeta. »

Questi principi spinsero (e spingono ancora) gli U.S.A. ad attaccare paesi come la Corea, la Repubblica Dominicana e il Vietnam; in quest'ultimo caso comunque l'amministrazione Johnson non fu assolutamente artefice dell'inizio delle ostilità, a quello ci aveva pensato il suo illustre predecessore. Lyndon si limitò soltanto a dichiarare guerra e a mandare allo sbaraglio centinaia di giovani

soldati, che di lì a poco sarebbero ritornati a casa un pezzo alla volta dentro delle squisite bare in compensato dell'Ikea.

L'invasione venne ordinata in seguito a un presunto attacco a una bagnarola battente bandiera statunitense nel Golfo del Tonchino, Johnson convinse il Congresso ad approvare la Risoluzione Megapixel, con la quale esso dava pieni poteri al governo per gestire il conflitto da una postazione pc, su cui era stata appena installata la nuova espansione di Starcraft 2. Il pessimo andamento della guerra del Vietnam portò a una crescente sfiducia, più una totale derisione, dell'opinione pubblica nei suoi confronti, e nel 1968, in seguito all'offensiva del Têtta, il CDA del governo fu accusato di aver mentito al popolo statumidense sull'andamento della guerra e sulle reali motivazioni dell'assalto. Si venne infatti a scoprire che la bagnarola affondata in realtà batteva bandiera svervegiese. La vergognosa figuraccia spinse Jonhson a rilasciare una dichiarazione riparatrice, ma ottenne solo un ulteriore figuraccia:

« Ho chiesto al generale Westwood che cosa gli servisse per far fronte a questa crescente aggressione. Me lo ha detto: carri armati pesanti Mammoth Mk. 3 armati con Rail gun. E noi soddisferemo le sue richieste, non possiamo essere sconfitti da un branco di musi gialli armati di machete. Pertanto rimarremo in Vietnam e nell'attesa che le nostre fabbriche completino l'opera di produzione dei carri, invieremo altri soldati, reclutandoli tra la popolazione civile. »

Ma i civili non la pensavano come il presidente e quando ormai l'andazzo della guerra stava seriamente per volgere ad una vergognosa sconfitta, se ne venne fuori con un'altra delle sue sparate:

« Mi sento come un autostoppista colto da una grandinata su un'autostrada del Texas. Non posso scappare. Non posso nascondermi. E non posso farla cessare. Ecco, in questo momento accetterei volentieri quell'aiuto concreto di cui vi avevo parlato durante il mio insediamento. »


Declino, morte e sepoltura

 
Il sogno proibito di Lyndon.

Quando ormai la sconfitta era evidente Lyndon cercò di tornare sui suoi passi e favorire delle trattative di pace con il Vietnam del Nord, per finire la partita in pareggio. Tali trattative fallirono miseramente in quanto i rappresentanti del Vietnam del Sud non furono convocati e quindi non si presentarono ai colloqui di Parigi dove si doveva stabilire chi fosse stato più stronzo tra Johnson e Kennedy (incredibilmente risultò essere Nixon).

Scaduto il mandato a sorpresa, Johnson, ormai vecchio decrepito, decise di ritirarsi dalla corsa alle elezioni presidenziali di quel anno, le motivazioni di tale scelta sono da ricercarsi nella miriade di lettere minatorie che ogni giorno i gruppi anti guerra gli facevano pervenire nel suo ufficio. Lo stesso Lyndon commentò così:

« Sono giunto alla conclusione che non ammetterò mai e poi mai le mie responsabilità nella questione Vietnam, perché di fatto io non centro niente. È stato Kennedy, che ha avuto la brillante idea di dare retta a quei due rimbambiti di Truman e EisenHower. E poi non voglio proprio avere a che fare con le divisioni di partito che si annunciano in questa annata politica. Di conseguenza non accetterò la candidatura per un altro mandato come vostro Presidente. Bene adesso potete anche mettere via le torce e i forconi. »

I democratici cercarono di riempire la poltrona di Lyndon con il suo arcinemico Robert Kennedy, ma anche lui venne fucilato, permettendo a Richard Nixon di diventare il 37° Presidente degli Stati Uniti.

In seguito Lyndon si ritirò nel ranch di famiglia nel natio Texas, dove si occupò di marchiare a fuoco i buoi e di montarsi le contadinelle e qui morì il 22 gennaio millenovecentoqualcosa.


Curiosità

 
Il figlio illegittimo di Lyndon Johnson, Magic Johnson.
  • In molti lo ignorano, ma Lyndon Johnson governò per due mandati; il suo primo mandato scadde due anni dopo il suo discutibile insediamento, in seguito si ricandidò di nuovo battendo il candidato repubblicano Barry Acqua d'oro. Curiosamente nessuno si è mai accorto di quelle elezioni.
  • Era la copia sputata di Luca Giurato e sparava le stesse cazzate, ma senza sbagliare congiuntivi.
  • Ha mandato a morire un sacco di gente.
  • Qualcuno lo ha definito il "leader politico più potente nella storia americana"; nel senso che quando sparava vaccate era un potenza della natura, si presume.
  • Avrebbe potuto alzarsi ogni giorno e imparare a memoria la tabellina del 2.
  • Sapeva tutto di tutti, specialmente dei suoi colleghi senatori: quali sono le loro paure e i loro desideri. Poteva quindi manipolarli, dominarli, convincerli, persuaderli e magari anche ricattarli per far approvare le sue stramberie legislativo-militaresche.
  • La leggenda vuole che i suoi tentativi di fare la pace col Vietnam fossero stati impediti da Richard Nixon e Henry Kissinger. Sempre il solito scarica barile.
  • Ancora oggi è molto acceso il dibattito tra chi sostiene che la sua testa assomigliava a una pera cotta e chi invece a una melanzana.
  • Secondo alcuni Lyndon Johnson sarebbe la reincarnazione di Andrew Johnson; tutti e due erano simpatici come la merda nel letto e sono succeduti a dei presidenti decisamente migliori di loro.
  • Lyndon Johnson e il suo predecessore Andrew Johnson erano talmente uguali che vennero presi come testimonial della "Johnson e Johnson".
  • Una volta s'è fatto togliere la cistifellea, solamente per far vedere ai giornalisti la cicatrice sul torace ed esclamare: "Avete visto? Anche io sono stato ferito in Vietnam, adesso amatemi".
  • Ha adottato tre cincillà per poi ucciderli e farne una pelliccia.



Preceduto da:
L'irlandese tutto casa e chiesa
1961 - 1963
 
Lyndon Johnson
Presente degli Stati Uniti
1963 - 1969
Succeduto da:
Quello mandato via a calci in culo
1969 - 1974


Note

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  1. ^ Tipica espressione da spezzino ndr.
  2. ^ Si chiamava davvero così.
Presidenti degli Stati Uniti  
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