Club privé

Da Nonciclopedia, cioè, 'sti cazzi.
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Alcuni galantuomini in attesa che apra il club San Vittore, in cui entrarci è difficile ma uscirne lo è anche di più.

Per club privé si definisce un qualsivoglia locale privato, il cui accesso è ristretto ai soli soci dello stesso, mentre l'accesso delle socie è di solito molto allargato. La frequentazione avviene in orari stabiliti, quasi sempre a notte fonda, e con una fastidiosa mascherina da cui non si vede un cazzo, cosa che è di scarsa importanza perché di solito "si sente".
Questi locali si differenziano in vari tipi, a seconda di come sono organizzati internamente. Vengono quasi sempre considerati dei luoghi ambigui, tuttavia è bene chiarire che al loro interno di equivoco non c'è proprio nulla, sono tutti nudi come vermi e l'unica cosa che può generare l'equivoco è la poca luce al loro interno.
I club più attrezzati dispongono di un bar, della sauna, spazi nei quali gli associati possono fare conoscenza tra loro, entrare in confidenza anche stretta, eventualmente avere rapporti sessuali, fare ammucchiate e dare sfogo alle perversioni più estreme, nonché fare amicizia, ma quest'ultima non è indispensabile.

Furio : Magda, sei contenta di essere qua?
Magda : Sì...
Gli altri : Anche noi! Quanno ce la riporti 'sta vacca?
Furio : Magda, tu li adori?
Magda : Sì...
Gli altri : E allora lo vedi che la cosa è reciproca?!

Nei club privé se si inciampa è meglio non cercare appigli.

Come farne parte

Alcuni titoli preferenziali possono accelerare l'iter associativo (ed in seguito renderti molto popolare).

Entrare a far parte di questi club esclusivi è molto difficile, bisogna riempire una scheda di associazione con i propri dati, che sarà poi vagliata accuratamente[citazione necessaria] dal presidente ed eventualmente accettata. Ovviamente la selezione è spietata, quindi scrivendo

« Mario Rossi - 58 anni - impiegato »

non si ha alcuna speranza, è preferibile inventarsi qualcosa tipo

« Gianni Brambilla - 45enne ma giovanile - Manager »

oppure barare spudoratamente e sparare un

« Alfonso Maria Aldobrandi - 40 anni portati con stile - Duca »

Nei club privé oggi è garantita l'assoluta tutela dei dati personali, questo in seguito allo spiacevole "incidente" occorso alla contessa Mafalda Dalla Pottazuppa, che si vide recapitare, presso il proprio domicilio, uno scatolone contenente l'intero campionario della Gummdildofabrik, gentile omaggio di un industriale tedesco che l'aveva conosciuta biblicamente allo "N'do Cojo Cojo", noto locale per scambisti di Bolzano. Il marito della nobildonna, del tutto avverso all'oggettistica, trovò la sua consorte alle prese con "Happy Dumbo", un arnese in silicone di ragguardevoli dimensioni, a metà strada tra un estintore e il cero votivo utilizzato durante la processione dedicata a San Gemini.
Nonostante la severa legge 196, i più diffidenti sono portati a riempire la scheda con dati contraffatti, emblematico il caso del "Fulgida Diva" (locale per trans, travestiti, trasformisti e tranvieri) che aveva tra i suoi associati dodici Alessandro Manzoni, nove Giuseppe Mazzini e un paio di Costantino Della Gherardesca, di cui uno vero.

Il codice etico

Per fronteggiare la crisi, gli operatori del settore hanno allargato l'offerta alla fascia di età over 60.

Si va dai tradizionali night-club sino ai cosiddetti sex club tuttavia, a prescindere dal tipo di locale, esistono comunque delle regole di comportamento comuni. Per quanto concerne l'abbigliamento è richiesta una certa eleganza, entrare con gli abiti del cantiere, senza nemmeno essere passati da casa a fare una doccia, è vietato. Quella che a prima vista può sembrare una semplice regola igienica, è motivata anche dal fatto che le dinamiche biochimiche ne potrebbero risultare disturbate, i feromoni verrebbero attenuati dalla puzza di muflone incarognito, e la serata rischierebbe seriamente di non decollare.
Vige altresì il divieto di usare macchine fotografiche e telefoni cellulari, la Red Pig Inc. (casa di produzione bosniaca di film porno amatoriali) ha acquisito i diritti esclusivi per l'Italia sui filmati delle telecamere a circuito chiuso. Per questo, la gente che fa foto ogni 2 secondi è inutile che li frequenti.

La stragrande maggioranza dei club privé si è dotata di un codice di autodisciplina, che nei fatti è privo di qualsivoglia valore, ma è tanto bello da tenere appeso alla parete e fa sì che i fruitori si sentano tutelati da un'istituzione certificata:

  • il club privé modello consente l'accesso nei suoi locali solo ai soci. Per diventarlo è sufficiente dichiarare: "sono socio"
  • al suo interno non ci si prostituisce, si tromba solo per il gusto di trombare
  • al suo interno non si sbevazza (per quello c'è il bar), né ci si droga (per quello c'è il coffee-shop)
  • niente cineprese, fotocamere, IPhone, cellulari. In questo luogo si tromba, quindi niente social network, che sono l'antitesi del trombare
  • i soci sono incoraggiati a sputtanare al servizio di vigilanza altri soci che infrangono queste regole
  • il servizio di vigilanza contesta infrazioni al codice e commina punizioni corporali
  • il servizio di vigilanza ha diritto di prelazione su tutte le socie e di castrazione su tutti i soci
  • quindi sarà bene tenerselo buono e caro

Cenni storici

Firenze, 1492: rarissima immagine di una gang bang al club Maremma lurida.

Sulle origini del night club esistono teorie molto discordanti: alcuni storici sostengono che qualsiasi raggruppamento di più sessi dentro quattro pareti che emettano suoni e ferormoni, sudino, puzzino e sdilinquiscano dopo il crepuscolo possa considerarsi night club. Perciò, tecnicamente, il primo night club della storia potrebbe benissimo essere stata l'arca di Noè.
Alcuni puntano ai tempi di quando "certe cose" si potevano fare alla luce del sole[1] e in presenza di tutti. Le testimonianze più antiche risalgono a due ben note città, dove la parola tabù non ha alcun significato e dove più volte si abbattè il castigo di Dio: Sodoma e Napoli. Questa particolare usanza non era molto diversa da come la vediamo oggi e gli ingredienti principali, a parte il favore delle tenebre, erano gli stessi: qualche lui + qualche lei + ooooooohhhh, hihihihi, evvai! Evvai! Bim bum bam! Va' là, maial!!! Zum! Finedeilavori [...].

Le serate a tema

I club privé sono maggiormente frequentati nei fine settimana, nonché nelle cosiddette "serate speciali a tema", nelle quali, per l'ingresso vi sono ulteriori restrizioni determinate dal tema stesso, che riguardano ad esempio l'abbigliamento. Le più gettonate sono:

I migliori eventi previsti per la prossima estate.
  • Hot Navy Party: evento in cui si può fare pratica su come tromb portare la nave in porto. Per chi vuole provare altro c'è anche il gioco erotico dell'allegro marinaretto.
  • Dirty Kitchen: "Tuo marito rientra la sera e ti insulta pesantemente perché non hai cucinato una minchia? Ti prende a cinghiate perché bruci sempre la cena?" Questo è l'evento che fa per te! A farlo saranno intriganti sconosciuti!
  • Serata Vintage: occasione imperdibile per tuffarsi in un'altra epoca. Musica, acconciature, vestiti, persino le puttane che troverai nel locale sono di quegli anni.
  • B&W Party: evento in cui si esprime ludicamente il concetto di integrazione razziale. Chiunque vi abbia partecipato ha sempre affermato che ci sono enormi motivi per tornarci.
  • Sex Party: in Italia faticano a prendere piede, complice il bigottismo radicato del nostro Paese. Diversamente dai club per scambisti, nei quali è previsto un biglietto d'ingresso, in questi si paga "a consumazione". Non è un bordello, perché sono vietati per legge.
  • Serata Irina Palm: detta anche "artigianale" o "fatta a mano". Il locale può apparire malmesso, i vistosi buchi ai muri andrebbero riparati, ma è una delle caratteristiche preferite dai frequentatori.
  • Baccanale romano: o toga party, festa orgiastica propiziatoria dedicata a Bacco, in cui la toga può essere simulata con un banale lenzuolo, mentre il pregiato Falerno è sostituito sicuramente dal Tavernello, a parte che nel costo.
  • Pigiama Party: eccitante come una serata di liscio al Circolo Anziani di Bagnacavallo. Passi per il pigiama con gli orsetti disegnati sopra, ma alle pantofolone a forma di ippopotamo non c'è libidine che sopravviva.
  • Serata single: detta anche serata reggimoccolo. In genere ci sono delle coppie (pagate apposta dal gestore per esibirsi in calde effusioni) e un numero spropositato di uomini soli, che stanno li a guardare e bere alcolici.
  • Serata Old West: in genere si passa metà della serata sul toro meccanico a fare il rodeo, e metà ad offrire da bere ad una vacca che non te la darà mai[2].
  • Banchetto medievale: per "essere nella parte" si deve mangiare con le mani e ruttare fragorosamente, ovviamente questo porrà tra voi e le belle gnocche una distanza di poco inferiore alla circonferenza di Giove.
  • Club Burlesque: prima di entrare è meglio procurarsi un certificato medico, attestante che non siete in grado di capire l'età delle persone perché vi manca un gene ancora da identificare. Evitate inoltre le telefonate in Questura.

I vari tipi

Night Club

Entrando in uno di questi locali hai buone probabilità di trovarci una vacca.

Il più diffuso. È la versione moderna del saloon presente nel vecchio West, gli ingredienti sono gli stessi: musica in sottofondo, pessimi liquori a prezzi esorbitanti, mignotte a caccia di guadagno e poveri cristi soli che hanno scelto il night perché l'alternativa era vedere, assieme all'anziana madre, una puntata su Rete 4 di Tempesta d'amore (che alla mamma piace tanto). Oltre alla musica dal vivo, alcuni night club hanno anche altri tipi di attrazioni, tra le quali ballerine di pole dance, lap dance, slap dance[3], strap dance[4], cubiste, spogliarelliste e spettacoli burlesque. In questi casi, la differenza con gli strip club è molto labile e l'ingresso è consentito solo a chi ha raggiunto la maggiore età, che a Napoli ha inizio a quindici anni, o anche prima se al posto del documento fanno vedere la pistola.
È il luogo ideale per organizzare un addio al celibato, l'ultima occasione per stare in compagnia di più donne contemporaneamente senza rischiare esorbitanti spese di avvocato. Per quelli già sposati, e sono tanto fortunati da ottenere il permesso dalla moglie, partecipare ad un evento del genere è meglio che vincere al superenalotto, sarà come ottenere un giorno di libertà per un ergastolano, una gioia mitigata solo dal sospetto che nel frattempo la signora stia trombando col vicino, quel ragazzo nigeriano da lei stessa definito: "così gentile e a modo".
Nei night club si può anche ballare, basta invitare una delle ragazze presenti a bere una coppa di Moëtto & Candone, uno champagne prodotto a Macerata che costa due rate del mutuo a bottiglia. Lei sarà felice di danzare con voi, ma questa improvvisa attività fisica le metterà un leggero languore, da soddisfare "giusto con un'insalatina" (a suo dire). Per non fare la figura dello spilorcio, e guadagnare l'accesso alla sua fig stima, ovviamente offrirete voi. Il locale ha un menù di sette pagine, cinque sono occupate da cocktail, vini ed alcolici, una dalle bibite e una (in realtà mezza) dalle pietanze.

  • Antipasto Caldo-Freddo di mare, comprendente sei cozze in una ciotolina, mezzo scampo crudo, due vongole e una fettina di carpaccio di tonno, talmente sottile che vi accorgete che sotto il piatto è crepato. (89 €)
  • Tagliolini di grano norvegese con astice blu e coriandolo, impreziositi da una crema di radicchio afgano e tartufo d'Alba[5]. (199 €)
  • Riso Selvatico Canadese al Dom Pérignon, con punte di asparagi della Patagonia e crosta fiorita di Camembert provenzale. (219 €)
  • Fritto croccante di fossa. La fossa è quella delle Marianne e la frittura è composta da pesci ritenuti estinti nel Cenozoico, o comunque la cui pesca è punita con la pena di morte in quarantasei paesi. (666 €)
  • Escalope al limone, il prezzo leggermente elevato viene giustificato dalla spiegazione del cameriere, la carne è comune vitello, ma il limore viene dall'Eden. (369 €)

(I sudori freddi non accennano a diminuire, ma finalmente ecco comparire le insalate)

  • Insalata Papillon, così chiamata perché alla comunissima lattuga vengono aggiunte noci pecan, scaglie di qualcosa e ceci coltivati in cooperativa presso un ex penitenziario della Guyana francese, e importati tramite il canale del commercio iniquo e coloniale . (74,99 €)
  • Insalata Apollo 11, ma in questo caso il pollo non c'entra nulla. Gli ingredienti non sono specificati, ma a giudicare dal costo potrebbero venire dall'orto privato del Papa, o da Giove. (109,99 €)

Quando passerete la Mastercard nel POS essa emetterà un "porcamadò", udibile nonostante l'indiavolato brano che sta suonando l'orchestra. All'arrivo dell'addebito il conto corrente farà "bum!" Due assegni finiranno in protesto, il direttore vi telefonerà alle tre di notte e sarete costretti a mettere un'ipoteca sulla casa di vostro padre.

Club per scambisti

Ipotetica orgia di fine serata.

È il più frequentato dai single a tutte le latitudini, escludendo forse il centro Africa, perché in quei luoghi rischi di scambiare al massimo la malaria con la febbre gialla. Questo paradiso dei perversi nasconde però un aspetto paradossale, perché se è vero che è un club in cui si scambia: "Perché ci vanno i single?"
Lo abbiamo chiesto al professor Dietrich von Böger, titolare della cattedra di Dinamiche comportamentali estreme degli ingrifati a bestia presso l'università Frau Blücher di Schwanzstück, ma non ha risposto, ed è anche arrossito molto.
Il successo di questo tipo di club si giustifica per una leggenda metropolitana, secondo la quale, questo tipo di locale risulterebbe frequentato da coppie composte da marito guardone e moglie ninfomane. La possibilità che ciò avvenga è pari a quella di scoprire il forziere del pirata Barbanera nel proprio vaso delle begonie. In realtà le coppie ci sono, saltuariamente, ma sono dei figuranti pagati dal proprietario del locale tanto per alimentare il mito e giustificare il prezzo d'ingresso. Il maschio di queste finte-coppie deve essere di mezza età, avere la faccia da pirla e la panza da birra. Lei è quasi sempre una mignotta sfiorita, anche perché metterci una di venti anni sarebbe poco credibile. A seconda del compenso ricevuto, costei si produrrà in prestazioni erotiche che possono andare dal semplice farsi guardare, alla gang bang con tutti soggetti maschi nel raggio di tre isolati.

Lei ha appena partecipato ad una gang bang.

La gang bang è il sogno segreto di ogni single che si appresti ad entrare in un club per scambisti, la situazione più eccitante che si possa immaginare, tanto che può dare alla testa e proiettare il soggetto poco esperto in un cunnilingus dopo essere stato il ventordicesimo della fila.
Ad ogni passaggio della cometa di Halley, ma deve coincidere anche con una migrazione di massa degli armadilli dal Texas, è possibile trovare nel locale tre o quattro vere coppie in contemporanea. Questo formidabile evento si palesa grazie alla presenza delle "mascherine", utilizzate per garantire l'anonimato ai partecipanti, anche se poi, una volta nudi, la maggior parte ha dei tatuaggi che li rendono riconoscibili più di Totti in un circolo di romanisti. Lei potrebbe averne uno con una scritta tipo "Ti amo axolotl pucciosetto smack smack", lui ama invece i soggetti poco consueti come "un koala seduto su una Multipla che impugna un AK-47".
In presenza di questi fenomeni umani l'orgia è inevitabile, l'evento viene tramandato verbalmente per tre generazioni e il locale, per garantire un minimo di ordine, deve dotarsi di quaranta energumeni provenienti dalle teste di cuoio cecene.

Strip Club

L'arte dello strip tease è solitamente lasciata a lavoratrici con una certa esperienza: ci vuole poco a trasformare uno spettacolo infuocato in un desolante smorza candela.
L'ambiente dello strip club varia sensibilmente connotazioni se si passa dall'ambito pubblico al privato: in quello pubblico solitamente una bella scimmietta si ciondola tra un palo da lap dance e una passerella trasparente (lo spettacolo si può vedere anche da sotto), togliendosi la pelliccia un poco alla volta. Tutt'intorno a lei un branco di gorilla assatanati si agitano e sbavano come se avessero visto un camion di banane e cominciano a infilare carte da venti e da cinquanta in qualunque appiglio la femmina offra allo scopo. L'appiglio può anche non essere di natura sintetica[citazione necessaria].
A volte ci sono delle serate davvero fiacche!
Quando ci si addentra nell'ambiente privato le cose cambiano: esistono sale appositamente allestite per danze particolari, adeguatamente ornate e abbondantemente rifornite di pacchetti di Kleenex a disposizione dell'utenza. L'atmosfera e il modus operandi dell'artista variano a seconda dei gusti dei clienti. Possiamo dunque avere molteplici scelte, come per esempio:
  • Sadomaso strip show: ambiente soffice e appuntito allo stesso tempo, attrezzature piuttosto spinte bene in vista, luci calde, temperatura media. La spogliarellista incatena il cliente con catene borchiate, con le borchie rivolte verso la carne, gli applica una ball gag e un cilicio nel bassoventre. Comincia a spogliarsi con fare indiavolato e usa ogni abito che si toglie per mortificare la sua preda (le calze come cappio, i guanti come frustino, il perizoma come filo interdentale...). Conclude stordendo il suo sottoposto con una testata e si frega i soldi.
  • Belle Époque strip show: ambiente aristocratico, pittoresco, quasi demodé. Tutte le tele ornate di pizzo e un carillon di forma fallica al centro della camera. La spogliarellista entra con un ventaglio che le copre il viso, si vedono solo gli occhi con ciglia finte. Lo strip è estremamente soave e delicato, suadente, acqueo. Il problema è che la dama è talmente tanto vestita, come voleva la moda dell'epoca, che prima di arrivare ai mutandoni di flanella e al busto imbottito il cliente s'è già abbioccato da un pezzo. A quel punto rubargli i soldi è un gioco da ragazzi.
  • Hooligan big bad show: ambiente relativamente sobrio, quasi trasandato, molti mozziconi di sigarette sparsi dappertutto. La spogliarellista entra con abiti logori e succinti, sale in grembo all'"habitué", gli dà del porco, gli molla un bel ceffone a mano aperta e si straccia le vesti superiori. Continua a urlare per tutto il siparietto frasi femministe, si batte il capo, batte quello dell'avventore e si toglie furiosamente i pantaloni. S'avvicina a lui in stivaletti, mutandine e reggiseno, lo afferra al collo, lo sollevava, lo perquote, lo umilia e urla: dove sono i soldi?! DOVE SONO I FOTTUTI SOLDI?!?! TIRALI SUBITO FUORI O TI STRAPPO LE PALLE A MORSI E NON È DETTO CHE MI FERMI LÌ!!!. Conclude scaraventando il malcapitato giù dal balcone e torna nel suo camerino tutta incazzata.
  • Jeffrey Dahmer strip show: stanza arredata in stile "macelleria indiana", molti schizzi di sangue alle pareti, barattoli con interiora sotto formalina e crani in decomposizione ovunque. La spogliarellista esegue un numero all'apparenza apatico e assente. Dopo che si è tolta ogni indumento comincia a strapparsi la pelle e a mangiarsela, per poi passare al tessuto muscolare, ai reni e a volte anche l'appendice xifoidea. Dopodiché squarta l'avventore con un mestolo per il gelato e lo divora completamente. Poi gli sfila il portafoglio e si frega tutti i soldi. Infine si mangia i soldi.

Sadomaso Fetish Club

Una casalinga di Voghera intrigata dal fetish.

Di questo tipo di club parleremo il minimo indispensabile, d'altra parte chi di noi non è mai stato almeno un paio di volte in un locale del genere?!
Ci si trovano le solite cose, le immancabili fruste, tavoli da tortura, panze xxl imprigionate a forza dai corsetti, croci di sant'Andrea, stivali da moschettiere tacco 15, maschere antigas, gambe opulente compresse nelle calze a rete a maglia larga (con '"effetto mortadella"), tutine in pelle, mollette per il bucato, manette e uno sbattiuova elettrico con annesse istruzioni per usarlo (che nessuno ha mai osato aprire).
In un angolo giace un baule pieno di corde, sono aggrovigliate dal 1964 e testimoniano una memorabile orgia sadomaso durata una settimana, bruscamente interrotta dalla polizia nonostante la presenza del questore. Rappresentano la "spada nella roccia" del club, a quanto si dice, chi riuscirà a scioglierle avrà il locale ad uso esclusivo per una notte intera, con dentro la Gelmini a disposizione. Ma chi frequenta questo tipo di club?
Tra loro si sono tre personaggi ricorrenti:

  • il sindacalista che si è fatto tatuare sul braccio "Basta prenderlo in culo dai padroni", che ci viene per farsi sodomizzare da una mistress attrezzata di strap-on;
  • il politico disonesto[6] che viene per farsi frustare perché è tormentato dai sensi di colpa, senza contare che per rimediare qualche calcio nelle palle basterebbe farsi riconoscere in strada;
  • il timido impiegato vessato in casa dalla moglie despota, che si veste tutto pelle e borchie, si fa chiamare Torquemada, e passa con sorprendente nonchalance dal piumino da spolvero al gatto a nove code.

Per soddisfare gli appassionati di feticismo il titolare stipula di solito un accordo con la Caritas, in cambio di vettovaglie ottiene delle scarpe indossate almeno per tre anni dai barboni. Nel 1976, in un club della Brianza, per un malfunzionamento dell'impianto di aerazione, esplose un'emergenza chimica che fu erroneamente imputata alla vicina ICMESA di Meda, e battezzata "Disastro di Seveso".

Third Age Club

Per gli over 60 la vita non tramonta, i Third Age Club promettono una dipartita per infarto veloce ma piacevole tra le braccia di una GILF con pericolose curve (e incroci) di vene varicose, oppure, a gusto, di un attempato gigolò in ciabatte coperto solamente dalla borsina del catetere che si struscia sensualmente contro il deambulatore. I locali sono confortevoli e mantenuti a una temperatura costante di conservazione sotto i 10º C. Al bar si può degustare un ottimo brodo di gallina, purè di patate e mela cotta accompagnato da un frizzantino e alcuni salatini con scaglie di Cialis. In alternativa si può prenotare un tavolo e godersi spettacoli altamente erotici: Lap Dance a ritmo di mazurca sul sostegno per le flebo e spogliarelli di avvenenti vecchiette denudate dalla badante. Secondo la vigente normativa europea i locali sono corredati con salette per la rianimazione e obitorio.

Sudor Club

L'ultima frontiera del godimento estremo: il Sudor Club®

I Sudor Club® sono meta di un ristrettissimo pubblico di nicchia, amante delle ascelle con la lacrima e delle sudate copiose. Prima di accedere nel locale ci si deve cambiare nello spogliatoio, indossando una delle tute di gomma che vi si trovano all'interno, rigorosamente già usate in precedenza e mai lavate. Se il cliente precedente era un ciccione bello grasso la tuta vi scivolerà addosso in men che non si dica, altrimenti ci si può cospargere interamente con una mistura presente in una ciotola, composta da borotalco, olio di colza e sabbione da cantiere, che favorirà la "calzata". All'interno del locale, almeno per la prima volta, ci si stupirà del particolare arredamento, composto in genere da alcune fucine da fabbro mantenute sempre accese, una selva di stufe a fungo e, nei grossi camini ai lati, copertoni dati alle fiamme. Una volta raggiunta la temperatura di 77 °C, ritenuta ideale per impazzire di piacere[dicono], ci si potrà scatenare nei ritmi indiavolati proposti dal DJ. Quest'ultimo, appena i partecipanti avranno raggiunto il massimo dell'eccitazione (o comunque dopo il terzo infarto), darà il segnale che introduce il momento clou della serata, quello in cui ci si scambia la tuta con la persona più vicina. Durante questo momento, atteso da tutti, l'odore nel locale ricorda quello di una carogna di dromedario esposta al sole da nove giorni. Solo allora, respirando a pieni polmoni, sarà possibile raggiungere l'estasi madida®, durante la quale non è escluso che si possano avere visioni mistico-sportive, come un "Carlos Valderrama sudatissimo che scuote la testa benedicendo gli astanti".

Le tariffe

In alcuni casi il costo del club può sembrare proibitivo, ma la cifra pagata in genere è in linea con la qualità del club e del servizio fornito.

Note

  1. ^ "Light club"
  2. ^ per meno di 200 euro
  3. ^ in cui la ballerina fa le linguacce
  4. ^ nel quale la ballerina ci rimette il crociato
  5. ^ che rischiate seriamente di non vedere
  6. ^ forse non serviva specificarlo

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