Re Artù

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Artù bambino nella sua sega mentale più fantasiosa
« Ho estratto la spada dalla roccia!!! »
( Artù mentre si compiace di se stesso)
« Cazzo, ma non è una Miracle Blade!!! »
( Artù dopo aver estratto la spada)

Re Artù è stato il più grande esempio di re che ci sia stato nella Storia: il tipico esempio di signore che va a puttane mentre il popolo mangia i funghi velenosi. Regnò sull'Inghilterra e sull'Arabia Saudita.

Origini

Re Artù nasce il dodecaventi marzettembrile del millemilanove a Camelot, in provincia di Catanzaro a sua volta in provincia d'Inghilterra. Come si può facilmente capire dalle date re Artù è il personaggio più noto agli storici poiché la sua leggenda è facilmente riconducibile a una storia vera per finta. Il piccolo Artù era figlio di Uther Pene di Drago, chiamato anche Pendragon. Il padre era stato un re buono e giusto. Sotto il consiglio di Merlino aveva fatto una guerra civile per riuscire a sposare la moglie di un nobile, aveva aumentato le tasse, e aveva giaciuto con la suddetta "nobildonna" trasformandosi nel marito. Da questa unione era stato abortito Artù. Nonostante questi nobili natali, Merlino lo affidò a una famiglia di ricchi poveri. Il fratellastro di Artù si comportava come un fratello maggiore si dovrebbe comportarsi, ossia smutandandolo in pubblico, fregandogli la ragazza e iniziandolo all'arte del Viking Metal.

La spada nella roccia

La nostra avventura comincia quando il fratello deve partecipare a una gara di sputi indetta dal nobile locale, per farsi figo davanti a tutta la corte.

A destra un nemico di Artù, a sinistra un nemico di Artù e in mezzo i sostenitori di Artù

Ma improvvisamente il fratello di Artù, di cui nessuno si ricorda il nome, si ricorda di avere lasciato la sua "spada" dentro alla "roccia" di una nobildonna, che altri non è che quella buona donna di Morgana, sorellastra di Artù. Dato che non può gareggiare senza una spada costringe Artù sotto tortura ad andare a riprendere la sua spada.

In nome della loro amicizia Artù chiese:

- Artù: “Lady Morgana, potete sfilare la spada di mio fratello, di cui persino io non mi ricordo il nome e che mi umilia e che mi prende in giro, dalla vostra roccia?”
- Morgana: “Fratello mio Artù, non me ne frega niente di vostro fratello né tanto meno di voi, né tanto meno so cosa stiate dicendo, dato che io non ho una roccia né una spada”

Andatosene sconsolato, poiché pure lui non capiva il doppio senso, trovò una spada conficcata in una roccia, la estrasse pagandola a peso d'oro a uno spacciatore e si incamminò verso suo fratello. Il fratello, vedendolo, si incazzò di brutto dicendo "Ma che cazzo fai? Dovevi recuperare il mio uccello che Morgana mi ha rubato con un incantesimo, non rubare una spada!!!" Dopo un paio di calci in culo Artù se ne andò a restituire la spada allo spacciatore. Ma lo spacciatore si accorse che quella non era una semplice canna ma era Excalibur, la magica spada che re Uther Pene di Drago aveva infilato in una roccia scambiandola per un nemico in un momento di ebrezza. Fatto ciò Artù si fece proclamare re dallo spacciatore. Ed è da lì che comincia la guerra civile.

La guerra civile

Artù mentre osserva in modo minaccioso una mosca.

In Inghilterra erano molti i contrari al fatto che salisse al potere un bambino. Prima di tutto c'era l'importante casta dei Narcos Colombiani e in secondo piano alcuni conti che facevano dei loro feudi delle basi per la droga. All'inizio anche a Camelot qualcuno cercò di contrastare la legittima incoronazione di Artù. Ma Artù riuscì a convincerli ad andare dalla sua parte grazie a Merlino, che era tornato alla ribalta sfruttando la potenza della sua cosca mafiosa degli Alchimisti. E così Artù perdonò il fratello mandandolo a marcire 60 anni nelle segrete insieme a 100 nobili scelti a caso da una lista. In seguito il fratello fu chiamato Sir Kay poiché si erano dimenticati la chiave e l'avevano lasciato morire di fame. Poi lui e il suo patrigno, importante leader nell'ambito dello smercio di padelle, si misero a fortificare Camelot aiutati dal vescovo di Cantebury e da Sir Lancillotto, per leggere all'urto dei 10 uomini che sarebbero giunti da tutta la Britannia contro di loro. Fu un massacro. Da questo massacro Artù ne uscì vincitore. Poi si scoprì che quelli erano solo dei messi inviati per parlamentare e che millemila uomini stavano giungendo da tutta l'Inghilterra incazzati come leghisti. Artù allora ricorse a un famoso giochetto:

- Ecco qua, capo dei ribelli, Excalibur è tua, uccidimi: “Artù furbo”

A quel punto il capo dei ribelli capì che se anche avesse avuto Excalibur l'avrebbe avuta tutta sporca di sangue per cui si sottomise ad Artù e per premio venne rinchiuso per 60 anni nelle segrete.

I Sassoni

Messosi d'accordo con la Mafia Colombiana re Artù aveva solo da sconfiggere i nemici esterni: i Sassoni. La situazione era molto grave poiché essi avevano affermato che non si sarebbero fermati finché non avrebbero saccheggiato l'inferno. E siccome gli antichi britanni credevano che l'inferno fosse in Scozia, gli Inglesi sarebbero stati i prossimi a essere saccheggiati. Ma vediamo le usanze di questo popolo: erano un popolo di crucchi che non facevano altro che urlare, sbraitare e bere birra.

I Sassoni assediano Camelot

Annualmente organizzavano l'Oktober Fest in una casuale regione a loro vicina. La regione veniva quindi depredata e saccheggiata. Il capo veniva eletto a suffragio universale ereditario: ossia il capo in questione veniva eletto nel 10.000 a.C. e la sua dinastia restava in carica fino al Ragnarock. Se per caso la dinastia si spegneva si tornava ai brogli elettorali alle elezioni. Nell'anno 800 mila il capo dei Sassoni, Gunticheriesimo Settantesimo, decise di tenere l'Oktober Fest a Camelot.

La guerra contro i Sassoni

Tenere l'Oktober Fest a Camelot era un evidente dichiarazione di guerra. Il film King Arthur ricostruisce molto accuratamente per finta questa guerra. Lo scopo dei Sassoni era palese: divertirsi con gli amici all'Oktober Fest di Camelot e nello stesso tempo conquistare tutta l'Inghilterra. Gunterichesimo calò con le sue truppe eccitate dalla birra su Camelot. Artù prese tempo spargendo briciole di pane in strade che non portavano a Camelot e riuscendo con questo furbo stratagemma a fortificare Camelot e a raccogliere truppe. Quando la furia sassone giunse a Camelot non risparmiò nessuno: la furiosa battaglia costò 5000 morti tra gli Inglesi, 1 tra i Sassoni e 20 mila tra i Danesi che non erano nemmeno lì e che morirono per i veleni tossici dei rutti da birra che arrivarono fino in Danimarca. I Sassoni non si aspettarono quegli 1 morti e così si ritirarono e lasciarono l'isola per sempre tranne quando tornarono e la distrussero. Ma questa è un'altra storia.

Il saggio regno di Re Artù

Dopo la sconfitta dei Sassoni la popolarità di Artù era al massimo storico. Fatto tutto quello che poteva fare in politica estera, decise di amministrare il suo regno uccidendo draghi, salvando principesse e sposando finalmente la principessa Ginevra, che alle medie non lo aveva cagato come tutta la classe. Poi un giorno decise di creare l'ordine dei cavalieri della tavola rotonda e creò una commissione parlamentare per vedere se era incostituzionale. Dopo un esame di 3 anni la commissione votò contro, lui la fece giustiziare e la fece comunque. Però alla fine fu costretto dalla corte a fare della tavola rotonda una tavola a mille lati che sembra quasi rotonda. Della tavola a mille lati che sembra quasi rotonda, ma che gli storici per errore ci tramandano come rotonda, facevano parte i più nobili cavalieri della terra d'Inghilterra che avessero sborsato 100 mila sterline e chi avesse sborsato 100 mila sterline.

Ginevra con il trucco.

L'obbiettivo principale della tavola millilaterale era trovare il Santo Graal, utile per arrivare a grattarsi la schiena, per farsi fighi con la vecchietta che da da mangiare agli uccellini e in secondo luogo per usare il suo abnorme potere per la conquista del Mondo.

La ricerca del Graal

Artù conversa amabilmente con Merlino parlando del Graal:

- Artù: “Merlino, ma mi vuoi dire dove cazzo si trova il Graal, tu che vedi tutto?”
- Merlino: “Non posso perché la forza di Dio è incredibile”
- Artù: “Ah Merlì, non abbandonarmi ora, già mi sta dando grattacapi la commissione parlamentare per l'uccisione della commissione parlamentare precedente”
- Merlino: “Mi dispiace ma non è colpa mia che il cielo è azzurro”
- Artù: “Morgaaanaaaa!”

La fata Morgana era diventata direttrice del manicomio locale e ci rinchiuse Merlino. In seguito Merlino dirà di essere stato rinchiuso in una torre invisibile da cui non si può uscire. Insomma questi cavalieri si sparsero per tutta l'Inghilterra in cerca del Graal, così, senza pensare a partire dalla Palestina, o senza pensare semplicemente che Gesù non esiste. Dopo varie peripezie tra le quali ricordiamo: guerre per il controllo della droga con i narcos colombiani, strip poker, salvataggi di draghi e uccisioni di principesse, insomma, dopo tutto questo comparve Lancillotto.

Un fedele soldato di Artù

Lancillotto

Lancillotto era un tizio spuntato da chissà dove che in quel tempo ne aveva fatte: era andato a letto con Ginevra, era stato ingannato da Satana e aveva persino sperperato soldi pubblici e aumentato il debito pubblico. Dopo l'approvazione dello scudo fiscale riuscì a cavarsela e a partire anche lui per la ricerca del Graal. Non riuscì nell'intento di trovare il Graal ma ricevette una profezia: "Tuo figlio troverà il Santo Graal, ti ruberà 10.000 euro e la macchina". Dopo questa terribile profezia Lancillotto si recò da una dama e chiese:

- Lancillotto: “Nobile dama, un pensiero mi assilla, so che mio figlio riscirà a trovare il Graal ma io non ho un figlio”
- Dama: “Davvero? *Sorriso*”

E così Lancillotto si risveglio nudo dentro il tronco di un albero e con 10 mila euro in meno. Non sapeva come ma sapeva che di lì a qualche anno suo figlio sarebbe tornato per chiedergli di comprargli il motorino. E così si avviò verso future avventure.

La ricerca continua

Nel frattempo Artù era alla continua ricerca del Santo Graal, e per aumentare lo sforzo bellico stava facendo di tutto: schiavizzare ebrei, bruciare ebrei, cagare ebrei, spalare ebrei... E così riunì la tavola rotonda:

« Cavalieri, non abbiamo ancora trovato il Santo Graal ma noi continueremo a cercarlo, non importa se dovremmo bruciare altri ebrei, non importa se dovrete farvi un culo così per cercare una cosa sostanzialmente inutile, non importa che le vostre mogli vi facciano le corna durante la vostra assenza mentre voi vomitate le feci per cercare un calice che non si sa nemmeno se sia fatto veramente d'oro... perché io sono il vostro re e voi mi dovere obbedienza cieca anche se vi chiedo di tagliare il tonno con la sola forza di un grissino »

Alcuni cavalieri credettero che Artù fosse impazzito e cominciarono a tramare contro di lui. Così scelsero alla cieca da una lista di dame chi Artù potesse farsi così che nascesse un figlio che gli avrebbero messo contro. Dopo un emozionante gioco della bottiglia, uscì Morgana, che presentava due problemi: era la sorella di Artù, ma soprattutto era un cesso mostruoso. Nonostante tutto la inserirono in un'orgia di palazzo e nove mesi dopo nacque un bambino, che aveva la malvagità dell'Anticristo e la bellezza di Richard Gere (ehm...) messe insieme. Egli fu chiamato Mordred. Il nome significa, traducendolo in aramaico, invertendo tutte le lettere e elevandolo al cubo "21 dicembre 2012". Coincidenze?

Il ritrovamento del Graal

Il Santo Graal. Lo sapevi che al contrario vuol dire Laarg Otnas? Pazzesco.

20 anni dopo re Artù era diventato vecchio e con lui tutti i cavalieri: stavano tutti per rinunciare quando entrò un tizio e si sedette sulla sedia dove non ci si doveva sedere: chiunque sarebbe rimasto vivo al farlo avrebbe trovato il Graal. Il tizio non era altri che il figlio di Lancillotto venuto a chidere un prestito al padre e sedutosi baldanzosamente sulla sedia. Purtroppo Dio era un po' stanco in quel momento e gli scagliò contro 30 fulmini e 3 tornadi. I cavalieri si rallegrarono parecchio, tutti tranne Lancillotto, che cercò di scannare il figlio già massacrato da tutte quelle catastrofi, ma riuscì solo a strappargli il fegato.

Mordred uccide Artù che picchiò il cane che morse il gatto che si mangiò il topo...

Il Santo Graal secondo quel marpione di Leonardo da Vinci.

Dopo che il santo Graal era stato trovato e il regno di Artù non serviva più a un cazzo, i nobili si sollevarono in massa e attaccarono Artù e i suoi fedeli, cioè rispettivamente in ordine di importanza: 2 polli e Lancillotto. E poi accadde quella che più che una battaglia fu la distruzione di un insetto: i due polli erano quelli che avevano opposto più resistenza, Lancillotto utilizzò l'abile mossa di leccare piedi, così che gli avversarsi lo risparmiarono per paura, e Artù venne trafitto da una scheggia al cuore. Ma prima di morire, in perfetto stile Dragon Ball, tirò fuori un bottone che non si capiva perché non lo aveva tirato fuori prima, e fece esplodere il figlio e l'esercito. Poi lanciò Excalibur nei meandri dell'Inferno, cioè in Scozia. Fine della storia, andate in pace.

Curiosità

  • Questo articolo è uno dei pochi articoli senza curiosità... ora non più.

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