Dildo

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Un'immagine artistica che rappresenta le proposte di Silvio Berlusconi sulle riduzioni fiscali.
« Col mio Governo, gli Italiani avranno finalmente qualcosa »
(Silvio Belusconi a proposito del dildo)
« La Lega ce l'ha duro... »
(Umberto Bossi a proposito del dildo)
« Finalmente ne ho trovato uno della mia misura »
(Cicciolina su fusoliera dell' Airbus A380)
« Il ritrovamento di alcune pietre di forma fallica a Gorge d'Enfer e a Tanf de Merd, in Francia, sembra confermare che i dildo accompagnano l'umanità da millenni. La forma chiaramente cazzoide di questi reperti paleolitici attesta senza ombra di dubbio che, sebbene alcuni studiosi[citazione necessaria] ritengano questi manufatti semplici rinforzi per le lance, essi erano in realtà peni artificiali. Uno di questi dildi risalenti, secondo gli esperti, a 4000 anni fa, è attualmente esposto al Museo dell'Antica Cultura Sessuale nei pressi di Shanghai. Tuttavia gli esperti non sono ancora sicuri che si tratti di fallo a uso vaginale oppure anale. Date le notevoli dimensioni dello stesso e dato che la superficie esterna dell'oggetto è costellata di rugosità, alcuni pensano che si tratti di fallo anale, ma ad uso punitivo: infatti l'effetto dello strumento sarebbe quello di provocare emorroidi molto dolorose e tali da indurre i colpevoli alla confessione dei loro delitti. Altri sostengono, al contrario, che proprio la forma e le dimensioni del fallo ne attesterebbero l'uso autoerotico da parte di uomini molto ricettivi. Si tratterebbe, cioè, di un dildo a "sguarramazz". »
(Wikipedia sul dildo)

Storia e progressi del dildo

Dall'Egitto a Roma antica

Presso le rovine del tempio di Anubi, a Luxor, Egitto, furono ritrovate pitture e bassorievi che rappresentavano il culto per il dildo da parte dei Sacri Eunuchi del dio. Inoltre venne ritrovato un oggetto singolare, un dildo di alabastro a due cappelle. Questi reperti sembrano risalire al periodo del faraone Tmazzatost IV, della II dinastia, circa 8000 a.C., il cui Primo Sacerdote di Anubi, l'eunuco Tpigliancul, si dice abbia introdotto il culto del dildo in Egitto, e il dildo stesso, in seguito a un viaggio nella Nubia. Quest'oggetto presenta alcune particolarità, oltre alle due cappelle: vi si trovano incisi dei geroglifici che significherebbero, si pensa, "matrimonio gay" e un cappello cardinalizio.

Nell'antica Mesopotamia non esistevavo dildi, ma si pensa che i giardini pensili di Babilonia fossero dedicati alla coltivazione dei cetrioli, che costavano carissimi. I reperti ritrovati presso il sito archeologico di Haro-se-nculavan (Iraq) illustrano quanto fosse vasto e diffuso l'uso del cetriolo a fini autoerotici. In epoca romana il dildo era uno strumento sacro, tant'è che nelle case vi era una statua del dio Priapo, enormemente dotata, sulla quale si "dildizzava" tutta la famiglia. Tra le rovine di Pompei è stata trovata una di queste statue con un fallo di marmo davvero enorme e gli archeologi sono dovuti ricorrere a esperti di dildo per attestarne la funzione; è stato il Mago Otelma a dimostrare empiricamente, su se stesso, che quell'attrezzo aveva proprio una funzione dildica.

Medioevo e Rinascimento

Vedete qui illustrato un dildo cosiddetto a mitraglia con cambio automatico della testa dell'intrusore via via che aumenta la velocità dell'operazione.

Presso i popoli del Pacifico è nota la duplice funzione alimentare-dildica delle banane, da cui è poi derivata la banana Chiquita. Nel Medioevo il dildo era strumento esclusivamente ecclesiastico e venne vietato ai boia di utilizzarlo per torture (che spesso, col dildo, risultavano inefficaci). Comunque, violando il decreto papale, molti cavalieri facevano montare il dildo nell'armatura, e quindi cavalcare diveniva un piacere ininterrotto.

Un dildo speciale venne utilizzato in Transilvania da un inventore locale, un certo Dracula; era lunghissimo e molto acuminato e lo fece sperimentare a qualche centinaio di congiurati. Si dice che questi dildizzati morissero di piacere.

Il genio di Leonardo da Vinci si applicò anche allo studio del dildo, inventando un apparecchio che ruotava nel culo mediante una ruota a vele spinta dal vento, e da questa idea nacque l'elicottero.

Il dildo oggi

Bisognerà attendere molti secoli prima che la moderna manifattura industriale si ponga il problema di fornire un dildo a ciascun cittadino: così oggi Americani, Italiani, Australiani, Cambogiani, e chi più ne ha più ne metta, hanno la possibilità di avvalersi del beneficio del dildo. L'industria moderna ha apportato tre cambiamenti fondamentali rispetto ai dildo usati nell'antichità:

  • Le dimensioni, che vanno da quelle di un normale pene equino a quelle massime di lunghezza 30 cm e diametro 30 cm;
  • La superficie esterna che, invece di essere liscia è invece intagliata come una raspa da falegname;
  • Il timone, che viene montato alla base del dildo in modo che l'oggetto possa essere fatto ruotare dentro.

Tuttavia nuove sperimentazioni sono in atto: dopo i primi tentativi col dildo elettrico, la ricerca scientifica si è decisamente indirizzata verso il dildo atomico, una specie di siluro dalle proporzioni spaventose e per il quale si sono già prenotati Marco Pannella, Gigi D'Alessio, nonché un considerevole numero di prelati. Il dildo atomico, secondo quanto spiega un teologo, avrebbe virtù salvifiche.

Anatomia e misure dildiche

La prova fornita dal Divino Otelma a proposito della statua del dio Priapo ritrovata a Pompei ha posto seri problemi alle scienze anatomiche: date le dimensioni del coso, ci si è domandati di quanto l'esercizio possa accrescere la dilatabilità del posteriore. È pur vero che l'Otelma si esercita tutti i giorni, più volte al giorno, ma agli studiosi sembra tuttora inverosimile che un simile oggetto possa essere contenuto nel retto umano.

Tuttavia le industrie, sempre sollecite a utilizzare nuove conoscenze, hanno fabbricato dildi di quelle dimensioni; l'unico inconveniente finora riscontrato è una crescita esponenziale delle operazioni alle emorroidi e una vendita spropositata di pannoloni per incontinenti.

Tecniche di utilizzazione dell'apparecchio

Un reperto archeologico risalente all'epoca carolingia che rappresenta un dildo di uso militare.

L'utilizzazione del dildo è qualcosa che richiede grande competenza e studio.

Innanzitutto una domanda: lubrificato o a secco?

Gli specialisti propendono per la seconda ipotesi, anzi consigliano l'introduzione mediante un unico potente colpo secco e preciso, e continuando a esercitare una fortissima pressione, trascurando le proteste del dildizzato. Per l'uso ottimale, consigliano gli esperti, il dildo deve essere asciugato con cura e, preferibilmente, rivestito di carta-vetro.

Dopo l'introduzione si deve procedere con un movimento alternato di tipo pompatorio; lo strumento va totalmente estratto ogni volta e poi reintrodotto com'è stato spiegato sopra; l'operatore dovrà però procurarsi dei tappi di cera per le orecchie, al fine di non essere distratto dalle urla del dildizzato che, nella maggior parte dei casi, è conveniente sia saldamente legato.

L'operazione deve proseguire sistematicamente, senza interruzioni, fino a che il paziente non si dichiari soddisfatto o sino alla sua morte. Di solito i dildizzati che sopravvivono si riconoscono per lo strano modo di camminare: se si tratta di dildizzate, allora camminano mantenendo tra i due piedi una distanza orizzontale di almeno un metro; se invece si tratta di dildizzati, allora essi camminano facendo convergere le punte dei piedi.

Queste moderne tecniche di dildizzazione hanno completamente soppiantato le antiche procedure, che prevedevano anche uso dell'olio di oliva o di carrubo, che rendevano estremamente scivolosa la sede di introduzione del dildo.

Tuttavia, in alcuni casi viene consigliato l'uso di un divaricatore vaginale, o anale, al fine di stabilire il diametro massimo introducibile del dildo. A questa prima operazione, di solito, vengono adibiti infermieri molto forzuti e che, possibilmente, odino il paziente da dildizzare.

Voci correlate