Marco Porcio Catone

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(Rimpallato da Catone il censore)
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Catone sulle spiagge del Purgatorio, prima di essere interrotto da Dante e Virgilio.
Per quelli che non hanno il senso dell'umorismo, su Wikipedia è presente una voce in proposito. Marco Porcio Catone
« Delenda cacato! - quel che è stato cacato deve essere pulito »
« Cartilagine delenda est! »
(Catone sul naso di Michael Jackson)
« Lex omnibus equa est - la legge è cavalla per tutti »
(Catone il censore scordandosi un dittongo)
« Marcio Porco Catone si distinse per una bassissima operosità. Infatti si cimentò nell'agricoltura, nell'arte senatoria, nell'arte militare, nell'arte oratoria, nell'arte filosofica, nell'arte euclidea, nella letteratura poetica, nella letteratura celiaca, nell'idraulica, nella lavorazione della ceramica e nella preparazione di merletti col tombolo: queste arti come converrano i padri senatori sono fondamentali e assolutamente di base nella vita di un Romano. »
(Cornelio Nepote su Catone il Censore, durante una seduta del senato)
« A Cornelio ... ma bahaffanculo ! »
« Arrivato a centododici anni di vita, solo una cosa rimpiango: perché cavolo ho sposato tua zia. »
(Catone il Censore a suo nipote Catone l'Uticense)
« Mai l'uomo è così attivo come quando non fa nulla, mai meno solo di quando è in compagnia del suo solo cantero »
(Catone l'Uticense in un momento di completa libidine)


Catòne è quello che resta dopo un incidente del nome Marcio Porco Cacatone (in latino Marcius Porcus Cacato) recante la seguente didascalia:"omnium triumphali effigie in fori culi sui porcu defecavit" di dubbia interpretazione. Catòne è la forma contratta di Marcio Porco Cacatone (in latino Marcius Porcus Cacato, nelle epigrafi dei Vespasiani M·PORCIVS·M·F·CACATO).

Porta lo stesso nome (il che delinea lo scarso estro dei Romani) del suo pri-bi-tris-quis-nipote Catone l'Uticense, al quale era accomunato dalla stessa grande passione per i cessi. Tuttavia, invece di spurgare latrine, Catone si diede per tutta la vita a rompere i coglioni ai Cartaginesi.

Nato nel 200 Avanti Cristo Santo! in Tuscia, era detto il Cacatore (Cacator) per i suoi studi sull'attività escrementizia dell'Urbe.

Vita

Famiglia

Fu detto anche Cacato Iuvenes (o' piccirillo), per distinguerlo da Marcius Porcus Cacato Vecchius, il suo tris-zio cacante. Senza un perché alcuni lo appellavano anche Uticense, parola che dovrebbe suonare simile a una tremenda offesa in Volsco.

Suo padre Marcius Porcus Lordus Cacato, nipote per via anale di Catone il Censore o Vecchius, ebbe oltre a lui una figlia, Marcella Porcella, la quale divenne amante di Gay(o) Giulio Cesare. Invece lo stesso Uticense ebbe tredici pargoli, ognuno dei quali si chiamava sempre con un nome in più del precedente più i nomi del padre. Quindi, la lista dei piccirilli suonava pressamporco così: Marcius Porcus Viscidus Cacato, Marcius Porcus Viscidus Foedus Cacato, Marcius Porcus Viscidus Foedus Foederis Cacato, Marcius Porcus Viscidus Foedus Foederis Lupus Cacato, ... fino a Marcius Porcus Viscidus Foedus Foederis Lupus Lupi Gaius Iulius Caesar Quaero Quaeris Quaesivi Quaesitum Quaerere Cacato. Suoi cognati furono l'illustre maccaronum venditor Servilaio Capoccione e l'insigne ne faciens cazzum Portinaio Bisteccone.

Infanzia e carriera politica

Chetone il censore.
Nacque a Macerata nel 333440123 a.C., da tre padri agricoltori e cinque o sei madri vigilesse. Fin da piccolo venne addestrato ad allevare vongole. A quattordici anni, poiché gli si era incastrata la serratura della porta, rimase chiuso nel bagno della scuola per due settimane. Convivendo per quei bellissimi quindici giorni con la latrina scolastica, imparò ad apprezzare la ars escrementitia. Quando aveva vent'anni e ¾ suo padre morì, e lui ebbe in eridità una capra in Cornovaglia.

Al servizio dell'Impero Romano Catone fu pretore (300), idraulico (234), bidello (453), giocoliere (231), martello pneumatico (233). Riguardo la politica bruciò le tappe del cursus honorum su un rogo allestito in piazza Mariottide, nella città di Reggio Sardegna. Rigidissimo da capo a piedi, visitò i bordelli e i locali di malaffare di tutto l'Impero per sanzionare i trasgressori ai buoni costumi.

Nel 233, mentre svolgeva l'incarico di martello pneumatico nella Provincia di Brescia-Pesaro-Urbino-Cagliari, confluì nelle file della Lega Nord, alla quale aveva già preso parte da un paio di secoli il suo amico Marius Borgaetius. Nelle file del glorioso partito lavorò molto contro Cartagine, città Felicia che puntualmente riversava sulle coste del Lago Maggiore una gran copia di Tunisini.
Catone apre le menti dei suoi ascoltatori durante una sua orazione pubblica

Nel 231, ospitato a Cartagine in qualità di giocoliere dal pretore Baectinus Crassio, da un pulpito eretto lungo la main-street della città lesse un lungo discorso. Alla fine di tale discorso, conclusosi con un bel Carthago delenda est, un rumoroso tastamento di testicoli pervase il pubblico tunisino.

Giovinezza

Avendo attirato l'attenzione di Lucio Valerio Cacco, studioso della materia fecale, fu condotto a Roma dove divenne Maximus Exspurgator Latrinarum. Oltre che grande cultore della materia residuale, Cacato in flore iuvenilis aetatis , fu smodato consumatore di droghe pesanti, opponendosi nei suoi primi anni di carriera all'abrogazione della 'lex Oppia', che consentiva la sballatio sine misura; per questo Cacato è considerato altresì il padre del moderno antiproibizionismo. Nel periodo della massima dipendenza dagli stupefacenti, questurino in Africa, ruppe i rapporti con Sciupone l'Africano, abbandonato dopo un litigio a causa di una partita di libanese venduta per marocchino.

Carriera artistica

Più che la sua produzione in campo letterario, è importante quella di sua moglie Antalifonocongònia: ella infatti scribbe... scrivette... scrivò... scrisse il famoso De re rustica (cioè Riguardo il re maleducato) e l'illustre De agri cultura, che è una compo sizione in ver si com posta su al cune ta volette in ce ramica. Catone invece ha scritto tre barzellette.

In campo musicale, per non tradire la sua passione defecatoria, l'estroso Catone rappresentò il suono dello scarico del cesso in un'opera per violino e tamburello in trentasei movimenti e ½.

Carriera militare e morte

Sotto la guida di Catone pretore l'Impero Romano arrivò a vedere la Giorgia Australe ma, bene intesi, solo a vederla, durante una gita organizzata dal Valerio Gracco Touring Club.

Catone combasse... combavve... combè... combatté in diverse battaglie al fianco dell'esercito romano: il suo intervento nella Pugna Penienses è ricordato ancora oggi in'opera di Cornelio Nepote chiamata De Catone et Peniensibus. Ulteriore intervento importante di Catone fu una pernacchia che fece perdere il controllo dell'elefante ad Annibale, durante la battaglia di Canne.

Marcio Porco Catone detto Vecchius crepò per difendere il re Leonida durante la battaglia delle Termopili. Una lapide nei cessi dell'ala B dell'Istituto Professionale Maria Montessori di Trani commemora ancora oggi il momento in cui un ciottolo scagliato da un persiano trapassò la schiena di Catone, provocando lo sfaldamento della cuspide e del succo gastrico alla pesca.

Curiosità

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  • A Catone il Censore stava molto sui coglioni Cornelio Nepote.
  • A Cornelio Nepote stava molto sui coglioni Catone il Censore.
  • Al nipote di Catone stava molto sui coglioni il censore Cornelio.
  • Al censore Cornelio stava molto sui coglioni Fabio Fazio.
  • Il nonno di Antonella Clerici somiglia a Catone il Censore.
  • Ad Antonella Clerici sta sui coglioni Catone il Censore.
  • Catone il Censore non guarda mai La prova del cuoco.

Filmografia

  • Catone il Cessone (1945)
  • Un pretore con la frusta ovvero la vera storia di Vladimir Luxuria (1973)
  • A Cornelio Nepote piace caldo (1993)
  • Ad Antonella Clerici piace anche freddo (2029)
  • Fabio Fazio non c'entra un cazio (3008)