Andrew Jackson: differenze tra le versioni

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==Jackson, le curiosità==
==Jackson, le curiosità==
* Era un uomo molto determinato e assolutamente deciso ad ottenere ciò che voleva, l'unica cosa che non riuscì mai ad ottenere fu un autografo di [[Chuck Norris]].
* Era un uomo molto determinato e assolutamente deciso ad ottenere ciò che voleva, l'unica cosa che non riuscì mai ad ottenere fu l'autografo di [[Chuck Norris]].
* Amava molto gli [[avvoltoi]], infatti gli faceva sempre trovare qualche carcassa umana da ripulire.
* Amava molto gli [[avvoltoi]], infatti gli faceva sempre trovare qualche carcassa umana da ripulire.
* Era un fervente sostenitore di una democrazia piena.....di [[botte]].
* Riteneva che la [[democrazia]], per essere tale, doveva essere piena. Sì, di [[schiaffi]].
* La deportazione dei [[Cherokee]] è considerata dagli storici "uno dei peggiori crimini della storia degli Stati Uniti", insomma un vanto per Jackson.
* La deportazione dei [[Cherokee]] è considerata dagli storici "uno dei peggiori crimini della storia degli Stati Uniti", insomma un vanto per Jackson.
* Era un fervente sostenitore dello "spoils system", letteralmente "sistema del bottino"<ref>In pratica è la compravendita di sentaori</ref>; dopotutto era un raziatore, il "bottino" era una delle sue prerogative.
* Era un fervente sostenitore dello "spoils system", letteralmente "sistema del bottino" (in pratica il [[clientelismo]]); dopotutto era un raziatore, ottenere il "bottino" era una delle sue prerogative.
* Si narra che in punto di morte, alla domanda "Qual è stato il più grande successo della sua vita?" rispose "Ho ucciso una banca e anche quei fottuti indiani".
* Si narra che in punto di morte, alla domanda "Qual è stato il più grande successo della sua vita?" rispose "Ho ucciso una banca e tutti quei fottuti indiani".
* Toccò a lui, in veste di Presidente, inaugurare la prima ferrovia nordamericana, la ''South Carolina Railroad'', il [[15 gennaio]] [[1831]]; quel giorno avrebbe dovuto trucidare una tribù [[Sioux]], miseriaccia.
* Toccò a lui, inaugurare la prima ferrovia nordamericana, la ''South Carolina Railroad'', il [[15 gennaio]] [[1831]]. Il suo commento per questo nuovo prodigio della tecnica fu:
{{quote|Ah! Adesso deportare indiani e oppositori sarà più facile e veloce.}}
* A proposito del suo [[attentatore]]: ma come cazzo fa un [[inglese]] ad andare a cercare un lavoro come pittore in [[America]] e poco dopo la sua dichiarazione di indipendenza dall'[[Inghilterra]], tra l'altro?
* A proposito del suo [[attentatore]]: ma come cazzo pensa di fare fa un [[inglese]] a trovare lavoro in [[America]] poco dopo la sua dichiarazione di indipendenza dall'[[Inghilterra]]? E come [[pittore]] tra l'altro?





Versione delle 23:55, 6 nov 2013

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Andrew Jackson da giovane.
« Salve. Sono il vostro nuovo Presidente Andrew Jackson, ma voi potete chiamarmi "Signor nuovo Presidente degli Stati Uniti Andrew Jackson". Bene, ora che abbiamo chiarito questo punto vorrei illustravi in maniera dettagliata la mia politica di governo: da oggi in poi qui comando io, parlate quando lo dico io, mangiate quando lo dico io, dormite quando lo dico io, andate al cesso quando lo dico io, se vi ordino di abbaiare, voi dovete imitare in maniera impeccabile un levriero afgano, se vi faccio vedere un legnetto, voi vi dovete mettere in posizione ed essere pronti scattare. Quello che dico io non si discute e se qualcuno, per puro caso, dovesse farmi qualche scherzo, tipo attentare alla mia vita, potrei non rispondere delle mie azioni, né nei suoi confronti, né in quelli della sua famiglia. Bene, avete capito tutto? Ci sono domande? No? Perfetto; allora adesso andate a lavorare! »
(Il discorso di insediamento del neo Presidente Andrew Jackson.)
« Massacrateli! »
(Jackson su chiunque.)


Andrew Jackson (Colonia Inglese, 15 marzo 1767Stati Uniti, 8 giugno 1845) è stato il 7º Presidente degli Stati Uniti d'America ed è noto come uno dei pochi ad aver lottato apertamente contro il crescente potere bancario, ma solo perché non accettava che qualcuno potesse insidiare il suo ruolo di Presidente, che lui assimilava a quello di un dittatore.

Viene anche ricordato per aver permesso reiteratamente la violazione dei diritti umani delle tribù indiane, che andava a sterminare personalmente quando si annoiava e purtroppo si annoiava spesso.


Jackson, come nasce e si forma un dittatore

Andrew Jackson nacque già trentenne, sbucando dalla terra come un titano il 15 marzo 1767, nella zona di Waxhaw nell'estremo ovest della Carolina del Nord, in un luogo paradisiaco, ovvero senza squole. Poiché era sostanzialmente un orfano, venne da prima allevato da dei lupi, che uccise in seguito per farcisi un vestito; poi venne allevato da una povera maestra vedova, che gli insegnò a leggere e a scrivere, quando tornava dalle sue scorribande. In seguito usò la sua capacità di comprendere la scrittura per soggiogare un gruppo di coloni analfabeti e con essi mettere insieme un esercito per razziare tutti i territori del circondario.

Le aggressioni e i massacri di cui si rendevano colpevoli Jackson e i suoi, spinsero gli Inglesi a cercare un alleanza con lui per poter riconquistare la Carolina, ma il futuro presidente rispose uccidendo l'ambasciatore anglofono e usando la sua pelle per farcisi una cintura e i lacci delle scarpe. Per questo motivo venne considerato un pericoloso nemico e braccato anche dagli inglesi, che lo catturarono nel 1780 e lo richiusero in catene nel Tartaro. Liberatosi dalla prigionia, grazie all'intervento del Dio della Morte, Jackson ritornò nei suoi territori di origine, ma quando arrivò trovò che tutta la sua famiglia e i suoi tirapiedi erano morti. Senza l'appoggio del suo esercito, non poteva più fare niente, dunque decise di abbandonare quel luogo e di mettersi in viaggio per tutto il nord America alla ricerca di uomini fidati con cui ridarsi alle razzie.


Jackson, gli anni dell'esodo e dell'alleanza

Jackson ghigna beffarso verso il prossimo accampamento che deprederà.

Jackson vagò in lungo e in largo per un periodo non precisato raccattando tra le sue fila, criminali, balordi e sbandati di ogni genere. I luoghi che visitò non si conoscono di preciso, ma si sa che attraversò il Canada dove apprese l'uso dell'ascia dai boscaioli locali e percorse a nuoto la Beringa raggiungendo la Russia, arruolando e portando in America i peggio Mangiatori di Bambini che c'erano. Quando poi nel 1803 arrivò nel Tennessee, decise di stabilircisi creando il suo quartier generale, dove poté rafforzare il suo esercito e organizzare le nuove razzie nei territori limitrofi.

Una volta che ebbe costruito una fortezza e rafforzato il suo esercito, partì alla volta del New Orleans, dove attaccò un avamposto inglese, trucidandone brutalmente gli occupanti. Tuttavia fu una battaglia superflua, in quanto la pace fra le due nazioni era già stata sottoscritta a Gand, in Belgio; quelli che aveva ammazzato erano solo dei volontari dell'esercito della salvezza, che si erano messi delle divise militari abbandonate per proteggersi dal freddo.

Da quel momento, Jackson fu soprannominato "The Old Hickory", "la Vecchia Quercia", con riferimenmto alla sua abitudine di impiccare i prigionieri sulle querce e di usare i loro cadaveri come concime per piante. Il futuro presidente tornò a casa sua con l'intenzione di pianificare un altro attacco contro quelli che lo avevano imprigionato, ma i tempi erano cambiati. Il Nord America era ormai indipendente dagli inglesi, che ormai se n'erano andati e proprio mentre Jackson governava il Tennessee, il Presidente John Quincy Adams gli inviò una formale richiesta di adesione ai neonati Stati Uniti.

Jackson, com'è giusto immaginarsi, prese quell'invito come una dichiarazione di guerra, così decise di radunare i suoi uomini e partire alla volta di Washington D.C., con lo scopo di sferrare un attacco preventivo. Quando arrivarono, però, Adams pensando che Jackson avesse accettato la richiesta di adesione, lo accolse di persona a braccia aperte, facendo imbastire per lui una tavolata degna del miglior episodio di Linea Verde. La situazione era imbarazzante: Adams insisteva ad abbracciare Jackson e a stringergli la mano, mentre le fanfare suonavano e vissani spiegava ai presenti e alle telecamere, le prelibatezze che venivano esposte sulle tavole.

Al termine del pranzo, avvenuto alle 22:41, le parti completamente stordite dall'orgia del cibo, decisero di buttare giù un accordo: Jackson avrebbe annesso il territorio del Tennessee all'Unione, ma in cambio gli sarebbe stata data una carica di una certa importanza nell'amministrazione del suo ex dominio; Adams accettò l'offerta e lo nominò giudice della Corte Suprema, con potere di vita, morte e miracoli.


Jackson, il Presidente sterminatore

Jackson mentre sta guardando male proprio te che stai leggendo.

Jackson a causa del suo carattere irruente e spesso rissoso, si annoiò presto della nuova vita come giudice della Corte Suprema; ma non poteva ridarsi alle razzie e non poteva nemmeno ritorcersi contro Adams e i suoi, dunque che fare? Rimuginando e rimuginando, arrivò alla soluzione del problema: siccome agli americani bigotti non piacevano gli usi e i costumi degli indiani, lui li avrebbe sterminati tutti. Così un bel giorno prese un reparto della milizia e partì alla volta dell'Alabama, attaccando e sterminando la tribù Creek; dopo questa spedizione di sterminio bellica, iniziò ad ottenere una certa popolarità anche fuori dai confini del Tennessee; di conseguenza molti coloni non ci pensarono due volte a chiedere il suo aiuto per allontanare le tribù dalle loro terre per potercisi insediare a ufo.

Gli indiani da sterminare erano però troppi anche per Jackson, tra l'altro alcuni di loro si erano insediati in dei territori protetti da trattati presidenziali e dunque intoccabili. Non potendo accettare questa situazione, Jackson decise di diventare Presidente deglii Stati Uniti per poter stracciare gli accordi e darsi alla pazza gioia. Così si iscrisse al Partito Democratico statunitense, ma solo perché era il primo che gli capitò a tiro; dopodiché si fece strada tra i candidati a suon di schiaffi e minacce, riuscendo a primeggiare e in seguito a battere Adams alle elezioni del 1828.

Fu il primo presidente che non proveniva da famiglie più o meno "aristocratiche" e non aveva studiato in scuole prestigiose, un po' come i politici italiani odierni insomma. Era invece un uomo di frontiera (barbaro) e fu esaltato dai pionieri del West (barbari), mentre fu visto senza grande simpatia dagli intellettuali del Nord e del Sud del paese (snobboni) che lo ritenevano un analfabeta (sapeva leggere, ma non lo faceva spesso).

Le persone ebbero la sensazione che con lui saliva al potere il suo popolo e questo fu provato quando alla cerimonia di insediamento egli aprì la Casa Bianca a migliaia di pionieri e razziatori, causando un vero e proprio caos nella residenza presidenziale, con tanto di furti, danneggiamenti e lo stupro di due cameriere.


Jackson, in azione

Andrew Jackson osserva soddisfatto i risultati delle sue politiche di integrazione.

La sua presidenza fu caratterizzata da tre questioni fondamentali:

  • punto uno: l'esproprio delle terre dei Cherokee, una popolazione indiana che si era stanziata all'interno della Georgia e che si era addirittura data una costituzione su modello di quella statunitense. Già questo fatto era inaccettabile, degli indiani che osavano paragonarsi agli Stati Uniti era una cosa I-N-A-C-C-E-T-T-A-B-I-L-E, quando poi venne scoperto che nei loro territori c'era l'oro, lo Stato della Georgia si affrettò ad espropriarne le terre utilizzando armi batteriologiche. Inizialmente la Corte Suprema, presieduta da John Marshall, ritenne l'azione illegale, in quanto riconosceva i Cherokee come stato straniero; Jackson, però, era un sostenitore dell'autonomia dei singoli Stati dell'Unione e delle campagne di sterminio verso le popolazioni inferiori. Per questi motivi istituì l"Indian Removal Act", legittimando l'esproprio delle terre e la deportazione degli indiani nel campo di concentramento "Sentiero delle lacrime" in Minnesota, in seguito fece anche pervenire il cadavere di John Marshall alla sua famiglia, un pezzo alla volta.
  • Punto due: le tentazioni secessioniste della Carolina del Sud. In pratica i sudcaroliniani[1] non accettavano la legge federale sui dazi, accusata di favorire il Nord a discapito del Sud. Jackson era però troppo impegnato a trucidare l'ennesima tribù indiana, così mandò una squadra navale a Charleston per costringere lo Stato ad accettare la legge, cosa che di fatto avvenne in quanto la Carolina del sud si ritrovò isolata dagli altri Stati e con una massiccia dose di cannoni navali da 153mm armati con proiettili al napalm, puntati sulle tempie.
  • Punto tre: la guerra contro la Banca degli Stati Uniti, che stava iniziando ad alzare un po' troppo la cresta. Guidato in questo caso dai suoi realistici pregiudizi nei confronti del sistema di banche centrali, si oppose ad un potere che riteneva illegittimo in quanto, non espressione del popolo, ma di poteri forti. E qui bisogna fare una precisazione: Jackson era un dittatore fatto e finito, ma rispettava il volere del popolo, secondo lui, visto che il popolo che lo aveva schiaffato a governare al popolo andavano bene sia i suoi metodi, sia il fatto che faceva il dittatore. Egli riuscì spregiudicatamente e a suon di arresti e torture, a non far rinnovare il mandato ventennale che nel 1815 aveva istituito la Banca centrale; ciò, però, ebbe effetti negativi sull'economia e sulla stabilità monetaria a causa delle ritorsioni volute dagli ex dirigenti sopravvissuti ai rastrellamenti e anche a causa del fuggi fuggi generale che diverse persone misero in atto per sfuggire alle potenziali rabbie del Presidente.


Jackson, il ritorno

Visti i suoi metodi, il Congresso accusò il Presidente di totalitarismo, Jackson dal canto suo accusò il Congresso di alto tradimento nei suoi confronti e fece arrestare buona parte degli oppositori per poi farli rinchiudere nello stesso campo di concentramento in cui sbatteva gli indiani; i pochi sopravvissuti alla mattanza si organizzarono nel Partito Whig, che in seguito sarebbe diventato quella cancrena conosciuta come Partito Repubblicano. L'eliminazione dei suoi avversari gli permise di ripresentarsi di nuovo alle elezioni, ma questa volta in corsa da solo e di conseguenza di essere nuovamente rieletto, per la gioia di tutti, anche degli avvoltoi.

Un disegno che mostra la sequenza in cui è avvenuta la morte di Jackson. Nessuno ha mai scoperto il nome dell'uomo che lo ha ucciso.

Dopo questa nuova vittoria, Jackson riprese le sue personali campagne di conquista e sterminio nel Nord America, per la paura di alcuni Stati come l'Arkansas preferirono limitare i danni entrando spontaneamente a far parte dell'Unione. Ma la popolazione iniziò lentamente a covare il desiderio di toglierlo di mezzo. Così il 30 gennaio 1835, mentre si trovava funerali del deputato della Carolina del Sud, Warren R. Davis, da lui ucciso per errore mentre cercava di prepararsi un caffè, fu vittima di un duplice attentato alla sua vita per mano di Richard Lawrence, un pittore inglese disoccupato. L'attentatore puntò una pistola contro Jackson ma si inceppò; così prese uno shotgun ma con uguale risultato. Gli storici attribuiscono questo doppio malfunzionamento delle armi alle condizioni climatiche particolarmente umide, i religiosi a un'intercessione satanica, gli americani a una brutale botta di sfiga. Lo stesso Jackson e altri presenti, tra cui David Crockett (quello che andava in giro con il copricapo con coda di procione annessa), immobilizzarono e fecero arrestare Lawrence, che venne condannato a mangiarsi le sue armi un pezzo alla volta e a cagarle intere.

Jackson con i suoi nuovi vestiti; comprati con l'oro che ha depredato dalle terre indiane, naturalmente.

Il regno di terrore di Andrew Jackson terminò terminò nel 1837, ma l'ex presidente continuò ad andare in giro in cerca di indiani da massacrare, arrivando ad insediarsi in un piccolo villaggio ed ovest degli Stati Uniti che lui ribattezzò Jacksonville; qui Jackson e i suoi soldati sottoponevano la popolazione ad ogni genere di angheria. Tutto durò sino al 1845, quando uno straniero che veniva dal deserto, affrontò il tiranno e tutti i suoi uomini, uccidendoli senza pietà e liberando definitivamente gli Stati Uniti dall'incubo di Andrew Jackson.


Jackson, le curiosità

  • Era un uomo molto determinato e assolutamente deciso ad ottenere ciò che voleva, l'unica cosa che non riuscì mai ad ottenere fu l'autografo di Chuck Norris.
  • Amava molto gli avvoltoi, infatti gli faceva sempre trovare qualche carcassa umana da ripulire.
  • Riteneva che la democrazia, per essere tale, doveva essere piena. Sì, di schiaffi.
  • La deportazione dei Cherokee è considerata dagli storici "uno dei peggiori crimini della storia degli Stati Uniti", insomma un vanto per Jackson.
  • Era un fervente sostenitore dello "spoils system", letteralmente "sistema del bottino" (in pratica il clientelismo); dopotutto era un raziatore, ottenere il "bottino" era una delle sue prerogative.
  • Si narra che in punto di morte, alla domanda "Qual è stato il più grande successo della sua vita?" rispose "Ho ucciso una banca e tutti quei fottuti indiani".
  • Toccò a lui, inaugurare la prima ferrovia nordamericana, la South Carolina Railroad, il 15 gennaio 1831. Il suo commento per questo nuovo prodigio della tecnica fu:
« Ah! Adesso deportare indiani e oppositori sarà più facile e veloce. »




Preceduto da:
Il figlio di Gomez e Morticia
1825 - 1829
Andrew Jackson
Dittatore degli Stati Uniti
1829 - 1837
Succeduto da:
Van Burino
1837 - 1841

Note

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  1. ^ Spero che si dica così.


Presidenti degli Stati Uniti Sigillo del Presidente degli Stati Uniti d'America
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