Divanismo

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« Non importa che tu sia bello o brutto, alto o basso, magro o grasso, se sei sul divano a non fare un casso! »
(Mantra Divanista)

Il Divanismo è una religione ampiamente diffusa in tutto il globo e praticata inconsapevolmente. Il Divanismo si basa sulla convinzione che ogni azione umana sia inutile, di conseguenza conviene rimanere comodamente stravaccati sul divano. In passato nacque come religione monoteistica nella quale Vano era l'unico dio, ma essendo parecchio pigro e passivo, lasciava che ognuno facesse quello che voleva poichè l'onniscente Vano sapeva che non sarebbe cambiato nulla.

Chiunque può farlo.

Proprio a causa della perfetta inutilità del dio, il Divanismo si trasformò col tempo in una religione metafisica tramite la quale ogni uomo è alla ricerca sé stesso e si ritrova sul Divano.

« Questo mondo ti ha stancato? Divanizzati! »

L'estensione metafisica del dio in terra e sua unica manifestazione è il DiVano, attraverso il quale i praticanti raggiungono l'immobilità perfetta attraverso l'inconcludenza del sé. I seguaci di questo culto sono liberi di fare qualsiasi cosa, ma di solito scelgono di stare seduti a cazzeggiare.
Non esistono precetti o proibizioni di sorta per i praticanti, anzi, ogni Divanista può scegliere di fare uso di alcolici, stupefacenti, televisione, videogiochi o qualsiasi altro mezzo per intrattenersi durante le "sedute". È fortemente consigliata la futilità e passività del "medium" più adatto alle esigenze personali. Il Divanista è altresì libero di professare la religione che preferisce, anche se statisticamente è attratto principalmente dall'Ubriachesimo e dal Caganesimo anche se si limita alle pratiche meno faticose o più appaganti. Il Divanizzato è colui che ha raggiunto il Divhana, la più alta forma spirituale del Divanismo. Coloro che, attraverso anni di perfezionamento, raggiungono questo stadio superiore sono considerati maestri spirituali.


Cenni storici

« Poggia le tue stanche natiche su di Me e avrai ristoro. »
(Antico proverbio ottomano)

Il più antico e unico testo sacro riguardante le radici di questa religione risale al 1991 ad opera di un cocciuto prete ortodosso, don Boskovic, che dovette torturare un asceta Vanista il quale si diceva in confidenza con la Madre della Divinità, e che proprio non gli andava di raccontare tutta la faccenda. Dopo trent'anni di duro lavoro il parroco completò la Bibbia di Suamamma, contenente quattro righe sulla storia del dio Vano.

« Un buon Divanista sa unire il futile al dilettevole. »


Nell'iconografia classica Vano non viene rappresentato in alcun modo a causa della pigrizia dei suoi seguaci. Esiste quindi pochissimo materiale riguardante la sua forma, ma si può ipotizzare che abbia l'aspetto di un iper-divano seduto su sé stesso. Essendo la realizzazione di tale disegno troppo complessa e noiosa si preferisce rappresentarlo come un uomo seduto su sé stesso o non rappresentarlo affatto.


ATTENZIONE! Questo cassetto contiene la Bibbia di Suamamma l'inutile testo sacro che nessun Divanista si sognerebbe di leggere.

:

La Bibbia di Suamamma

1 - Genesi - All'inizio dei tempi il Dio Vano nacque. Siccome non voleva crere casini nei cervelli dei futuri credenti per prima cosa creò Suamamma, poi si uccise e rinacque dal ventre di Suamamma, la quale ricevette inoltre il nobile compito di accudirlo e sfamarlo per l'eternità. Vano non creò l'universo, se lo trovò già bello in un pacchetto donatogli da Suamamma per il suo primo compleone.
Il dio Vano contempla l'universo
Vano amava l'universo che aveva ricevuto in dono, purtroppo in piedi non stava comodo per godersi lo spettacolo, così Vano si creò un comodo seggio. A sua immagine e somiglianza lo creò e lo chiamò DiVano, poichè era suo. Non appena il Dio si sedette, fu come sedersi su sé stesso. Con questo atto Vano si fuse con Vano e divennero uno e bino.
Vano vide che ciò era vano e puro. Fu così che Vano entrò in contemplazione dell'universo per gli eoni a venire. Ma ecco che si formarono dense nubi e dalle nubi emergevano galassie stelle e pianeti. Vano, comodamente seduto su sé stesso, si godette lo spettacolo pensando che sarebbe stato sciocco e vano intervenire.
2 - La nascità della vita - Successe poi che mentre Vano consumava le lasagne di Suamamma comodamente seduto su sé stesso, su uno di quei minuscoli pianetucoli accadeva qualcosa di straordinario: nuove creature agitavano le acque di quel mondo, per poi uscirne e conquistare terra e cielo. Per l'eccitazione Vano si rovesciò il ragù sulla camicia nuova e Suamamma gli requisì l'universo per ventiquattro ere.
3 - Vano contempla l'universo - Quando Vano riebbe l'universo vide che quel piccolo pianeta si era riempito di esserini insignificanti che cercavano disperatamente di sopravvivere e vide che tutto ciò era bello e vano e che sarebbe stato inutile intervenire. Quindi Vano volse lo sguardo altrove per osservare la meravigliosa varietà dell'universo e vide che in molti mondi nascevano e morivano a ritmo incessante esserini di ogni forma e colore, almeno finchè non venivano cancellati definitivamente da un asteroide o dall'esplosione di una supernova. E constatò che ogni creatura soffriva ad ogni passo e ogni respiro conquistandosi duramente spazio, eppure non rinunciava a vivere. Un giorno , finalmente nacque l'uomo, ma Vano stava dormendo.
4 - Vano invia il DiVano di Vano - Il Dio onnipotente era impietosito dagli esserini che abitavano i pianeti viventi, ma non abbastanza per usare la sua onnipotenza per renderli felici, poichè rendendo felici alcuni avrebbe scontentato altri. Così decise di mandare una copia di sé stesso su ogni pianeta vivente per far riposare le membra a tutte le creature, il DiVano. Pienamente soddisfatto, il Dio Vano decise che non ci sarebbe stato mai più niente da fare se non rimanere comodamente seduto su sé stesso a contemplare l'universo.


In realtà le Arti Divanatorie risalgono molto prima. Si pensa che le prime rudimentali tecniche furono sviluppate dai monaci Fancazzisti che non conoscendo ancora l'uso del Sacro Divano sedevano su scomodissime panchine di legno, e senza cuscini!

« Mi formicola una gamba. »
(La monaca Pia Gada De Cubito dopo sei anni di meditazione)

Narra la leggenda che Vano compì il suo unico atto divino facendo apparire il Primo DiVano in terra. Nessuno sa dove o quando questo successe e si è persa la memoria persino della forma di questo artefatto miracoloso. Il Primo DiVano fu perso per sempre, ma da allora fu replicato all'infinito e si sparse tra i popoli della terra: dagli ottomani con l'ottomana ai romani col triclinio, fino ai giorni nostri in cui qualsiasi praticante può permettersi addirittura un divano-letto.

« Qualunque cosa tu stia pensando di fare, non vale la pena di alzarsi. »

Storicamente vi furono varie scissioni nella primitiva religione, e si crearono diverse sette, pur mantenendo sempre una matrice inutilista. Il culto di Vano era una religione monoteistica che credeva che Vano non avrebbe fatto nulla per loro in futuro, quindi tanto valeva ignorarlo. Ben presto, alcuni dei credenti, con la scusa di un errore di stampa, formarono la setta diVano che imponeva agli adepti sei giorni di DiVano alla settimana contro i cinque del culto. Altre sottoculture si formarono con grande seguito, come i DiVananti che percorrevano le vie cittadine trascinando un Divano, i Piagati dal Sacro Sofà che passavano l'intera esistenza legati a un Divano, e gli Stravaccati che si sdraiavano di straforo sui divani degli altri. Alcuni di questi gruppi durante l'Inquisizione furono accusati di accidia da papa Demenzio II e bruciati come eretici, gli altri si salvarono nascondendosi sotto i Divani.
Al giorno d'oggi i Divanisti sono tollerati da tutte le comunità, nonostante siano fortemente osteggiati da coniugi o conviventi non praticanti.


La leggenda di Pedhapurna e la nascita del Divanismo Zen

Nessuno narra (poiché nessun Divanista ne avrebbe voglia) che alcuni guru si riunirono un giorno sul Divano di uno di loro, il santone Massimirko Pedhapurna Pharva, per vedere la finale di coppa. Dopo la partita nessuno aveva voglia di alzarsi così rimasero lì seduti per quattordici anni.

« Se un oggetto è irraggiungibile dal Divano prova con la telecinesi. »

Un giorno uno di loro si alzò e disse: "Beh, io vado, s'è fatta 'na certa." Passarono altri sei anni e un altro guru si alzò e disse: "Mi è venuto in mente che devo comprare il prosciutto cotto per mia moglie ci si vede, eh!". Il padrone di casa, rimasto solo si guardò a destra e a sinistra e vide i profondi calchi impressi dai guru sul Divano. Decise di restare seduto ancora un po'. Si accorse ben presto di non avere bisogno né di cibo né di birra né di Pringles alla paprika. Il santone spense perfino la televisione.

Un lontano cugino di Pedhapurna Pharva

A quel punto il corpo di Pedhapurna Pharva era ormai privo di muscolatura, le sue ossa erano diventate molle (da Divano) e la sua pelle si era fusa con quella del Divano in pelle, e l'anima del santone era diventata come quella del Divano[1]. Quando si intravedeva ormai solamente un sorriso estatico sul poggia-schiena del Divano, egli stesso (il santone) capì di aver raggiunto un livello superiore di incoscienza, il Divhana. Tutto gli apparì inutile e superfluo e una grande luce interiore si spense. Quando si risvegliò decise di condividere quest'esperienza con il mondo intero, ma ci ripensò immediatamente.

Il Divhana

« La risposta che cerchi non è dentro di te e nemmeno fuori. È sotto al tuo culo. »
(Massima Divanista.)

Si dice che l'uomo usi solamente il 2/3% dell'intero potenziale del suo cervello; il Divhana permette a chiunque di evitare di usare anche quella piccola percentuale.
Il Divhana è il più alto stato di passività raggiungibile da un Divanista.

« La buca nel tuo divano è un segno, non ignorarlo! »

È la perfetta fusione uomo-Divano. E, come un Divano, l'uomo accoglierà nel suo grembo il suo simile, o anche un animale domestico, donandogli birra e croccantini, ma solamente se li va a prendere da solo[Precisazione necessaria], aiutandolo così a riconoscere la purezza e la potenza del Divanismo.
Oggi raggiungere il Divhana è più semplice che in passato, grazie ai moderni artefatti umani prodotti appositamente per lo scopo: un frigobar vicino al bracciolo, un telecomando, un tablet, una massaggiatrice/ore mulatta/o e un cesso a portata di culo per esperienze extra corporee, permettono di raggiungere il Divhana quasi istantaneamente. Nel caso non ci si potesse premettere codesti lussi nel corso dei secoli sono stati sviluppati alcuni utili esercizi per consentire a chiunque, anche al più attivo e nevrotico degli uomini di raggiungere questo supremo stato di godimento.

Le Dieci Perle del Divhana

Queste posizioni fondamentali illustrate dal divagi[2] Sanza Volia Alcuna, oltre a soddisfare i bisogni primari e portare notevole beneficio corporeo e mentale, possono farvi ottenere il Divhana con poco sforzo.

  • Posizione Primaria (o Posizione delle tre S) - N.B. - Da eseguirsi sempre, anche quando siè già in possesso di un Divano.
    Sedersi Su Se Stessi - Questa è la posizione fondamentale per aprire il terzo occhio situato al centro del cappello che permetterà di raggiungere la Prima (e unica) Illuminazione: Questa postura è ScomodiSSima[3], tanto da necessitare di un Divano. E un paio di birre ghiacciate. E magari qualcosa da sgranocchiare, grazie.
    Purtroppo il divagi Sanza si rifiuta per principio di ripetere tale forma, quindi dovrete arrangiarvi.
  • La Via Errata - Prima di percorrere la giusta via occorre provare quella sbagliata.
  • I Cinque Petali del Divino Divano - Utilizzando i quattro arti più il capo e una buona dose di concentrazione sarete in grado di occupare tutti i posti di un divano contemporaneamente, compresi eventuali poggia-piedi, dissuadendo ogni pretendente al Sacro Seggio.
  • Il Nutrimento degli Dei - Questa postura è fondamentale per nutrirsi senza muoversi nel caso non vogliate ricorrere alle flebo. Serve a circuire o cercare di impietosire il familiare o coinquilino di turno simulando la denutrizione per farvi preparare gustose pietanze.
  • La Mano nel Vento - Bevete una cassa di birra, assumete questa postura e premete gli indici sull'ombelico. Ora potrete spostare gli oggetti con la sola forza del rutto.
  • Lo Sguardo Salvatore - Unico rimedio per non vomitare dopo l'esecuzione de "La Mano nel Vento". Assumete questa postura e osservate un punto fisso (TV) fino alla perdita dei sensi o al coma etilico.
  • Divhanasutra - Questa posizione permette di fare sesso senza sforzo in perfetto stile Divanista, sia da soli che in compagnia.
  • I Sei Avatar di Shiva - Questa posizione vi permetterà di giocare ad un gioco di combattimento on-line gestendo due squadre da tre Avatar contemporaneamente. Se riuscirete a sconfiggervi da soli sarete ad un passo dal Divhana.
  • Il Divhana - Il divagi immortalato durante il raggiungimento del Divhana.

Raggiunto questo stadio supremo il Divanizzato è in grado di ottenere qualsiasi cosa desideri semplicemente schiavizzando il primo che passa nei paraggi.

« Risparmia la fatica e un giorno la fatica ti risparmierà. »

Il potere di coercizione del Divanizzato, terribilmente amplificato dalla suprema Voglia di non fare un cazzo, può costringere il malcapitato a preparare Pop Corn in serie, controllare la rotazione corretta della birra in frigo, preparare svuotini con sigarette da 120, forzarlo a prestazioni sessuali altamente performanti o qualsiasi altra cosa stupida gli possa venire in mente, restando comodamente seduto. Durante lo stadio Divhana gli arti non si addormentano, qualsiasi posizione si adotti. La percezione della realtà si affievolisce e un dolce senso di rincoglionimento pervade tutto il corpo. Ciò che accade intorno diventa insignificante e ininfluente. Poi di solito ci si abbiocca.

F.A.Q.

« Cosa occorre per diventare Divanista? »
(Un Divano.)
« Chiunque può diventare Divanista? »
(Solo a patto che non lo sia già.)
« Qualcuno può insegnarmi? »
(Di solito ci si nasce, in caso contrario tocca arrangiarsi.)
« Cosa si vince? »
(La pace in terra.)
« Si deve pregare? »
(Si, prega perché non finisca.)
« Bisogna vestirsi strani? »
(Boh, se ti gira...)
« C'è vita dopo la morte? »
(Si, quella di qualcun'altro.)
« Esiste l'Inferno Divanista? »
(Un divano in finta pelle nera in Agosto... Beh, non sarà proprio un Inferno ma sudi un casino!)

Note

  1. ^ Di gommapiuma.
  2. ^ Il divagi nel Divanismo corrisponde allo yogi dello Yoga
  3. ^ Ecco perché tre S