American Beauty, film datato 1999, quindi abbastanza vecchio da poter essere considerato un cult, è una delicata introspezione nel mondo dell’uomo medio americano condita con frasi ad effetto come «Sì, mi facevo una sega, esatto! Mi lustravo il lucertolone, omaggiavo la mia terza gamba!». Robe che fanno riflettere. Gli attori hanno avuto autonomia sufficiente solo per la durata delle riprese, dopodiché sono tornati a far da sottobicchieri al regista pluri ignorato Sam Mendes, autore di Era... era... boh, chi cazzo era?, Euei ui go e La foresta dei pitali volanti.
« Mi chiamo Lester Burnham. Questo è il mio quartiere, questa è la mia strada, questa è la mia vita, questo è il mio cane, questa è la mia cedrata. Ho quarantadue anni... ok, ne ho 53 e ho la panza con i pelazzi. Fra meno di un anno... sarò morto. E in un certo senso sono già morto, non riesco ad avere un’erezione nemmeno col viagra. Guardatemi, mi faccio una sega sotto la doccia. Questo sarà il culmine della mia giornata. »
Marco Giunio Luglio Bruto Ernesto Sparalesto Cepione, detto Bruto, viene da tutti ricordato come l'assassino di Gaio Giulio Cesare, sebbene abbia fatto anche altre cose oltre a pugnalare a morte il proprio padre adottivo. Fu per esempio un senatore e il principale antagonista di Braccio di Ferro.
Bruto nacque a Roma da un tribuno della plebe chiamato come lui, cioè per nome, e dalla sorellastra di Catone l'Uticense, nonché ex moglie di Ridge e amante di Cesare. Marco fu educato fin dall'età di -2 anni agli ideali dello stoicismo, corrente filosofica che sosteneva l'importanza rivestita dall'harakiri nella cultura del filosofo; era pertanto un intellettuale di un certo spessore, in grado di confutare le teorie hegelianeaddirittura 1800 anni prima della loro elaborazione. La sua carriera politica iniziò quando divenne l'assistente di Catone, con tanto di saio nero con cappuccio e gobba alla Igor. Si arricchì molto con l'usura, occupandosi di piazzare bombe sulle bighe di chi non lo pagava.
Fra le due aziende vi sono diverse analogie, che esamineremo in seguito, le quali hanno contribuito a smascherare il diabolico piano tuttora in atto: l'obiettivo finale sembrerebbe la monopolizzazione di giocattoli e mobili da parte delle due imprese, che in un futuro non troppo lontano si fonderanno (dopo un'operazione di totale smontaggio e rimontaggio di fabbriche e officine) nell'altissima, purissima e levissima azienda LEKEA.
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