James Monroe: differenze tra le versioni

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Alla morte del padre nel [[1774]], Monroe ereditò la sua piccola piantagione e gli [[schiavi]]; il futuro presidente a dispetto di suo babbo aveva però una smodata ambizione, per tali motivi decise di aderire alla ''confederata, commercio cotone e schiavi'', con sede in [[Virginia]]. A 16 anni Monroe intraprese una relazione clandestina con suo zio materno, l'influente giudice Joseph Jones; la cosa suscitò subito sdegno e scandalo, ma il giudice fece subito insabbiare la faccenda facendo credere a tutti che si trattava di una calunnia messa in giro dal Re d'[[Inghilterra]], inasprendo per altro i già tesi rapporti che l'allora colonia americana aveva con la corona inglese. Quello stesso anno Monroe per evitare di essere troppo sotto i riflettori decise di iscriversi all'''Università di William & Kate''.
Alla morte del padre nel [[1774]], Monroe ereditò la sua piccola piantagione e gli [[schiavi]]; il futuro presidente a dispetto di suo babbo aveva però una smodata ambizione, per tali motivi decise di aderire alla ''confederata, commercio cotone e schiavi'', con sede in [[Virginia]]. A 16 anni Monroe intraprese una relazione clandestina con suo zio materno, l'influente giudice Joseph Jones; la cosa suscitò subito sdegno e scandalo, ma il giudice fece subito insabbiare la faccenda facendo credere a tutti che si trattava di una calunnia messa in giro dal Re d'[[Inghilterra]], inasprendo per altro i già tesi rapporti che l'allora colonia americana aveva con la corona inglese. Quello stesso anno Monroe per evitare di essere troppo sotto i riflettori decise di iscriversi all'''Università di William & Kate''.


All'[[Università]] James si rivelò una mezza schiappa, tanto che stava per essere cacciato con ignomia, ma proprio nei giorni in cui si stava per decidere il suo destino, Monroe decise di arruolarsi volontariamente nell'esercito indipendentista, facendo uno sproloquio nell'[[auditorium]] universitario in cui esortò altri {{s|imbecilli}} volontari a seguirlo nella sua impresa. Appena entrato in guerra James Monroe si slogò una spalla durante la sua prima e ultima operazione: raziare un arsenale di [[Spada|spade]] e [[moschetto|moschetti]] scarichi, presso il palazzo del [[Governatore]]. La struttura era presieduta da 24 uomini anziani, che vennero presi di sorpresa e massacrati di botte dalle milizie indipendentiste, Monroe picchiò talmente forte i malcapitati che alla fine la spalla gli cedette slogandosi. Per quell'impresa alla fine del conflitto venne insignito della ''medaglia al merito militare'' e di una bella ''laurea onoris causa''.
All'[[Università]] James si rivelò una mezza schiappa, tanto che stava per essere cacciato con ignomia, ma proprio nei giorni in cui si stava per decidere il suo destino, Monroe decise di arruolarsi volontariamente nell'esercito indipendentista, facendo uno sproloquio nell'[[auditorium]] universitario in cui esortò altri {{s|imbecilli}} volontari a seguirlo nella sua impresa. Appena entrato in guerra James Monroe si slogò una spalla durante la sua prima e ultima operazione: raziare un arsenale di [[Spada|spade]] e [[moschetto|moschetti]] scarichi, presso il palazzo del [[Governatore]]. La struttura era presieduta da 24 uomini anziani, che vennero presi di sorpresa e massacrati di botte dalle milizie indipendentiste, Monroe picchiò talmente forte i malcapitati che alla fine la spalla gli cedette slogandosi. Per quell'impresa alla fine del conflitto venne insignito della ''medaglia al merito militare'', di una bella ''laurea onoris causa'' e dell'immancabile ''[[pensione]] di guerra''.




==Piantagioni e schiavitù==
==Piantagioni e [[schiavitù]]==
Dopo la guerra Monroe decise di coronare il suo sogno di divenatre un grosso possidente terriero, così vendette la sua piccola proprietà e acquistò una grossa proprietà in svendita. Purtroppo per lui i nuovi terreni erano erano totalmente improdutivi; per cercare di dissodare il terreno Monroe ricorse a ogni genere di sistema: fece lavorare frotte di schiavi giorno e notte, utilizzando i cadaveri di quelli che morivano di fatica come concime, arrivò pure ad irrigare i campi con del [[plutonio liquido]], ma non ci fu nulla da fare. L'idea di aver speso un mucchio di soldi, ma ancora di più l'idea di essere stato fregato, spinsero Monroe alla disperazione e come si sa un uomo disperato farebbe qualunque cosa per tirarsi fuori dai guai.


Così nel [[1783]] James Monroe si buttò in politica, grazie anche ai suoi trascorsi militari riuscì ad entrare nel [[Ibrido|Partito Democratico-Repubblicano]] e a farsi eleggere al [[Congresso]] degli [[Stati Uniti]]; grazie a questa nuova posizione il futuro presidente riuscì a tessere una grande quantità di amicizie che gli permisero di acquistare nuovi [[schiavi]] da mandare a morire nelle sue scarse piantagioni. In ogni caso Monroe fu poco lungimirante nel gestire le sue proprietà, i suoi schiavi e il suo danaro; il futuro presidente sperperava gran parte dei suoi guadagni conducendo una vita berlusconiana e comprando ogni sorta di cazzata gli capitasse sotto gli occhi: come ad esempio, le lenzuola i pelo di [[mammuth]] appartenute al re barbaro [[Odoacre]], o ancora i sottobicchieri in pelle di oca marsicana appartenuti a [[Franco Marini]].

Alla lunga lo stile di vita di Monroe lo spinse a non interessarsi quasi più delle piantagioni, lasciando gli schiavi allo stato semi brado e senza stipendio, delegando le operazioni di sorveglianza a dei mercenari provenienti dai peggiori [[gulag]] sovietici. Le condizioni di vita brutali a cui erano sottoposti spingevano molti schiavi al suicidio, Monroe non poteva accettare una cosa simile, o almeno non prima che quegli sfaticati gli rendessero, almeno quanto aveva speso per comprarli e mantenerli, per questo motivo in una delle rarissime visite che fece ai suoi possedimenti arringo gli [[schiavi]] dicendo:
{{quote|Allora. Se qualcuno dovesse suicidarsi prima di avermi fatto gudagnare 1000 dollari con il suo lavoro, non riceverà la medaglietta di "impiegato della settimana", sono stato chiaro?}}
Le minacce terrorizzarono a tal punto gli [[schiavi]] che nessuno tentò più il suoicidio, ma uno di loro, tale Danielo Albomerlo, decise di tentare il suicidio dandosi alla fuga. Quando Monroe lo venne a sapere disse:
{{quote|C'è solo una parola per definire un uomo che sputa sul lavoro che gli dai e sulla minestra di acqua di palude e verdure marce che gli servi una volta al giorno per tutti i giorni gratis: Farabutto!}}
In seguito si scoprì che Danielo Albomerlo si era dato alla macchia per ritrovare i membri della sua famiglia che Monroe vendette in giro per l'[[America]]; una volta che lo venne a sapere Monroe commentò così:
{{quote|Quella nullità umana ha volontariamente lasciato il posto fisso a tempo indeterminato che gli avevo dato solamente per andare a trovare quei rimbambiti dei suoi genitori e quella baldracca di sua sorella? Ma siamo impazziti? Io alla sua età avrei fatto carte false per stare lonatno dai miei genitori e quando me ne sono andato di casa non mi sono mai sognato di ritornarci, neanche per stare al capezzale di quel trombone del mio vecchio.}}


==Elezione e presidenza==
==Elezione e presidenza==

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« La mia presidenza sarà ricordata come "L'era dei buoni sentimenti". Allora sporco negro, ti sbrighi sì o no a lucidarmi le scarpe? »
(James Monroe si insedia alla Casa Bianca.)
« Se perseveriamo, non possiamo fallire. »
(James Moroe esorta i suoi schiavi a tirare con più forza quel carro pieno di lastre di granito su cui lui è tranquillamente seduto.)
« A me piacciono i presidenti, anche un mio avo è stato Presidente e forse è per questo che mi piacciono così tanto i presidenti. »
(Marilyn Monroe evidentemente calata di qualcosa.)

James Monroe (Monroe Hall, 28 aprile 1758New York, 4 luglio 1831) è stato il 5º presidente degli Stati Uniti, famoso per aver sviluppato la Dottrina Monroe, che incentrava la sua ideologia nella frase "L'America agli Americani". Questa dottrina verrà ripresa poi da Theodore Roosevelt per quanto riguarda il famoso Corollario Roosevelt: "L'America agli Americani e il mondo pure".

Per quelli che non hanno il senso dell'umorismo, su Wikipedia è presente una voce in proposito. James Monroe

Durante la sua presidenza è stato il Re della Liberia, che lui rinominò Monrovia.


Primi anni

James Monroe nasce nella casa dei suoi genitori da qualche parte in Virginia, per festeggiare il lieto evento il padre, Dunsparce Monroe fece ardere vivi 12 schiavi. Da giovane frequentò una scuola gestita dal reverendo Archibaldo Campobello, che viste le su grandi doti di apprendimento, gli fece ottenre il diploma di scienze politiche già a 12 anni.

Alla morte del padre nel 1774, Monroe ereditò la sua piccola piantagione e gli schiavi; il futuro presidente a dispetto di suo babbo aveva però una smodata ambizione, per tali motivi decise di aderire alla confederata, commercio cotone e schiavi, con sede in Virginia. A 16 anni Monroe intraprese una relazione clandestina con suo zio materno, l'influente giudice Joseph Jones; la cosa suscitò subito sdegno e scandalo, ma il giudice fece subito insabbiare la faccenda facendo credere a tutti che si trattava di una calunnia messa in giro dal Re d'Inghilterra, inasprendo per altro i già tesi rapporti che l'allora colonia americana aveva con la corona inglese. Quello stesso anno Monroe per evitare di essere troppo sotto i riflettori decise di iscriversi all'Università di William & Kate.

All'Università James si rivelò una mezza schiappa, tanto che stava per essere cacciato con ignomia, ma proprio nei giorni in cui si stava per decidere il suo destino, Monroe decise di arruolarsi volontariamente nell'esercito indipendentista, facendo uno sproloquio nell'auditorium universitario in cui esortò altri

volontari a seguirlo nella sua impresa. Appena entrato in guerra James Monroe si slogò una spalla durante la sua prima e ultima operazione: raziare un arsenale di spade e moschetti scarichi, presso il palazzo del Governatore. La struttura era presieduta da 24 uomini anziani, che vennero presi di sorpresa e massacrati di botte dalle milizie indipendentiste, Monroe picchiò talmente forte i malcapitati che alla fine la spalla gli cedette slogandosi. Per quell'impresa alla fine del conflitto venne insignito della medaglia al merito militare, di una bella laurea onoris causa e dell'immancabile pensione di guerra.


Piantagioni e schiavitù

Dopo la guerra Monroe decise di coronare il suo sogno di divenatre un grosso possidente terriero, così vendette la sua piccola proprietà e acquistò una grossa proprietà in svendita. Purtroppo per lui i nuovi terreni erano erano totalmente improdutivi; per cercare di dissodare il terreno Monroe ricorse a ogni genere di sistema: fece lavorare frotte di schiavi giorno e notte, utilizzando i cadaveri di quelli che morivano di fatica come concime, arrivò pure ad irrigare i campi con del plutonio liquido, ma non ci fu nulla da fare. L'idea di aver speso un mucchio di soldi, ma ancora di più l'idea di essere stato fregato, spinsero Monroe alla disperazione e come si sa un uomo disperato farebbe qualunque cosa per tirarsi fuori dai guai.

Così nel 1783 James Monroe si buttò in politica, grazie anche ai suoi trascorsi militari riuscì ad entrare nel Partito Democratico-Repubblicano e a farsi eleggere al Congresso degli Stati Uniti; grazie a questa nuova posizione il futuro presidente riuscì a tessere una grande quantità di amicizie che gli permisero di acquistare nuovi schiavi da mandare a morire nelle sue scarse piantagioni. In ogni caso Monroe fu poco lungimirante nel gestire le sue proprietà, i suoi schiavi e il suo danaro; il futuro presidente sperperava gran parte dei suoi guadagni conducendo una vita berlusconiana e comprando ogni sorta di cazzata gli capitasse sotto gli occhi: come ad esempio, le lenzuola i pelo di mammuth appartenute al re barbaro Odoacre, o ancora i sottobicchieri in pelle di oca marsicana appartenuti a Franco Marini.

Alla lunga lo stile di vita di Monroe lo spinse a non interessarsi quasi più delle piantagioni, lasciando gli schiavi allo stato semi brado e senza stipendio, delegando le operazioni di sorveglianza a dei mercenari provenienti dai peggiori gulag sovietici. Le condizioni di vita brutali a cui erano sottoposti spingevano molti schiavi al suicidio, Monroe non poteva accettare una cosa simile, o almeno non prima che quegli sfaticati gli rendessero, almeno quanto aveva speso per comprarli e mantenerli, per questo motivo in una delle rarissime visite che fece ai suoi possedimenti arringo gli schiavi dicendo:

« Allora. Se qualcuno dovesse suicidarsi prima di avermi fatto gudagnare 1000 dollari con il suo lavoro, non riceverà la medaglietta di "impiegato della settimana", sono stato chiaro? »

Le minacce terrorizzarono a tal punto gli schiavi che nessuno tentò più il suoicidio, ma uno di loro, tale Danielo Albomerlo, decise di tentare il suicidio dandosi alla fuga. Quando Monroe lo venne a sapere disse:

« C'è solo una parola per definire un uomo che sputa sul lavoro che gli dai e sulla minestra di acqua di palude e verdure marce che gli servi una volta al giorno per tutti i giorni gratis: Farabutto! »

In seguito si scoprì che Danielo Albomerlo si era dato alla macchia per ritrovare i membri della sua famiglia che Monroe vendette in giro per l'America; una volta che lo venne a sapere Monroe commentò così:

« Quella nullità umana ha volontariamente lasciato il posto fisso a tempo indeterminato che gli avevo dato solamente per andare a trovare quei rimbambiti dei suoi genitori e quella baldracca di sua sorella? Ma siamo impazziti? Io alla sua età avrei fatto carte false per stare lonatno dai miei genitori e quando me ne sono andato di casa non mi sono mai sognato di ritornarci, neanche per stare al capezzale di quel trombone del mio vecchio. »

Elezione e presidenza

Decesso

Preceduto da:
Il Madison Square Garden
1809 - 1817
Andrew Johnson
Presidente degli Stati Unilaterali
1817 - 1825
Succeduto da:
Crapa pelada
1825 - 1829

Note

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Presidenti degli Stati Uniti Sigillo del Presidente degli Stati Uniti d'America
Washington (1789-1797) - J. Adams (1797-1801) - Jefferson (1801-1809) - Madison (1809-1817) - Monroe (1817-1825) - J.Q. Adams (1825-1829) - Jackson (1829-1837) - Van Buren (1837-1841) - W.H. Harrison (1841) - Tyler (1841-1845) - Polk (1845-1849) - Taylor (1849-1850) - Fillmore (1850-1853) - Pierce (1853-1857) - Buchanan (1857-1861) - Lincoln (1861-1865) - A. Johnson (1865-1869) - Grant (1869-1877) - Hayes (1877-1881) - Garfield (1881) - Arthur (1881-1885) - G. Cleveland (1885-1889) - B. Harrison (1889-1893) - G. Cleveland bis (1893-1897) - McKinley (1897-1901) - T. Roosevelt (1901-1909) - Taft (1909-1913) - Wilson (1913-1921) - Harding (1921-1923) - Coolidge (1923-1929) - Hoover (1929-1933) - F.D. Roosevelt (1933-1945) - Truman (1945-1953) - Eisenhower (1953-1961) - Kennedy (1961-1963) - L.B. Johnson (1963-1969) - Nixon (1969-1974) - Ford (1974-1977) - Carter (1977-1981) - Reagan (1981-1989) - G.H.W. Bush (1989-1993) - Clinton (1993-2001) - G.W. Bush (2001-2009) - Obama (2009-2017) - Trump (2017-2021)- Biden (2021-?)