Andrew Jackson: differenze tra le versioni

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Versione delle 00:28, 6 nov 2013

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« Allora. Sono il vostro nuovo Presidente Andrew Jackson, ma voi potete chiamarmi "Signor nuovo Presidente degli Stati Uniti Andrew Jackson". Bene, ora che abbiamo chiarito questo punto vorrei illustravi in maniera dettagliata la mia politica di governo: da oggi in poi qui comando io, parlate quando lo dico io, mangiate quando lo dico io, dormite quando lo dico io, andate al cesso quando lo dico io, se vi ordino di abbaiare, voi dovete imitare in maniera impeccabile un levriero afgano, se vi faccio vedere un bastone, voi vi dovete mettere in posizione e scattare appena il legno cade in terra, quello che dico io non si discute e se qualcuno, per puro caso, dovesse farmi qualche scherzo, tipo attentare alla mia vita, potrei non rispondere delle mie azioni, né nei suoi confronti, né in quelli della sua famiglia. Bene, allora ci sono domande? No? Perfetto; allora andate a lavorare. »
(Il discorso di insediamento del neo Presidente Andrew Jackson.)
« Massacrateli! »
(Jackson su chiunque.)


Andrew Jackson (Colonia Inglese, 15 marzo 1767Stati Uniti, 8 giugno 1845) è stato il 7º Presidente degli Stati Uniti d'America ed è noto come uno dei pochi ad aver lottato apertamente contro il crescente potere bancario, ma solo perché concepiva il ruolo di presidente come quello di un dittatore.

Viene anche ricordato per aver permesso reiteratamente la violazione dei diritti umani delle tribù indiane, che sterminava personalmente.


Come si costruisce un dittatore

Andrew Jackson nacque già trentenne, sbucando dalla terra come un titano il 15 marzo 1767, nella zona di Waxhaw nell'estremo ovest della Carolina del Nord, in un luogo paradisiaco, ovvero senza squole.

Poiché era sostanzialmente un orfano, venne da prima allevato da dei lupi che uccise in seguito per farcisi un vestito; poi venne allevato da una povera maestra vedova, che gli insegnò a leggere e a scrivere, quando tornava dalle sue scorribande. In seguito usò la sua capacità di comprendere la scrittura per soggiogare un gruppo di coloni analfabeti e con essi mettere insieme un esercito per creare il suo personale regno.

Le aggressioni e i massacri di cui si rendevano colpevoli Jackson e i suoi, spinsero gli Inglesi a cercare un alleanza con lui per poter riconquistare la Carolina, ma il futuro presidente rispose uccidendo l'ambasciatore anglofono e usando la sua pelle per farcisi una cintura e i lacci delle scarpe. Per questo motivo venne considerato un pericoloso nemico e braccato anche dagli inglesi, che lo catturarono nel 1780 e lo richiusero in catene nel Tartaro.

Liberatosi dalla prigionia, grazie all'intervento del Dio della Morte, Jackson ritornò nei suoi territori di origine, ma quando arrivò trovo che tutta la sua famiglia e i suoi vicini di villaggio erano morti. Non potendo dunque rimettere insieme un esercito, decise di abbandonare quel luogo e di mettersi in viaggio per tutto il nord America alla ricerca di uomini fidati con cui ridarsi alle razzie.


Gli anni dell'esodo

Jackson vagò in lungo e in largo per un periodo non precisato, raccatando tra le sue fila, balordi e sbandati di ogni genere, quando poi nel 1803 arrivò nel Tennessee, decise di fermarsi e cominciare a ricreare il suo vecchio impero e il suo esercito. Una volta rafforzato il suo esercito, partì alla volta del New Orleans, dove attaccò un avamposto inglese, trucidandone brutalmente gli occupanti. Tuttavia fu una battaglia superflua, in quanto la pace fra le due nazioni era già stata sottoscritta a Gand, in Belgio; quelli che aveva ammazzato erano dei volontari dell'"esercito della salvezza".

Da quel momento, Jackson fu soprannominato "The Old Hickory", "la Vecchia Quercia", con riferimenmto alla sua abitudine di impiccare i prigionieri sulle quercie e di usare i loro cadaveri come concime per piante.

Il futuro presidente tornò a casa sua con l'intenzione di pianificare un'altro attacco, ma i tempi erano cambiati; il Nord America era ormai indipendente dagli inglesi e proprio mentre Jackson governava il Tennessee, il Presidente John Quincy Adams gli inviò una formale richiesta di adesione ai neonati Stati Uniti. Il futuro presidente, com'è giusto immaginarsi, prese quell'invito come una dichiarazione di guerra, così decise di mettere insieme i suoi uomini e partire alla volta di Washington D.C., con lo scopo di sferrare un attacco preventivo.

Quando arrivarono, però, Adams pensando che Jackson avesse accettato la richiesta di adesione, lo accolse di persona a braccia aperte, facendo imbastire per lui una tavolata degna del miglior episodio di Linea Verde. La situazione era imbarazzante: Adams insisteva ad abracciare Jackson e a stringergli la mano, mentre le fanfare suonavano e vissani spiegava ai presenti e alle telecamere, le prelibatezze che venivano esposte sulle tavole.

Al termine del pranzo, avvenuto alle 22:41, le parti completamente stordite dall'orgia del cibo, decisero di buttare giù un accordo: Jackson avrebbe annesso il territorio del Tennessee all'Unione, ma in cambio gli sarebbe stata data una carica di una certa importanza nell'amministrazione del suo ex regno; Adams accettò l'offerta e lo nominò giudice della Corte Suprema, con potere di vita, morte e miracoli.


Il Presidente sterminatore

Jackson a causa del suo carattere irruente e spesso rissoso, si annoiò presto della nuova vita come giudice della Corte Suprema; non poteva ridarsi alle razzie e non poteva nemmeno ritorcersi contro Adams e i suoi, dunque che fare? Rimuginando e rimuginando, arrivò alla soluzione del problema: siccome agli americani bigotti non piacevano gli usi e i costumi degli indiani, lui li avrebbe sterminati tutti. Così un bel giorno prese un reparto della milizia e partì alla volta dell'Alabama, attaccando e sterminando la tribù Creek; dopo questa spedizione di sterminio bellica, iniziò ad ottenere una certa popolarità anche fuori dai confini del Tennessee; di conseguenza molti coloni non ci pensareono due volte a chiedere il suo aiuto per allontanare le tribù dalle loro terre per potercisi insediare a ufo.




Nashville, nel Tennessee, e qui sposò Rachel Donelson Robards.







Preceduto da:
Il figlio di Gomez e Morticia
1825 - 1829
Andrew Jackson
Dittatore degli Stati Uniti
1829 - 1837
Succeduto da:
Van Burino
1837 - 1841

Note

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