Nonbooks:100 e un modi per scoreggiare senza assumersene alcuna responsabilità

Nonbooks, bignamini liberamente imboscabili.
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Il titolo di questa pagina non è il titolo di questa pagina perché così ci tirava il culo. Il titolo corretto è 100 e un modi per scoreggiare senza assumersene alcuna responsabilità.
Fascetta
« Boia chi molla! »
(Divieto tipico fascista.)
« Pirito libero, son contento quando mi parli dentro. »
(Piero Pelù approva i metodi descritti.)
« Sei chiara come un'alba, sei fresca come l'aria. »
(Vasco Rossi si complimenta del manuale.)

Aletta di sovraccoperta

100 e 1 modi per scoreggiare senza assumersene la responsabilità costituisce un valido vademecum da portare sempre con sé in ogni occasione, per poter lasciare andare i propri effluvi liberamente senza che nessuno possa attribuire la paternità della nuvoletta olezzosa ad alcuno.

Questo pratico manuale può essere usato ovunque e in qualsiasi momento.

Dalla stessa collana:

Dedica

Al mio amico Puzzolo, cui è in parte ispirato questo manuale.

Indice

Pagine:

  1. Introduzione
  2. Il problema
  3. In ascensore
  4. In classe
  5. Alla posta
  6. In chiesa
  7. Al cinema
  8. In discoteca
  9. Sull'autobus
  10. Per strada
  11. Al Cern
  12. Al mare
  13. In ospedale
  14. In caserma
  15. Conclusioni

Introduzione

Quante volte ve lo hanno impedito?


Quante volte vi sarà capitato di avere lo stomaco gonfio, per via di quell'abbacchio che proprio non voleva sentirne di essere digerito, e di trovarvi in un luogo pubblico, pieno di gente e privo di angoli dove nascondersi per lasciare libero sfogo ai propri istinti primitivi?

Quante volte vi siete pentiti del cotechino e fagiolata che durante la notte faceva levitare il lenzuolo del letto come il tappeto di Aladino, ma di giorno vi causava vistosi imbarazzi per via della vostra scadente abilità nel nascondere gli effetti collaterali del vostro spuntino di mezzanotte?

Quante volte abbiamo scritto quante volte?

Probabilmente troppe. Per questo, nel lontano 1975, iniziammo a studiare il fenomeno che attanaglia il lettore per trovare dei rimedi alle vergognose figuracce causate da quello che la scienza chiama teoria cinetica del gas. Le conseguenze di questi studi si possono leggere in questo pratico manuale, dedicato a tutte le giovani marmitte bisognose di conforto e di soluzioni ai loro problemi.

Il problema

Prima di trovare una soluzione, bisogna conoscere perfettamente quale sia il problema. Come diceva mio nonno

« Conosci il tuo nemico »

o era "se non puoi sconfiggerlo, alleati con esso"? Mah, non ricordo più. Poco importa, perché il problema è fondamentalmente uno: l'aerofagia. Questa prende il nome dalle due parole greche aero e fagos, ossia magiare aria o mangiare aeroplani, a seconda di quale traduttore online usiate.

In sintesi, qualsiasi cosa finisca nel nostro organismo viene digerito. Durante il processo digestivo avviene quanto espresso nella figura che segue:


Tutto ciò che finisce in pancia, produce inevitabilmente un gas che gonfia lo stomaco e cerca disperatamente una via di fuga.

Tuttavia non sempre ci si trova in aperta campagna e si può dare sfogo all'eruzione gassosa come si vorrebbe, in quanto ci si trova in compagnia di certa gente pronta a giudicare, additare, ridacchiare sotto i baffi, come se non fosse affetta anch'essa dalla necessità di scoreggiare in piena libertà.

Dunque il problema è: "come scoreggiare senza che nessuno se ne accorga?". Illustreremo nei capitoli che seguono i possibili scenari e relative soluzioni al problema.

In ascensore

In una seduta spiritica: fingere che sia il fantasma formaggino. Di quello stagionato.

Il primo metodo è quello più difficile. Siete in un ascensore e non siete da soli. E trenta minuti fa vi siete calati una pepata di cozze di quelle memorabili. Sudate freddo e non sapete dove guardare per non far capire cosa sta accadendo all'interno delle vostre viscere. Ecco qualche pratico consiglio su come affrontare il problema.

Se gli altri presenti sono in numero elevato, potete ricorrere al vecchio trucco del "nonsonostatoio". Mollate la scoreggia, scansatevi con la rapidità di un coniglietto ingrifato durante l'accoppiamento e indicando una persona qualunque portatevi la mano al naso e gridate:

« Ma per favore! Un po' di criterio! Poteva almeno attendere che fossimo usciti... »

Il malcapitato sarà talmente imbarazzato dagli sguardi acidi di tutti i presenti che non riuscirà nemmeno a far presente che non è stato lui e tutto ciò che riuscirà a balbettare sarà un patetico

« S-scusi... »

con voce da suorina. In caso voglia difendersi sostenendo che piuttosto siete stati voi, non verrà creduto perché è universalmente risaputo che chi la fa accusa.

Controindicazioni del metodo: questo metodo però ha dei seri rischi, qualora il malcapitato sia alto quanto un Caterpillar, largo quanto due e forte quanto cinque. Inoltre la vostra velocità nel fingervi disgustati dall'altrui attività aerea deve riuscire ad essere convincente e tale da non destare il minimo sospetto.

In Parlamento: fingersi Renzi, nessuno baderà alle vostre smorfie.

Un altro metodo consiste nel lasciare andare lo spinterogeno in pieno silenzio, un colpettino leggero e breve per volta, con lunghi intervalli, per lasciare che gli altri si abituino lentamente ma inesorabilmente alla nuova profumazione dell'ambiente. I compagni di viaggio verticale non si renderanno conto di nulla, almeno fintanto che non saranno arrivati sul piano, dove altra gente che aspettava l'ascensore all'aprirsi della porta sbiancherà, sverrà o più semplicemente si lascerà sfuggire un:

« Fa nulla, prendo il prossimo, grazie! »

Controindicazioni del metodo: non tutti sono capaci di reggere il ritmo crescente degli sfiati e nel contempo evitare che si possano sentire rumori. Inoltre esistono persone dalla sensibilità olfattiva dannatamente sviluppata. In questi casi siete semplicemente fregati. Qualsiasi metodo usiate. Sempre.

Se nell'ascensore siete solo in due la cosa si complica notevolmente. In quel caso dovete sperare che il vostro piatto di arrosto in salsa di noci non produca olezzi diciamo fin troppo forti. Qualora siate in grado di non emettere odori, ma soffriate di effetti sonori, il consiglio in questo caso è di spacciare i rumori per suoni di assestamento del metallo dell'abitacolo.

Controindicazioni del metodo: qualora l'ascensore sia di vetro dovreste inventare una scusa diversa. Idem, se l'altra persona è un tecnico di ascensori che ha appena finito di riparare la cabina.

Un altro metodo interessante è quello di saltare addosso alla persona che condivide con voi l'ascensore e baciarla appassionatamente, in modo da ostruire tutte le vie respiratorie. L'altro passeggero sarà talmente sconvolto dal fatto improvviso che non porrà domande sul da dove venga questo odore così "robusto".

Controindicazioni del metodo: se siete uomo e lei una donna puritana, poi la dovrete sposare; se siete donna e lui un uomo, lui accetterà l'invito e al tribunale non avrete molte possibilità per far riconoscere lo stupro; se siete uomo e lui un armadio a quattro ante, potrete rinunciare all'abbacchio e considerare seriamente l'idea di nutrirvi a solo semolino; se siete uomo e lui un "forse" potreste correre il rischio che ci stia; se siete donna e lei donna chiamatemi, che facciamo una cosa a tre.

Un metodo valido in tutti i casi è invece portare con sé un enorme sacco nero di cellofan, pieno di ciò che volete (fogli di giornale, maglioni, refurtiva). Lasciate andare i vostri più bassi istinti tranquillamente! Se l'altro passeggero o gli altri passeggeri si volteranno a guardare, indicate con un sorriso amareggiato il sacco: loro immagineranno immediatamente che state semplicemente andando a buttare la spazzatura!

In classe

In un cosplay: fingere di essere un alieno Flatula.

Altro capitolo delicato, quando siete in una classe. Avete fatto colazione a base di peperonata e salame piccante e vi siete già pentiti di non aver preferito una fetta biscottata con burro e miele. L'ideale in questi casi è sempre avere il posto vicino alla finestra, tenere spalancato e con aria indifferente dire che soffrite di claustrofobia.

Controindicazioni del metodo: se è inverno è probabile che congeliate voi, la classe e le vostre scoregge, che vi rimarranno attaccate al di dietro come una sorta di salsiccia di palle di neve. Se i posti poi sono già assegnati e voi siete esattamente al centro dell'aula siete semplicemente fregati.

Se siete studenti di scuola, un sistema machiavellico vi permetterà anche di fare una buona figura. Presentatevi volontari all'interrogazione del giorno. Avvicinatevi quanto più possibile all'insegnante e inesorabilmente lasciate che la natura compia il suo corso. Alle domande cercate sempre di prendere un po' di tempo girando intorno alla risposta magari raccontando cosa avete fatto il giorno prima dopo che vi siete visti i cartoni animati in tivvù, in modo da essere sicuri che l'insegnante abbia inalato gas a sufficienza. Nella migliore delle ipotesi lo avrete stecchito e verrete osannati come un eroe da tutta la classe (che però si guarderà bene dal gettarvi in aria in segno di trionfo), tranne dal secchione di turno cui avrete sottratto la possibilità di essere interrogato. Altrimenti, nella stragrande maggioranza dei casi, il vostro insegnante vi manderà a posto dicendo che "per oggi può bastare, interroghiamo qualcun altro" e vi sarete risparmiati persino l'interrogazione completa!

Controindicazioni del metodo: il rischio che il docente sia raffreddato e non percepisca alcun odore vi pone nell'imbarazzante situazione del dover essere pronti a sostenere l'interrogazione, cosa che, se siete voi il secchione di turno, può non risultare un problema.

La cosa si complica se siete studenti universitari. Il nostro miglior consiglio in questi casi è non presentarsi a lezione, che tanto i professori non si accorgono della vostra presenza, figuriamoci dell'assenza. Nel caso dobbiate recarvi invece ad un esame, mandate un vostro sosia, anche se il rischio è che questi non sia preparato e vi faccia rimandare nella materia d'esame.

Alla posta

In una sagra di paese: fingere di essere mangiatori di fuoco.

Questa è facile. Quando vi mettete in fila alla posta, tenetevi il più vicino possibile alla vecchina con gli occhialoni spessi due dita, col bastone, calzamaglia e lo scialle in pieno ferragosto. Ce ne è sempre una in qualsiasi posta al mondo. A fine mese per ritirare la pensione, gli altri giorni perché gli unici con cui parla sono le altre vecchine che fanno la fila alla posta perché ha l'aria condizionata d'estate, i termosifoni d'inverno e le sedie.

Gridate improvvisamente

« Lì!!! Quello sportello ha aperto!!! »

Non appena tutti si saranno accalcati come una mandria di bufali di prateria potrete fare tutto il necessario. State tranquilli! Anche il rumore è concesso, purché sia della tonalità vecchina in fila alla posta (un registro compreso tra il fa diesis e il la minore in chiave di do contralto). Immediatamente la calca penserà alla vecchina la quale era frattanto rimasta ferma dov'era per la sua incredibile lentezza deambulatoria o perché è anche sorda.

Controindicazioni del metodo: ce ne sono poche, ma temibili. Nel caso in cui la fila sia costituita da soli vecchietti, essi saranno talmente rimbambiti da chiedersi cosa abbiate detto e anziché correre verso lo sportello si gireranno a guardarvi insistentemente e con aria strana. Nel caso in cui la vecchina appartenga alla specie anzianus fintus rimbecillitus, essa sarà la prima davanti all'inesistente sportello aperto, frantumando inesorabilmente il vostro tentativo di far cadere su di lei la responsabilità della perdita di gas.

In chiesa

In caso di incendio: fingersi morti.

Siete appena entrati in chiesa dopo una bella mangiata di tacchino in umido con le fave e al solo pensiero del purgatorio che sta contorcendovi gli intestini vi sembra di vedere San Tommaso ballare la macarena con Giuda che gli tira le noccioline? Esistono diversi metodi a cui potete ricorrere tranquillamente e senza grosse complicazioni.

Il metodo più usato nelle chiese protestanti ed evangeliste statunitensi è quello di accompagnare i suoni dello stomaco a versi inarticolati improvvisati sul momento, a improvvise smorfie della faccia, alla bava dalla bocca e al capovolgimento delle pupille. Il pastore improvvisamente bloccherà l'omelia e tenterà un esorcismo in estemporanea sul petomane, scambiato per un poveraccio posseduto. Quando l'ignaro religioso si avvicina al figlio mancato di Chris MacNeil e tende la mano per toccargli la fronte, questi deve sfogare tutti i residui d'aria di corpo affinché al momento in cui il pastore poggia la mano e reciti la frase "hai visto la luce?", il petomane possa replicare "sì!!! ho visto la luce!!!", fingersi esorcizzato, pentito, puro, santo e benedetto. Le chiese protestanti, tuttavia, non sono così numerose come si crede, a differenza di quelle cattoliche, dove per avere un prete esorcista bisogna prima contattare il Vaticano.

Nelle chiese cattoliche il metodo migliore resta comunque quello del confessionale, riassunto nel dialogo seguente.

Petomane : Padre, ho una grande urgenza di confessarmi!
Sacerdote : Vieni figliuolo, accomodati nel confessionale. Allora, dimmi tutto, figliuolo.
P : Padre, è vero che qualsiasi cosa io le dica rimarrà tra noi?
S : Ma certo, figliuolo!
P : E che tutto ciò che dirò è tutelato dal segreto della confessione?
S : Ma certo, figliuolo!
P : E che lei non dirà nulla a nessuno di ciò che accadrà qui dentro...?
S : Ma certo, figliuolo!
rumore improvviso : Proooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooot!
P : Non dica a nessuno che sono stato io!

Un altro metodo infallibile è quello di farla mentre uscite, fingendo altissima reverenza inginocchiandovi più e più volte, come i migliori dei fedeli. Ogni volta che vi abbassate in realtà non farete altro che produrre fumi di incenso dal posteriore, mascherando l'attività liberatoria con una finta conversione sulla via di Damasco.

Al cinema

Uno dei posti in cui poter scoreggiare liberamente è il cinematografo. Complici il buio e il dolby surround, sarà molto difficile risalire a voi. Nel caso però vi siano maschere che compiano il giro dei posti per verificare che ci siano sedie libere, la scusa migliore è quella dell'imbottitura del sedile marcita, cui far seguire formale lamentela per il cattivo odore che esse emanano e se si è fortunati si riesce anche ad ottenere il rimborso e le scuse del cinematografo. Tale scusa, però, non è valida qualora la struttura usi sedili di plastica rigida.

Se il film che state vedendo è Blob – fluido mortale, potete sempre dirvi meravigliato dell'incredibile realismo e di come riusciate a sentire persino la puzza di quel coso.

In discoteca

In discoteca? Lasciatevi andare quando e come volete!

Puzzolenti fumi prodotti col ghiaccio secco, luci stroboscopiche, gente impasticcata, locale stracolmo... Anche dovessero rendersi conto che siete stati voi, l'indomani nessuno ricorderà nulla. Probabilmente nemmeno voi.

Sull'autobus

Su una portaerei: fingersi coglioni. Vi crederanno immediatamente.

Scoreggiare in autobus senza farsene accorgere non è impresa semplice. Siete fortunati se il mezzo è uno scassone giallo-canarino degli anni '70, in modo da mascherare con gli scricchiolii il rimbombo e con i fumi di scarico gli odori prodotti. Ma i nuovi mezzi, ecologici e moderni, offrono sempre meno possibilità, anche per via dei finestrini sempre più minuti e sempre più alti, a differenza di quelle belle vecchie carrette che usavano prendere i vostri genitori quando andavano alle elementari e potevano esibire bellamente le proprie natiche direttamente dal vetro che giungeva alla loro vita. In questi casi, per mascherare gli effetti del triplo cheesburger roast beef e bacon con salsa di bue muschiato e contorno di patatine, dovete sperare che la calca sia tanto numerosa da poter applicare i metodi dell'ascensore colmo (vedi il primo capitolo), altrimenti dovrete riuscire ad attendere pazientemente la vostra fermata. Il che risulta al quanto pesante se avete preso una di quelle corriere Cosenza-Lugano-Francoforte in cui le tre città non sono semplici destinazioni, ma veri e propri scali, essendo le uniche fermate che il subdolo autista vi concederà e a nulla varranno le vostre suppliche ogni quando vi avviciniate ad un autogrill.

Variante: la fermata

Per piritare in tranquillità anche quando state attendendo l'autobus – e qui vi consigliamo di approfittare dell'occasione, in quanto sul mezzo non ne avrete più – le possibilità sono molteplici. Nel caso la fermata sia dotata di pensilina, fate finta di essere un semplice passante. Girate intorno alla struttura in ghisa e plexiglas, mollate una piccola scoreggia quando siete dietro di essa; tornate davanti alla fermata e fate finta di leggere gli orari; girate di nuovo intorno mostrando curiosità per un balcone, mollate un'altra scoreggia un po' più lunga della precedente; tornate davanti alla fermata chiedendo agli altri quale corriera attendono e fingete di essere interessati; tornate ancora una volta dietro e lasciate andare tutto il resto che avete. Nel frattempo sarà passata una ventina di autobus e le persone saranno cambiate, pertanto non avranno notato la differenza d'aria.

Controindicazioni del metodo: avete perso l'autobus. Per sette volte di fila.

Per altri metodi nel caso siate alla fermata, potete applicare quelli suggeriti nel prossimo capitolo.

Per strada

Per strada: fingere che sia lui il colpevole.

Quando si tratta di farla in strada esistono diverse opportunità davvero utili. Il caso dei tombini in estate è uno dei più diffusi e di miglior esito in assoluto. Forse il metodo più utile di tutto questo manuale.

La tecnica è semplicissima e la resa davvero eccezionale. Avvicinatevi con nonchalance ad una caditoia o ad un tombino. Destreggiatevi tra i suoi bordi con aria disinvolta. Scaricate gli effetti dello zampone scaduto con tutto lo spasmo muscolare di cui sono capaci i vostri addominali facendo attenzione che lo spostamento d'aria non polverizzi la botola trascinandovi nel sottosuolo stradale. Lasciate il posto con una lieve smorfia che faccia intuire il vostro disgusto per il fetore che sale dal di basso.

Un'altra comodissima e molto pratica tecnica è detta "attenti al cane" o "porco cane!". Mentre camminate, sfogate tutto ciò che potete. Ciò vi farà diventare più veloci di Michael Schumacher a Suzuka, ma con un minimo di accortezza nessuno noterà la differenza. Appena avrete finito di fare quanto dovuto, alzate un piede qualunque per guardarne la suola della scarpa, quindi esclamate appunto "porco cane!". I passanti crederanno che quel tanfo improvviso sia dovuto ad un poco felice impatto tra la vostra suola e un felice ricordino dell'inesistente cane contro cui state imprecando.

Al CERN

Scoreggiate pure liberamente. Suono e odore si possono attribuire allo scontro indefesso tra neutrini. Se non vi dovessero credere, tranquilli: a nessuno importa delle opinioni degli scienziati lavorano al CERN!

A mare

Sarà capitato che in acqua improvvisamente vi siate circondati da una miriade di bolle come foste in una vasca jacuzzi. La soluzione è presto data! Dovete solo fare notare le bolle e dire fieramente:

« Ehi: ho trovato una sorgente, qui!!! »

In ospedale

Esistono due motivi per il quale trovarsi in ospedale. Il primo è la visita di cortesia alla nonna/ allo zio/ al compagno/ alla fidanzata ricoverati.

In questo primo caso la soluzione è tra le più banali. Tutti gli ospedali sono giardino-muniti, pertanto approfittate di un momento di distrazione del ricoverato per allontanarvi non visti e dirigervi verso la salvezza. Liberate le viscere dalla pressione dei quindici chili di salsiccia al ragù che avete spazzolato in mensa e rientrate nella camera ospedaliera. La domanda sarà certamente "dov'eri?". Voi replicate prontamente "a fumare una sigaretta!" e il gioco è fatto.

Controindicazioni del metodo: qualora foste minorenni e ci fossero i vostri genitori, non è consigliato far sapere loro che già fumate, se ancora non lo sanno. Potreste raggiungere troppo velocemente il ricoverato cui siete andati a fare visita.

Il secondo caso per cui dovreste trovarvi in un ospedale è che siate voi i ricoverati. Qui sono affari vostri. L'unica speranza che avete è che vi continuino a portare pastina in brodo e pere cotte.

Durante un colloquio di lavoro: fingersi Rat-Man.


In caserma

Se siete in una camerata insieme a tanti altri... be', potete sfogarvi tranquillamente: in un ambiente del genere risulterebbe imbarazzante non scoreggiare pubblicamente!

CD allegato


TRACCIA 1. Su Youtube: improvvisarsi poeti.

TRACCIA 2. Al panificio: fingere di recitare per uno spot di merda.


Soluzione finale

E smettetela di mangiare porcherie, dannazione!!!

Aletta di sovraccoperta

Note sull'autore

Cosimo Trombetta è celebre per aver pubblicato diversi manuali di vita pratica come Il mio Rutto libero, Galateo per cafoni, Come scaccolarsi al semaforo fingendo di sbadigliare e l'ormai introvabile Ravanarsi i testicoli al proprio matrimonio.

Da anni ha aperto una scuola comportamentale per cercopitechi a Courmayeur.

Voci correlate