La morte della Pizia: differenze tra le versioni
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{{Cit|Sono dei creduloni a cui interessa solo sapere chi è il loro padre.|La pizia sui nobili greci.}}[[File:Ballerina Lap dance.jpg|right|thumb|[[Giocasta]] la Casta (bellino il gioco di parole, eh?).]] |
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La '''morte della Pizia''' è uno pseudo-racconto scritto dallo psico-criminale [[Friedrich Dürrenmatt|Frederico Durrenmatto]], pubblicato nel [[1976]] per la prima (e purtroppo non ultima) volta all'interno del "''Milmacher''", raccolta di astrusi deliri filosofici e drammaturgici. |
La '''morte della Pizia''' è uno pseudo-racconto scritto dallo psico-criminale [[Friedrich Dürrenmatt|Frederico Durrenmatto]], pubblicato nel [[1976]] per la prima (e purtroppo non ultima) volta all'interno del "''Milmacher''", raccolta di astrusi deliri filosofici e drammaturgici. |
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== Trama == |
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La trama non esiste, almeno principalmente, perché in realtà la maggior parte del racconto è un [[Flashback|lampo all'indietro]]. |
La trama non esiste, almeno principalmente, perché in realtà la maggior parte del racconto è un [[Flashback|lampo all'indietro]]. |
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Pannichide 11 (la vendetta) è una pizia (cioè una pizza umana) del tempio di [[Apollo]] delfico. Passa la sua giornata nel completo e totale cazzeggio |
Pannichide 11 (la vendetta) è una pizia (cioè una pizza umana) del tempio di [[Apollo]] delfico. Passa la sua giornata nel completo e totale cazzeggio, sul suo tripode (uno sgabello a tre gambe) avvolta dai vapori del tempio di [[Cannabis|dubbia entità]], aspettando che un qualche credulone greco venga a farsi turlupinare da lei e dal suo capo, Meropidio XXVIII, detto [[il Padrino]], chiedendo un oracolo, che lei prontamente ideerà a casaccio. La [[sfortuna]] vuole che un [[Edipo|cliente insoddisfatto]] torni da lei insieme alla sua adorabile figlioletta per [[Dannazione Eterna|dannarla eternamente]], ma lei, come è suo solito fare se ne sbatte altamente. Tuttavia, verso la pagina 20 del racconto la pizia muore, a causa di un'[[indigestione]] di semolino e pappa d'avena. |
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{{Quote|Evviva! La pizia è morta! Almeno non dovrò sorbirmi 4 o 5 sequel!|Tipico lettore al momento della morte della pizia.}} |
{{Quote|Evviva! La pizia è morta! Almeno non dovrò sorbirmi 4 o 5 sequel!|Tipico lettore al momento della morte della pizia.}} |
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Tuttavia la signora pizia non è buona nemmeno a morire, siccome inizia ad avere [[Allucinazioni|allucinazioni]] da gamberetti allo spiedo e inizia a vedere spiriti di quei poveri cristi colpiti dal suo stramaledetto oracolo |
Tuttavia la signora pizia non è buona nemmeno a morire, siccome inizia ad avere [[Allucinazioni|allucinazioni]] da gamberetti allo spiedo e inizia a vedere spiriti di quei poveri cristi colpiti dal suo stramaledetto oracolo: |
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{{Quote|AH! Tu, [[Edipo]], ucciderai tuo padre e scoperai con tua madre! Beccati questo!|L'oracolo di Pannychis XI}} |
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{{Quote|Si, ma almeno è gnocca?|Edipo}} |
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== Cose sconcertanti che questo racconto rivela sul mondo greco == |
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*Giocasta è una troia |
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*Laio è gay. O Forse no. Potrebbe anche essere un castrato, ma non si è ancora certi di questo. Bisognerà eseguire studi approfonditi sull'argomento. |
*Laio è gay. O Forse no. Potrebbe anche essere un castrato, ma non si è ancora certi di questo. Bisognerà eseguire studi approfonditi sull'argomento. |
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*Edipo non è Edipo. O forse no. In realtà non si capisce molto bene dal romanzo. Potrebbero anche essere 2. Oppure 3 o addirittura 4. Vabbe', a 'sto punto tanto vale usare la tecnica superiore della moltiplicazione del corpo. |
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*Alla fine del romanzo,la pizia e Tiresia muoiono. O FORSE NO. Anche questo in effetti non si capisce molto bene dal romanzo. |
*Alla fine del romanzo, la pizia e Tiresia muoiono. O FORSE NO. Anche questo in effetti non si capisce molto bene dal romanzo. |
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*In effetti non si capisce NIENTE dal romanzo. |
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*Le donne che dicevano di avere un figlio da [[Zeus]] in realtà vogliono solo giustificare [[Adulterio|i loro atti impuri]]. |
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*La sfinge non era un mostro,ma una sacerdotessa di [[Hermes]], che aveva come simpatico passatempo far sbranare gli uomini di |
*La sfinge non era un mostro, ma una sacerdotessa di [[Hermes]], che aveva come simpatico passatempo far sbranare gli uomini di Tebe dalle sue leonesse. |
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== Articoli Correlati == |
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Versione attuale delle 16:04, 25 dic 2022
La morte della Pizia è uno pseudo-racconto scritto dallo psico-criminale Frederico Durrenmatto, pubblicato nel 1976 per la prima (e purtroppo non ultima) volta all'interno del "Milmacher", raccolta di astrusi deliri filosofici e drammaturgici.
Trama
La trama non esiste, almeno principalmente, perché in realtà la maggior parte del racconto è un lampo all'indietro. Pannichide 11 (la vendetta) è una pizia (cioè una pizza umana) del tempio di Apollo delfico. Passa la sua giornata nel completo e totale cazzeggio, sul suo tripode (uno sgabello a tre gambe) avvolta dai vapori del tempio di dubbia entità, aspettando che un qualche credulone greco venga a farsi turlupinare da lei e dal suo capo, Meropidio XXVIII, detto il Padrino, chiedendo un oracolo, che lei prontamente ideerà a casaccio. La sfortuna vuole che un cliente insoddisfatto torni da lei insieme alla sua adorabile figlioletta per dannarla eternamente, ma lei, come è suo solito fare se ne sbatte altamente. Tuttavia, verso la pagina 20 del racconto la pizia muore, a causa di un'indigestione di semolino e pappa d'avena.
Tuttavia la signora pizia non è buona nemmeno a morire, siccome inizia ad avere allucinazioni da gamberetti allo spiedo e inizia a vedere spiriti di quei poveri cristi colpiti dal suo stramaledetto oracolo:
Gli spiriti sono i seguenti:
- Laio (re di Tebe e presunto padre di Edipo)
- Giocasta (la troia)
- Edipo (il povero pirla che pensa di sapere tutto di tutti, ma che in realtà rimane solo un povero scugnizzu)
- La sfinge (la filosofa del gruppo, che è anche chiamata la strangolatrice a causa della sua passione per il sadomaso)
Inoltre appare alla pizia anche lo spirito di Tiresia, il profeta dal doppio sesso, che tormenta 'sta maledetta Pannychis con i suoi assurdi pensierini del tipo "La verità sta lì" o "La verità sta là". Dopo aver parlato per 40 di 60 pagine del libro della storia di Edipo alla fine la pizia muore (ma non si è ancora certi).
Cose sconcertanti che questo racconto rivela sul mondo greco
- Giocasta è una troia.
- Vi ricordate di Prometeo, quel simpatico ometto a cui veniva sbranato il fegato ogni giorno da un aquila inviata da Zeus? In realtà il suo fegato non era roso dall'aquila, ma dall'alcool (whisky e vodka in primis) di cui Prometeo faceva uso abbondante.
- Laio è gay. O Forse no. Potrebbe anche essere un castrato, ma non si è ancora certi di questo. Bisognerà eseguire studi approfonditi sull'argomento.
- Edipo non è Edipo. O forse no. In realtà non si capisce molto bene dal romanzo. Potrebbero anche essere 2. Oppure 3 o addirittura 4. Vabbe', a 'sto punto tanto vale usare la tecnica superiore della moltiplicazione del corpo.
- Alla fine del romanzo, la pizia e Tiresia muoiono. O FORSE NO. Anche questo in effetti non si capisce molto bene dal romanzo.
- In effetti non si capisce NIENTE dal romanzo.
- Il padre di Edipo potrebbe essere chiunque.
- Le donne che dicevano di avere un figlio da Zeus in realtà vogliono solo giustificare i loro atti impuri.
- La sfinge non era un mostro, ma una sacerdotessa di Hermes, che aveva come simpatico passatempo far sbranare gli uomini di Tebe dalle sue leonesse.