Crocifissione

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Tipico esempio di esecuzione di un brutto ceffo.
« Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno. »
(Uno dei due ladroni crocifissi ai lati di Gesù.)
« Col cazzo che il Capo ti farà entrare se non hai la prevendita. »
(Gesù in tutto il suo splendore.)


La crocifissione è una biologica ed ecosostenibile modalità di esecuzione che i misericordiosi Antichi Romani infliggevano ai loro condannati. È la morte più indolore che esista ed ogni essere umano dovrebbe sperare di trascorrere le ultime ore della sua inutile vita inchiodato ai quei due sacri pali lignei. Anche perché Colui Che Ci Ha Creati è morto in questo modo e, se sapeva che non sarebbe stato bello, perché mai lo avrebbe fatto?[1]

Descrizione di una morte indolore

San Mario Martire, crocifisso dai goomba.

La croce consisteva di due pali, il primo verticale e il secondo orizzontale, oppure entrambi vertizzontali o anche orizzicali. Gli arti del condannato venivano accuratamente saldati ai lignei pali ed egli rimaneva lì appeso per un tempo davvero molto breve (seolitamente dieci o quindici ore), dopodiché era già tra le suine braccia del Creatore. Non vi è un'unica ipotesi sulle cause della morte: la morte poteva sopraggiungere per un collasso cardiocircolatorio unito gratuitamente all'effetto mortifero dell'asfissia causata dal fetore delle proprie ascelle. o per un copioso sanguinamento rettale. Era adunque una morte veloce e indolore.

La crocifissione nel Sacro Regno Imperiale Democratico degli Antichi Romani e in particolare quella del figlio del nostro Creatore

Riproduce perfettamente il sangue di Cristo dal 3 a.C.

I fatti realmente accaduti nella passione del falegname più insigne della storia, più famoso anche di Mastro Geppetto.

« Hai forse affermato di essere il figlio di Dio, proclamandoti rex Iudeorum? »
(Pelato interroga Gesù.)
« Non so di che cosa parli, però so che tua moglie fa i rigatoni a tutti. »
(La risposta dell'insigne falegname.)

In quel tempo Gesù, una volta mostrato quanto era bravo e forte coi suoi prodigi, decise che era tempo di tornare al Padre. In quel tempo Simon Pietro comperò per trenta denari un gallo che cantava tre volte. Allora Gesù, che essendo il figlio del Signore conosceva i suoi disegni (donnine nude, peraltro disegnate malissimo) pensò bene che il gallo sarebbe stato la portata principale dell'Ultima Cena, servito insieme a pane casereccio e vino Tavernello D.O.P. dell'annata 3 a.C..

Un oggetto non identificato e peraltro disegnato malissimo, conferisce le stigmate a San Francesco.

Gesù allora, avendo architettato il furto, lo eseguì di notte insieme a Giuda Iscariota, il suo amico più fidato [2]. Tuttavia, qualche giorno innanzi, Giuda confessò e gli sbirri imperiali andarono a prelevare il figlio del buon Creatore. Costui però, adiratosi come se volesse eguagliare le imprese del padre, come il Diluvio Universale o la distruzione di Gomorra[3], trasse fuori da non si sa dove una spada, colpì il servo del sommo sacerdote e gli amputò l’orecchio destro. Per tali fatti venne arrestato e condannato alla crocifissione e perì tra le più atroci sofferenze. Invero la fine più degna che potesse toccare al figlio di Dio.

Gente crocifissa di recente

È opinione assai diffusa che la crocifissione sia una modalità d'esecuzione ormai obsoleta e inadatta ai tempi moderni, ma il Saggio Creatore, dall'alto delle sfere celesti, non la pensa di certo così e allora infligge accuratamente le piaghe della passione di Cristo ai suoi più devoti e cerebrolesi fedeli[4]. Prodigi di questa tipologia si indicano con il lemma stigmatizzazione o tranverberenzazione, transverazione, transverberbazione, o come cazzo si scrive.

Messaggio sociale

E ricordate, ogni sei secondi viene appeso un crocifisso nelle scuole pubbliche, negli ospedali, nei tribunali civili e persino nelle vostre case. È una gravissima piaga sociale del nostro tempo ed è per questo che le madonnine di Civitavecchia, come denuncia la band cristiana dei San Culamo nei brani Tutti a Civitavecchia e La Madonnina ha pianto[5], piangono versando lacrime sanguigne, ricordando le pene e le sofferenze che il nostro Signore Gesù patì. Ogni volta che viene appeso un crocefisso, Gesù rivive i dolori e le tribolazioni subite sul patibolo. Quindi basta, smettetela. E invece di inchiodarlo ad una parete, tutto sanguinante e sofferente, accendete un cero in chiesa[6], fate della carità, oppure fatevi una bella e soddisfacente scopata, che vi fa tanto bene. Solo ricordate di farlo con lo scopo di riprodurvi e legati, ovviamente, nel sacro vincolo del matrimonio, almeno uno dei due.

Pagine correlate

Note

  1. ^ Riferimento all'episodio del Vangelo sulla crocifissione di Cristo venduto gratuitamente dalla CEI al modico prezzo di 14,99€.
  2. ^ Conosciuto allo stadio, in curva, ai tempi della promozione del Gerusalemme nella massima serie israeliana.
  3. ^ Il celebre libro di Saviano.
  4. ^ Come San Pio da Pietrelcina e l'arrapata santa Teresa d'Avila.
  5. ^ [1] Tutti a Civitavecchia [2] La madonnina ha pianto.
  6. ^ O magari un falò.