Donna morta

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« Sigh... Non riesco a credere che sia morta! »
(Consumatore su donna morta)

La donna morta è l'ultima risorsa del morto di figa, del morto di seghe e spesso anche del nerd.

Origine

Tipico fruitore della donna morta.
Esemplare di donna morta felicemente sposata.

Al giorno d'oggi lo stile di vita sedentario, sempre più diffuso, ha permesso lo sviluppo di diverse tipologie di maschio, come il nerd o l'otaku, privi delle caratteristiche fondamentali all'approccio con l'altro sesso; parecchi di essi allora mutano i propri orientamenti sessuali diventando gay, furry o papaboy, ma altri, invece, tentano ugualmente di attirare le femmine lanciandosi in una battaglia lunga ed estenuante, che in cuor loro sanno di aver perso sin dall'inizio (a ognuno di essi va pertanto la nostra unanime stima). La quasi totalità di questi individui, qualora mantenga la propria eterosessualità, arriva a soddisfarsi in maniera alternativa, il più delle volte adoperando simulacri di corpi femminili, ma, in maniera sempre più rapida; tra questi disperati va diffondendosi una nuova moda, l'uso della rivoluzionaria donna morta.

Caratteristiche

La donna morta è comodamente snodabile.

La donna morta, a differenza di quella viva, non si muove, escludendo, per ovvi motivi, gli spasmi muscolari involontari dovuti al processo di rigor mortis; prima dell'irrigidimento delle giunture ha la peculiarità di essere totalmente snodabile, caratteristica apprezzata dai suoi estimatori, grazie alla quale possono mettere in pratica le diverse posizioni del kamasutra che hanno imparato a memoria dai siti pornografici free; per forza di cose, la donna morta non trova mai (o quasi mai) scuse per sottrarsi al rapporto sessuale, come mal di testa e altre nevralgie, proprio perché il suo sistema nervoso non è più attivo, né mai (o quasi mai) si impunta sull'uso del preservativo, in quanto non corre più (nel 99% dei casi) rischi di gravidanze.

Manutenzione e limiti del prodotto

La termocoperta mantiene la donna morta alla giusta temperatura.

La donna morta richiede un'attenta manutenzione, al fine di mantenerla quanto più funzionale possibile. L'inconveniente che più tediava i primi utilizzatori era la deperibilità; i cadaveri, infatti, imputridiscono presto, cosa che però venne ovviata grazie all'utilizzo di nuovi e sempre più perfezionati fluidi di imbalsamazione, che ne riducono anche il forte odore di speck umido, tipico della salma, e la rigidità delle giunture, che possono essere rese nuovamente mobili con una frequente stimolazione (attenzione a non esagerare però). Il limite principale della donna morta è la sua temperatura, che essendo di circa 10 o 15 gradi al di sotto di quella ambientale, può renderne scomodo l'utilizzo; il metodo più diffuso come rimedio è l'infagottamento della DM in una termocoperta per circa 30 minuti prima dell'uso; altro limite dell'oggetto, legato alla sua origine tanatologica, è l'impossibilità di praticare sesso orale o masturbazione, mancanze alle quali alcuni ingegnosi consumatori hanno ovviato escogitando dei semplici sistemi di utilizzo: per il sesso orale, si può infilare il pene eretto nella bocca del cadavere adagiato supino su una lavatrice accesa, mentre per la masturbazione si può chiudere la mano della donna morta sul membro, e muoverne il polso con cavo legato a una carrucola; l'effetto, dicono gli utilizzatori, è più che soddisfacente.

Diffusione e reperibilità

Una donna morta freschissima, mentre viene spacchettata.

Il commercio della donna morta è in continua espansione, e sta guadagnando persino nuove tipologie di acquirenti, non solo nerd e sfigati vari ma, come riportano recenti indagini di mercato, sempre di più anche anziani e seri professionisti (avvocati, dottori, alti prelati, ecc.). La donna morta è reperibile presso tutti i migliori obitori, ed è disponibile nelle più diverse età e taglie. Fiorente è anche il mercato dell'usato e gli scambi tra appassionati.

Curiosità

Rifugio denominato "Donna Morta". Si narra che al suo interno viva una donna morta e all'esterno muoia spesso una donna viva.