Fumetto erotico

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Alla facciazza tua, Wikipedia!
Il parere della religione sul fumetto erotico: "Decisamente noioso, meglio www.smandrappone-tube.com".

Il fumetto erotico è oggi collezionato da pochi inguaribili nostalgici, un vezzo da intellettuale della "manovella" e oggetto di culto per il fondamentalista del "5 contro 1". Eppure un tempo andava per la maggiore e con tirature di tutto rispetto. Negli anni '60 e '70 se non ci fossero stati loro, probabilmente, avrebbero chiuso tutti gli altri giornali[1]. I quotidiani avevano delle dimensioni ragguardevoli, quasi il doppio di quelli attuali, erano molto scomodi per la lettura ma, opportunamente piegati, offrivano discreto rifugio per i "giornaletti zozzi"[2]. Uno dei primi del genere fu "Sorchella", nome astutamente anonimo che nascondeva contenuti piccanti ed allo stesso tempo poetici (come evidenziato dai titoli di apertura del fumetto). L'offerta era talmente vasta che, se volevi acculturarti a dovere, dovevi ricorrere al baratto e quindi si faceva "a cambio". Quasi sempre sull'usato alcune pagine erano impossibili da sfogliare e risultavano incollate tra loro, la causa che tutti si auguravano[citazione necessaria] era l'imperfetta taratura della macchina che le rilegava.

« Smettetela di leggere le riviste del demonio che diventate ciechi! »
(Don Ulderico Pancari al catechismo - 1973.)
« Come facciamo a riconoscere le riviste del demonio? »
(Catecumeno tra il confuso e il vagamente incuriosito.)
« In quello scatolone ci sono tutte e in ordine alfabetico, domani vi interrogo. Non le mischiate! »
(Don Ulderico Pancari detto il perfezionista.)
Ciao! Sono Clippy Slash!
L'articolo è lunghetto, però è "robba zozza"! Se non sapete leggere fa niente, ci sono le foto!


Storia

I maestri del genere: Guido Crepax, Milo Manara e Magnus.

C'era stato il '68 e la ventata di libertà sessuale, che dilagava in tutto il mondo, aveva soffiato anche nella bigottissima Italia. Fino a quel momento il massimo dell'eccitazione sessuale, ricavabile dalla letteratura, era stata la descrizione della calza strappata della maestrina Adelaide Pucci nel libro "Cuore". Oramai non bastava più vedere scorci di culo e tette, ci voleva la situazione particolare, la raffinata perversione, talvolta l'ammucchiata da paura. Gli orizzonti si erano allargati, parole come bondage e pecorina potevano coesistere nella stessa frase. Il fumetto erotico ebbe quindi un ruolo educativo, cercando di limare la differente cultura sessuale tra le varie fasce sociali. Emblematico il dialogo tra la marchesa Ignazia Pappacoda Pignatelli e Alvaro Palombo (garzone del forno Filone Ghiotto di Tor Marancia):

- Marchesa: “Buongiorno caro, appoggi tutto sul tavolo.”
- Garzone: “Signò, so' 6.700 lire.”
- Marchesa: “Senti caro, io ti darei 10.000 lire e puoi tenere la mancia... ti andrebbe una fellatio?”
- Garzone: “Nun se disturbi signò, ho appena fatto colazione.”
- Marchesa: “Non hai capito bel giovane, io parlavo di un rapporto orale.”
- Garzone: “Sarebbe?”
- Marchesa: “'na pompa!”
- Garzone: “Eccheccazzo, nun lo potevi di' prima?! ...tiè! Beccate 'sto sfilatino!!”

Nel corso degli anni l'offerta si diversificò, alcuni autori rivolsero la loro opera ad un pubblico colto, altri preferirono abbracciare il filone popolare. Ai primi appartengono fumettisti del calibro di Crepax, Manara e Magnus, agli altri alcuni semi-sconosciuti "operai della matita" (nonché vecchi majali viziosi), che si guadagnavano da vivere con un lavoro divertente. Il genere "popolare" si evolse in alcuni sottogeneri sfruttando spesso personaggi con lavori umili, a volte con le sembianze di attori famosi, oppure ripiegando sulla semplice rappresentazione di un pene con attaccato qualcosa.

Fumetti erotici d'avventura

Il filone "Avventura" annoverava perle come: Isabella, Sandokaz, Lucifera e De Sade.

Gli estimatori di questo genere, per giustificare la sbavata sulle chiappe della protagonista, esaltavano il fascino dei paesaggi esotici, azzardando improbabili paragoni con i libri di Emilio Salgari.

  • Isabella. Il fumetto fu uno dei primi in assoluto, pubblicato tra il 1966 e il 1976. Narrava delle peripezie di Isabella duchessa dei diavoli, personaggio che ricordava Angelica (protagonista di una serie di film con Michèle Mercier). Isabella era stata allevata dagli zingari ma scopre presto che in realtà è la duchessa di Chateau Salins. Decisa a riprendersi i suoi averi cambia radicalmente la sua vita: prima finiva sempre violentata e frustata nell'accampamento dei nomadi, in seguito questo gli capita in lussuose ville nobiliari (spesso nelle segrete dei castelli).
  • Sandokaz. L'omaggio a Salgari è evidente, come pure l'ispirazione al ciclo dei pirati della Malesia. Spesso il titolo dell'albo ricordava quello dei romanzi, come: "Il pirla di Labuan", "Le tope di Mompracem", "Yanez de Gonorrea", "Al raja bianco piace nero" oppure l'introvabile "Lady Marianna ce l'ha come una capanna".
  • Lucifera. Pubblicato tra il 1971 e il 1980, ha come personaggio una demone succube che si ribella a Satana e combatte il male. Lo sfondo è una mitica e violentissima Europa medievale, popolata da streghe mignotte, cavalieri sadici e draghi a tre membri. Alcuni numeri comprendono sadomasochismo, esecuzioni, impalamenti, squartamenti, nonché una violenza sessuale ad opera di un ragno gigante. Chi riusciva a farsi una sega completa con Lucifera veniva eletto maschio alfa (col grado di "capo supremo") all'interno della cerchia di amici.
  • De Sade. Ovviamente ispirato al Marchese de Sade, narra le avventure di un sant'uomo che faceva beneficenza ai poveri, curava i lebbrosi e proteggeva le vergini dagli stupri. Era il primo fumetto ad andare esaurito alle edicole, non si trovava mai! (forse s'era capito)

Fumetti erotici da favole

Forse è vero che invecchiando si torna bambini, il genere favole per adulti andava molto.

La maggior parte degli psicologi concordano su un fatto sostanziale: "Eccitarsi con le favole è da depravati assoluti". Eppure, a guardare le vendite, risultava che negli anni '70 il "partito dei majaloni" era di poco inferiore a quello dei votanti per la Democrazia Cristiana. Per i personaggi degli albi presero spunto da quelli più amati.

  • Cappuccetto rotto. Il nome scelto per il fumetto fu premiato come "Idea assolutamente ganzissima" al concorso Menti & Fumenti indetto dal CLC (Comitato per la Liberalizzazione della Cannabis) di Panzana sul Taro (GE). Venne additato di istigazione alla zoofilia, ma ci fu una vibrante protesta degli animalisti, tra cui spiccava la figura di Marina Lotar (che interruppe le riprese sul set di Marina e la sua bestia).
  • Sexy Favole. L'idea era semplice e geniale allo stesso tempo: prendere favole a caso e farne una parodia erotica. Si attinse a piene mani da Hans Christian Andersen, alcuni albi passarono alla storia toccando temi molto forti: La principessa sul pisello (lolita), La pastorella e lo spazzacamino (stupro), C'è differenza! (moglie con negro), Storia di una mamma (troie mature), La diligenza da dodici posti (orgia), Un pezzetto di filza di perle (masturbazione con oggetti), Il giardiniere e il padrone (gay), Quel che fa il babbo è sempre ben fatto (incesto), Il folletto e la signora (nano superdotato), La pulce e il professore (studentesse in calore), Il grande serpente marino (zoofilia), La felicità può stare in uno stecchino (minidotati).
  • Maghella. Il personaggio fece la prima apparizione sul settimanale satirico Menelik. Trasferito in un fumetto erotico continuò a mantenere la vena satirica. Tra i personaggi c'è Cagacazzo degli Ubaldi (caricatura di Amintore Fanfani, all'epoca segretario della Democrazia Cristiana) e in lotta contro il Cavaliere Rosso (la sinistra). Nel corso degli eventi narrati sugli albi, Maghella scopre di essere incinta e vuole abortire ma Cagacazzo si oppone ed espone sui suoi vessilli la scritta "SI". Sarà sconfitto dal suo nemico si sempre che si scoprirà essere la moglie. Si chiama Bernarda e ha sulle mutande la scritta "NO". Questo chiaro riferimento al referendum faceva arrapare più di tutto il resto, per una volta i preti l'avevano preso in quel posto e non viceversa.
  • Biancaneve. La serie è basata sulla fiaba di Biancaneve e i sette nani ed enumera le avventure sessuali della ragazza in un mondo di principi superdotati, regine majale ed una gran varietà di mostri sempre arrapati. Non me ne vogliano i patiti degli Hentai ma 'sti musi gialli non si sono inventati proprio niente. Biancaneve resta vergine fino al quinto albo, in seguito diventa sempre più dipendente dal sesso (e dai nani).

Fumetti erotici proletari

Il filone di maggior successo era quello "popolare".

Questo genere era forse il più amato. Gli strati sociali meno abbienti vedevano, nei personaggi, la rivalsa del tosto nerbo proletario nei confronti del culo flaccido[citazione necessaria] tipico della casta dei ricchi.

  • Lando. Il personaggio aveva le sembianze di Adriano Celentano e rappresentava quello che tira a campare giorno per giorno. Cerca di sbarcare il lunario con piccoli lavoretti, il suo senso della vita si riassume in infilarlo dove capita e più volte possibile. Si presta a soddisfare anche vecchie babbione in cambio di una "paghetta".
  • il Tromba. Militare alla costante ricerca della trombata economica. Assiduo frequentatore di prostitute di periferia ed eternamente assediato da pederasti a caccia del soldato troppo arrapato per badare ai dettagli.
  • Pierino. Sulla scia del successo cinematografico di Alvaro Vitali, gli albi proponevano le gesta del pluribocciato e pluribarzellettato "enfant terrible". Le sembianze erano proprio quelle di Vitali e questo spiega perché, prima di vedere una trombata, dovevi comperare mezza dozzina di giornaletti.
  • il Camionista. Tra le sue prede preferite c'erano le giovani turiste che facevano l'autostop. In un albo carica una suora e inizia spudoratamente a fare la mano morta. Lei non si ritrae, ma quando la mano sta per arrivare al sodo, lo ferma. "Noi abbiamo fatto voto di castità, non possiamo... però non si parla del didietro". Ovviamente il manigoldo la sodomizza e, mentre si rimette i pantaloni, dice: "certo che noi camionisti ne sappiamo una più del diavolo...". La suora togliendosi il velo: "...e noi froci una più dei camionisti!!".
  • il Montatore. Il personaggio ha le sembianze di Lando Buzzanca e lavora come operaio in fabbrica. Negli albi si ciula quasi sempre la moglie o la figlia del principale ed è il vero eroe del proletariato. Molti anni dopo la sua icona fu sostituita dallo chauffeur Ambrogio che, nell'immaginario collettivo, equivoca il "languorino" della contessa in giallo e, invece di servirle i Ferrero Rocher, le porge una spranga in ciccia di sorprendenti dimensioni.
  • Gigetto. La faccia era quella dell'indimenticabile Ninetto Davoli. È un conducente di una tipica carrozzella romana e sollazzatore di ricche turiste straniere, amanti sia delle bellezze architettoniche che della "fava romanesca".

Fumetti erotici con eroine

Anche il dilagante movimento femminista aveva le sue eroine.

La donna degli anni '70, affrancata dal ruolo che la vedeva sessualmente sottoposta all'uomo, affidò alle eroine del fumetto erotico la diffusione del messaggio: "Anche io voglio essere libera di godere come una scrofa". In questo contesto fiorirono personaggi femminili dominanti, consumatrici "usa e getta" di maschi.

  • Zora. Il personaggio ha le sembianze di Catherine Deneuve, si chiama Zora Bapst ed è una giovane aristocratica posseduta dallo spirito di Dracula. Essa viaggia nel tempo per vivere le sue avventure e saziare la sua sete di sangue e di conosc saper... cazzo.
  • Sukia. Il volto è palesemente quello di Ornella Muti, sex symbol dell'epoca. Il personaggio è analogo al precedente. Sukia Dragomic è figlia del conte Dracul e vive a New York. Spesso ha sete di sangue e deve soddisfarla, non disdegnando di farsi rovistare nel contempo le tube di Falloppio.
  • Jacula. Pubblicato dal 1969[3] fino al 1982, per il volto del personaggio è opinione diffusa che gli autori si ispirassero alla cantante Patty Pravo. Jacula è una Vampira ibrida per due motivi: il primo è che resiste ai raggi del sole, il secondo è che fa incetta di sangue almeno quanto di sper. Mi correggo, il motivo è uno solo. Il fumetto è uno spin-off di Isabella, dove Jacula compare per la prima volta nel ruolo di una vacca da monta.
  • Ulula. In questo caso abbiamo a che fare con una licantropa. Il volto ricorda molto quello di Brigitte Nielsen ma, visto che all'epoca aveva dieci anni, si è portati a supporre che la fonte ispiratrice fosse Raffaella Carrà che in quel periodo aveva dieci anni... in meno della Bibbia.

Fumetti erotici horror

Il genere horror aveva i suoi estimatori, alcuni al di fuori dei manicomi.

La vena horror, come si è visto, era già presente in alcuni di quelli sopra citati, ma nel caso di Oltretomba e Necron era il tema dominante. Acquistando il primo venivi segnalato alla questura come probabile serial killer, se comperavi il secondo venivi segnalato alla Gestapo come "risorsa esterna".
Ad ogni modo, le due case editrici cercarono di non farsi troppa concorrenza e operarono per dividersi il mercato. Oltretomba si specializzò in uomini e mostri che torturavano donne, Necron invece preferì occuparsi di donne che venivano torturate da mostri e uomini.
Il primo numero di Necron uscì nell'agosto del 1968, a pochi giorni dal primo omicidio del Mostro di Firenze. Si intitolava "Compagni di merenda e sesso", ma tutto questo è ovviamente un caso, come pure il ritrovamento di una copia del fumetto in tasca a Pietro Pacciani che, come si scoprì in seguito, non sapeva leggere ma le figure le capiva benissimo.

Fumetti con storie vere

Questo filone attingeva da casi reali di cronaca nera e rosa.

Tra gli albi più seguiti c'erano:

  • Corna vissute. Quello che oggi viene chiamato gossip era la principale fonte d'ispirazione degli autori. Il tema portante era ovviamente il tradimento: con il garzone del supermercato, con l'idraulico, con la squadra locale di calcio, con la caserma dei pompieri, etc. Molte volte la "signora" andava al "centro massaggi"[4] per arrotondare il magro stipendio del marito, raccontandogli di guadagnarli facendo le pulizie... una mezza verità, tanto si trattava comunque di scopare. Di solito, sfogliando le pagine, iniziava a pruderti la testa.
  • I casi della vita. Molto ben studiato e divertente, proponeva situazioni anomale dalle quali scaturiva la "zebbata" particolare ed inattesa. Per fare un esempio, nell'albo Senti che odore strano c'hanno 'sti fiori!, un uomo in visita al cimitero viene assaltato da circa trenta vedove ninfomani. Si scopre poi che il fattore scatenante è una partita di crisantemi drogati proveniente dalla Bolivia. Oppure l'altro intitolato C'hai più culo che anima! nel quale, per un errore del corriere, un tizio si vede recapitare una torta con dentro una prostituta sadomaso destinata ad un addio al celibato (pure lui si chiama Mario Rossi, come altri nove nello stesso stabile).
  • la Dottoressa. Il personaggio era la dottoressa Giovanna Tettamanza Zamponi, chiamata dai colleghi Giò. Barbara D'Urso aveva compiuto da poco vent'anni, difficile dire se la futura carriera della sciògherl attr donna sia stata influenzata da questo fumetto, il fatto è che le sue apparizioni sulla prima pagina di Playboy e Playman qualche dubbio ce lo lasciano. La Dottoressa conteneva tutte le situazioni tipiche del genere Clinic, trombate con malati e colleghi ovunque, visite dei pazienti "poco professionali", primario che approfitta della sua posizione per andare a letto con giovani infermiere e tirocinanti... insomma quello che succede normalmente anche oggi in ogni ospedale.
  • la Poliziotta. Il fumetto prende spunto da reali fatti di cronaca nera, nei quali il personaggio indaga e finisce per arrestare il cattivone (dopo averlo abbattuto a "tettate"). I suoi metodi sono decisamente alternativi: al posto del kit per i fluidi usa la lingua, se riconosce il sapore ricorda il viso, poi guarda le schede segnaletiche per arrivare al nome. Questo funziona anche per gli incensurati, o almeno per il 74% della popolazione della sua città (donne comprese).

Test sul fumetto erotico

<abc>L'autore dell'articolo non ha mai sfogliato un fumetto erotico. |Probabilmente è vero e ha inventato tutto. |Probabilmente è vero ma in compenso ha una collezione di Playboy da far paura. |Probabilmente è vero, trattava solo l'usato e le pagine erano tutte incollate. </abc>

<abc>Hai riconosciuto le pubblicazioni in che misura? |Nemmeno mezza. |Meno del 50%. |Quasi tutte. </abc>

<abc>Tieni i tuoi fumetti erotici... |Nel cassetto del comodino. |Nel vano segreto dell'Orsetto Babbi gigante che tieni in camera. |In cassaforte. </abc>

<abc>Giudichi l'articolo... |Molto interessante e pensi di esserti perso una bella epoca |Discretamente interessante ma continui a preferire www.mutandezuppe.com |Incompleto, mancano : Eva Sport, PIG, Messalina, Lucrezia, Helga, Satanik, Goldrake, Una, Belzeba, Yra... </abc>

<abc>L'articolo ti ha turbato in che misura? |Sfogliavi il giornale leccandoti il dito, ora te ne guarderai bene dal farlo. |Da domani il giornale te lo farai leggere dal maggiordomo. |Se non ti lecchi le dita godi solo a metà. </abc>

Risultato

<abcresult>Ecco qua la tua scheda clinica: |Pervertito Medio: Di sicuro la cosa ti ha interessato ma, per far posto ai fumetti, dovresti liberare tre scaffali della libreria attualmente occupati dalle riviste porno.
|Pervertito Assai: Non ti preoccupare, la dipendenza dal porno è diffusa abbastanza ma curabile. Almeno così dicono, con me non ci sono riusciti.
|Pervertito Olimpionico: Godi (senza nemmeno toccarti) alla terza pagina di Oltretomba, il precedente record era pagina 4 (fidati).
</abcresult>

Note

Cioè, stai davvero leggendo le ♪♫note♫♪?? Pazzesco!! Comunque, male non fai.
  1. ^ Il finanziamento pubblico all'editoria non c'era ancora, esisteva solo quello occulto (ma almeno non lo pagavamo noi).
  2. ^ Era il nome in codice per farsi capire dall'edicolante e non turbare la nonnetta che stava acquistando "Punto & Croce".
  3. ^ E magari non è un caso.
  4. ^ All'epoca era il nome in codice per definire un troiaio, oggi si dice beauty farm.


Voci correlate