Corsa (sport): differenze tra le versioni
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La '''corsa''' è una facoltà motoria degli uomini anticamente attuata per sei precise ragioni: fuoriuscita incontrollata di [[cacca]], ritardo per l'ufficio, libidine verso il frigorifero, la voglia di [[trombare]], la presenza di vostra suocera e presenza di un maniaco sessuale.<br> |
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Nel [[Medioevo]] e nel [[Rinascimento]] la corsa cadde in disuso: infatti in quel periodo erano più diffuse le corse clandestine di [[Cavallo|cavalli]], gare in cui i cavalieri provavano a farsi fighi davanti alle [[Principessa|principesse]] per potersele <s>chiavare</s> sposare. Nel 1896 la corsa diventò uno [[sport]] olimpico, di seguito a questo successero diversi episodi: |
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*Nel 1896 l'atleta Carlo Airoldi viene rifiutato alle [[olimpiadi]] dopo aver corso da [[Milano]] ad [[Atene]] per partecipare: aveva scordato la tuta a [[casa]]. |
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*Nel 1929 [[Dorando Pietri]] si iscrive per errore alla maratona anzichè alla 10 km, arriva al traguardo mezzo morto e sviene a un metro dall'arrivo. |
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*Nel 1960 [[Abebe Bikila]] scopre che qualcuno gli ha scambiato le scarpe, corre l'intera maratona scalzo e viene ricoverato per ustioni ai piedi. |
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Dopo questi episodi la corsa divenne lo sport più diffuso, resta famoso anche l'atleta Robert Cheruiyot che fu il primo a vincere una [[maratona]] scivolando sotto il nastro anziché tagliandolo. |
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===Corsa campestre=== |
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Versione delle 12:15, 13 ago 2010
La corsa è una facoltà motoria degli uomini anticamente attuata per sei precise ragioni: fuoriuscita incontrollata di cacca, ritardo per l'ufficio, libidine verso il frigorifero, la voglia di trombare, la presenza di vostra suocera e presenza di un maniaco sessuale.
Qualcuno ha avuto la bella idea di trasformare questa attività in uno sport, ma non esistono fonti sicure.
Storia
La corsa esiste fin dalla preistoria, quando gli uomini dovevano correre dietro alle donne per interi chilometri prima di potersele scopare, vista la carenza di femmine in quel periodo. Alcune gare di corsa si svolgevano anche presso gli antichi Aztechi, che spesso finivano in rissa perché gli organizzatori avevano deciso di sacrificare agli dei gli ultimi, giusto per rendere più interessante la cosa.
La prima fonte certa risale al 400 a.C., quando i Greci, dopo aver vinto la battaglia di Maratona, decisero di fare una corsa fino ad Atene e di offrire la birra al primo. Vinse un certo Filippide che fece appena in tempo a bere la birra prima di morire d'infarto.
Nel Medioevo e nel Rinascimento la corsa cadde in disuso: infatti in quel periodo erano più diffuse le corse clandestine di cavalli, gare in cui i cavalieri provavano a farsi fighi davanti alle principesse per potersele chiavare sposare. Nel 1896 la corsa diventò uno sport olimpico, di seguito a questo successero diversi episodi:
- Nel 1896 l'atleta Carlo Airoldi viene rifiutato alle olimpiadi dopo aver corso da Milano ad Atene per partecipare: aveva scordato la tuta a casa.
- Nel 1929 Dorando Pietri si iscrive per errore alla maratona anzichè alla 10 km, arriva al traguardo mezzo morto e sviene a un metro dall'arrivo.
- Nel 1960 Abebe Bikila scopre che qualcuno gli ha scambiato le scarpe, corre l'intera maratona scalzo e viene ricoverato per ustioni ai piedi.
Dopo questi episodi la corsa divenne lo sport più diffuso, resta famoso anche l'atleta Robert Cheruiyot che fu il primo a vincere una maratona scivolando sotto il nastro anziché tagliandolo.