Franco Califano

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Lo sguardo del Califfo
« È un genio! Un professionista! Un grande! »


Francesco Califano, più noto come Franco, Califfo o il Maestro (Tripoli, 14 settembre 1938 – Roma, 30 marzo 2013), è stato un cantautore, paroliere, produttore discografico, poeta, scrittore e attore italiano. Considerato uno dei cantautori più originali del panorama musicale italiano, durante la sua carriera ha pubblicato 32 album e scritto complessivamente tra poesie e canzoni oltre 1.000 opere, oltre a numerosi testi per altri artisti, molti dei quali diventati vere e proprie hit piazzate in vetta alle classifiche italiane e internazionali.

Carriera

Franco Califano nasce il 14 settembre 1938 nella capitale libica Tripoli, dove il papà Salvatore (di Pagani), che era in servizio nell'Esercito Italiano, e la mamma Jolanda Ianniello (di Nocera Inferiore) risiedevano da alcuni mesi, avendo già una figlia (Liliana). Allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale la famiglia rientrò a Nocera Inferiore dove risiedette alcuni anni. In seguito, a guerra conclusa, la famiglia si trasferì a Roma, dove nacque Guido, l'ultimo figlio e dove poco tempo dopo il padre Salvatore morì prematuramente.

Dopo le scuole dell'obbligo passate prevalentemente in collegi ecclesiastici per volere dei suoi genitori, tra i quali il Collegio Sant'Andrea ad Amalfi, si iscrisse ad un corso serale di ragioneria presso l'ITCG Ludovico Ariosto perché "rapito" dalla vita notturna non riusciva ad essere puntuale ai corsi mattutini. Contemporaneamente agli studi iniziò a scrivere poesie ma, dopo aver preso coscienza che scrivere versi non gli avrebbe fruttato il guadagno sperato, cominciò a scrivere testi di canzoni e la sua crescente fame di novità lo portò a sperimentare differenti generi musicali, dalle ballate popolari sino agli standard americani.

Nello stesso tempo esordì nei fotoromanzi trasferendosi da Roma a Milano con la convinzione che nel capoluogo lombardo sarebbe arrivato al successo più rapidamente. Rientrò comunque nella capitale qualche anno dopo e a 19 anni si sposò con Rita Di Tommaso: da questa relazione nacque la figlia Silvia[5], dalla quale avrebbe avuto la nipote Francesca.


L'esperienza

Da sempre autore di testi e poesie, era famoso per canzoni spesso cantate in proprio, ma molto più frequentemente scritte per altri artisti:

Mia Martini (Minuetto, scritta in coppia con Dario Baldan Bembo, La nevicata del '56 scritta nel testo con Carla Vistarini e Il Guerriero, scritta con Maurizio Piccoli); Ornella Vanoni (La musica è finita, su musica di Umberto Bindi, scritta con Nisa, Una ragione di più, scritta con Mino Reitano, Quando arrivi tu scritta con Mauro Pagani, Sto con lui scritta con Ornella Vanoni); Peppino di Capri (Un grande amore e niente più, che vince il Festival di Sanremo 1973); Bruno Martino (E la chiamano estate, scritta in coppia con lo stesso Martino); Edoardo Vianello e Wilma Goich (Semo gente de borgata, Da molto lontano); Caterina Caselli (Le ali della gioventù, Che strano amore e Un po' di te); Ricchi e Poveri (In questa città, scritta con Edoardo Vianello e i fratelli Capuano, compose molte tracce dell'album di debutto del gruppo); Loretta Goggi (Le notti d'agosto, Ce stanno altre cose, M'ama non m'ama); Daniela Goggi (Tu e l'estate); Mina (Amanti di valore (1973), scrisse l'intero album con musiche composte da Carlo Pes); Suo è anche il testo di Un'estate fa, versione italiana di Une belle histoire, del cantante francese Michel Fugain. Come cantautore sono da annoverare tra i suoi grandi successi:

Tutto il resto è noia (su musica di Frank Del Giudice); Fijo mio (su musica di Amedeo Minghi); Tac..! (autore anche della parte musicale); La mia libertà (autore anche della parte musicale); Io nun piango (dedicata all'amico Piero Ciampi, autore anche della parte musicale); Ti perdo; Io (per le strade di quartiere) con la quale partecipò a Sanremo nel 1988; Un tempo piccolo, brano reinciso dai Tiromancino. Franco Califano fu anche autore di molte composizioni poetiche, spesso in forma di sonetto. Da ricordare Secondo me l'amore, che dà il titolo a uno dei suoi album, Il gigante de casa, Beata te, te dormi, Nun me portà a casa.

Restano famose alcune poesie umoristiche e licenziose come:

Pasquale l'infermiere (gravidanza illegittima); Cesira (ossessione della perfezione e donna-oggetto); Avventura con un travestito; La seconda (moglie quasi ninfomane). Come musicista, Califano firmò alcune colonne sonore: da ricordare Due strani papà, film di cui fu anche protagonista con Pippo Franco


Morte

Il grande Maestro non è morto ed è sempre con noi, Voi di nonciclopedia dovete morire, coglioni!