Utente:Citroen CX/Reparto assemblaggi: differenze tra le versioni

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Avanzati [[test clinici]] e certosine [[indagine|indagini]] di [[spionaggio industriale]] non hanno permesso di svelare alcunché sulla composizione della ricetta; assai più utili in tal senso si sono invece dimostrate cospicue libagioni d'amaro
Avanzati [[test clinici]] e certosine [[indagine|indagini]] di [[spionaggio industriale]] non hanno permesso di svelare alcunché sulla composizione della ricetta; assai più utili in tal senso si sono invece dimostrate cospicue libagioni d'amaro

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==Altre pagine amare==
==Altre pagine amare==

Versione delle 15:14, 27 mar 2014

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« Le faremo sapere. »
(Selezionatore del personale a un passante che gli ha chiesto da accendere)
« Chi non ha testa ha gambe. Chi non ha nemmeno gambe finisce a fare il selezionatore del personale. »

Il selezionatore del personale è un professionista[come no] cui viene affidato l'incarico di tenere alto il livello del tasso di disoccupazione.

Il suo compito consiste nell'esaminare e reclutare i candidati per una certa posizione di lavoro, presentandosi quindi in sostanza come l'evoluzione moderna del mercante di schiavi, con cui generalmente lo accomuna anche lo stipendio offerto agli aspiranti a posizioni diverse da quella di dirigente.

Si tratta di una figura che, oltre ad essere utile e apprezzata come un semaforo in Grand Theft Auto, tramite sofisticate tecniche psicologiche e attento studio della comunicazione non verbale, riesce a tracciare un dettagliato profilo mentale della persona che si trova ad intervistare e valutarne la compatibilità con la posizione ricercata, il tutto nonostante possa arrivare al medesimo risultato semplicemente leggendo il curriculum vitae e a dispetto di un'esperienza nella posizione in questione solitamente analoga a quella di un appendiabiti.

Trovandosi ad operare decisioni cruciali sulle risorse umane, il selezionatore ricopre dunque all'interno di un'azienda un ruolo che non può ripercuotersi negativamente sulle attività di produzione e di vendita: per fortuna, infatti, viene collocato in questa mansione in modo da stare più lontano possibile dai settori che contano sul serio.

Trattasi inoltre di un fiero esponente dell'unica categoria ad essersi autoproclamata infallibile all'infuori dei papi, confermando così il sempiterno valore dell'illuminante detto veneto:

« L'ignorante sa tanto, el sagio sa poco, el mona sa tuto! »
Un candidato esaminato da una commissione di esperti del settore: certe scene si vedono solo in televisione.

Caratteristiche salienti e percorso formativo

Un selezionatore del personale mentre si accinge a leggere un curriculum.

Per ambire a diventare un degno rappresentante di questa prestigiosa élite[eeeh?] ed avere dunque l'opportunità di disporre di un potere e di una retribuzione inversamente proporzionali alla propria competenza, è quindi inderogabile il possesso dei seguenti requisiti:

Non ci sono quindi scorciatoie di sorta, non è concepibile svolgere questo lavoro solo grazie ad una conoscenza importante: ne servono almeno tre.

Per adempiere a tale incombenza, tuttavia, tali caratteristiche sono necessarie ma non sufficienti, perciò è evidente che un aspirante recruiter debba sottoporsi a una rigorosa formazione prima di arrivare ad esaminare centinaia di curriculum vitae per decine di mansioni diverse, verificarle con puntiglio e soprassedere sul fatto che persino le candidature per addetto al call center sono nettamente più qualificate della sua.

è dunque importante che l'incaricato possegga una perfetta capacità di valutare la qualità di un curriculum vitae e sia in grado di saggiare senza possibilità di errore determinazione, motivazione e competenza della candidatura ideale per una data posizione. Deve inoltre essere in grado di padroneggiare in maniera impeccabile situazioni che implicano un notevole stress mentale, assumendo decisioni che si ripercuotono sia sul profitto dell'azienda sia

File:Boniek al sorteggio degli europei di calcio, dopo aver estratto il biglietto dell'Olanda, presumibilmente inserendola in un girone bastardissimo, sorride come un ebete insieme a due funzionari Uefa.jpg
Con comprensibile entusiasmo, i selezionatori rivelano il nome del candidato scelto in seguito ad attente e meticolose analisi.

soprattutto sia in grado di prendere decisioni ignorando bellamente i più elementari principi logici: solo così, infatti, gli è possibile svolgere con efficacia il proprio lavoro[citazione necessaria], mantenendo così su standard elevati sia il prestigio della ditta sia quello delle raccomandazioni dei neo-assunti.

« Vede, le sue credenziali sono ottime ma, dal momento che lei si è presentato a questo colloquio senza esserci stato segnalato da nessuno, ci è impossibile stabilire quale sia la motivazione alla base della sua candidatura, perciò lei certo capirà che non possiamo prenderci il rischio di assumere qualcuno che non abbia a cuore le sorti della nostra azienda. Prenda ad esempio il candidato che è entrato prima di lei, che ci è stato caldeggiato da un caro amico del nostro direttore generale: si è proposto a noi pur sapendo di avere sulle spalle la responsabilità di dover garantire la serenità dei rapporti personali del nostro dirigente, il che rappresenta per noi la miglior prova della convinzione che sta alla base del suo interessamento nei confronti della nostra ditta. Lei comprende dunque come, in base a queste considerazioni, io mi veda costretto a respingere la sua candidatura. »
(Processo mentale del selezionatore del personale, dove convergono la più sofisticata psicologia inversa e una cialtroneria senza paragoni.)

e che assolve a questo compito mettendo in dubbio la capacità altrui di svolgere il proprio lavoro, del quale normalmente se ne intende quanto Carlo Giovanardi a rollare canne.

È malauguratamente noto ai lavoratori d'ogni ordine e grado anche con l'appellativo di recruiter, impiegato soprattutto da sé stesso a sottolinearne l'eccellente know-how della mission del corporate brand e dello screening step-by-step delle applications, la vacuità delle competenze effettive, nonché il sommo disprezzo nei riguardi della lingua italiana.

Un selezionatore del personale all'opera


Licenziamento

Il licenziamento è la concessione ad un lavoratore da parte dell'azienda di cui è dipendente di un permesso speciale che dà diritto ad un periodo imprecisato di vacanza. Questo premio è detto per l'appunto licenza, poiché conferisce ai beneficiari gli stessi privilegi di coloro che ne richiedevano l'omonimo corrispettivo durante l'epoca del servizio militare obbligatorio, senza tra l'altro dover ritrovare alla scadenza del permesso i nonni che ti pisciano negli anfibi.

L'ottenimento di questo privilegio, un tempo assai arduo specialmente per i dipendenti pubblici, è stato notevolmente facilitato in seguito all'approvazione delle riforme Sacconi - Marchionne del 2010 e Fornero - Marcegaglia del 2012: quest'ultima in particolare ha avuto il merito di estendere la concessione a tutte le lavoratrici in gravidanza, al fine di permettere loro di dedicarsi alla famiglia per tutto il tempo ritenuto necessario dal datore di lavoro.

Ricky Memphis

« Prima di vederlo, credevo che con Nicolas Cage il prototipo dell'attore dalla faccia ebete e dal talento di un portaombrelli avesse trovato la sua somma incarnazione. Cazzo se mi sbagliavo. »
(Pier Paolo Pasolini su Ricky Memphis)
« Fui obbligata a sposarlo: fu un'unione coatta. »
(La moglie)

Ricky Memphis (Roma, 29 agosto 1968 - quanto più lontano possibile da una telecamera, il giorno prima che il cinema italiano riprenda un minimo di credibilità) è un tizio la cui carta d'identità alla voce "Professione" riporta la dicitura attore: non si direbbe, ma gli uffici anagrafe pullulano di burloni.

Il suo vero nome è Riccardo Fortunati ed è davvero il caso di dire che nomen omen, visto che solo con una prodigiosa serie di botte di culo un soggetto simile può riuscire a fare i soldi con il cinema nonostante una parlata talmente burina da risultare troppo greve persino per la parte di un salumiere della Ciociaria.

Gavetta

Muove i primi passi nel mondo dello spettacolo a 8 anni, durante un presepe vivente nel quale interpreta un covone di paglia. L'anno successivo alla recita di Natale gli viene assegnato il ruolo di San Giuseppe, a causa di un virus che aveva messo a letto tutti i maschi della sua classe, ma le maestre decidono di farlo recitare in playback: durante le sue parti parlate, mentre lui muove le labbra la sua voce viene sostituita da quella di Maria, che pronuncia le battute ruttando.

Interpretò il poeta metropolitano, decantando le poesie di Trilussa scaracchiando in faccia al conduttore.

Scelse lo pseudonimo di Ricky Memphis nella convinzione che un nome americaneggiante potesse da un lato permettergli di giustificare il fatto che persino i vu cumprà lo sfottevano per la lingua e dall'altro aiutarlo a sfondare, se non a Hollywood, almeno la porta di casa quando scordava le chiavi.

Egidio Calloni

Al Palermo segnò una tripletta al Milan rendendosi tuttavia responsabile di nuove imprecisioni sottoreti, a causa delle quali in breve tempo fu spostato dal centro dell'attacco alla guida del carretto degli sfincioni dello stadio.

Bigliettaio

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Utente : Che treno devo prendere per arrivare a Roma?
Bigliettaio : Roma Termini o Tiburtina?
Utente : E io che ne so? A me hanno detto solo di andare sul binario 6 e prendere il Frecciabianca delle 15.28.

Il bigliettaio è una figura professionale incaricata alla vendita di biglietti e alla risposta a tutte le domande di fronte alle quali i servizi sociali scappano a gambe levate.

Requisiti

  • In primo luogo, bisogna essere sicuri che non tenti di scappare con la cassa: per questo motivo è preferibile una persona di specchiata onestà, ma il più delle volte basta che sia grasso e lento.
  • Deve possedere un'eccellente capacità comunicativa in qualsiasi frangente, per cui è essenziale una buona conoscenza di almeno due lingue straniere, o in alternativa di un dialetto madrelingua corroborato da un tono autoritario e da una gestualità da campione di briscola.

Rapida classificazione dei clienti

Lo spaesato

Si presenta al banco dopo una lunga attesa o un faticoso viaggio durante il quale ha perso qualsiasi cognizione spazio-temporale: è infatti il tipo di utente che chiede quale sia il parcheggio più vicino a Piazza San Marco.

L'indiano

Una delle razze più temute dal personale di front-office, poiché in India la casta dei bigliettai si trova nel gradino intermedio tra gli intoccabili e lo sporco tra le dita dei piedi e non può essere toccata nemmeno col pensiero, evita qualunque contatto mentale con l'operatore farfugliando tutte le sue richieste in una curiosa fusion di gujarati, tamil e salentino, inframezzata di tanto in tanto da congiunzioni inglesi. Alla risposta del bigliettaio, formulata nella lingua d'albione al ritmo di cinque parole al minuto, risponderà invariabilmente:

« Sorry, I don't understand, can you repeat in English please? »

Il russo

Arriva allo sportello immancabilmente affiancato da una donna che ha apparentemente ospitato più cazzi dei server di Youporn e dall'incrollabile convinzione di trovarsi sulla Piazza Rossa.

Darko Pančev

« Il Cobra non è un serpente, ma una pippa indecente... »
(Donatella Rettore su Darko Pančev)
« Dite che con Pančev bisogna avere pazienza perché è della Macedonia? Sarà...ma io sono della Bovisa e se sbaglia un'altra volta davanti al portiere gli spezzo i femori con un tubo innocenti. »

Darko Pančev è

Non disponeva di raffinati fondamentali tecnici, partecipava raramente alla manovra e non era fortissimo fisicamente, ma ciò non rappresentava un grosso problema se avesse, come i tifosi nerazzurri si auguravano, trovato rapidamente la sua collocazione in campo: a tracciare le righe.

È stato eletto miglior calciatore macedone degli ultimi 50 anni, superando per una manciata di voti Goran Pandev e un innaffiatoio.


Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene

Template:Alcool

Il prosecco di Conegliano-Valdobbiadene è uno dei principali costituenti dello spritz e del sangue di un veneto. Rinomato principalmente nella versione spumante, si consuma anche nelle versioni frizzante e tranquilla e, in caso di sete particolarmente impellente, anche previo filtraggio renale.

Si fregia della denominazione DOCG, conferita dal Ministero delle Politiche Agricole, e del giudizio xe bon dell'Università "da Bepi el càncaro" di Zenson di Piave.

Smejassa

Template:Cucina

La smejassa, o smegiassa, è uno dei più antichi dessert del periodo natalizio della tradizione veneta. Presenta alcune affinità con la pinza, sia per quanto riguarda gli ingredienti sia perché è l'unico cibo che la supera in termini di tempo medio di digestione: basti pensare che, dopo l'esondazione del Bacchiglione del 2010, sul sito del distrutto cimitero di Polverara (PD) la quantità di residui d'ossa rinvenuta era inferiore a quella di smejassa.

Ingredienti

Gli ingredienti della smejassa richiamano inevitabilmente gli elementi più genuini della vocazione contadina della pianura veneta: letame e pellagra. Una tipica dose per 4 boari richiede infatti:

Preparazione

Mettere a bollire il cotechino per un paio d'ore, prima di buttarlo via e tenere l'acqua di cottura, utilizzandola per impastare le due farine e conferire al dolce il suo caratteristico aroma di trogolo. Il composto risulterà piuttosto denso, perciò è consigliabile aiutarsi in questa fase con una betoniera.

Non appena l'acqua viene assorbita procedere ad amalgamare gli altri ingredienti, continuando a mescolare e irrorando abbondantemente l'impasto con la grappa, onde evitare che solidifichi anzitempo. Nel caso ciò avvenga, aggregare gli ingredienti non ancora incorporati avvalendosi di un fucile d'assalto.

Unicum

Template:Alcool

« Das ist ein Unicum! »
(L'imperatore Giuseppe II d'Austria, incazzato nero perché aveva chiesto un Fernet.)

L'Unicum è un torcibudella d'origine ungherese, particolarmente indicato per la digestione di pasti pantagruelici e per scrostare la ruggine dal termosifone.

Nascita

La croce che campeggia sulle bottiglie di Unicum.

L'Unicum viene prodotto per la prima volta nel 1790 da József Zwack, medico di corte dell'imperatore d'Austria, che scopre la ricetta di un amaro dal gusto amabile e dalle eccellenti proprietà digestive al termine di pluriennali esperimenti con il kit del piccolo chimico. La formula viene tuttavia perduta quando l'infermiere di Zwack utilizza il foglio su cui era stata trascritta per sgocciolarci la frittura di pesce, così il dottore è costretto a riprodurre la ricetta a memoria, riuscendo solo parzialmente nell'intento in quanto produce un liquore che fa cagare sia perché favorisce la digestione come l'originale, sia perché sa di soda caustica.

Nonostante l'esito non del tutto soddisfacente, Zwack decide di far assaggiare il liquido all'imperatore, da tempo afflitto da un intestino talmente pigro che delegava al pancreas la produzione delle scoregge: il sovrano si rende conto di persona del prodigioso potere eupeptico del liquore quando, poco dopo averne ingollato il primo sorso, si ritrova supino sul pavimento a spruzzare merda come un irrigatore. Riavutosi dall'attacco di diarrea fulminante, Giuseppe II proclama tre giorni di festa nazionale, ordina alla servitù di svuotare le scorte di Activia nel Danubio e attribuisce alla bevanda il nome Unicum poiché, a suo dire, per gusto e proprietà digestive sarebbe stato ineguagliato nei secoli: per fortuna, il tempo gli diede ragione.

Storia

In Ungheria le gnocche, per tenersi in forma, eliminano le scorie dandoci di Unicum. Altro che Rocchetta.

Per tutto il XIX secolo l'Unicum venne apprezzato in buona parte del Vecchio Continente, impiegato soprattutto come aperitivo da parte dei padroni di casa che volevano togliere l'appetito ai loro ospiti e come fertilizzante in agricoltura: una sola bottiglia versata nell'abbeveratoio di una stalla permetteva infatti di concimare per un anno intere campagne. Sul finire dell'800 iniziò inoltre la vendita nella tipica bottiglia di forma rotonda con cui è tuttora commercializzato, scelta per la sua maggiore resistenza agli urti e perché si poteva facilmente trasformare in un bong artigianale.

Nei primi del Novecento l'Unicum continuò a godere di una vasta popolarità, grazie ad azzeccate campagne pubblicitarie e alla scoperta che funzionava egregiamente come repellente contro i tarli. Tuttavia, nel 1944 lo stabilimento venne distrutto dai bombardamenti degli Alleati che, ingannati dagli odori, confusero la fabbrica con un deposito di armi chimiche. Al termine della ricostruzione, il regime comunista decretò la nazionalizzazione dell'azienda: gli eredi di Zwack, però, erano già fuggiti negli Stati Uniti con la formula originale e il TFR dei dipendenti, lasciandosi dietro una ricetta fasulla con cui il governo produsse per tutta la durata della Guerra Fredda una mistura di chinotto e collutorio. Tale contraffazione provocò violente proteste tra i consumatori magiari, sconcertati dall'improvvisa sparizione del caratteristico retrogusto di ginepro e acquaragia.

Oh, 'sto Unicum è una bomba!

La produzione secondo la ricetta originale riprese negli anni '70 in Italia, dove però non erano disponibili le botti in quercia tradizionalmente utilizzate per l'invecchiamento, che dovette quindi avvenire in bombole da gas fino al 1989, quando alla famiglia Zwack fu permesso di tornare in patria grazie alla caduta del Muro di Berlino e alla pesante svalutazione del fiorino ungherese, che permetteva all'azienda di pagare dieci stipendi con la stessa spesa di un pallet in legno.

Negli ultimi anni la gamma Unicum si è arricchita con il lancio dei liquori Unicum Next, che al pari della Beck's con lo stesso nome è una sorta di versione omeopatica dell'originale in cui sei molecole di prodotto vengono disciolte in 250 ettolitri d'acqua, e Unicum Szilva, che aggiunge alla ricetta originale la prugna e perciò rappresenta l'ideale complemento di cene a base di cacciagione e impianti per lo spurgo fognario.

La ricetta

La plurisecolare formula di produzione dell'Unicum è un segreto che la famiglia Zwack custodisce così gelosamente da tramandarlo solo in punto di morte: infatti, appena un membro ne viene messo a parte viene subito fucilato.

Avanzati test clinici e certosine indagini di spionaggio industriale non hanno permesso di svelare alcunché sulla composizione della ricetta; assai più utili in tal senso si sono invece dimostrate cospicue libagioni d'amaro

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