XIX secolo

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Il dipinto più importante del XIX secolo
Per quelli che non hanno il senso dell'umorismo, su Wikipedia è presente una voce in proposito. XIX secolo
« Nel XIX secolo si stava molto meglio che nel XIX secolo. »
(Mio nonno con l'Alzheimer)
« È il mio secolo preferito! Nel Novecento sono successe tante cose. »
(Flavia Vento su XIX secolo)
« Entro il XX secolo la Francia regnerà su tutta Europa, devo solo vincere quest'ultima volta. »

Il XIX° secolo (pronuncia: "csics ∑€-kø-lΩ") è un periodo di tempo durato la bellezza di cento anni, più i giorni degli anni bisestili in esso contenuti, che si colloca fra circa "parecchio tanto tempo fa" e un po' prima della seconda guerra mondiale. Fu un periodo ricco di avvenimenti sensazionali, che hanno riempito capitoli dei libri di storia, specialmente quelli trattati verso la fine dell'anno scolastico ed inevitabilmente ignorati da tutti.

Inquadramento culturale

« Libertè, egalitè, baguette! »
Napoleone intento a progettare l'invasione di Ostia, poi rimandata per impraticabilità di mare.

A causa dei francesi, l'Europa è piombata nel caos: dopo aver scoperto l'uguaglianza, il bidet e che non è vero che il sangue dei nobili è blu puffo, gli smutandati francesi cercano di farsi perdonare scatenando una guerra come ai bei vecchi tempi e attribuendo a Napoleone Bonaparte il ruolo di quello che dimostra che chi lascia la via vecchia per la nuova finisce a Barletta.

Potremmo adesso star qui a parlare di Napoleone, di come abbia lasciato un segno importante in questo secolo, delle sue battaglie e di come la sua passione per il basket gli procurasse frustrazione non meno delle sue sconfitte militari, ma siccome gli eventi sono troppi e il secolo è corto (tanto più che, per mancanza di tempo, alcuni eventi si verificano nello stesso anno), si va ad accennare ad altre date più importanti che permettano di comprendere bene in che razza di situazione si trovava l'Europa prima, durante e dopo il XIX secolo. Ad esempio, un altro evento importante potrebbe essere il fatto che le isole Faer Ooer... Fear Oero... Feaer OEoer... insomma, quelle isole lì, passano sotto il controllo della banca della Danimarca dopo aver venduto case, alberghi ed aver ipotecato praticamente ogni cosa, oltre ad esser finiti in prigione senza passare dal via. Mentre in Serbia scoppiano rivolte in seguito all'annuncio dell'esonero di Siniša Mihajlović come CT della Nazionale. Si tratta, quindi, di chiari segnali di instabilità politica. Chissà che casini avrebbero potuto fare se avessero avuto a disposizione la bomba atomica.

« Ma Napoleone ha fatto anche cose buone! Almeno ditecene una! »

Certo. Ad esempio, ha costituito la Repubblica di Andorra, uno stato dimenticato da Dio tra Spagna e Francia, non voluto né dagli uni, né dagli altri, con una tale influenza politica che viene usato come monetina da lancio nelle questioni importanti. Se andassimo a chiedere agli andorrani chi fosse Napoleone, probabilmente rischieremmo una coltellata in pieno petto.

Personaggi significativi

Charles Darwin è stato uno dei personaggi più odiati del XIX secolo (e oltre) ma lui è sopravvissuto adattandosi alle difficoltà.

Invenzioni, scoperte, innovazioni

  • John Dalton ipotizza l'atomo come una particella indivisibile. Lo descrivere inoltre alto, elegante e dotato di un certo fascino magnetico.
  • Primo sistema di illuminazione stradale a gas. Vengono sepolti alcuni cadaveri ai lati della carreggiata e si sfruttano i fuochi fatui.
1882: Walther Flemming introduce il concetto di mitosi.
  • Gli anestesisti iniziano a utilizzare il protossido di azoto, comunemente detto gas esilarante. La precedente pratica di addormentare i pazienti raccontandogli una puntata di Un medico in famiglia viene messa da parte.
  • Nasce la ginecologia moderna. Il medico britannico Lawson Tait e lo statunitense James Marion Sims, accomunati da alcune denunce per voyeurismo, tramutano il loro hobby in una professione redditizia.
  • Progresso nella chirurgia. Nel secolo precedente sopravviveva solo il 34% dei soldati feriti, in questo la percentuale resta tutto sommato invariata, ma ogni 100 individui operati si ottengono in più un portabandiera e due tamburini.
  • Viene scoperto il Mycobacterium leprae, l'agente patogeno della lebbra. Finalmente i malati potranno essere chiamati propriamente "lebbrosi" e non più "torta sbrisolona".
  • Grazie al matematico norvegese Niels Henrik Abel, autore della formidabile dimostrazione di poter risolvere per radicali l'equazione generale di grado superiore al quarto, la materia scolastica più odiata nei secoli successivi sarà l'algebra.
  • Si afferma il romanzo scientifico con lo scrittore francese Jules Verne. Nonostante le ridicole trovate, la sua opera 20.000 leghe sotto i mari è ancora oggi più credibile di una puntata di Voyager.
  • Uno studioso francese decifra i geroglifici egizi e scopre le prime barzellette sugli ebrei.
  • Viene inventato lo stetoscopio da uno scassinatore di casseforti.
  • Il tedesco Karl Drais inventa la bicicletta e comincia a violare il codice stradale.
  • L'ingegnere inglese Stephenson costruisce la prima locomotiva a vapore, ma questa resta inutilizzata fino all'invenzione delle rotaie, due anni dopo.
  • Samuel Morse prova a mascherare i propri tic nervosi e inventa il telegrafo.
  • Un fisico francese inventa il dagherrotipo e si fa la prima foto in bagno.
  • Due italiani inventano il motore a scoppio, una vecchietta muore di spavento.
  • Alfred Nobel inventa la dinamite e si premia da solo.
  • Viene inventato il telefono, due volte. Boom di pizze a domicilio in Italia.
  • In seguito a tutte le rumorose invenzioni create precedentemente, qualcuno inventa l'aspirina.
  • La teoria dell'evoluzione di Charles Darwin sconvolge le credenze religiose del mondo, causa una flessione del 30% per le azioni di Chiesa S.p.A. e cambia per sempre il modo di vedere madre natura, che ama tanto vedere i propri figli uccidersi a vicenda.
  • L'idea di natura matrigna cattiva è ripresa anche dal poeta filosofo esistenzialista ante-litteram e post-gobbam Giacomo Leopardi, che crea il pessimismo cosmico, come se quello normale non bastasse.
  • Il 14 aprile del 1894 il dottor J.H. Kellogg brevetta i corn flakes, i noti fiocchi di mais raffermo da consumare a colazione con il latte. Mai prima d'ora, nella storia dell'umanità, si era trovata una sostanza altrettanto disgustosa con cui iniziare la giornata. I corn flackes avrebbero dovuto, nelle intenzioni dell'inventore, metodista del settimo giorno, avere un effetto anti-afrodisiaco. La pornostar Eva Henger conferma che, dopo averne mangiati, riesce a fare sesso con non più di diciotto uomini e quattro elefanti contemporaneamente.

Guerre

Prima dell'invenzione dello sport, avvenuta non a caso proprio in questo secolo, il passatempo più amato e diffuso in Europa e nel resto del mondo era la guerra. Nell'Ottocento, oltre alle tradizionali nazioni dalla grande tradizione bellica come Gran Bretagna, Austria e Francia iniziano ad affermarsi nuove promesse come Russia, Stati Uniti, Giappone e soprattutto la Germania, nata dalla fusione di tanti piccoli stati dalle grandi potenzialità come Prussia, Sassonia, Baviera e così via. In Asia è in pieno declino la Cina, il cui impero millenario volge al termine, e la Turchia, che sta finalmente per sloggiare dai Balcani e dall'Europa.

Il secolo si apre con la Rivoluzione francese e l'impero napoleonico che esportano i loro ideali di libertà, uguaglianza e fratellanza in tutta Europa, che all'Europa piaccia o meno, e importano tesori, denaro e opere d'arte in Francia. Il successo di Napoleone termina quando ha la brillante idea di invadere la Russia in inverno, cosa impossibile anche in tempi di riscaldamento globale, figuriamoci nell'Ottocento durante la Piccola Era Glaciale. L'invasione rappresenta l'inizio della fine per Napoleone, che viene successivamente sconfitto definitivamente a Waterloo, esiliato nell'isola di Sant'Elena in mezzo all'Oceano Atlantico e dopo la morte commemorato da Alessandro Manzoni.

Il Congresso di Vienna risistema le cose: ricrea lo Stato del Lussemburgo, fondamentale per la geopolitica mondiale, frantuma l'Italia in dieci staterelli, la Polonia in due e - per fare bella figura senza troppo impegno - abolisce formalmente la tratta dei negri.

Situazione italiana

Le tracce del Molise si persero all'inizio dell'800...

Mentre il resto d'Europa si avvia a entrare nell'età contemporanea, l'Italia rimane fuori a battibeccare col buttafuori. A inizio '800 la situazione economica non è delle migliori:

  • Nel settore industriale, i minatori sono fermi agli scavi dei propri setti nasali.
  • Nel settore agricolo è aumentata la produzione di patata, dovuta a un boom di nascite femminili.
  • Il settore siderurgico stenta a decollare poiché in Italia non è ancora giunto il vocabolo siderurgico.
  • Le apparecchiature per la comunicazione sono costituite prevalentemente da segnali di peti.

Solo il settore tessile avanza a ritmi sostenuti, vista l'alta percentuale di gente che in questo periodo tira le cuoia.

Come se ciò non fosse già abbastanza, il Nord Italia è per giunta dominato dalla sorella sfigata della Svizzera: l'Austria. A differenza degli svizzeri, gli austriaci non sono precisini, non parlano tre lingue, non hanno banche con i controcazzi, non hanno i buchi nel formaggio; l'unica loro dote risiede negli sport invernali: difatti gli italiani li hanno da sempre riconosciuti come sci-muniti. Il Regno di Sicilia, invece, non viene inglobato nell'Impero austriaco perché si credeva ancora che facesse parte dell'Algeria.

I primi anni del secolo

Essendo quindi la penisola italica più variegata di un gelato all'amarena, ben presto inizia a balenare ad alcuni suoi abitanti l'idea di riunire tutto il territorio sotto un'unica bandiera. Inizialmente ci provano i francesi di Napoleone, che costruiscono un gigantesco frullatore con lo scopo di rendere il paese più omogeneo. Purtroppo si accorgono ben presto di non avere speranze: le linee elettriche sono obsolete e vengono impiegate principalmente per alimentare i forni delle pizzerie; non avrebbero quindi potuto sostenere un tale carico energetico. I francesi dibattono a lungo su come affrontare il problema e inizialmente tentano di portare una prolunga da Parigi fino alla Sicilia, ma senza successo. Si tengono quindi il frullatore come magra consolazione e, a fine secolo, lo erigeranno a monumento nazionale.

Si deve attendere il primo ventennio del secolo per notare qualche cambiamento, quando cominciano i primi moti carbonari: gli Austriaci, infatti, avevano privato il nord del paese della gran parte dei suini. La gente si era quindi resa conto di non aver più abbastanza guanciale e che si sarebbe dovuta accontentare di usare solamente uovo e parmigiano per condire gli spaghetti. Il terrore invade le città e donne in grembiule armate di frustino cominciano a picchettare insistentemente gli edifici amministrativi. Sfortunatamente per loro, i soldati hanno i fucili e le ribellioni carbonare vengono sedate piuttosto in fretta.

Silvio Pellico, famoso patriota ante litteram italiano, si fa beccare dai gendarmi austriaci mentre scrive sui muri frasi ingiuriose inneggianti all'Unità Italiana: Abbasso i terun... Piemunt liber; Roma ladrona; Noi lo abbiamo duro e voi no gne gne gne. Viene condannato a venti anni di carcere duro. Ne approfitterà per scrivere Le mie prigioni, denunciando il fatto che gli austriaci lo costringano a nutrirsi di pizza inzuppata nel cappuccino. L'episodio suscita lo sdegno del mondo intero.

Le Rivoluzioni del '48

Quest'acquerello rappresentante le Cinque Giornate di Milano ci mostra come le barricate venissero costruite con l'ausilio di rifiuti vari.

Come sempre, gli italiani innovano e lanciano le mode[citazione necessaria] ma, per il loro fancazzismo innato, non riescono a portare a termine nemmeno un'impresa. A unificare il Paese, nel 1815 ci prova Gioacchino Murat, che, però, si dimentica che, quand'era Re di Napoli, aveva fatto approvare un codice penale che prevedeva la fucilazione per i rivoluzionari[1]. Ma ormai l'idea di inutili rivoluzioni per rendersi indipendenti comincia a circolare.
Nell'America latina, così chiamata per l'uso del latino maccheronico, si rendono indipendenti nell'ordine: Ecuador, Colombia (che diventa stranamente ricchissima grazie a certi rimedi naturali da inalare contro il raffreddore), Messico, Paraguay, Venezuela, Argentina, Perù, Costarica, Nicaragua, Guatemala, Bolivia, Brasile, Uruguay e, infine, anche Honduras, dopo una dura guerra civile per decidere come dovessero chiamarsi gli abitanti: sfortunatamente, vinsero quelli della fazione "honduregni", capitanati da Umberto Bossi al grido di

« Ce l'abbiamo Honduras! »

Visto che in Italia non funziona niente, non esiste il Partito Comunista Italiano e neppure i treni arrivano in orario, nel 1848 Armando Cossutta va a Budapest con Ryanair e, sotto lo pseudonimo di Lajos Kossuth, fa insorgere gli Ungheresi contro l'Impero Austroungarico.
Kossuth sa che l'esterofilia italiana colpirà ancora e, infatti, stavolta insorgono tutti: celebri le cinque giornate di Milano, la Repubblica di Venezia, le dieci giornate di Brescia, la Rivoluzione Siciliana, i moti nello Stato Pontificio e in Toscana.
Il Piemonte concede lo Statuto[2] Albertino e Carlo Alberto di Savoia parte alla carica per unificare l'Italia, o almeno la Padania sotto il proprio regno, iniziando così la Prima guerra d'indipendenza: solo dal nome, avrebbe dovuto capire che non sarebbe stata risolutiva. Inoltre, non avrebbe dovuto confidare troppo nel fatto che il Papa avesse giurato sulla Bibbia di essergli alleato. Infatti, dopo le prime vittorie, lo Stato Pontificio diserta e Carlo Alberto perde definitivamente nella battaglia di Novara, mentre pochi mesi dopo gli Austriaci riconquistano anche Venezia, dopo aver espugnato, grazie alla guerra batteriologica, Forte Marghera.

L'Unità d'Italia

...eddai, esci, 48, te lo chiede il tuo Re, e su, possibile che non vuole uscire 'sto 48 dimmerda, EDDAICAZZOESCIBASTARDO
« La parola Italia è una espressione geografica, una qualificazione che riguarda la lingua, ma che non ha il valore politico che gli sforzi degli ideologi rivoluzionari tendono ad imprimerle. Se Cavour vuole fare l'Italia unita faccia dei plebisciti suoi, vediamo quanti voti prende »
(Piero Fassino von Metternich sull'Unità d'Italia nel 1847)

Nonostante altri vent'anni, l'intervento diplomatico di Camillo Benso Conte di Cavour, di tutti i suoi cognomi e di altre due guerre di indipendenza, oltre ad un viaggio in Crimea senza passare dal via, lo Stato Sabaudo ottiene scarsissimi risultati (Lombardia e Veneto) con il massimo sforzo. Tocca fare tutto con i plebisciti. Non certo grazie a Giuseppe Garibaldi, noto spara-balle che a sentire lui è stato dappertutto e ha fatto tutto da solo. Ma dai...

Dopo un sacco di contadini ammazzati da Claudio Bixio durante una puntata di Zelig particolarmente vivace, il Mezzogiorno decide che è ora di finirla coi vecchi baroni ed è tempo di accogliere il nuovo corso fatto di libertà, progresso e patriottismo. Qualcuno nota che i nuovi hanno la stessa identica faccia dei vecchi; in breve nota anche che si fa fatica a digerire con una salva di pallettoni da caccia piantati nello stomaco.

Re Vittorio Emanuele II, non esattamente entusiasta di convivere con zanzare malariche e donne baffute, ma con un certo vizietto del gioco, tipico della sua dinastia mangia-ranocchie che tanto darà da leggere alle casalinghe dal parrucchiere nei decenni a venire, fa fare una verifica fiscale ai Borboni e viene fuori che c'hanno un botto di grana. Il giorno dopo fa un salto al "compro oro" e lascia l'albergo senza pagare il conto. Lo ritroveranno una settimana dopo a Saint-Vincent che piange come un bambino al tavolo della roulette.

Si consola trovando un posto come primo Re d'Italia. Lo stipendio non è male, poi di questi tempi bisogna accontentarsi. A Cavour che c'ha da pensare alla fabbrichètta non potrebbe fregare di meno di conquistare altre regioni piene di zappaterra con le piattole, ma Vittorio si annoia e quindi eccoti che mette gli occhi anche sulle lande della Liga Veneta. E non ti arriva il solito Garibaldi che vince la guerra tutto da solo con una mano legata dietro la schiena? Certo, come no. In realtà gli Austriaci menano come bbestie, ma siccome gli sta sul cazzo Tosi cedono il triforce triveneto ai Francesi, che non ne vogliono sapere une verge[3] e lo smollano agli Italiani. Manca solo la conquista di Roma, ma a quel punto Vittoriuccio nostro ne ha già le palle piene e praticamente il Papa si arrende per farla finita con 'sta pantomima. Alè, Italia unita, Roma capitale, pooo-po-poo-po-po-poooo-poooo, ora si inizia a magna' sul serio.

È a questo punto che il garrulo Massimo d'Azeglio proferisce il proverbiale:

« Fatta l'Italia, bisogna fare gli Italiani »

... e passa a fare i suddetti Italiani. Uno per uno. Nel culo.

Arte

Come sanno tutti, persino i critici d'arte, nel XIX secolo ebbe inizio ufficialmente l'arte moderna: la data che convenzionalmente si considera come punto d'inizio è il 1863, quando cioè Édouard Manet lasciò a bocca aperta il mondo intero con il celebre dipinto Colazione sull'erba, in cui dei giovinastri in jeans, probabilmente tossicomani a giudicare dalla vacuità dei loro sguardi, bevono spuma in un parco pubblico ridendo sguaiatamente invece di cercarsi un lavoro.
Tra i pionieri dell'arte moderna ricordiamo:

Cosplayers entrano a Lucca Comics, Eugène Delacroix, 1830.
  • I Romantici, pittori vestiti di sbuffi e pieghe che si commuovevano davanti a tutto. I Romantici si distinsero per le atmosfere languide e misticheggianti e la netta preferenza per i temi pucciosi: cuccioli, tramonti, fiori, commedie di Hugh Grant. Massimo esponente dell'Arte Romantica in Italia fu Francesco Hayez, che ci ha lasciato perle immortali come Il Bacio, Bagno di Ninfe e Autoritratto in una sauna gay.
  • Gli Impressionisti, un gruppo di pittori parigini che eseguivano soltanto autoritratti nonostante fossero tutti bruttissimi. La prima manifestazione ufficiale del movimento si tenne il 15 aprile 1874, presso lo studio del fotografo Felix Nadar. In questa occasione una signora vide l'autoritratto di Edgar Degas, detto Er Groviera per i suoi problemi di acne, e proruppe in un "Maro', che impressione!" destinato a fare scuola.
  • I Post-impressionisti, composti a dire il vero da un solo elemento, Henri de Toulouse-Lautrec, il quale essendo nano e zoppo arrivava sempre per ultimo.
  • I Puntinisti, che accettavano tra le loro file solo artisti affetti da varicella.
  • I Macchiaioli, che realizzavano le loro opere mediante una tecnica particolare: polluzione notturna su lenzuolo. Pesantemente osteggiati dalla chiesa cattolica e da una certa critica che ne criticava la vena astrattista ("Più che un buttero al pascolo questa sembra una macchia di sperma!"), i Macchiaioli continuarono la loro attività, pur con fortune alterne, fino al 1908, quando il fondatore e massimo esponente del movimento Giovanni Fattori dovette ritirarsi a causa di un grave caso di disfunzione erettile.

Sport

All'epoca si poteva giocare solo in bianco e nero, perciò tutte le squadre tranne la Juve perdevano a tavolino.

Sul finire del secolo inizia a svilupparsi nel mondo la voglia di confrontarsi con gli altri, gareggiare e imporsi sugli avversari in ogni modo possibile ed immaginabile. Questa malsana fantasia porterà nel secolo successivo a ben due conflitti mondiali, una Guerra fredda e l'invenzione dei Reality show. Grazie mille Pierre De Coubertin.

« L'importante non è vincere, è insultare l'arbitro »

Dichiararsi guerra l'un l'altro rimase l'unico ed incontrastabile tipo di svago per decine d'anni, finché Pierre de Coubertin, che ne aveva piene le palle di combattere, inventò un nuovo modo per umiliare e distruggere psicologicamente le altre nazioni senza dover ricorrere alla violenza fisica[senza fonte]: le Olimpiadi. Le prime Olimpiadi furono svolte ad Olimpia, in Grecia, nel 1896; le uniche discipline presenti allora erano il lancio della vacca e un torneo di Counter Strike, ma il numero di discipline crebbe esponenzialmente nelle edizioni successive, annoverandosi di giochi quali il lancio dell'Euro e lo scaccia il migrante, quest'ultimo tornato da poco in voga proprio nel Paese natale.

Nel 1893 viene fondata la prima società di calcio italiana: il Genoa Cricket and Football Club[4], che si contenderà i primi campionati nazionali con le numerose altre squadre. Tutte di Torino. Furono edizioni controverse perché il regolamento del gioco era in inglese, e gli arbitri finivano per far confusione. Così, nel 1897, si decise di risolvere la questione fondando la Juventus: nel dubbio gli arbitri avrebbero potuto decidere in favore della neofondata società, per non scontentare nessuna delle precedenti.

Anche questo sarà un evento chiave per il ventesimo secolo.

Voci correlate

Note

  1. ^ Da cui il proverbio napoletano: "Gioacchino facette a legge, Gioacchino murette 'mpiso".
  2. ^ In onore dell'omonimo gruppo musicale Ska-Mods torinese.
  3. ^ un cazzo
  4. ^ Non sapevano ancora a cosa convenisse giocare.
Questa è una voce in latrina, sgamata come una delle voci meno pallose evacuate dalla comunità.
È stata punita come tale il giorno 12 febbraio 2017 con 100% di voti (su 2).
Naturalmente sono ben accetti insulti e vandalismi che peggiorino ulteriormente il non-lavoro svolto.

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