Utente:Citroen CX/Reparto assemblaggi: differenze tra le versioni

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Versione delle 16:42, 19 mar 2012

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« Chi non ha testa, ha gambe. Chi non ha nemmeno gambe, finisce a fare il selezionatore del personale. »

Il selezionatore del personale è il professionista[citazione necessaria] cui viene affidato l'incarico di tenere alto il livello del tasso di disoccupazione.

È malauguratamente noto ai lavoratori d'ogni ordine e grado anche con l'appellativo di recruiter, impiegato soprattutto da sé stesso a sottolinearne l'eccellente know-how della mission del corporate brand e dello screening step-by-step delle applications, la vacuità delle competenze effettive, nonché il sommo disprezzo nei riguardi della lingua italiana.

Trattasi inoltre di un fiero esponente dell'unica categoria ad essersi autoproclamata infallibile all'infuori dei papi, confermando così il sempiterno valore dell'illuminante detto veneto:

« L'ignorante sa tanto, el sagio sa poco, el mona sa tuto! »

La nascita di una figura professionale[citazione necessaria] al cui confronto persino l'usuraio merita di essere rivalutato

I primi esempi di selezionatore si riscontrano nell'antica Roma, dove capitava di frequente che, in occasione della costruzione di grandi opere pubbliche quali acquedotti, ville o centri commerciali, lunghe schiere di lavoratori si allineassero per sottoporsi alla cernita da parte del funzionario preposto, che assumeva la denominazione di mercante di schiavi.
Allo stesso modo del selezionatore attuale, infatti, costui riceveva un compenso per le valutazioni formulate sugli operai, venendo ritenuto responsabile della qualità delle maestranze che sceglieva: eventuali ritardi dovuti alla presenza di manodopera scarsamente qualificata erano perciò imputati unicamente a lui, dal momento che solo durante il regno di Traiano vennero introdotti il precariato e lo scaricabarile, i due elementi cardine nella metodologia di lavoro[citazione necessaria] del selezionatore moderno. Era quindi cura del mercante di schiavi esaminare con ogni scrupolo la manovalanza, verificandone stato di salute, capacità di resistenza e velocità di completamento del cubo di Rubik e sapendo che eventuali negligenze sarebbero state punite impietosamente: si racconta infatti che gran parte dei corpi dei primi selezionatori dell'epoca imperiale giacciano sotto le pietre miliari poste ai lati della via Aurelia, il cui completamento richiese quasi due secoli a causa della massiccia assunzione di schiavi provenienti dalla Dacia, notoriamente lavativi.

Questo mestiere conobbe però un rapido e prolungato declino in seguito alle invasioni barbariche, dal momento che gli invasori preferivano arrangiarsi nell'espletamento dei lavori e utilizzavano i prigionieri solo come bersagli per le gare di lancio dell'ascia: dai selezionatori, tuttavia, i barbari appresero l'usanza di pronunciare, prima di dare al nemico il colpo di grazia, la frase "Vobis sapere faremus" con un ghigno beffardo. Fu solo con l'avvento della rivoluzione industriale che questa figura tornò in auge, seppure con compiti diversi da quelli odierni: a loro veniva infatti affidata l'ardua mansione di convincere i disoccupati ad accettare di lavorare alla catena di montaggio delle fabbriche, incarico che tuttavia conducevano a compimento con egregi risultati grazie ad un'efficace capacità oratoria e all'incendio delle case dei più restii.

Tuttavia, la continua industrializzazione e il progressivo miglioramento delle condizioni di lavoro degli operai ridussero drasticamente la disoccupazione e con essa la necessità di avvalersi di collaboratori che valutassero la capacità altrui di svolgere un'occupazione della quale non avevano mai visto neppure una fotografia.

Caratteristiche salienti e percorso formativo

Autoritratto di un selezionatore del personale in procinto di esaminare un curriculum.

Per ambire a diventare un degno rappresentante di questa prestigiosa élite[citazione necessaria] ed avere dunque l'opportunità di disporre di un potere e di una retribuzione inversamente proporzionali alla propria competenza, è quindi inderogabile il possesso dei seguenti requisiti:

Non ci sono quindi scorciatoie di sorta, non è concepibile svolgere questo lavoro solo grazie ad una conoscenza importante. Ne servono almeno tre.

Per adempiere con successo[citazione necessaria] a tale incombenza, tuttavia, tali caratteristiche sono necessarie ma non sufficienti, perciò è evidente che un aspirante recruiter debba sottoporsi a una rigorosa formazione prima di arrivare ad esaminare centinaia di curriculum vitae per decine di posizioni diverse e verificare con puntiglio quali scartare, fermo restando che tutte le candidature sono più qualificate della sua.


« Ricordatevi di non mentire o esagerare nella stesura del curriculum: le bugie sono facili da smascherare, e ve lo posso assicurare dopo averne letti davvero tanti nella mia carriera: circa uno ogni venti che arrivavano. »
(Direttore del personale)

è dunque importante che l'incaricato possegga una perfetta capacità di valutare la qualità di un curriculum vitae e sia in grado di saggiare senza possibilità di errore determinazione, motivazione e competenza della candidatura ideale per una data posizione. Deve inoltre essere in grado di padroneggiare in maniera impeccabile situazioni che implicano un notevole stress mentale, assumendo decisioni che si ripercuotono sia sul profitto dell'azienda sia

File:Boniek al sorteggio degli europei di calcio, dopo aver estratto il biglietto dell'Olanda, presumibilmente inserendola in un girone bastardissimo, sorride come un ebete insieme a due funzionari Uefa.jpg
Con comprensibile entusiasmo, i selezionatori rivelano il nome del candidato scelto in seguito ad attente e meticolose analisi.

soprattutto sia in grado di prendere decisioni ignorando bellamente i più elementari principi logici: solo così, infatti, gli è possibile svolgere con efficacia il proprio lavoro[citazione necessaria], mantenendo così su standard elevati sia il prestigio della ditta sia quello delle raccomandazioni dei neo-assunti.

« Vede, le sue credenziali sono ottime ma, dal momento che lei si è presentato a questo colloquio senza essere stato segnalato da nessuno, ci è impossibile stabilire quale sia la motivazione alla base della sua candidatura, perciò lei certo capirà che non possiamo prenderci il rischio di assumere qualcuno che non abbia a cuore le sorti della nostra azienda. Prenda ad esempio il candidato che è entrato prima di lei, che ci è stato caldeggiato da un caro amico del nostro direttore generale: si è proposto a noi pur sapendo di avere sulle spalle la responsabilità di dover garantire la serenità dei rapporti personali del nostro dirigente, il che rappresenta per noi la miglior prova della convinzione che sta alla base del suo interessamento nei confronti della nostra ditta. Lei comprende dunque come, in base a queste considerazioni, io mi veda costretto a respingere la sua candidatura. »
(Processo mentale del selezionatore del personale, dove convergono la più sofisticata psicologia inversa e una cialtroneria senza paragoni.)

Un selezionatore del personale all'opera

Peperone

Il peperone è un elemento chimico appartenente ai non metalli del blocco intestinale, reperibile in natura allo stato puro o in particolari polimeri noti con il nome di caponata e giardiniera.

Il suo numero atomico è il ventordici e si colloca sulla tavola periodica tra l'uranio, il berillio, il niubbio e il sale. Il peso atomico del peperone, invece, tende ad infinito, valore che raggiunge se assunto di sera insieme alla coda alla vaccinara e con un contratto a progetto. Possiede inoltre un'elevata reattività grazie ad una configurmazione elettronica particolare: infatti non si separa mai dall'iPad, dal cellulare e dal Nintendo 3DS.

Benché abbia per simbolo chimico Pe, questa sigla è sovente sostituita dal bollino dell'Uomo del Monte.

Isotopi

Un frammento di triossido iodato peperonico (formula chimica Pe94TRo3LiOoooh) sottoposto a sofisticati esperimenti di conducibilità del calore.

Esistono svariati isotopi di questo elemento, variabili per forma, colore e fascino. Tra questi si ricordano in particolare:

  • Il peperone-sessantadieci, comune soprattutto in Calabria, in Messico e negli oli d'oliva impiegati nelle peggiori pizzerie del globo. In concentrazioni modeste costituisce un reagente ideale per vari isotopi di salame, mentre in quantità elevate dà facilmente luogo a vasti fenomeni di combustione spontanea.
  • Il peperone-114,5, ovvero la forma più comune di questa sostanza, ricavata tramite complicati procedimenti chimici condotti con l'ausilio di braccianti beninesi pagati 3 euro all'ora in nero.
  • Il peperone-pi greco, detto più familiarmente peperone ripieno, che si trova in tutte le mense universitarie e aziendali il venerdì. Si tratta di un isotopo estremamente pericoloso per la salute, a causa della sua capacità di inglobare tramite legami covalenti sostanze quali pane stantio, carne putrescente e cascami d'ogni genere.

Proprietà chimiche

Il peperone presenta in tutti i suoi isotopi un elevato grado di radioattività, basti pensare che il suo tempo di decadimento atomico è inferiore solo a quelli del polonio-210 e del mutuo. Una volta completato, il laborioso - e talora doloroso - processo di dispersione delle particelle ionizzate, il peperone decade fino a formare un'ampia varietà d'isotopi di stronzio, liberando al contempo abbondanti quantità di petano.

Le complesse operazioni di trasporto e stoccaggio del peperone

[[Categoria:Alimentazione]][[Categoria:Piante]][[Categoria:Sostanze chimiche]]


Almanacco del giorno dopo

Template:ColonnaSonoraVoce L'Almanacco del giorno dopo era una trasmissione che andava in onda ogni sera su Raiuno verso le 19.30 per ricordare ai telespettatori che la cena era pronta e a breve sarebbero cominciate le previsioni del tempo.

Pensato inizialmente come riempitivo di cinque minuti tra due blocchi pubblicitari, in breve tempo divenne esattamente questo, aggiudicandosi eccellenti indici d'ascolto tra gli spettatori più assidui del monoscopio e dell'intervallo, nonché tra gli appassionati di musica medievale, stampe somiglianti alle figure delle carte napoletane, annunciatrici sensuali e suadenti come il detersivo per piatti e vaccate assortite.

Mantenne la sua collocazione dal 1976 fino alla metà degli anni '90, quando non solo l'avvento dell'Auditel permise di appurare che l'indice d'ascolto del programma era superiore solo a quello del segnale orario e delle televendite di Roberto Artigiani, ma dai vertici RAI emerse improvvisa la necessità di trovare una collocazione a Carlo Conti, che da qualche tempo ciondolava per i corridoi degli studi a supplicare i vari capistruttura col curriculum in mano e a provarci con le vallette dopo aver trascorso otto anni a fare l'opposto.


Struttura di una puntata tipo

« Buonasera. Domani, 31 giugno, il sole sorge alle 6.71 e tramonta verso le sette-sette e mezza mi pare, otto al massimo. La luna si leva alle 28.19 e cala l'asso di briscola a cazzo, come al solito. La chiesa ricorda i santi Ruggera e Riccardone martiri che, durante l'evangelizzazione di Nauru, vennero legati ad uno stendibiancheria e lapidati a colpi di scatolette di Simmenthal »
« Pappappara parapappappara papparaparapara papparaparapààà »
File:File:A Vespucci.jpg
« Cazzata per il domani avvenne »
« Pappappara parapappappara papparaparapara papparaparapààà »
« Oggi parleremo dell'anatra. »