Incendio

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« Incendio: il più antico nemico dell'uomo, insaziabile, privo di rimorsi, inestinguibile. »
(Pier Paolo Pasolini)

L'incendio è il metodo più pratico e veloce per disfarsi della roba vecchia e, contestualmente, per inalarla, assorbendone le peculiarità[citazione necessaria].

Storia

Giordano Bruno mentre studia il fenomeno in questione.

Per secoli ritenuto l'utilizzo più costruttivo del fuoco, conobbe un rapido declino in seguito all'invenzione del focolaio da parte di Ötzi; questo permetteva, infatti, di riscaldare la caverna senza incenerirne gli occupanti, fattore che condusse ad un rapido aumento demografico della specie umana.

In età classica, l'imperatore romano Nerone riportò in auge la pratica dell'incendio, con risultati controversi. Il suo trattato "L'incendio come mezzo di promozione dell'edilizia civile" venne accolto con scetticismo dalla comunità scientifica dell'epoca e le sue tesi furono duramente criticate da filosofi come Seneca e Diego Fusaro.

Nel medioevo l'incendio conobbe nuova fortuna come strumento di redenzione degli eretici e se ne scoprirono alcune interessanti proprietà belliche, tutt'ora attuali. Giordano Bruno è ancora oggi ricordato per i suoi studi pionieristici sull'argomento, che gli costarono la vita quando un esperimento volto a studiare un incendio dall'interno si concluse drammaticamente con la sua combustione; ciò nonostante è grazie alle sue ultime annotazioni, dettate agli assistenti a discapito del lancinante dolore, se oggi sappiamo che l'incendio è caldo anche sul lato interno.

In età moderna, grazie alla collaborazione volontaria[citazione necessaria] della popolazione civile vietnamita, è stato definitivamente dimostrato che i nemici della democrazia sono estremamente vulnerabili all'essere incendiati e, di conseguenza, è iniziata la corsa per lo sviluppo di mezzi sempre più efficienti per raggiungere questo scopo; la bomba al petano rappresenta il punto più alto raggiunto dalla scienza bellica in questo campo.

Classificazione degli incendi

Classe A: fuochi di solidi

Si tratta di incendi che coinvolgono materiale infiammabile solido come legname, carta e persone. È possibile spegnerli con facilità urinando sui materiali coinvolti.

Classe B: fuochi di liquidi

Per secoli si è dibattuto sulla possibilità di incendiare l'acqua e quali condizioni lo rendano possibile; alcuni hanno sottolineato che toccare il ghiaccio può provocare una sensazione simile al calore, sostenendo quindi che si tratti a tutti gli effetti di acqua incendiata. Queste osservazioni hanno sollevato più dubbi di quanti non ne abbiano risolti.

Classe C: fuochi di cose

Questa categoria è stata creata per gli incendi che non rientrano nelle classificazioni precedenti; la validità scientifica di una classificazione così vaga è stata più volte messa in discussione, ma è ancora utilizzata stante il disaccordo all'interno della comunità scientifica; permangono, infatti, dubbi riguardo alla categoria dove inserire fuochi di materiali ignifughi e discussioni metafisiche sulla possibilità che esistano o meno.

Fasi dell'incendio

A volte basta poco per scatenare un incendio.
  • La cazzata: fase principale dell'incendio, consiste in un'azione particolarmente stupida, come sbattersene di fili elettrici il cui rivestimento in plastica è stato danneggiato o controllare il livello di carburante nel serbatoio con un fiammifero.
  • Ignizione: i vapori delle sostanze combustibili, siano esse solide o liquide, iniziano il processo di combustione.
  • Propagazione: tutta la paccottiglia circostante comincia ad ardere, solitamente emettendo fumi dalle note proprietà balsamiche.
  • Flash Over: anche nota come "fase di Oporco"[1], è caratterizzata dal brusco innalzamento della temperatura ed aumento massiccio della quantità di materiale che partecipa alla combustione; le speranze di salvare i ricordi di una vita e i preziosissimi cimeli della bisnonna vanno a farsi fottere.
  • Incendio generalizzato: la combustione è incontrollabile e la temperatura raggiunge valori elevatissimi (anche oltre 1000 °C). Ai non esperti si consiglia l'uso un termometro per distinguerla dalla fase precedente.
  • Estinzione: come suggerisce il nome, l'incendio o gli astanti si estinguono.
  • Raffreddamento: i beni coinvolti nell'incendio tornano a temperatura ambiente, ridotti ad una polverina finissima.
  • Senno di poi: tutti improvvisamente realizzano cosa sarebbe stato meglio fare e quali precauzioni si sarebbero dovute prendere. Non sono ancora chiari gli esatti meccanismi per cui queste verità si rivelino improvvisamente in tutti i soggetti coinvolti, ma alcuni scienzologi ritengono plausibile l'intervento di Dio, o chi per lui.

Note

  1. ^ Dal nome dello scopritore J. J. Oporco, fuocologo di fama mondiale.