Moto perpeto

Da Nonciclopedia, l'enciclopedia sporcacciona.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Template:Scienza

Il moto perpetuo progettato da Leonardo Da Vinci.
« E anche stavolta mi hanno fottuto l'idea... »
(Rosicone)
« Partecipo come volontario al progetto per salvare me dalla depressione e voi dalla mia musica. »
(Marco Masini)
« Una valida altevnativa al petvolio. Basta tenevla lontana dai negozi di accendini. »
(Giulio Tremonti)
« Lisa, spegni quella macchina! In questa casa noi rispettiamo le leggi della termodinamica! »
(Il luminare Homer Simpson alla figlia Lisa riguardo al suo apparecchio per il moto perpetuo)

Il moto perpeto, il cui nome esteso è moto perpetuo dei peti nell'ano, è una recente scoperta scientifica che promette di rivoluzionare il modo corrente di intendere l'energia, nonché di salvare il pianeta, liberandoci, finalmente, dalla nostra malsana dipendenza dal petrolio.

Le origini

Recentissime scoperte archeologiche hanno riportato alla luce delle pitture rupestri raffiguranti uomini neanderthaliani intenti ad alimentare il fuoco con i gas prodotti dal proprio corpo: da ciò, si è evinto che l'uomo ha capito ben presto di possedere dentro di sé un enorme potenziale energetico.
Nei secoli successivi, vari furono gli scienziati che si posero due domande fondamentali:

  • come utilizzare in modo costruttivo per l'umanità i peti;
  • costruire, partendo da essi, il moto perpetuo.

Gli sviluppi successivi

Persino Leonardo Da Vinci, noto tuttologo, cercò di dar vita al moto perpetuo (vedi illustrazione in alto); quello fu l'ultimo degli studi di Leo il quale, resosi conto dell'irrealizzabilità del suo progetto, impazzì e si autoconvinse di poter sciogliere mezzo chilo di sale in un bicchiere d'acqua.
Nonostante questo, le ricerche continuarono, portando alla realizzazione del moto perpeto vero e proprio.
Il mondo deve questa grande scoperta a un team di studiosi meglio conosciuto come Bagaglino che, fra uno spettacolo e l'altro, si dava delle arie.[1].
È comunque doveroso ricordare che durante gli esperimenti in laboratorio, numerose sono state le stragi causate dalla goliardia di chi dava loro fuoco.

Le basi filosofico-letterarie

Nonostante il suo indubbio valore scientifico, la rivoluzionaria scoperta affonda le proprie radici anche nella letteratura e nella filosofia. Il sommo Poeta in persona, nell' Inferno della Divina Commedia, parla, per la prima volta nella poesia, di quella che, da quel momento in avanti, verrà universalmente riconosciuto come Ars Petandi: La gentile arte di produrre gas dal proprio corpo viene vista da Dante come una sorta di prodigio miracoloso in grado di allontanare le persone ostili.[2]

Le fondamenta scientifiche del progetto

Tipico esempio di cattivo utilizzo del moto perpeto.

Una nuova teoria, ancora poco diffusa, ma che sta man mano prendendo piede tra il popolo scientifico, è quella denominata Teoria dell'impèto: questo postulato sfrutta le ormai già salde conoscenze sul moto armonico dei fluidi attraverso una membrana elasto-organica; questo concetto, associato all'aumento costante della temperatura nell'ambiente di studio dovuto alla reazione esotermica provocata dall'attrito del fluido flatulente sulle pareti elastiche del colon, genera abbondante energia sotto forma di calore. Inoltre l'aumento di temperatura comporta una ovvia diminuzione della viscosità del fluido e un conseguente aumento della sua velocità di propagazione: in altre parole, il moto è destinato a incrementare col tempo la sua produzione di energia.

Ad ogni modo, la teorizzazione del moto perpeto si deve al fisico franco-inglese Peter Fart, con il suo enunciato

« Se da un punto passano infinite rette, da un retto possono passare infinite puzze »

Il teorema è anche noto come "Sesto principio della tergodinatica".

Come funziona

In maniera molto semplice, lineare e comprensibile ai più, il funzionamento del meccanismo può essere riassunto nella seguente formula: data la relazione , dove è il lavoro svolto dai peti, è la pressione all'interno del tubo e il volume del tubo, facendo tendere a 0 il volume del tubo, la pressione tenderà necessariamente a infinito, fornendo quindi infinita energia al sistema.

Moto perpeto per motore a scoppio.

Dalla sperimentazione all'applicazione pratica

Dopo diversi esperimenti effettuati in laboratorio sui Teletubbies, si è deciso di passare alla sperimentazione sugli uomini: i primi a offrire il proprio contributo alla scienza in questo senso sono stati Marco Masini e Mino Reitano i quali, in questo modo, sono stati promossi dallo stadio di metodo di tortura a quello di cavia umana.
Il funzionamento è semplice e immediato: è sufficiente che i soggetti pongano in contatto i propri orifizi anali tramite un semplice tubo metallico (per evitare fuoriuscite del prezioso materiale energetico); a questo punto, i due soggetti, nutriti in precedenza esclusivamente con un impasto di fagioli e lenticchie, dovranno cominciare a emettere gas intestinali. Tramite un'ulteriore tubatura, l'energia così creatasi dalla costante emissione di peti potrà essere impiegata per le funzioni più svariate, dall'accensione di una semplice lampadina alla messa in moto di un motore Ferrari.

L'accordo con Greenpeace

Grazie alla sua duplice natura di metodo in grado di creare energia "più o meno pulita" e di validissima alternativa alla dispersione nell'atmosfera di gas altrimenti dannosi, il moto perpeto ha di recente ottenuto l'approvazione della nota multinazionale Greenpeace. Uno dei suoi maggiori esponenti, l'incredibile Hulk, ha infatti dichiarato che studi compiuti dal suo team di esperti[3] hanno dimostrato che, grazie al moto perpeto, si potrebbe ridurre l'emissione di gas nella nostra atmosfera almeno del settordici percento: un piccolo puzzo per l'uomo, un grande passo per l'umanità.

Il Moto perpetuo nei media

  • In quanto marchingegno che continua ad andare avanti all'infinito e senza spese, il moto perpetuo ha attirato legioni di produttori di serial e telenovele. Il fatto che il risultato sia spesso privo di spessore umano ed artistico non ha scoraggiato l'uso continuo di succedanei e surrogati di valor ancora inferiore, come il motore a chiacchiere e il motore ad aria calda (di cui un celebre teorema di Carnot dimostra l'equivalenza).
  • Come congegno misterioso e mistificante, la pila a moto perpetuo compare nella narrativa e nei cartoni animati giapponesi: la prima apparizione registrata è nella Caccia al meteorite, di Julio Verne dove lo scienziato pazzo Zefirino Xirdal concepisce la mecrastonica invenzione mentre sta fumando e la utilizza come scusa per acquistare una dozzina di boccali di birra da disporre in circolo (da cui puoi immaginare il funzionamento dell'ordigno), mentre il resto del mondo impazziva di fronte a un meteorite tutto fatto di monete d'oro[4].
  • Nei cartoni animati giapponesi, dove pure strani tipi di propulsione sono presenti fin dall'inizio (come la lega energetica Z o la propulsione Sigma, tutta roba a zig-zag insomma), il primo vero e proprio esempio di moto perpetuo compare nella serie di OAV nota universalmente come Giant Robo, ironicamente battezzata Il giorno che la Terra si fermò (tanto per mostrare che il moto perpetuo tanto perpetuo non era). La serie si apre sempre e comunque con un entusiasta spot pubblicitario governativo del Sisma Drive, definita come energia pulita e completamente riciclabile[5], tanto che alcune nazioni hanno tentato di procurarselo veramente, tant'era convincente.[6]</ref>

Note

Template:Legginote

  1. ^ È stato scientificamente dimostrato che tali spettacoli diano vita a delle particolari distorsioni spazio-temporali (simili ai buchi neri) in grado di risucchiare la materia grigia degli spettatori restituendo in cambio flatulenze.
  2. ^ A questo, infatti, fa riferimento l'iscrizione sulla porta dell'Inferno Lasciate ogni speranza o voi ch'entrate.
  3. ^ Il team, guidato da Yoda e dal Gallo della Kellogg's, comprende buona parte degli abitanti della Padania.
  4. ^ In realtà, la storia è stata scritta da Michele Verne e il meteorite doveva avere l'aspetto di una gigantesca donna nuda nel cielo. Le osservazioni dell'Editore lo convinsero a cambiare il materiale e a firmare con la firma del padre.
  5. ^ con l'unica eccezione dell'ultimo OAV, che si apre con la Tera crepata da un solco e la dichiarazione: "Il Sisma Drive fa schifo!"
  6. ^ Salvo fare dietro front dopo l'uscita dell'ultimo OAV. È bene dire che l'ultimo OAV ribalta veramente tutto, il Shizuma Drive fa schifo, lo scienziato pazzo era in realtà un santo utilizzato come capro espiatorio, come se non bastasse era il padre della gn*cca di turno e di qualc'altro paio di personaggi, i cattivi non sono poi così tanto cattivi e uno è pure l'unico personaggio sposato con figli, tipo famiglia felice, eccetera.

Voci correlate