Vettore (fisica)

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Il titolo di questa pagina non è il titolo di questa pagina perché così ci tirava il culo. Il titolo corretto è Vettore ➜.

Per quelli che non hanno il senso dell'umorismo, su Wikipedia è presente una voce in proposito. Vettore

Il Vettore, detto anche "Freccia" (da non confondersi con l'altra freccia), è stato uno strumento molto utilizzato dalle popolazioni Pellerossa prima di trovare applicazione nella fisica moderna.

Un'altra povera vittima dei vettori.

Introdotta qualche tempo fa da mio zio[citazione necessaria], ha subito riscosso una grande approvazione dai fisici, ma anche una grande polemica da parte dei poveri studenti di fisica durante i pomeriggi di seghe studio.

Entità fisico-spirituale

Il vettore consiste nel raggruppare ben quattro misure:

  • Modulo (4-4-3, 2-3-5, 5-4-1, ecc)
  • Direzione (Milano, Venezia, Taranto, ecc)
  • Verso
  • Punto di applicazione

Queste misure, oltre a garantire la corretta formazione in campo e l'orientamento in autostrada, servirebbero anche ad indicare dove si stà muovendo in un certo istante un determinato oggetto (moscerino, cacca di piccione e quant'altro vi possa venire nella vostra mente perversa).

Calcoli sui vettori

La regola della mano destra: chiudendo la mano destra intorno al vettore lo schizzo stabilisce la direzione.

Il vettore, ampliamente utilizzato nella fisica, gode di numerose proprietà:

  1. Calcolabilità del verso (Regola della mano destra)
  2. Inadeguatezza delle conoscienze (saprai sempre meno di quanto richiesto)
  3. Somma vettoriale (più vettori si sommano)
  4. Prodotto vettoriale (conseguenza della somma: i vettori si moltiplicano)

Il vettore, inoltre, è ampliamente utilizzato per eseguire calcoli sui percorsi come "se parto da V, passo in A, poi in G, arrivo in I, entro in N e torno in A che percorso ho fatto".

Calcolare questo percorso è semplice come annegare in un bicchier d'acqua:

  • Prendi il punto di partenza, vai a destinazione.
  • Ritaglia dal foglio il vettore successivo
  • Incolla il punto di partenza del vettore ritagliato alla fine del vettore di partenza.
  • Ripeti q.b.
  • Aggiungi un po' di sale ed ecco la soluzione!

Ma perché sprecare un povero foglio di carta per eseguire un banale calcolo?

Applichiamo la Matematica!

Prendiamo

e

grazie a questi dati, riusciremo a trovare che

messo nella matrice delle impotenze vettoriali

restituirà il vettore trasformato

Tutto chiaro, vero?