Principio di indeterminazione di Heisenberg

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L'impossibilità di determinare le posizioni e la quantità delle figure geometriche sul piano ricorda il principio di indeterminazione di Heisenberg. Molto più probabilmente però l'autore era completamente fatto.
« Non è possibile conoscere simultaneamente posizione e quantità di moto di un dato oggetto con precisione arbitraria. Non che abbia importanza, a me l'unica posizione che riesce è la "missionaria" e sono troppo vecchio per andare in moto. »
(Werner Heisenberg)

Il principio di indeterminazione di Heiseberg, da non confondersi con i principi di indeterminazione che potrebbero o non potrebbero essere suoi, è uno dei principi fondamentali della meccanica quantistica, una famosa meccanica di Vergate sul Membro che, sentendosi chiedere "quanto vuole per sistemare quello spinterogeno?", voleva sentirsi rispondere:

« 30 QC[1] in posizione e 50 figabyte in moto uniformemente sclerato. »
Per quelli che non hanno il senso dell'umorismo, su Wikipedia è presente una voce in proposito. Principio di indeterminazione di Heisenberg

Storia

Venne formulato da Werner Heisenberg nel 1927, un noto nazi-comunista che per far dispetto ad Adolf Hitler sostenne che per produrre una bomba atomica si sarebbe dovuta produrre una “palla” di uranio del peso di qualche tonnellata, facendogli così perdere la guerra. Se fosse arrivato prima lui degli alleati avremmo avuto l'unico caso nell'universo di un pianeta che diventa una Supernova. Così come nel macrocosmo, anche nel microcosmo le particelle hanno alcune proprietà tipiche delle onde, diventando per così dire ondivaghe... sfuggenti... tipico è il caso di una particella di sodio (Na), che per sfuggire a una maledetta particella di stronzio () fa di tutto per apparire simpatica, risultando così una particella del CaZZo.

La prima formulazione del principio aveva delle grosse lacune. Infatti esso affermava l'impossibilità di conoscere simultaneamente posizione e quantità del Nulla quantico o, per meglio dire, l'obbligo a dimenticare di ricordare tutti e due i dati simultaneamente. Inoltre il principio quantifica esattamente l'imprecisione[affermazione priva di senso]. Vista l'indubbia validità delle frasi di cui sopra, poiché referenti ai principi fondamentali della scienza delle merendine, il principio è sicuramente imprincipiabile ma, ciò nonostante, le affermazioni precedenti conducono a tesi indeterminabili dimostrando di fatto il principio nella sua stessa determinazione, indeterminata dal fatto che il fatto stesso della determinazione o indeterminazione intrinseca porta ad avere a sua volta una indeterminazione o determinazione estrinseca. É semplice: praticamente come mangiare un panino alla merda.

Dopo la formulazione della Teoria delle stringhe, il principio di indeterminazione di Heisenberg assunse ancora maggiore importanza essendo questa correlata con la tensione della stringa e la sua lunghezza, cioè, data una stringa di lunghezza x, la sua tensione (t) è direttamente proporzionale al quadrato dell'inverso del rapporto tra l'altezza della zeppa e la radice ennesima del numero di fori a disposizione.

Dimostrazione

Se nello stadio di cui sopra i giocatori hanno stringhe troppo lunghe nelle scarpe, sarà direttamente proporzionale al numero di volte in cui essi, pestandole, cadranno in area di rigore. Il principio di indeterminazione viene a volte spiegato erroneamente, sostenendo che la misura della posizione disturba necessariamente il momento lineare della particella[2] oltre alla stabilità mentale del povero[citazione necessaria] Werner Heisenberg. Si può quindi affermare che in meccanica quantistica le particelle hanno alcune proprietà tipiche delle ronde padane onde, senza un vero e proprio scopo definito.

Applicazione

Gli addetti ai cartelli sanno benissimo come applicare questo principio.

Il principio non si applica soltanto alla posizione e alla quantità di moto, ma a qualsiasi coppia reale di oggetti/parole/persone/meterie/vattelapesca/Tutto. Alcuni esempi lampanti applicabili al mondo reale sono che:

« Un uomo non può sapere se una donna ha voglia di fare sesso e contemporaneamente sapere se il suo conto in banca verrà prosciugato o meno. »
(Principio zero.)
« Una donna non può saper essere simpatica e contemporaneamente essere bella. »
(Principio di stupidità universale femminile.)
« È più facile spezzare un atomo che una fascina di cazzi neri arrapati. »
(Albert Einstein, divagazioni sulla fisica.)
« Non potrai mai essere sicuro del numero di birre che hai bevuto la notte scorsa. »
(Principio di Indeterminazione di Heineken)

Esperimenti condotti

Albert Einstein, tuttavia, non molto convinto di questo principio, propose a Niels Bohr un esperimento mentale che prevedeva il riempimento di una scatola con materiale radioattivo emittente radiazioni casuali. Questa scatola, aperta da un orologio a un preciso istante e immediatamente richiusa, avrebbe dovuto rilasciare della radiazione permettendo ai due famosi scienziati di pesarla dopo l'esperimento per verificare, attraverso il principio di equivalenza massa-energia, quanta massa avrebbe lasciato la scatola. Grazie alle intercettazioni eseguite dalla TIM nell'ambito del processo Calciopoli abbiamo il dialogo intercorso tra i due fisici durante l'esperimento:

-

Einstein': “Bene Niels, siamo pronti... che ci hai messo dentro? ”
- BOHR:
“Un kilo di Cesio, du' panini e na' scamorza. ”
- Einstein:
“Bravo Niels, tu dici che funziona? ”
- Bohr:
“Mah Alby... dipende dal formaggio... se l'è ancora bono forse la ci se la fa... ”
- Einstein:
“Dai, attiva l'orologio che vediamo (Einstein si frega le mani e sogghigna vistosamente) ”
- Bohr:
“Fatto! Andiamo dietro l'orologio a pendolo, un' si sa mai...”

Purtroppo l'orologio applicato alla scatola era a pile, modello non ancora inventato per il tempo, e quindi i due luminari, per il principio di indeterminazione, non furono in grado di determinare il reale tempo trascorso cadendo così nel vortice dell'indeterminazione. Fu così che dopo avere fallito l'esperimento Einstein e Bohr vendettero l'idea alla McDonald's per produrre i famosi panini.

Curiosità

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  • Una volta Werner, che era in ritardo per la partita del Brema, venne fermato da un vigile:
- Vigile: “Signor Heisenberg: lei è multato!”
- Werner: “Perché?”
- Vigile: “Qui c'è il limite di 70 e lei stava andando ai duecento!”
- Werner: “È Sicuro?”
- Vigile: “Certo: ho lo strumento che lo certifica!”
- Werner: “O, Noooo! Adesso non so più dove sonooooo!”

Note

  1. ^ Quoziente Cricetico
  2. ^ E si, come dargli torto.