Martin Bormann

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Martin turbato per aver visto entrare un’ape

Martin Ludwig Eminenza Marrone Bormann (Wegeleben 17/6/1900 - scomparso nel nulla) è stato un piano alto del NSDAP, lecchino personale del Fuhrer e prestigiatore, dato che quando, durante l’assedio di Berlino, è uscito dal bunker di Hitler, nessuno lo ha mai più visto, né vivo né morto.

« Il miglior alleato di Stalin »
(I tedeschi intenti a lodare la sua abilità strategica)

La fanciullezza

Martin nasce in un paesino sperduto nelle amene campagne tedesche il 17 giugno 1900. Con lo scoppio della Guerra, Bormann sente la vocazione per l’agricoltura e, nella speranza che gli ufficiali dell’Impero Tedesco lì non lo trovino e non lo mandino al Fronte, si trasferisce in una fattoria dove professa la cura dei campi e delle bestie che lui tanto ama, soprattutto da mangiare.

Il fortunato Bormann viene scoperto dalle autorità tedesche e mandato a fare il cannoniere solamente quando oramai la guerra era terminata.

Poichè Bormann abbandonò la scuola prematuramente non imparò mai a scrivere bene neppure il suo nome

Gli anni nei Freikorps

Picchiato da tutti i coetanei perché lui non aveva rischiato di morire come tutti loro durante gli anni bui della Guerra, decise allora di unirsi ai Freikorps, dove commise atti di teppismo assieme ai suoi amici poco raccomandabili: calpestava le aiuole, torturava i comunisti, tirava le code ai gatti, bruciava le sedi del Partito Comunista di Germania con i militanti dentro e lanciava i sassi contro i lampioni.

Ma nel 1924 si spinse troppo oltre quando col compagno di merende Rudolf Höß uccise un suo maestro delle elementari poiché comunista ruppe i finestrini della macchina di un suo maestro delle elementari.

Ciò lo portò ad undici mesi di prigionia, che avrebbe voluto raccontare in un diario se solo avesse saputo scrivere.

L’ascesa nel NSDAP

Uscito di prigione Bormann sentì un vuoto dentro di sé, che decise di riempire con l’ingresso in politica. Nel 1927 Bormann entrò nel Partito quando ancora c’era solo Hitler, Göring e Röhm e 15 SA. Poiché al tempo i ruoli all’interno del NSDAP erano di più rispetto ai tesserati, scalò rapidamente i vertici del partito, ottenendo prima l’importante ruolo di vice-ispettore dei lucidatori di boccali per i comizi del partito in birreria e poi ispettore degli addetti ai rammendi delle divise delle SA.

Nel 1933, quando Il Partito salì al potere divenne tirapiedi personale di Rudolf Hess; assieme al suo superiore costruirono per in gram segreto per il compleanno di Hitler la sua nuova casa vacanze.

Muratori che costruirono la baita. C’è anche Bormann: è il quinto da destra

Purtroppo quell’ingrato del Fuhrer non apprezzò il regalo, con la delusione di tutti i presenti.

Martin affermò che la villa sarebbe venuta molto meglio se l’architetto fosse stato lui è non Rudolf. Infatti Bormann soffriva molto l’essere asservito a Rudolf Sopracciglioni Hess, poiché voleva essere secondo solo a lui, e quindi lo estraniò da tutte le merende con i pezzi grossi di partito e dalle allegre scampagnate come la Notte dei lunghi coltelli e la Notte dei cristalli, inventandosi che stava antipatico a Göring ed era lui a non volerlo. Rudolf allora partì per la Scozia per sfogare la sua tristezza, dando campo libero a Martin, che nel 1941 divenne il #3.

Nel 1943 riuscì a spodestare il rivale in amore Goering dal suo trono di numero 2, poiché divenne il tirapiedi ufficiale di Hitler, con poteri di vita e di morte su tutti i membri del Partito. Affidò ad Eichmann la responsabilità degli ospiti, che soggiornavano nei Luna Park, decretò che ai prigionieri di guerra fosse tolto il diritto del dolce domenicale e recuperò la politica religiosa di Nerone. Dove Hitler aveva bisogno d’aiuto o di consiglio (anche quando non me aveva bisogno) Bormann c’era, e furono proprio i suoi tempestivi consigli che fecero in modo che la Campagna di Russia e la Seconda Guerra Mondiale andarono così come è andata.

La scomparsa

Ormai Berlino era stata paninata e tutti i gerarchi si trovavano nel Bunker di Hitler. Essendo il #2 dato che ormai aveva anche imbrogliato Göring che voleva diventare Fuhrer II aizzandogli contro le SS, Bormann si prese l’importante incarico di trascrivere su dettatura il testamento di Hitler. Poiché Hitler era ormai fulminato dalle droghe e lo erano anche tutti gli altri gerarchi, nessuno si accorse che fece scarabocchi a caso, poiché ciò che il Fuhrer gli chiedeva di scrivere era troppo per le sue possibilità da diploma di seconda elementare.

L’ultimo atto della vita di Bormann avviene il 2 maggio, quando ormai le animuccie candide di Hitler e Goebbels erano già volate in paradiso. L’ormai #1 uscì dal Fuhrerbunker per scacciare i Mangiabambini da Berlino con i suoi poteri da X-man, a cui non poté per sua sfortuna unirsi poiché ancora dovevano venir costituiti, ma scomparì nel nulla.

Ipotesi sulla scomparsa

Secondo celebri storici Bormann riuscì a recarsi fino a Berlino Sud, dove sarebbe riuscito a raggiungere il Paraguay grazie ad una ferrovia sotterranea che faceva la tratta Berlino-Asunción, conosciuta solo da lui, Hitler ed Eichmann. Secondo altri ben più celebri studiosi fu in grado di raggiungere la Danimarca a piedi in un giorno e mezzo, dove lo aspettava l’U-Boot 0, capace di rendersi invisibile. A bordo di questo raggiunse le Americhe dove, grazie ad un intervento di plastica facciale divenne il 37^ presidente degli Usa Richard Nixon. I soliti complottisti lo vedono invece morto inspiegabilmente dall’esplosione di un carro armato. La maggior parte della comunità storiologica però ritiene quest’ultima affermazione una totale panzana.

Non ho mai visto Nixon e Bormann nella stessa stanza

Voci Correlate

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SS