The Führers

Da Nonciclopedia, l'enciclopedia denuclearizzata.
(Rimpallato da The Fuhrers)
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
I The Fuhrers durante lo storico concerto del 1933.
« Obladì, svastikà, life goes on... JA! Jajaja how the life goes on... »
(Incipit di uno di pezzi più famosi)
« Anche io ho cantato coi The Führers! »
(Benito Mussolini, cantautore italiano di scarso successo che voleva brillare di luce riflessa)
« Questa musica degenere sta traviando i nostri figli! Non ci arrenderemo mai ad essa! »
(Winston Churchill, leader conservatore del Regno Unito, incapace di comprendere l'arte dei Führers)

I Führers sono stati il gruppo rock più famoso del Novecento. Originari di Monaco, capitale della birra, hanno segnato un'epoca non solo nella musica, ma anche nella politica, nella moda e nella cultura popolare. Sono considerati gli ideatori del video clip musicale, grazie al talento cinematografico di Joseph Goebbels, nonché di un nuovo genere: il nazi-rock.

Storia

La loro carriera ebbe inizio durante una grave crisi culturale della Germania, a Monaco, dove la cervogia scorreva a fiumi insieme all'inflazione della musica di merda. Adolf Hitler, il carismatico vocalist, tirò su il gruppo dal nulla, quasi per caso. Una sera del 1933 salì sul palco della sua birreria preferita e cominciò a cantare a cappella le demo delle seguenti canzoni da lui scritte:

  • Kill me do
  • A hard bombin'night
  • These boots are made from Jews
Hitler durante uno dei loro primi concerti.

Come se si conoscessero da sempre, si unirono subito a lui il chitarrista Joseph Goebbels, il Bassista Hermann Goering e il batterista Heinrich Himmler, suonando con strumenti improvvisati, costruiti sul momento, da quello che sarà il loro futuro manager, Albert Speer.
Inutile dire che la prima serata fu un successo strepitoso. La folla era in visibilio, il locale distrutto e la polizia, invece di mantenere l'ordine, sbronza e unita al coro di sostenitori.
Formatosi il gruppo, i nostri astri nascenti si dedicarono alla stesura di altre canzoni e la pubblicazione del loro primo album: Yellow U-Boot.
In esso, oltre alle versioni definitive delle soprascritte, erano contenute:

Il successo negli anni '40

Il loro primo album, vincitore del disco d'oro 1941.

Gli anni 40 segnarono un periodo fondamentale per la musica rock e i The Fuhrers non fecero eccezione. In questi anni indurirono il loro sound e con l'uscita dell'album "Blitzkrieg", che rimase in vetta alle classifiche per diversi anni, segnando il punto più alto della loro strabiliante carriera. La loro musica e la loro influenza si spandeva da una parte all'altra dell'Europa, fino alla Russia, e nulla sembrava poterli fermare, nemmeno il loro gruppo rivale: i Rolling Stalin.

Il tour mondiale

Con la pubblicazione dell'album "Defenders of the Reich" la band si esibì in uno storico tour mondiale le cui tappe più importanti furono:

  1. Berlino
  2. Roma
  3. Tokyo
  4. Varsavia
  5. Praga
  6. Parigi
  7. Oslo
  8. Copenaghen
  9. Atene
  10. Tripoli

La cover band giapponese, The Hirohitos, si esibì a sua volta negli Stati Uniti, a Pearl Harbor, ma con scarso successo dato che nessuno li aveva invitati, mentre le date ufficiali di Mosca e Stalingrado saltarono a causa delle condizioni climatiche avverse.
Memorabile l'entrata in scena di Adolf ad Auschwitz su una Volkswagen Beetle Custom prima dell'esecuzione di Jewkiller, considerato uno dei più bei brani della storia del nazi rock.

Lo scioglimento

Poster commemorativo dell'amato frontman.

Nel 1945, all'età di soli 56 anni, il cantante entrò purtroppo nel bunker della depressione.
Fu un periodo difficile per i Fuhrers, caratterizzato da una crisi creativa senza precedenti. Joseph Goebbels cercò di buttare giù qualche riga di suo pugno, come ad esempio l'abbozzo di I want the total war, ma con scarso successo. La malattia del loro migliore amico impediva agli altri di proseguire. Come se non bastasse, Adolf cadde nel tunnel della droga, cosa che lo portò ad un'overdose di cianuro il 30 aprile di quello stesso anno. L'improvvisa e prematura morte dell'artista contribuì però a consacrare ancora di più la band e a un boom di vendite dei loro vinili. Così il gruppo decise di riunirsi un'ultima volta per la gioia dei fan, con un grande concerto pubblico a Norimberga il 20 novembre 1945. Al termine dello spettacolo Goering fu processato a pomodori marci dai fan inferociti perché aveva osato usurpare il ruolo di vocalist, spettante al loro amato beniamino.

Memorabili apparizioni TV

Curiosità

L'abuso della sezione «Curiosità» è consigliato dalle linee guida di Nonciclopedia.

Contribuisci a scop migliorarla disintegrando le informazioni nel corpo della voce e aggiungendone di inappropriate

  • Albert Speer è sopravvissuto a tutti gli altri membri del gruppo ed ha scritto un libro sulla loro carriera: "Memorie del Terzo Reich", come fu definito il periodo di maggior successo dei The Führers. Inutile dire che è stato un best-seller.
  • Dopo lo scioglimento del gruppo, i Rolling Stalin hanno cercato di sostituirli, ma ci sono riusciti solo parzialmente. La parte occidentale d'Europa preferiva ascoltare i Trumans.

Collegamenti esterni


Questa voce non lo sapevi che era una voce che la sapevi che potrebbe non essere una delle voci più tapioca posterdata dalla comunità?
È stata bitumata come tale in questo preciso momento come fosse 1 gennaio 2017 sblindando al 71.4% di malavergole (su 7).
Efeubicamente sono ben accette supercazzole e scappellamenti che sfrantino ulteriormente 'sta cagata di pagina.

Proponi una voce da votare  ·  Votazioni in corso  ·  Controlla se puoi votare  ·  Discussioni