Battaglia di Stalingrado

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Battaglia di Stalingrado
Parte della seconda guerra mondiale

Propaganda sovietica
Luogo: Stalingrado (Da qualche parte)
Inizio:

17 luglio 1942

Fine:

2 febbraio 1943

Esito:

Vittoria morale della Wehrmacht, vittoria materiale dell'Armata Rossa

Casus belli:

+=?

Fazioni in guerra

Germania

Italia

Rummenia

Lungheria

Unione Sovietica

Unione Dietetica[1]

Comandanti

Friedrich Paulus

Thor&Odino[2]

Erich von Manstein

Topo gigio

Ivan Peribosky[3]

Sasha Vodka[3]

Generale Inverno

Josif Stalin[4]

« Conquisteremo qui, qui e qui! »
(Adolf Hitler mentre prende a manate una cartina della Russia.)
« Non ritiratevi qui, qui e qui! »
(Josif Stalin usa lo stesso metodo.)
« Caro Babbo Natale, quest'anno come regalo mi piacerebbe tanto ricevere rinforzi aerei e Panzer di supporto. »
(Il generale Von Paulus vaneggia durante l'inverno russo.)
« Non preferireste una tazza di deliziosi cereali cheerios? »
(La propaganda tedesca cerca di convincere i russi ad arrendersi.)

Il termine Battaglia di Stalingrado si riferisce solitamente ad un sanguinoso torneo di scacchi tenutosi durante le Olimpiadi del 1942-1943 in Russia e che vide come protagonisti principali le armate naziste e sovietiche. Dopo un inizio tranquillo i generali dei rispettivi eserciti cominciarono a lanciarsi le pedine, le sedie e i tavoli, dando inizio ad una rissa da taverna che, com'è noto, causerà un milione e mezzo di morti.

Antefatto

Durante la seconda guerra mondiale la Germania nazista portò a compimento con successo l'invasione della Russia comunista. Questo perché i tedeschi avevano bisogno di spazio per creare il più grande campo da golf mai visto, con un'ampiezza di circa 2500 km². Inoltre i russi, essendo rozzi bolscevichi, non avevano il diritto di possedere qualcosa, meno che mai la loro terra. Allo scoppio della guerra l'Armata rossa si fece trovare impreparata, e i sovietici tentarono di opporre resistenza scagliandosi contro il nemico con bestemmie e insulti.

L'avanzata tedesca tuttavia fu così fulminea che i soldati dislocati nelle linee difensive sovietiche si accorsero dell'avvenuta invasione solo quando cominciarono a circolare anche in Russia turisti biondi che indossavano sandali e calzini.

Guerra lampo e terra bruciata

La situazione strategica durante la battaglia di Stalingrado.

I tedeschi utilizzavano la tecnica della guerra lampo: questa consisteva nell'accendere e spegnere velocemente le luci allo scopo di confondere i nemici. Con questa geniale strategia conquistarono tutta l'Europa dalla Francia al Mar Baltico. I russi cominciarono così a posizionare degli specchi davanti al nemico, e grazie a questa manovra riuscirono a rallentarli, fino a quando i tedeschi non iniziarono a sparare sugli specchi. L'esercito russo era in realtà disorganizzato e scarsamente equipaggiato, e la supremazia militare tedesca era evidente. Analizziamo brevemente l'arretratezza militare sovietica allo scoppio della guerra:

  • La contraerea consisteva nell'augurare uno schianto agli aerei tedeschi.
  • Per contrastare l'avanzata dei temibili Panzer, i russi improvvisavano orrende danze popolari per spaventare il pilota.
  • Non avendo ancora carri armati, i russi si affidavano a slitte trainate da cani.
  • L'artiglieria era la stessa che centocinquanta anni prima aveva combattuto contro Napoleone.

Per questi motivi decisero di usare la strategia della terra bruciata, così da evitare di combattere utilizzando i rottami arruginiti con cui Stalin tentava di difendere i confini. La terra bruciata consisteva nel dare fuoco ai caselli autostradali con il telepass, così da costringere i tedeschi a usare quelli a pedaggio e creare lunghe file di Panzer all'entrata delle autostrade.

Gli errori di Hitler

Talvolta i segnali stradali russi si rivelavano fuorvianti.

Con l'inverno alle porte e tutta la Russia occidentale conquistata, i vertici della Wehrmacht decisero che era il momento di consolidare le posizioni nelle retrovie e sferrare l'attacco finale per conquistare Mosca, ma quando Hitler venne a sapere da alcune spie che la via per Mosca era occupata da un gruppo di ballerini del teatro Bolshoi, decise che forse era meglio puntare su un obiettivo più semplice: Stalingrado. Gli alti ufficiali del Reich cercarono di dissuaderlo in ogni modo, ma Hitler, promettendo ad ogni soldato novantanove vergini russe per ogni chilometro di Russia conquistata e altrettante valchirie nel Valhalla in caso di morte, si guadagnò l'appoggio della Wehrmacht.

Per zittire ulteriormente le proteste, presentò sette motivi per cui dovevano prendere Stalingrado e non Mosca:

  1. Perché la prima parte del nome della città era Stalin.
  2. Perché il nuovo museo delle sue opere artistiche posizionato sulla collina di Mamaev Kurgan avrebbe fatto un figurone.
  3. Perché la seconda parte del nome della città era Grado.
  4. Perché la città era ubicata esattamente sulla futura buca nove del campo da golf.
  5. Perché lì c'era la villa estiva di Molotov.
  6. Perché Mosca era troppo grande e non avevano abbastanza insetticida.
  7. Perché sì.
« Ci sarà un motivo perché sono diventato la guida della Germania, no? Quindi adesso andate e fategli il culo entro l'ora di cena! »
(Adolf Hitler.)

La sesta armata

Soldati della sesta armata.
« Fai un salto, fanne un altro, fai una giravolta, falla un'altra volta, guarda in su, guarda in giù, dai un bacio a chi vuoi tu! »
(Hitler impartì precisi ordini alla sesta armata; furono loro a interpretarli male.)

La sesta armata era la punta di diamante di tutta la Wehrmacht: i suoi soldati erano un terribile incrocio tra Highlander, Terminator e il barone Birra. Nei progetti iniziali dei generali tedeschi questa armata avrebbe dovuto travolgere le linee difensive russe e conquistare Mosca, ma Hitler, per sorprendere il nemico, pensò bene di utilizzare la sesta armata per i seguenti scopi:

  • Arrivare in Mongolia per accertarsi se quest'ultima esistesse davvero e se i suoi abitanti fossero davvero affetti dalla sindrome di Down.
  • Servire bevande al fronte.
  • Suonare tipiche canzoni prussiane per far sentire a casa i propri commilitoni.
  • Spedirgli cartoline, un colbacco, caviale e vodka.
  • Tornare in Mongolia per controllare se davvero in Mongolia non c'è il mare.

Quando finalmente si decise di impiegare la sesta armata per scopi militari, non fu abbastanza chiaro nel definire gli obiettivi.

Alcuni esemplari di Panzer VI Tiger tedeschi durante il periodo degli amori.
Adolf Hitler : Generale, le ordino di conquistare la città di Mosca con un massiccio impiego di spray urticante. Si rechi lì con il suo esercito ed esegua un accerchiamento multiplo con doppio salto mortale. A questo punto, secondo i miei piani il nemico si arrenderà alla nostra supremazia. Qualora non dovesse succedere, la nostra divisione di talpe corazzate provvederà a scavare delle gallerie tutt'intorno alla città per... anzi no, ho cambiato idea, torni indietro e invada Stalingrado. Ma lasci le armi e i Panzer a Mosca, così marcerete più velocemente... Tutto chiaro?
Friedrich von Paulus : Mein Führer?
Adolf Hitler : Paulus, non mi faccia perdere tempo che alle 14:00 comincia la partita.
Friedrich von Paulus : Mein Führer, suggerisco di adottare un metodo più incisivo...
Adolf Hitler : Paulus, razza di beduino mentecatto, non avrà mica paura di un manipolo di caprai strafatti di vodka?
Friedrich von Paulus : Ma mein F...
Adolf Hitler : E se ti spedissi al fronte come sminatore?
Friedrich von Paulus : Heil, Hitler!

Più tardi, Von Paulus dichiarerà: «Fu allora che compresi la sua genialità»[5].

La sesta armata stazionò comunque diversi mesi alle porte di Stalingrado senza mai accedervi. Questo perché avevano interpretato male il cartello "Benvenuti a Stalingrado", pensando che la traduzione esatta fosse "Bim bum bam". Infine il dittatore nazista diede l'ordine di temporeggiare e attendere che tutti i russi andassero in vacanza per conquistare agevolmente la città. Ciò tuttavia non avvenne mai, poiché i russi erano troppo poveri per permettersi le vacanze, e Stalingrado continuò a resistere.

La fortezza Stalingrado

3 ottembre 1942. Nonostante fossero in guerra, i tedeschi non vollero rinunciare all'Oktoberfest.

La Wehrmacht inizialmente riuscì ad ottenere grandiose vittorie sull'Armata Rossa avanzando fino alla periferia della città e sulle rive del Volga, un canale di scarico delle acque reflue moscovite. La strategia di difesa iniziale elaborata dai generali sovietici fu di costruire un'enorme diga alle sorgenti del Volga, per poi distruggerla durante il passaggio della sesta armata e spazzarla via con un'onda di marea rossa. Questo piano fu tuttavia accantonato e i due generali vennero uccisi erroneamente la sera stessa da una trentina proiettili vaganti in un bar di Mosca. Stalin decise di prendere in mano le redini della situazione, e grazie alla magia nera rossa della strega Babayaga, unica donna del gruppo dei suoi fidatissimi[6] fece sbucare dal fango milioni di soldati da riversare su Stalingrado. Inoltre esibendosi in un numero da prestigiatore durante uno dei tanti festini nella villa in Siberia di Molotov, fece apparire dal suo colbacco insieme ad un coniglio bianco, il complesso industriale di Uralmasch che si attivò per produrre una marea di carri armati concettualmente diversi dagli slittini blindati con amianto usati in precedenza. L'unica cosa che mancava all'appello erano dei generali senza turbe mentali e traumi infantili alle spalle. Stalin risolse il problema aprendo una gabbia per canarini nel suo studio e liberando un nugolo di generali e ufficiali della spietata e famosa[eeeh?] NKVD[7].

Ben presto il generale Paulus si trovò dinnanzi ad una nuova e potente Armata rossa, ma non si rese conto della situazione finché un giorno non si accorse che al posto del suo attendente che gli portava le brioche la mattina c'era un comandante di un carro armato russo T-34 con equipaggio e mezzo al seguito. Ciò non lo scoraggiò dal rimproverarlo per la mancanza di ripieno di marmellata nella brioche, tuttavia lo costrinse ad adottare una nuova e astuta strategia per prendere la città.
I russi impiegarono ogni mezzo a loro disposizione per cacciare gli invasori tedeschi.
Fu così che ordinò di bombardare con tutte le armi a loro disposizione la città per intere settimane allo scopo di annientare le difese. Ma tutti sappiamo che il soldato dell'armata rossa si riproduce per scissione e partenogenesi, quindi dopo gli innumerevoli giorni di combattimento Paulus vide che sulla ormai spianata e asfaltata superficie che una volta era Stalingrado stavano spuntando intere divisioni di fanteria. Pensando che fossero margherite autunnali ordinò di avanzare verso il centro della città e si ritrovò impantanato in una lunga battaglia ai limiti del corpo a corpo.

Ciò diede modo ai russi di circondare la sesta armata. Nel frattempo le divisioni sovietiche, impegnate nella sacca di Stalingrado, vennero a loro volta circondate dal 57° e 6° Panzerkorps, che finirono circondati dalla 1°, 27°, 62,5° e 17739° divisione di fanteria russa le quali vennero a loro volta circondate e marcate a uomo dall'esercito rivoluzionario ceceno, pronto a battere cassa nel momento meno opportuno.

Dopo numerosi scontri corpo a corpo tra le macerie di una città rasa al suolo, e dopo i sanguinosi tempi supplementari, la battaglia terminò in parità e si dovette procedere con la lotteria dei rigori. Qui i sovietici si aggiudicarono una risicata ma decisiva vittoria per 5-4, tra il tifo del loro pubblico (visto che giocavano in casa) e le proteste dei tedeschi, che chiesero invano di rinviare la partita per impraticabilità del campo.

Recenti studi fantascientifici condotti dai ricercatori dell'Università di Mogadiscio dimostrano che la maggior parte dei lettori si limitano a guardare le immagini, quindi ricorreremo ad un astuto espediente per illustrare le ultime parti della battaglia

Testimonianze

In questo paragrafo presentiamo in esclusiva due delle più toccanti e interessanti testimonianze della battaglia di Stalingrado. Questi due diari vennero ritrovati da tale Alexander Litvinenko, che decise di pubblicarli, ma morì avvelenato dalla notevole quantità di polonio 210 contenuto tra le pagine dei diari. Per fortuna i due testi finirono nelle giuste mani di due editori affetti da agorafobia, questi eroi dell'informazione sfidarono le sorti pubblicando i due volumi.

Sergente Martin Panzenburger

Ma chi se ne frega! Ho dato il mio orologio a Fritz per degli stivali tempo fa, è un suo problema.


25-12-42 Caro diario, oggi è Natale! Abbiamo cantato Stille Nacht tutta la sera della vigilia, e i sovietici hanno pure attaccato delle fiaschette piene di vodka alle bombe che ci colpiscono. Che pensiero carino!



Tenente Andrej Coimasky



Anche questa volta i sovietici non persero l'occasione di dimostrare la loro sobrietà celebrando la vittoria con solo una statuetta di millanta metri e scolpendo appena qualche manciata di montagne circostanti

Note

  1. ^ Immaginate che razza di troll rompiballe doveva essere Hitler per far unire addirittura Unione Sovietica e Unione Dietetica
  2. ^ dopo la guerra, dimenticandosi di essere immortali, hanno provato a sfuggire alle loro responsabilità masticando una fialetta di cianuro imitando Himmler
  3. ^ 3,0 3,1 Fucilato.
  4. ^ C'era con il cuore.
  5. ^ F. von Paulus, "Lettere dal Gulag", 1947.
  6. ^ Composto da: Gengis Khan, Babayaga, La Mummia Di Lenin ed un cugino acquisito di terzo grado dei Romanov.
  7. ^ Tanto per rendere l'idea.


Questa è una voce di squallidità, una di quelle un po' meno pallose della media.
È stata miracolata come tale il giorno 20 novembre 2011 col 84.2% di voti (su 19).
Naturalmente sono ben accetti insulti e vandalismi che peggiorino ulteriormente il non-lavoro svolto.

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