Luigi Giussani
Giussani e la scrittura
Giussani era indubbiamente afflitto da grafomania. Come Plutarco, Origene, Cicerone, Suor Germana e Francesco Totti. Ha scritto una quantità inimmaginabile di libri, articoli, Sure, ricette, bugiardini di medicine e istruzioni per l’uso di profilattici (rigorosamente bucati altrimenti è peccato).
Il suo stile è melodioso quanto un cantiere navale ed è assimilabile a quello di Nostradamus: aleatorio e sgrammaticato. Per entrambi la mancanza di significato nello scritto consente al lettore di mettere in bocca all’autore tutto ciò che gli sembra più opportuno, permettendo di stravolgere ogni frase per adattarla a un contesto ideologizzato già pronto in precedenza.
Molte di queste perle sono state disseminate nella rivista Tracce, allegato mensile di Playboy, allegato mensile di Avvenire, a sua volta allegato mensile di Tracce.
Dicevamo: tratti salienti della prosa giussaniana sono:
- Anacoluti
- Contraddizioni (“Il Mistero non può essere posseduto: è oggetto di esperienza ma non può essere posseduto, cioè misurato, esaurito, abbracciato nella sua totalità. Ma è altrettanto vero che è posseduto”).
- Disomogeneità
- Bambineschi sensazionalismi (esclamazioni campate in aria, anafore insensate, accumulazioni sinonimiche di dubbio gusto, esordi caratterizzati da ridondante platealità)
- Distinzioni capziose (“Il Mistero non è l’ignoto; è l’ignoto in quanto diventa contenuto di esperienza sensibile”).
- Voli pindarici
- Metafore bolse e/o inappropriate
- Esplicazioni confusionarie
- Paralogismi parecchio astrusi (“Il Verbo di Dio è un possesso inesauribile e, perciò, non può che essere vissuto nell’umiltà”)
- Riferimenti a pregressi non specificati
- Parole straniere per suscitare Xenikòn nel lettore (Xenikòn = straniamento, capre!)
- Qualunquismi
- Intermezzi non richiesti e chiose a margine di nullo interesse
- Citazioni a sproposito
Gustiamoci quindi un icastico paragrafo nella sua più totale e stilnovistica musicalità e fragranza.
“Il Verbo di Dio, fatto seme nel seno della Madonna, la Madonna lo possedeva; fatto bambino, giovane, uomo, la Madonna come madre lo possedeva, come donna che era sua madre lo possedeva”.
Per tutti codesti indubbi meriti, Giussani è anche soprannominato Il Jessica Fletcher del Cristianesimo.
Cose di Chiesa