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Breath of Fire III

 
Il gruppo di protagonisti al completo; purtroppo nessuno ha detto a Garr di girarsi per stare nell'inquadratura.
« Allora è lui quello della leggenda... »
(Vegeta su Ryu trasformato in forma Kaiser.)
« Ryu, io sono tuo fratello! »
(Teepo su rivelazioni cliché.)
« Non avevo mai assistito a così tanto amore smieloso per la natura da quando ho visto Ferngully. »
(Giocatore medio ai titoli di coda.)
« Guardate, un nemico di Dio! Facciamo a gara a chi fa più punti distruggendolo! »
(Garr su qualunque cosa.)

Breath of Fire III è uno dei pochi videogiuochi di ruolo di marca Capcom che continua la tradizione innescata dalla sua serie. Questa volta, utilizzando il metodo alla Final Fantasy, la serie salutò bellamente la Nintendo per rifugiarsi sulla sicura piattaforma Sony nota come PlayStation. A causa di questo, Shigeru Miyamoto cadde in depressione per alcune settimane, e si riprese solo dopo che seppe l'annuncio dell'allora nuovo Fire Emblem: Thracia 776.

Dopo qualche anno è stato fatto anche un porting su PSP, ma visto che nessuno l'ha comprato la Capcom stessa si è dimenticata della sua esistenza.


Trama

 
Attenzione, da qui in poi questo articolo contiene spoiler.

Gli spoiler rendono il testo più aerodinamico aumentandone la velocità, quindi attenzione ai colpi d'aria.

Tanto tempo fa, in

un mondo fantasy lontano lontano, viveva una razza di uomini-drago dal nome Brood[1], i quali passavano il tempo annoiandosi incenerendo cose a caso che capitavano loro a tiro. Questo non fece piacere alla divinità sexy di turno, Myria, la quale abilmente convinse un intero popolo di beoti che i Brood erano brutti, cattivi e puzzolenti, e dunque andavano eliminati. Il popolo boccalone, i cristiani, credette subito a questo essere Lovecraftiano e senza pensarci due volte diede inzio all'allegra stagione di caccia al drago, dove in puro stile leghista i draghi vennero etichettati, sventrati e infine fatti alla griglia in feste folkloristiche. I sopravvissuti si nascosero nelle grotte di Frasassi e nascosero il classico prescelto neonato che avrebbe dovuto portare alla ribalta la razza dei Brood in una stasi glaciale...

 
Voci di corridoio dicono che il prescelto dei Brood sia nato con i capelli blu per gli strani gusti alimentari dei suoi genitori.

...peccato che i Brood forse avevano delle aspettative troppo alte, in quanto il prescelto venne liberato quando ancora aveva 3 anni in croce per errore di Dig Dug; ciononostante, il piccolo drago/puffo decise che i tempi erano maturi, e così partì con l'intenzione di vendicare il suo popolo. Intuibile la reazione dei minatori locali:

« Hei-oh, hei-oh, andiamo a lavor-AAAAH UN DRAGO, UN FOTTUTO DRAGO!!! »

Sfortunatamente, prima che il poppante potesse disintegrare il posto, un provvidenziale colpo di trama in testa gli fece perdere ogni possibile memoria con una provvidenziale amnesia, rendendo il sacrificio della sua razza totalmente inutile. O quasi, visto che passò l'infanzia assieme a un gattone ladro e a una versione in miniatura di Magus di Chrono Trigger.

Ad ogni modo, grazie all'aiuto dei compagni più improbabili che potesse trovare, il prescelto Brood attraversò un mondo felicemente governato dalla mafia, sterminò i rimasugli dei cristiani che si opponevano ancora, creò crisi energetiche e l'invenzione dello steampunk, sconfisse il fratello che una volta era buono ma poi era passato al lato oscuro, rischiò di farsi uccidere in un migliaio di occasioni una più strampalata dell'altra, ma infine trionfò sulla divinità, per la somma gioia della sua razza e di tutti i nichilisti. E ritrovò anche la sua memoria, sebbene non fosse più molto utile.
Assieme alla sua compagna di turno, all'animaletto da compagnia e un'incarnazione femminile e pucciosa di mago Merlino, il drago/puffo visse felice e contento, lasciando il mondo ad autodistruggersi.

La morale di questa storia è che la vendetta conta più della vita degli altri, ma anche che la topa ogni tanto conta ancora più della vendetta. The End

 
 
La trama è finita, leggete in pace.


Personaggi

Pseudo-buoni

 
Una delle prime stesure della trama prevedeva che Ryu non solo crescesse con il passare del tempo, ma che cambiasse sesso.
Ryu

Il silente protagonista della vicenda: il tanto decantato prescelto dei Brood, ma che fortunatamente non ha preso le caratteristiche del nome della sua razza. Infatti con il tempo, Ryu passa dall'essere un drago/puffo capace solo di strillare e agitare una qualunque arma alla cazzo di cane a un modello medio di Abercrombie, e inoltre diviene capace di trasformarsi nientemeno che in un autentico Super Saiyan, scatenando deliri di ferite al nemico al punto che il contatore di danno del gioco rischia spesso di impallarsi per l'eccesso di potenza.

Nina Windia

L'immancabile principessa alata presente in ogni titolo, anche se in questo caso anche lei si fa vedere prima da bambina, quando finisce a contatto con Ryu durante una delle sue rocambolesche fughe dalla mafia; purtroppo però i parenti di Nina in questo gioco sono dei bacchettoni di prima categoria peggio dei Dursley di Harry Potter, e non perdono occasione per ricordarlo costantemente.
Per fortuna non si vedono tanto, lasciando così che la figlia possa svagarsi assieme a Ryu e al resto del gruppo nella loro missione di distruzione divina.

Rei

Puro materiale gratuito per gli amanti del furry, questa versione smilza dell'Uomo Tigre faceva l'eremita per conto suo in mezzo ai boschi e si è trovato Ryu letteralmente addosso dopo la sua provvidenziale amnesia; peccato che Rei non abbia neanche il tempo di conoscerlo meglio che già lo invita a scassinare la villa di un mafioso per dare i soldi ai poveri manco fosse Robin Hood. Per aggiungere il danno alla beffa, la realtà viene a bussare alla sua porta di casa quando scopre che nel mondo reale la gente non si mette contro la mafia o viene pestata a sangue, cosa che puntualmente accade.

O almeno apparentemente, visto che come Inigo Montoya, Rei rimane nascosto e pianifica lentamente la sua vendetta contro i mafiosi; una vendetta che include una trasformazione in tigre mannara e squartamenti di vario genere. Una volta che Ryu si rifà vivo e sistema personalmente il clan mafioso, Rei può tornare nel gruppo e salvare il mondo con tranquillità.

Momo

Tenera nerd dai capelli rossi, per buona parte della sua vita era rimasta chiusa in una torre assieme alla collezione di libri porno di suo padre, fino a quando Ryu e Nina non sono andati a liberarla. Da allora, gira assieme a loro per il mondo usando la sua ingenuità, il suo tocco che non si è mai tolta da quando si è laureata e il suo cannone portatile che usa con nonchalance per spazzare via il terreno dai nemici.

Peco

Una cipolla parlante, data in regalo al gruppo dopo la sconfitta di un boss casuale e utile solo come lanciamagie occasionale. Per il resto, l'essere a strati è completamente inutile se non nelle battute finali del gioco dove dice di essere l'equivalente di Gesù per l'albero della vita Yggdrasil, o cose del genere; è così dimenticabile che il resto del gruppo non si ricorda di lui dopo aver battuto il boss finale e lo lascia sepolto in mezzo a della sabbia con la scusa di far rinascere la vita in un deserto.

Garr

Un gargoyle dell'omonima serie TV Disney emigrato in questo universo dopo che si era sufato di stare a sentire le lamentele dei dirigenti che gli volevano far ballare più pezzi musical. Divenuto crociato nella caccia al Brood, si è specializzato nel competere con gli altri cristiani, usando spesso e volentieri la sua lancia come spiedino usando parti anatomiche varie dei nemici.

Dopo la fine della guerra però, Gaar è rimasto vittima dei sensi di colpa e ha mollato la carriera per sbevazzare nei bar al confine con Windia. E caso vuole che Ryu gli sia finito letteralmente addosso, costringendolo a diventare un membro del suo gruppo; questo risulta in una lunga e boriosa crisi mistica che culmina con il gargoyle che si fa seppellire dal crollo del dungeon finale così da non avere più a che fare con i Brood, con le divinità e con i dirigenti Disney.

Pseudo-cattivi

 
Uno dei 2-3 fan di Balio e Sunder sparsi in tutto il mondo.
Balio e Sunder

I cattivi meno credibili non solo del gioco, ma di tutta la serie: difatti questi due unicorni passano metà del tempo a loro disposizione a pestarsi a vicenda e a litigare su chi ha più sostenitori brony tra i fan della serie. Quello che riescono a fare è stendere Ryu e Rei all'inizio del gioco per conto di un mafioso random, per poi far fare il giro del mondo al mezzo-drago. Quando ricompaiono dopo il salto temporale e viene fatto notare loro che il gioco ha preso una piega matura, i due si trasformano nel cavallo di Troia ma vengono comunque malmenati brutalmente.

Palet

Classico scienziato pazzo con megalomanie assortite, normalmente si preoccupa di gestire una serra/Onlus per sfamare la popolazione mondiale, ma sotto sotto sfrutta i poteri di un albero secolare per far rivivere i morti. Tuttavia, visto che questo non è Resident Evil e la gente si è stufata delle apocalissi zombie, tocca a Ryu e compagnia sistemare le cose con un bel massacro di non-morti e Palet diventato un fungo gigante per l'occasione. Da allora il regno di Windia ha smesso di dare fondi alle onlus.

Teepo
 
Teepo, impavido guerriero e primo nei campionati di chi ha la fronte più alta.

Compagno di scorribande di Rei, viveva felice con lui nella foresta prima che Ryu arrivasse a rovinare tutto; a differenza del tigrato compagno però, Teepo dopo essere stato sodomizzato da Balio e Sunder è stato lasciato a marcire in un fiume, dove è stato contattato telepaticamente dal cattivo della storia. Ha così scoperto, sorpresa delle sorprese di essere in realtà anche lui un Brood e quindi un fratellastro del puffo protagonista.

A differenza di lui però, la versione alternativa di Magus ha preferito diventare a sua volta un cattivo perché credeva che i suoi poteri fossero troppo distruttori, cosa che lo ha portato a una classica crisi emo. Quantomeno Ryu se ne disfa in poco tempo.
Purtroppo, da quando è uscito Tales of Xillia, Teepo è diventato oggetto di equivoci con l'irritante pupazzo viola/rosa di Elize, anche se c'è poca differenza di colore tra i due.

Myria

Di ritorno dopo la sua assenza nel capitolo precedente, i suoi obbiettivi di dominazione mondiale non cambiano molto, anche se in questo caso la divinità abominevole non ha molto su cui regnare: tutto l'isolone su cui domina infatti è disabitato, desertico e alla meglio ospita solo un paio di superboss anonimi nascosti, mentre tutta la vita è rimasta negli altri continenti.
Da questo, uno potrebbe pensare che sotto sotto, Myria soffra solo di solitudine, ma alla fine non è così visto che non appena Ryu e compagnia si presentano lei li incenerisce subito e viene fermata per puro culo solo da Peco. Alla fine, nessuno è riuscito a capire cosa volesse veramente la dea, e tutto sommato neanche a capire perché esisteva in questo gioco.

Curiosità

 
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  • Come buona tradizione della serie, anche qui Ryu è capace di pescare. Ma non pescetti grossi come sputi, no no: con una singola lenza spessa 8 millimetri circa e un filo di cotone lungo solo 2 metri, Ryu può prendere cose come balene di 100 tonnellate l'una. Se solo i Brood gli avessero dato questa capacità anche in combattimento...
  • Visto che il gioco e la serie non erano abbastanza bizzarri, una delle missioni secondarie prevede la ricostruzione di un villaggio di fate dopo che è stato minacciato e danneggiato da un delfino con accento australiano[2].
  • In tutta la serie, questo probabilmente è l'unico capitolo che forse si riesce a collocare da qualche parte nella continuità. Non che serva a molto però, visto che i ¾ dei giocatori non sanno nemmeno dell'esistenza dei capitoli precedenti.

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Note

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  1. ^ Traslitterazione di Brut, a indicare le loro scarse capacità estetiche.
  2. ^ E no, Ryu non può pescarlo, altrimenti chi li sente quelli del WWF?

Breath of Fire IV

 
Arrivata a questo punto, la serie non ha neanche più provato a nascondere il fatto che stesse plagiando altri videogiochi di ruolo.
« KAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHN!!! »
(Il Capitano Kirk quando ha scoperto di Kahn in questo gioco.)
« Ma è la volpe della pubblicità della carta igienica? »
(Giocatore medio su Ursula.)
« Perché io valgo. E voi no. »
(Fou-Lou mentre sfoggia i suoi capelli ai sovrintendenti dell'Impero Fou per una pubblicità L'Oréal.)
« Non può esistere un gioco con dei finali peggiori di questo! »
(Giocatore deluso dai finali che non ha ancora giocato a Mass Effect 3.)

Breath of Fire IV è il quarto titolo della prolifica serie di videogiochi di ruolo di marchio Capcom; seguendo il sempre valido motto "se non c'è niente di rotto, non aggiustarlo", anche questo capitolo è stato rilasciato sulla prima PlayStation con una marea di materiale riciclato dal suo predecessore.

Allo stesso tempo però ha voluto inserire le sue idee originali come la durata comparabile a quella di una sveltina e un contrasto tra sprite 2D e grafica poligonale 3D che a momenti i contorni sono fatti di soli angoli, così ben fatto che quello di Time and Eternity è in confronto eccezionale. Le vendite sono comunque state sufficienti per consentire di creare un altro seguito, anche se ancora oggi i fan della serie adorano scannarsi su quale titolo sia migliore tra questo e il terzo, con tanto di competizioni annuali, premi, classifiche e conteggio dei morti.

Trama

 
Attenzione, da qui in poi questo articolo contiene spoiler.

Gli spoiler rendono il testo più aerodinamico aumentandone la velocità, quindi attenzione ai colpi d'aria.

 
Gli Eterni erano noti per la loro capacità di assumere forme che rispecchiassero la loro immensa saggezza e intelligenza.

In un tempo della continuità della serie non meglio specificato, esisteva una razza di alieni superpotenti che potevano trasformarsi in draghi delle dimensioni di Godzilla e distruggere i villaggi che non andavano loro a genio: si facevano chiamare gli Eterni, e uno di essi pensò bene di fondare un impero basato sull'ordine, la disciplina e la cagarella creata dall'avere un mostro del genere in cima alla catena di comando. Esso si chiamava Fou-Lou, dall'aria cinica e dalla cura per i capelli argentei ineguagliabile, e governò il suo Impero Fou per secoli prima di schiacciare un pisolino e nel frattempo scindersi in due parti. Ovviamente nel frattempo qualcuno pensò bene di prenderne il posto, e da allora i politicanti imperiali iniziarono a fare quel cazzo che volevano visto che tanto potevano spassarsela impunemente.

Ed ecco che la storia parte: visto che in un titolo di Breath of Fire non può mancare il regno di Windia, e che con un impero così grande e stronzo come vicino di casa non c'è da aspettarsi niente di buono, è ovvio (( Teosk finisci la frase che così suona meglio )). La Nina di questo gioco infatti si mette a cercare la sorella rapita dagli imperiali per motivi non meglio specificati, e per pura coincidenza finisce subito addosso al Ryu di questo gioco. L'unica differenza con le precedenti versioni è che è letteralmente sbucato dal nulla, nudo come mamma l'ha fatto, dote che convince immediatamente la Windiana ad assumerlo come guardia del corpo.

In breve, i due iniziano a raccattare compagni come in ogni altro titolo della serie e progettano la caduta dell'Impero Fou, anche se questo possiede qualcosa come un esercito letale ben addestrato ed equipaggiato, artiglieria, evocatori e cannoni a rotaia[1]; nel frattempo però Fou-Lou si risveglia dal suo letargo secolare e decide che è ora di dare un repulisti alla classe politica del suo dominio, quindi metà del lavoro di sterminio la fa lui in scioltezza, lasciando a Ryu e compagnia il vagare tra le macerie che si lascia dietro.
E ovviamente non può mancare la rivelazione shockante del caso, ovvero che:


RYU È IN REALTÀ LA METÀ SCISSA DI FOU-LOU


A questo punto, quando il protagonista puffo raggiunge l'Eterno, questi si trasforma in Enrico Ruggeri e lo pone di fronte a un bivio: unirsi a lui e dominare il pianeta o finire annichilito come i politici uccisi poco prima. E ovviamente ci sono due finali correlati:

  • Finale 1: Ryu si unisce a Fou-Lou e diventano un drago super-duper-potentissimo che spazza via il resto del gruppo e poi il mondo.
  • Finale 2: Ryu rifila un bel gesto dell'ombrello a Fou-Lou e procede ad atomizzarlo, costringendo gli altri Eterni a lasciare il pianeta e a farlo diventare un comune mortale in modo che possa finalmente provarci con Nina.
 
 
La trama è finita, leggete in pace.


Personaggi

Buoni

 
Ryu sfoggia tutta la sua mascolinità a Nina, che non può far altro che cadere ai suoi piedi.
Ryu

Il silenzioso protagonista stavolta non è stato più prescelto per liberare il mondo dai demoni, ma ridotto a una semplice copia di un personaggio molto più figo di lui; nonostante questo riesce a compilare tutta la checklist del caso in fatto di trovare compagni, sconfiggere cattivi e guadagnare esperienza.

La novità è che ora Ryu può andare in modalità drago fin da subito, anche se lo sprite cambia sempre nella stessa forma e solo quando deve scatenare le ubermosse finali appare il modello treddì del caso, per mostrare quando la PlayStation ce l'abbia lungo in fatto di grafica.

Nina

L'eterna morosa di Ryu non può mancare, in quella che probabilmente è la più utile delle sue incarnazioni: infatti non solo ha statistiche decenti e un buon set di incantesimi, ma finalmente può usare le sue ali da volatile per alzarsi in aria e dare un'occhiata nei dintorni. Certo, non che sia molto utile oltre a quello, ma almeno è un passo avanti.

Per tutta la trama comunque, Nina sta sempre appiccicata a Ryu dicendo quanto gli vuole bene nonostante lo conosca solo da pochi giorni e lo abbia visto per un buon cinque minuti senza vestiti addosso. Ripensandoci però, forse è proprio quello il motivo...
Quando nel finale positivo l'Eterno rinuncia alla sua natura draconica e diventa un bambino vero manco fosse Pinocchio, la principessa Windiana se lo spupazzerà quanto vuole, coronando questa relazione da lungometraggio Disney.

 
Un letale attacco combinato di Cray ed Ershin.
Cray

Il gattone del gruppo di questo gioco e rappresentante di tutte le persone disoccupate alla costante ricerca di lavoro; a differenza di Rei nel precedente, qui il felino punta sulla forza bruta, e infatti oltre al corpo palestrato combatte tirando botte da orbi con un tronco d'albero che usa con scioltezza.
Di occupazione, Cray fa da guardia del corpo delle principesse di Windia, ma visto che l'Impero Fou riesce a fare quello che vuole con esse, la sua carriera lavorativa è quasi sempre in bilico[2]; grazie a Ryu e a Nina però, Cray riesce a trovare uno scopo nella vita come loro assistente nella salvezza del mondo, anche se nel processo gli tocca assistere a spettacoli poco piacevoli che coinvolgono uno dei due giovani o gente collegata a loro.

Ershin

La gioia di tutti i fan dello steampunk: si tratta infatti di un robottone alimentato a vapore con un arsenale completo del caso, dai pugni razzo ai mitra incorporati. Utilizzato per ripulire dai mostri una zona radioattiva, gli tocca accompagnare Ryu e Nina dall'altra parte di essa e poi rimane nel gruppo per motivi ignoti anche ai programmatori[3].

In realtà, Ershin ospita l'anima di quello che rimane di Deis, la lamia che una volta era importante per la trama della serie ma ora è ridotta a una macchietta che si fa circondare da uomini muscolosi che la intrattengono in molti modi. Il resto del gruppo però se ne dimentica prevedibilmente presto e la lascia a marcire dentro il robottone, continuando a usarlo per sterminare i nemici.

Scias

Samurai canino messo inizialmente a fare da guardia a Nina, ma che poi decide di fare quel cazzo che preferisce visto che ha capito che massacrando mostri assieme al gruppo fa più soldi che non come mercenario.
A parte questo non parla molto e non fa molto; inizialmente la sua personalità aveva un minimo di spessore in più con problemi di alcolismo, ma gli americani/europei hanno pensato bene di rimpiazzare la cosa con una parlantina da lobotomizzato che Scias si porta dietro dall'inizio alla fine.

Ursula

Generalessa dell'Impero Fou, per un disguido degno di un cinepanettone rimane invischiata nel gruppo di Ryu e decide di restarci visto che tanto il resto dell'esercito sarebbe così tonto da marchiarla come traditrice in ogni caso; visto però che si unisce al party all'ultimo minuto, Ursula è il classico personaggio che non porta quasi niente alla trama ma in compenso in combattimento falcia via intere squadre nemiche guardandole male, o nel suo caso drizzando le sue orecchie da volpe.

Cattivi

Kahn
 
Kahn all'inizio della sua carriera, quando ancora credeva nel mondo del lavoro.

Il personaggio più figo e allo stesso tempo più sfigato dell'intero gioco: inizialmente era un'umile guardia del corpo per un mercante a caso, ed eseguiva il suo lavoro alla lettera come buttafuori, portando a casa la pagnotta e vivendo felice. Poi un bel giorno sono arrivati Ryu e compagnia e da allora la sua vita è stata un inferno composto principalmente da bastonate del gruppo, ricerca di nuovi lavori e rimproveri dei datori di lavoro su come si faccia battere da un bambino[4].

Infine Kahn si arrende e decide di passare il resto della sua vita in esilio su un'isola deserta a fare l'istruttore di mosse per i naufraghi di passaggio: non sia mai che il kung-fu possa essere utile contro una creatura della giungla.

Rasso

Comandante dell'Impero Fou con la tendenza a fregarsene dell'etichetta e delle buone maniere in generale quando si tratta di avere una conversazione civile con un altro essere vivente. Si può dunque capire che ogni volta che appare sullo schermo, al giocatore viene naturale l'istinto di buttargli addosso il controller.

Per fortuna ci pensa Ryu ad accontentare tutti quando Rasso lo stuzzica troppo e gli fa assumere la forma di

drago Kaiser con cui atomizza il comandante, tutto il suo plotone e già che c'è qualche ettaro di terreno.

Yohm

Nanetto da giardino e mago di corte/allenatore di Pokémon dell'Impero Fou, il suo compito è quello di rompere costantemente le palle a Fou-Lou, anche se i suoi metodi sono bizzarri. Se infatti l'Eterno può diventare un drago grande quanto un palazzo, per controbilanciare Yohm evoca dei gufi che sono utili solo perché sono dell'elemento superefficace contro il fondatore.
Tuttavia, nonostante i vari tentativi di uccisioni encomiabili per essere un cattivo minore, Yohm non riesce a uccidere nulla e finisce con il darsi fuoco in puro stile Pino Scotto con la scusa di voler decidere lui come e quando morire.

Yuna

Da non confondere con l'invocatrice bigotta e tonta di Final Fantasy X, si tratta del Jafar dell'Impero Fou e quindi mordiorecchio personale dell'imperatore. Di fatto è anche l'incarnazione degli incubi peggiori di chi è contro la sperimentazione animale, visto che adora testare nuove tecniche in modi bizzarri. Ad esempio, per dare energia al cannone nucleare dell'impero alimentato a dolore[5], Yuna ha pensato bene di rapire la sorella di Nina, fonderla con il DNA di un Eterno e creare un essere immortale che fornisse carburante ecologico e quindi munizioni infinite. Peccato solo che nel processo il risultato sia stato un'aberrazione degna di Howard Phillips Lovecraft.

 
Fou-Lou in posa per i provini de Il Trono di Spade.

Inutile dire che Cray non ha preso la cosa esattamente bene, anche se purtroppo Yuna è riuscito a fuggire prima che il gruppo potesse crocchiarlo di botte. L'unica consolazione è che non ha potuto fare più niente visto che la continuità della serie è andata da tutte le parti con questo titolo.

Fou-Lu

Il Sephiroth del gioco: come Eterno usa una spada laser in combattimento, può far detonare qualunque cosa con uno schiocco di dita, ha a disposizione dei cagnoni di giada come guardie del corpo e può ovviamente trasformarsi in draghi molto più fighi di quelli di Ryu. L'unico difetto è che ha un leggero problema di gestione del sonno, visto che l'ultima volta è rimasto in letargo per secoli e secoli e nel frattempo il suo impero è finito in mano a degli incapaci.

Dando l'illusione di essere una brava persona permettendo al giocatore di controllarlo ogni tanto, Fou-Lou raggiunge rapidamente la capitale e dice ai residenti locali di levarsi gentilmente dai suoi eterni coglioni, e quando l'impostore reggente non capisce il messaggio, l'Eterno lo specifica in un modo così chiaro da fargli perdere la testa. Letteralmente.
Dopodiché Fou-Lou si piazza comodamente ad aspettare Ryu e combriccola per fare alla sua ombra scissa un'offerta che non può rifiutare[citazione necessaria] chiedendogli di unirsi a lui e decidendo le sorti del mondo e della credibilità della serie.

Curiosità

 
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  • A quanto pare la versione originale giapponese aveva così tante scene brutte e cattive che c'è stato il bisogno di censurarle quando il gioco è stato rilasciato in occidente: addirittura in una di esse un personaggio moriva! Oh, l'umanità.
  • Il minigioco della pesca ritorna anche qui più invasivo che mai, visto che stavolta un intero pezzo di trama prevede che Ryu pianti il culo a terra e peschi per una buona mezz'ora, che equivale a circa un'eternità per il giocatore.
  • E se quello non era abbastanza, torna anche il minigioco del terzo capitolo che consiste in Sim City ma con delle fate che muoiono come mosche.
  • Non basta? Ci sono un'infinità di altri minigiochi, tutti ovviamente messi solo per allungare il tempo e far sembrare il gioco più lungo: bisogna ritenersi fortunati però, visto che probabilmente, se il gioco fosse uscito in questi anni, Capcom li avrebbe resi dei DLC da minimo 4-5 € l'uno.
  • Nel gioco compaiono anche Momo, Rei e Teepo del terzo capitolo, ma visto che sono dei camei casuali, ovviamente hanno 0 personalità e servono solo a ottenere qualche oggetto/abilità extra.

Soffi correlati

Note

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  1. ^ Esattamente come un altro impero simile.
  2. ^ Tanto i contributi della pensione se li è già giocati.
  3. ^ La mancanza di voglia nel processo di sceneggiatura potrebbe essere un'ipotesi.
  4. ^ Certo, spiegare che quel bambino può diventare un rettilone volante sputa-energia non è esattamente facile.
  5. ^ Sì, è una cosa che esiste davvero nel gioco.