Breath of Fire III

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Il gruppo di protagonisti al completo; purtroppo nessuno ha detto a Garr di girarsi per stare nell'inquadratura.
« Allora è lui quello della leggenda... »
(Vegeta su Ryu trasformato in forma super saiyan Kaiser.)
« Ryu, io sono tuo padre tuo fratello! »
(Teepo su rivelazioni cliché.)
« Non avevo mai assistito a così tanto amore smieloso per la natura da quando ho visto Ferngully. »
(Giocatore medio ai titoli di coda.)
« Guardate, un nemico di Dio! Facciamo a gara a chi fa più punti distruggendolo! »
(Garr su qualunque cosa.)

Breath of Fire III è uno dei pochi videogiuochi di ruolo di marca Capcom che continua la tradizione innescata dalla sua serie. Questa volta, utilizzando il metodo alla Final Fantasy, la serie salutò bellamente la Nintendo per rifugiarsi sulla sicura piattaforma Sony nota come PlayStation. A causa di questo, Shigeru Miyamoto cadde in depressione per alcune settimane, e si riprese solo dopo che seppe l'annuncio dell'allora nuovo Fire Emblem: Thracia 776.

Dopo qualche anno è stato fatto anche un porting su PSP, ma visto che nessuno l'ha comprato la Capcom stessa si è dimenticata della sua esistenza.


Trama

Attenzione, da qui in poi questo articolo contiene spoiler.

Una volta avevo un criceto di nome George che lesse la trama di "Bianca e Bernie nella terra dei Borghezio" prima di vedere il film e si suicidò. Quindi fate attenzione, non voglio avere altre morti pelose sulla coscienza.

Tanto tempo fa, in una galassia un mondo fantasy lontano lontano, viveva una razza di uomini-drago dal nome Brood[1], i quali passavano il tempo annoiandosi incenerendo cose a caso che capitavano loro a tiro. Questo non fece piacere alla divinità sexy di turno, Myria, la quale abilmente convinse un intero popolo di beoti che i Brood erano brutti, cattivi e puzzolenti, e dunque andavano eliminati. Il popolo boccalone, i cristiani, credette subito a questo essere lovecraftiano e, senza pensarci due volte, diede inzio all'allegra stagione di caccia al drago, dove in puro stile leghista i draghi vennero etichettati, sventrati e infine fatti alla griglia in feste folkloristiche. I sopravvissuti si nascosero nelle grotte di Frasassi e nascosero il classico prescelto neonato che avrebbe dovuto portare alla ribalta la razza dei Brood in una stasi glaciale...

Voci di corridoio dicono che il prescelto dei Brood sia nato con i capelli blu per gli strani gusti alimentari dei suoi genitori.

...peccato che i Brood forse avevano delle aspettative troppo alte, in quanto il prescelto venne liberato quando ancora aveva 3 anni in croce per errore di Dig Dug; ciononostante, il piccolo drago/puffo decise che i tempi erano maturi, e così partì con l'intenzione di vendicare il suo popolo. Intuibile la reazione dei minatori locali:

« Hei-oh, hei-oh, andiamo a lavor-AAAAH UN DRAGO, UN FOTTUTO DRAGO!!! »

Sfortunatamente, prima che il poppante potesse disintegrare il posto, un provvidenziale colpo di trama in testa gli fece perdere ogni possibile memoria con una provvidenziale amnesia, rendendo il sacrificio della sua razza totalmente inutile. O quasi, visto che passò l'infanzia assieme a un gattone ladro e a una versione in miniatura di Magus di Chrono Trigger.

Ad ogni modo, grazie all'aiuto dei compagni più improbabili che potesse trovare, il prescelto Brood attraversò un mondo felicemente governato dalla mafia, sterminò i rimasugli dei cristiani che si opponevano ancora, creò crisi energetiche e l'invenzione dello steampunk, sconfisse il fratello che una volta era buono ma poi era passato al lato oscuro, rischiò di farsi uccidere in un migliaio di occasioni una più strampalata dell'altra, ma infine trionfò sulla divinità, per la somma gioia della sua razza e di tutti i nichilisti. E ritrovò anche la sua memoria, sebbene non fosse più molto utile.
Assieme alla sua compagna di turno, all'animaletto da compagnia e un'incarnazione femminile e pucciosa di mago Merlino, il drago/puffo visse felice e contento, lasciando il mondo ad autodistruggersi.

La morale di questa storia è che la vendetta conta più della vita degli altri, ma anche che la topa ogni tanto conta ancora più della vendetta. The End

La trama è finita, leggete in pace.


Personaggi

Pseudo-buoni

Una delle prime stesure della trama prevedeva che Ryu non solo crescesse con il passare del tempo, ma che cambiasse sesso.
Ryu

Il silente protagonista della vicenda: il tanto decantato prescelto dei Brood, ma che fortunatamente non ha preso le caratteristiche del nome della sua razza. Infatti con il tempo, Ryu passa dall'essere un drago/puffo capace solo di strillare e agitare una qualunque arma alla cazzo di cane a un modello medio di Abercrombie, e inoltre diviene capace di trasformarsi nientemeno che in un autentico Super Saiyan, scatenando deliri di ferite al nemico al punto che il contatore di danno del gioco rischia spesso di impallarsi per l'eccesso di potenza.

Nina Windia

L'immancabile principessa alata presente in ogni titolo, anche se in questo caso anche lei si fa vedere prima da bambina, quando finisce a contatto con Ryu durante una delle sue rocambolesche fughe dalla mafia; purtroppo però i parenti di Nina in questo gioco sono dei bacchettoni di prima categoria peggio dei Dursley di Harry Potter, e non perdono occasione per ricordarlo costantemente.
Per fortuna non si vedono tanto, lasciando così che la figlia possa svagarsi assieme a Ryu e al resto del gruppo nella loro missione di distruzione divina.

Rei

Puro materiale gratuito per gli amanti del furry, questa versione smilza dell'Uomo Tigre faceva l'eremita per conto suo in mezzo ai boschi e si è trovato Ryu letteralmente addosso dopo la sua provvidenziale amnesia; peccato che Rei non abbia neanche il tempo di conoscerlo meglio che già lo invita a scassinare la villa di un mafioso per dare i soldi ai poveri manco fosse Robin Hood. Per aggiungere il danno alla beffa, la realtà viene a bussare alla sua porta di casa quando scopre che nel mondo reale la gente non si mette contro la mafia o viene pestata a sangue, cosa che puntualmente accade.

O almeno apparentemente, visto che come Inigo Montoya, Rei rimane nascosto e pianifica lentamente la sua vendetta contro i mafiosi; una vendetta che include una trasformazione in tigre mannara e squartamenti di vario genere. Una volta che Ryu si rifà vivo e sistema personalmente il clan mafioso, Rei può tornare nel gruppo e salvare il mondo con tranquillità.

Momo

Tenera nerd dai capelli rossi, per buona parte della sua vita era rimasta chiusa in una torre assieme alla collezione di libri porno di suo padre, fino a quando Ryu e Nina non sono andati a liberarla. Da allora, gira assieme a loro per il mondo usando la sua ingenuità, il suo tocco che non si è mai tolta da quando si è laureata e il suo cannone portatile che usa con nonchalance per spazzare via il terreno dai nemici.

Peco

Una cipolla parlante, data in regalo al gruppo dopo la sconfitta di un boss casuale e utile solo come lanciamagie occasionale. Per il resto, l'essere a strati è completamente inutile se non nelle battute finali del gioco dove dice di essere l'equivalente di Gesù per l'albero della vita Yggdrasil, o cose del genere; è così dimenticabile che il resto del gruppo non si ricorda di lui dopo aver battuto il boss finale e lo lascia sepolto in mezzo a della sabbia con la scusa di far rinascere la vita in un deserto.

Garr

Un gargoyle dell'omonima serie TV Disney emigrato in questo universo dopo che si era sufato di stare a sentire le lamentele dei dirigenti che gli volevano far ballare più pezzi musical. Divenuto crociato nella caccia al Brood, si è specializzato nel competere con gli altri cristiani, usando spesso e volentieri la sua lancia come spiedino usando parti anatomiche varie dei nemici.

Dopo la fine della guerra però, Gaar è rimasto vittima dei sensi di colpa e ha mollato la carriera per sbevazzare nei bar al confine con Windia. E caso vuole che Ryu gli sia finito letteralmente addosso, costringendolo a diventare un membro del suo gruppo; questo risulta in una lunga e boriosa crisi mistica che culmina con il gargoyle che si fa seppellire dal crollo del dungeon finale così da non avere più a che fare con i Brood, con le divinità e con i dirigenti Disney.

Pseudo-cattivi

Uno dei 2-3 fan di Balio e Sunder sparsi in tutto il mondo.
Balio e Sunder

I cattivi meno credibili non solo del gioco, ma di tutta la serie: difatti questi due unicorni passano metà del tempo a loro disposizione a pestarsi a vicenda e a litigare su chi ha più sostenitori brony tra i fan della serie. Quello che riescono a fare è stendere Ryu e Rei all'inizio del gioco per conto di un mafioso random, per poi far fare il giro del mondo al mezzo-drago. Quando ricompaiono dopo il salto temporale e viene fatto notare loro che il gioco ha preso una piega matura, i due si trasformano nel cavallo di Troia ma vengono comunque malmenati brutalmente.

Palet

Classico scienziato pazzo con megalomanie assortite, normalmente si preoccupa di gestire una serra/Onlus per sfamare la popolazione mondiale, ma sotto sotto sfrutta i poteri di un albero secolare per far rivivere i morti. Tuttavia, visto che questo non è Resident Evil e la gente si è stufata delle apocalissi zombie, tocca a Ryu e compagnia sistemare le cose con un bel massacro di non-morti e Palet diventato un fungo gigante per l'occasione. Da allora il regno di Windia ha smesso di dare fondi alle onlus.

Teepo
Teepo, impavido guerriero e primo nei campionati di chi ha la fronte più alta.

Compagno di scorribande di Rei, viveva felice con lui nella foresta prima che Ryu arrivasse a rovinare tutto; a differenza del tigrato compagno però, Teepo dopo essere stato sodomizzato da Balio e Sunder è stato lasciato a marcire in un fiume, dove è stato contattato telepaticamente dal cattivo della storia. Ha così scoperto, sorpresa delle sorprese, di essere in realtà anche lui un Brood e quindi un fratellastro del puffo protagonista.

A differenza di lui però, la versione alternativa di Magus ha preferito diventare a sua volta un cattivo perché credeva che i suoi poteri fossero troppo distruttori, cosa che lo ha portato a una classica crisi emo. Quantomeno Ryu se ne disfa in poco tempo.
Purtroppo, da quando è uscito Tales of Xillia, Teepo è diventato oggetto di equivoci con l'irritante pupazzo viola/rosa di Elize, anche se c'è poca differenza di colore tra i due.

Myria

Di ritorno dopo la sua assenza nel capitolo precedente, i suoi obbiettivi di dominazione mondiale non cambiano molto, anche se in questo caso la divinità abominevole non ha molto su cui regnare: tutto l'isolone su cui domina infatti è disabitato, desertico e alla meglio ospita solo un paio di superboss anonimi nascosti, mentre tutta la vita è rimasta negli altri continenti.
Da questo, uno potrebbe pensare che sotto sotto, Myria soffra solo di solitudine, ma alla fine non è così visto che non appena Ryu e compagnia si presentano lei li incenerisce subito e viene fermata per puro culo solo da Peco. Alla fine, nessuno è riuscito a capire cosa volesse veramente la dea, e tutto sommato neanche a capire perché esisteva in questo gioco.

Curiosità

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  • Come buona tradizione della serie, anche qui Ryu è capace di pescare. Ma non pescetti grossi come sputi, no no: con una singola lenza spessa 8 millimetri circa e un filo di cotone lungo solo 2 metri, Ryu può prendere cose come balene di 100 tonnellate l'una. Se solo i Brood gli avessero dato questa capacità anche in combattimento...
  • Visto che il gioco e la serie non erano abbastanza bizzarri, una delle missioni secondarie prevede la ricostruzione di un villaggio di fate dopo che è stato minacciato e danneggiato da un delfino con accento australiano[2].
  • In tutta la serie, questo probabilmente è l'unico capitolo che forse si riesce a collocare da qualche parte nella continuità. Non che serva a molto però, visto che i ¾ dei giocatori non sanno nemmeno dell'esistenza dei capitoli precedenti.

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Note

  1. ^ Traslitterazione di Brut, a indicare le loro scarse capacità estetiche.
  2. ^ E no, Ryu non può pescarlo, altrimenti chi li sente quelli del WWF?