Cavallo di Troia

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Il cavallo di Troia nel film Troy; l'animale non vinse il premio Oscar come attore più rigido soltanto perché nel film c'era anche Brad Pitt.
Voce principale: Guerra di Troia
« La prossima volta... regalateci... una tendina per la doccia... »
(Priamo, moribondo, ai soldati Greci.)

Il cavallo di Troia (Trojan Horse in inglese, horse of Bitch in inglisc) fu un temibile virus informatico che, dietro suggerimento dell'abilissimo hacker Ulisse, gli Achei inviarono a tutti i computer dei Troiani spacciandolo per foto di Clitemnestra nuda. Il piano funzionò e il virus mandò a puttane tutti i dati del supercomputer troiano, provocando l'apertura del cancello automatico all'ingresso della città e mandando in tilt tutte le guardie robot.

Storia

Giandomenico Tiepolo, Quegli imbecilli dei Troiani prima di fare una morte orribile, olio di gomito su tela.

La guerra di Troia infuriava ormai da 10 anni, quando i Greci vennero presi dal panico: non stavano finendo solo i beni di lusso, come i viveri e l'acqua, ma anche quelli di prima necessità, cioè l'olio per massaggi e la vaselina. Agamennone propose di rimpinguare le scorte di lubrificante assaltando una farmacia, ma il nemico giurato dei navigatori satellitari, Ulisse, lo smontò scuotendo la testa con disprezzo e facendogli notare che le farmacie non erano ancora state inventate. Quella sera stessa, facendo zapping, l'eroe si imbatté per caso in un film italiano del Pleistocene sulla guerra di Troia, dal quale copiò l'idea del cavallo. Si decise di costruire l'animale in legno dopo aver scartato l'idea di realizzarlo con la cartapesta come Ulisse aveva visto fare su Art Attack il giorno prima. Infatti il guerriero, essendo dotato a differenza degli altri greci di un cervello funzionante, era considerato troppo prezioso per combattere in prima linea con le altre pedine sacrificabili, perciò il suo compito nell'esercito greco consisteva nel guardare la TV e mangiare patatine uscendosene di tanto in tanto con qualche frase fatta.
Dopo aver attivato un campo di forza che rese invisibili i Greci agli occhi dei Troiani, il cavallo fu riempito di eroi greci, tra cui Euridamante, Neottolemo, Tersandro e altra gente a cui, a giudicare dai nomi affibbiatigli, i genitori dovevano volere un gran male.
I Troiani trovarono così fuori dalle mura il cavallo, con attaccato sul muso il seguente post-it:

Macciao, Troiani!! Ci arrendiamo: avete vinto voi. Per festeggiare prendete questo cavallo di legno cavo in grado di contenere comodamente una ventina di guerrieri, ma non apritelo fino a domani mattina, altrimenti ci offendiamo!! Ci vediamo nell'Ade, cani bastardi! Bacioni, firmato: Menelao


Lo portarono allora dentro le mura della città non sospettando nulla, nemmeno quando sentirono provenire dal cavallo colpi di tosse e videro distintamente un soldato greco uscire dalla pancia del costrutto con aria trafelata per andare a pisciare dietro un albero.
Giunta la notte i Greci uscirono dal cavallo e appiccarono il fuoco alla città; i Troiani, svegliati dalle fiamme, non poterono farci nulla, visto che i Greci gli avevano scaricato tutti gli estintori, mentre i nemici, da parte loro, non si preoccuparono di cancellare le prove, dal momento che tanto gli storici del futuro avrebbero certamente dato la colpa a Nerone.

Curiosità

  • L'episodio del cavallo non è raccontato nell'Iliade, infatti se ne sente parlare per la prima volta nell'Odissea in un verso oggi perduto, che però sappiamo per certo contenere le parole "Troia", "Cavallo" e "Ilona Staller".
  • I Troiani avrebbero certamente sventato il piano di Ulisse se si fossero degnati di passare il cavallo attraverso il metal detector.

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