Three Wonders

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Locandina principale che mostra i baldi protagonisti mentre entrano in un quadro di Salvador Dalì.
« Così alla fine la principessa non te l'ha data? Fidati, ti capisco meglio di chiunque altro... »
(Super Mario a Lou.)
« EVIMASCINGAN! Wait... »
(Lo speaker di Metal Slug su Midnight Wanderers.)
« Io conquisterò il mondo! Mwahahahah... no, un momento... »
(Gaia su paradosso.)

Three Wonders è uno dei tanti prolifici prodotti videoludici della Capcom. Nello specifico, in questo caso ci fu un diverbio tra i produttori, i quali volevano creare ciascuno un titolo proprio; per placarli intervenne Keiji Inafune in persona, il quale ascoltò tutti i presenti, alzò le spalle e sentenziò:

« E allora fate ognuno quello che vi pare e mettiamo il tutto insieme alla cazzo. »

In questo modo venne scritto, diretto e redatto Three Wonders. In origine il titolo doveva essere Seven Wonders, ma a causa dei problemi di budget e tempo vennero fatti alcuni tagli al personale, e pertanto il giuoco venne striminzito a sole tre presunte "meraviglie".

Ciò che venne fuori da tutto quel minestrone fu un insieme di 3 titoli che apparentemente non c'entravano nulla l'uno con l'altro e che possedevano un gameplay totalmente scopiazzato da altri giuochi, ma che comunque riuscirono a far sborsare migliaia di monetine agli squattrinati giocatori delle console arcade.

Titoli all inclusive

Midnight Wanderers
L'emozionante prologo dove Gaia e Dio si affrontano come Godzilla contro King Kong.

Il primo titolo presente, dove è già possibile notare come la parola "innovazione" sia stata cestinata immediatamente: difatti al giocatore quella che si presenta è una mistura tra Ghost 'n Goblins, Metal Slug e Il Signore degli Anelli, ovvero un ennesimo sparatutto bidimensionale in cui si controlla un nano. La storia vede una coppia di hobbit pelosi e allegri che per mestiere si dilettano a cazzeggiare e a bere birra a non finire, com'è giusto che sia. Un giorno i tappetti ricevono la visita di un venditore ambulante che smercia carte di Yu-Gi-Oh! a prezzi bassissimi, convincendo gli ospitanti che fuori se ne possono trovare anche di meglio; armati di pericolose pistole a freccette dalla punta arrotondata, gli hobbit si fanno strada tra nemici dal dubbioso design in cerca delle famigerate carte, ma sulla strada già che ci sono si fermano per salvare una principessa hobbit dal dubbio aspetto estetico. Dopodiché, senza nessuna spiegazione, il duo dovrà combattere contro Gaia, un intero pianeta fluttuante e per giunta con il naso delle stesse dimensioni di quello di Penelope Cruz, e il tutto sempre senza un minimo di logica.

Dopo la distruzione del planetoide, i tappetti finalmente collezioneranno l'intero mazzo di Seto Kaiba e potranno tornare alla loro tana a cazzeggiare, a sfidarsi a carte e occasionalmente a passarsi anche la principessa, felici e contenti.


Chariot

Nel secondo titolo, i due hobbit pelosi di prima tornano nuovamente, stavolta sfidando qualunque legge della fisica e della realtà in generale. Come? Con un paio di alianti che non solo hanno montate delle mitragliatrici a colpi infiniti, ma possono perfino portarsi dietro un carico di bombe al flame raffinato, viaggiare nello spazio vuoto e far pure respirare il possessore come se niente fosse.

Tralasciando ciò, il duo affiatato questa volta dovrà partire in missione sui miracolosi veicoli sopracitati per salvare un'altra principessa dal dubbio aspetto estetico, questa volta però rapita dal marito in persona della zingara. Lungo la strada il nonsense aumenterà sempre di più, in quanto i nemici presenti nel titolo precedente saranno non solo capaci di sopravvivere a loro volta nel vuoto cosmico, ma inoltre diverranno migliaia di volte più numerosi e veloci del normale.

Dopo la sconfitta del malvagio indovino, gli hobbit torneranno nuovamente al loro covo, stavolta rintandosi per sempre e spegnendo pure citofoni e telefoni inclusa la segreteria telefonica in modo da non essere mai più disturbati.

In questo vasto paesaggio è possibile vedere le frotte di fan di Don't Pull.
Don't Pull

Ed ecco il terzo titolo, l'unico che non c'entra una mazza con i due precedenti, quindi niente hobbit pelosi per questo striminzito minigioco. In compenso l'intera cosa si presenta come un classico cartone Disney per bambini dai 3 anni in giù, con pucciosità ovunque, animaletti teneri e coccolosi e soprattutto esseri che sembrano usciti da un trip acido.

L'obbiettivo in Don't Pull è l'elettrizzante azione dello spostare scatoloni dell'IKEA a calci verso caramelle colorate e dinosauretti di Puzzle Bobble. Si sente dunque fin da subito una grande eccitazione nell'aria per varietà di gameplay, difficoltà e grafica all'avanguardia. E questo è quanto: la storia, i nemici e la caratterizzazione dei personaggi di questo titoletto sono talmente elevate che non è nemmeno presente la palla di fieno tipica dei momenti di assenza. Ed è proprio a causa di questo che Three Wonders è finito allegramente nel dimenticatoio Capcom, senza che ciò che di buono ci fosse all'interno potesse essere salvato per il futuro.

Personaggi

Lou e Siva
Giornata cazzara di media entità per i notri impavidi eroi: la fatina sulla destra sarà usata a pranzo come antipasto.

I due famigerati hobbit protagonisti, con i loro classici piedi pelosi, le orecchie a sventola e la velocità di una lumaca con la raucedine. L'unica sostanziale differenza con gli abitanti della Contea è che Lou e Siva si sono istruiti alla scuola di sopravvivenza di Rambo, pertanto sono capaci di arrampicarsi nei posti più impensabili, come il decoltè di Margherita Hack, e inoltre sono capaci di sforacchiare chiunque sbarri loro la strada con le loro pistole a freccette dalla punta arrotondata.

Prima di tutto il casino di Midnight Wanderers e Chariot, i due tappetti vivevano serenamente la loro vita da Robin Hood depredando i ricchi, donando ai poveri e molto spesso intascando tutto loro per poi giocarsi il malloppo alle corse dei podracer. Dopo il casino invece si sono barricati nel loro covo senza rilasciare interviste e senza nemmeno imitare il Grande Fratello.


Don una volta arrabbiato sul serio: mai far incazzare un coniglio terminator, mai.
Don e Pull

I due gai protagonisti di Don't Pull, i quali esprimono tutta la loro originalità decidendo di chiamarsi come il titolo del titolo stesso. Fisicamente Don dovrebbe essere un coniglio e Pull uno scoiattolo, ma sotto il loro tenero aspetto puccioso i due sono dei letali terminator da sfondamento senza un minimo di compassione. Difatti il loro unico scopo nella vita è calciare blocchi investendo dei poveri blob ed estinguendo gli ultimi dinosauri sopravvissuti sulla Terra, senza nemmeno pulire le loro interiora rimaste sulle pareti.

Fortunatamente, a causa dell'inettitudine del loro minigioco, Don e Pull non sono mai più stati contattati per un altro videogioco: ora in compenso lavorano come compressori di rifiuti metallici negli sfasciacarrozze.

Gaia e Lar

I due malefici e caratteristici cattivoni finali: il primo, nonostante sia maschio, porta un nome da femmina ed è letteralmente sbucato da uno dei meme di Xzibit, difatti è un pianeta fluttuante. Che galleggia sulla Terra. Quindi è un pianeta su un altro pianeta. Una cosa del genere non sarebbe stata ipotizzabile nei reconditi meandri onirici dei membri di 4chan e invece la Capcom è arrivata dove nessuno era mai giunto.

Lar invece riesce a mantenere un tono molto più sobrio: essendo come già detto il marito della zingara, il suo potere principale consiste nello scagliare segni astrologici nefasti, i quali spaziano da segni zodiacali dalla sessualità ambigua a globi celesti simili a wrestler messicani, inclusa la terribile Luna Nera.

Dopo le relative sconfitte, i due si sono ritirati a vita privata, campando con qualche mero guadagno ottenuto facendo rapide comparse nei film di fantascienza di alta qualità come Van Helsing: Dracula's Revenge.

Curiosità

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  • In origine, Midnight Wanderers doveva essere l'ennesimo clone di Street Fighter, ma quando i produttori si resero conto che degli hobbit alti meno di 40 centimetri erano inadatti a un picchiaduro lasciarono perdere. Ripresero il progetto molto più tardi con Rocket Raccoon.
  • In un sondaggio di Vanity Fair è risultato che Lou e Siva come hobbit sono più attraenti di Frodo Baggins del 40%.
  • Conker ha dichiarato recentemente di non avere nessun legame parentale o di amicizia con Pull, sebbene apprezzi il suo stile.