Devil May Cry (serie)

Da Nonciclopedia, l'enciclopedia libidinosa.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Il nostro virile Dante, pronto per una nuova avventura
« No, Devil no cry... »
(Bob Marley su Devil May Cry)
« KYRIEEEEEE!!!!! »
(Nero nella stragrande maggioranza delle scene)
« Il Diavolo Piange a Maggio »
(Traduttore di Google su Devil May Cry))
« Jackpot! »
(Dante quando vince al SuperEnalotto)

Devil May Cry è una serie di videogiochi dalla spiccata componente dark-feticista e satanista, creata dalla mente perversa di Hideki Kamiya.

Trama

Nonquote contiene deliri e idiozie (forse) detti da o su Devil May Cry (serie).


In Devil May Cry la vicenda si riduce a un collage di scenette trucide appiccicate con lo sputo in cui Dante (da non confondere con quel Dante della Divina Commedia), lo spavaldo protagonista, ha più volte occasione di far vedere quant'è figo...
La serie è composta da quattro episodi, uno più figo dell'altro, che andiamo brevemente a illustrare.

   La stessa cosa ma di più: Devil May Cry (Videogioco).

Tutto comincia quando Sparda, il paparino di Dante, si mette in testa l'idea balzana di ribellarsi alla fazione di demoni da lui capeggiata, evitando la meritatissima distruzione della razza umana. Poi, tanto perché si annoiava, il potente guerriero ingravida una donna umana e se ne va per i cazzi suoi, lasciando la famiglia a tribolare. Da tale unione nascono due meticci gemelli albini, Dante e Vergil. Quest'ultimo, dopo la morte della madre, ha la malsana idea di allearsi con la stessa razza responsabile dell'assassinio, ovvero i demoni, pensando che le facesse piacere. Diventa così il fratello brillantina.

L'opera del padre viene continuata ai giorni nostri dal figlio Dante, mezzodemone figo ogni oltre misura con una spiccata passione per il cuoio aderente e i capelli ossigenati (probabile residuo del progetto antecedente).
La scusa per affettare nemici su nemici senza tirare in ballo la censura, viene fornita da Trish, un demone figa anemica che irrompe nell'ufficio di Dante facendo un casino sovrumano.
La nuova missione di Dante, indovinate un po', sarà sconfiggere il signore del Male di turno, un certo Mundus, Re dei Demoni.

   La stessa cosa ma di più: Devil May Cry 2.
Dante e Nero in una delle scene più famose della storia del videogioco.

Nel secondo episodio vediamo insorgere prepotentemente le multinazionali: sto parlando di pubblicità occulta esplicita a pagamento! Tramite gli extra è possibile vestire Dante, ora ancora più calcareo e con un'espressività da far invidia a Swarzeneggher, con un capo firmato Diesel di disgustosa fattura. A parte questo, la sceneggiatura è quanto di più banale esista sulla Terra, e i programmatori hanno sprecato addirittura due DVD per raccontarla mediante l'inserimento di un secondo personaggio giocabile così scialbo ed insulso che per il resto della saga non se n'è più vista o sentita, una ninja lampadata da un colore di capelli appariscente quanto di dubbio gusto dalle abilità ginniche discutibili, di nome Lucia.
Il tutto è riassumibile nel delirio del proprietario di una multinazionale che vuole diventare immortale, ostacolato da Dante e dalla degna compare sopracitata.

   La stessa cosa ma di più: Devil May Cry 3 - Dante's Awakening.

Il terzo episodio parla della giovinezza poco complessata di Dante e del fratello Vergil che, tanto per cambiare, vuole aprire un portale con il mondo demoniaco. Altri personaggi inseriti a cazzo sono Arkham, alias Claudio Bisio, e la gnocca di turno Lady. Il gioco termina con Dante che sale una torre di Babele misteriosamente spuntata dalle fogne e redarguisce Vergil a suon di spadate.

   La stessa cosa ma di più: Devil May Cry 4.

Nel quarto episodio il protagonista cambia e diventa un certo Nero[1], membro di una setta satanica che immola capretti a Sparda e che viene sconfitto nonché sodomizzato brutalmente da Dante, il quale gli ha ammazzato il nonno dopo aver sclerato.
Il giovane è legato alla bella bohemiene Kyrie, ragazza fragile e incantevole che, scontatamente, nemmeno nell'Anno Domini 2008 ha potuto ancora godere di un'appropriata deflorazione.
Il nuovo nemico, stavolta, è Sanctus, alias Maledetto XVI, che oltre a far scempio dell'Amleto, muore da coglione[Andava detto].

Meccaniche di gioco

In Devil May Cry, semplicemente, si devono fare due cose: uccidere qualsiasi cosa si muova e trovare oggetti mitologici, blasfemi o dalle strane forme [2]; questa cosa non è riconducibile al secondo capitolo dove bisogna soltanto uccidere qualsiasi cosa si muova fino alla necrosi del cervello.

Poco da segnalare sul fronte del capitolo numero quattro, dove l'unica novità di rilievo è rappresentata dal DB (Devil Bringer) di Nero, con cui il giovine può seminare morte e distruzione tra i nemici ma nonostante ciò rimane in sostanza una gran pippa. Da tenere in considerazione anche l'arsenale di Dante, che con un abile trucco di programmazione fa stare tutto dentro il Pandoro's Box, una pratica confezione regalo riassemblabile acquistata all'Ikea.

Inoltre, dal terzo capitolo in poi, sono stati aggiunti i cosiddetti stili, dagli usi ancora in parte ignoti:

Quello che farete per tutto il gioco...
  • Lo stile Trickster col quale Dante compirà delle mosse degne di un fenomeno da baraccone, salvo poi essere ucciso da un demone qualunque.
  • Lo stile Gunslinger con il quale vengono potenziate le armi sadomaso di Dante: le pistole, infatti, riusciranno a sparare contro chi le impugna, provocando piacere nel cacciatore di demoni e crisi isteriche nel videogiocatore.
  • Lo stile Swordmaster che permette a Dante di inserire ogni arma in qualsiasi orifizio presente nel nemico.
  • Lo stile TRoyalguard, assolutamente il più inutile del gioco, viene utilizzato solo nelle missioni hard dove bisogna evitare che i demoni lo ficchino in culo al protagonista. Con questo stile, infatti, Dante si mette una o due mani a pararsi le chiappe, a seconda della situazione, senza assolutamente provare a difendersi, ma incassando i colpi col muso.
  • Lo stile Quicksilver, grazie a cui il tempo verrà rallentato, permette a Dante di mangiare una pizza in pochi petosecondi per poi ricominciare a combattere.
  • Lo stile Doppelganger che, quando attivato, crea un clone identico in tutto e per tutto a Dante che però si limiterà a sghignazzare quando quello vero verrà colpito.
  • Lo stile Dark Slayer usato sia da Vergil che da Dante. Il primo lo userà per teletrasportarsi in un punto dell'arena alla cazzo di cane, il secondo si limiterà a darsi arie da Gemon e tracciare disegnini blu nell'aria.

Altro

   La stessa cosa ma di più: Episodio tipo di Devil May Cry.

La serie di Devil May Cry, non contenta di aver soggiogato e aver lucrato sulle menti di molti videogiocatori, ha deciso di espandersi anche ad un altra fetta sociale: gli otaku. Così sono stati prodotti anche un'anime e un manga, quest'ultimo sembrerebbe ispirato a Devil May Cry 3, ma vi sono ancora dubbi.

L'anime

   La stessa cosa ma di più: Devil May Cry (anime).

In teoria dovrebbe essere l'anime di Devil May Cry, mentre in realtà è una serie di episodi in cui si vede come Dante sia figo, immortale e superpotente, il tutto senza un filo logico. In teoria ci dovrebbe essere una sotto-trama nella quale un demone qualsiasi si trasforma nell'ennesimo sconosciuto Re del Regno Demoniaco che viene accoppato da Dante, ma questo accade solo in due puntate.

Nell'anime vengono inseriti inoltre personaggi puramente a cazzo quali Patty Rowell, porno-bimba orfana che non fa mai niente tranne essere rapita dai demoni o mettersi in costante pericolo, e Morrison, vecchio di cui non si conosce niente. Compaiono inoltre Trish e Lady che però, in confronto a Dante, sono mezzeseghe.

In realtà il nome del videogioco ed i personaggi originali sono usati a puro fine commerciale, in quanto l'anime non c'entra una beneamata mazza con il videogioco.

Articoli Demoniaci Correlati

Collegamenti esterni

Note

  1. ^ E già questo NON va bene...
  2. ^ Un ottimo esempio è il vibratore a forma di crocifisso

Devil May Cry, ovvero una mattanza di demoni con stile