Strage di Bologna: differenze tra le versioni

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[[File:strage di Bologna un superstite.jpg|miniatura|[[Fumo|Fumare]] uccide, ma a volte anche la [[pigrizia]].]]
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La '''strage di Bologna''' è stata solo una dimostrazione con qualche danno collaterale, svoltasi nella [[stazione ferroviaria]] di [[Bologna]], almeno questo si desume dal titolo. Gli amanti del [[sensazionalismo]] e della cronaca [[splatter]] sostengono che essa è senz'altro uno degli atti [[terrorismo|terroristici]] più gravi accaduti in [[Italia]] dal secondo dopoguerra, ma a quei tempi non esistevano ancora i ''[[reality show]]''.
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|testo=[[File:Divieto di giustizia.jpg|100px]]<br />
'''{{Dimensione|120%|A causa del divieto di amministrare la [[giustizia]] vigente nel nostro [[Itaglia|Paese]], l'articolo che segue tratta di fatti che non hanno spiegazioni e/o colpevoli. Quindi ce li siamo inventati di sana pianta.}}'''<br />
'''''{{Colore|red|Può anche darsi che i fatti narrati non siano mai accaduti e che siamo tutti vittime di un'[[allucinazione]] collettiva.}}'''''
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}}
[[File:strage di Bologna un superstite.jpg|right|thumb|320px|[[Fumo|Fumare]] uccide, ma a volte anche la [[pigrizia]].]]
{{Cit2|Si {{Dimensione|120%|s}}{{Dimensione|150%|c}}{{Dimensione|180%|o}}{{Dimensione|200%|p}}{{Dimensione|180%|p}}{{Dimensione|150%|i}}{{Dimensione|120%|a}} dal [[caldo]], qui dentro. Esco a prendere una boccata d'[[aria]]!|[[Turista]] che ha avuto il [[culo]] di salvarsi.}}
{{Cit2|Nella sala d'attesa c'è sicuramente più fresco!|Turista che non ha avuto la stessa fortuna.}}


I responsabili sono stati individuati e condannati per l'appunto tramite una edizione speciale del ''[[Grande Fratello]]'' entrata nella storia per i numerosi depistaggi di [[Daria Bignardi]], che avrebbero inficiato la vittoria finale della coppia ''hot'' di quell'anno, Valerio Fioravanti e Francesca Mambro.
{{Wikipedia}}
{{Wikipedia}}
La '''strage di Bologna''' ebbe luogo nella [[stazione|stazione ferroviaria]] di [[Bologna]], sebbene alcuni canali pseudoinformativi, a cui crede un sacco di [[gente]], la collochino altrove, da [[New York]] a Gallarate. Gli amanti del [[sensazionalismo]] e della cronaca [[splatter]] hanno dichiarato che essa è senz'altro uno degli atti [[terrorismo|terroristici]] più gravi accaduti in [[Italia]] dal secondo dopoguerra, ma a quei tempi non esisteva ancora il [[reality show]]. A differenza di altri tragici avvenimenti, in questo caso sono stati individuati dei responsabili che sono stati condannati in via definitiva. Resta però una sensazione strana, come quando usciamo dallo studio del [[dentista]] e ci accorgiamo di avere un altro [[dente]] [[carie|cariato]]. Gli [[Antropologia|antropologi]] del [[centro commerciale]] la chiamano ''sindrome dell'allodola davanti allo specchio''. A causa della strage sono morte 85 persone e oltre 200 sono state ferite gravemente.


== Pochi minuti prima ==
== Storia ==
[[File:strage di Bologna i giornali.jpg|right|thumb|540px|Nemmeno il quotidiano della [[Vatikan|Santa Sede]] restò insensibile di fronte alla strage.]]
[[File:strage di Bologna i giornali.jpg|miniatura|Nemmeno il quotidiano della [[Vatikan|Santa Sede]] restò insensibile di fronte alla strage.]]
Alle 10:20 del [[2 agosto]] [[1980]] i treni del mattino avevano già accumulato ritardi non inferiori ai tre giorni. La stazione era affollata dai numerosi turisti che vanno a Bologna non sapendo distinguerla da qualunque altra città italiana, e dal consueto commercio di [[eroina|pere]]. Si stava come d'autunno le foglie a un concorso per 3 posti da bidello. Altri, in attesa di un treno che non arrivava mai, vi avevano spostato la propria [[residenza]]. I più intraprendenti e prepotenti esercitavano un diritto di prelazione sugli attigui [[cesso|cessi pubblici]]. Insomma, la vita scorreva normale. Tempo pochi istanti e sarebbe scorsa un po' troppo.
Bologna, [[2 agosto]] [[1980]], mattina. Tempo di vacanza, di [[anni di piombo]] e [[strategia della tensione]], ma la gente si divertiva a vivere. La stazione ferroviaria era un brulicare frenetico di persone che andavano e venivano. Nel bel mezzo dell'[[estate]] c'era chi partiva, chi tornava, chi si era perso, chi si era riperso, chi elemosinava spiccioli per la [[eroina|pera]] del mattino. Soprattutto c'erano [[turista|turisti]] a {{Citnec|bizzeffe|e=Ma non eravamo a Bologna?}}. E c'era anche il caldo estivo: già alle nove il [[sudore]] prodotto dall'imponente massa umana avrebbe potuto risolvere il problema della siccità in mezzo [[Sahara]]; i venditori di [[grattachecca]] in trasferta facevano affari d'[[oro]], la [[birra]] scorreva a [[fiume|fiumi]] come in [[Sardegna]] e nell'aria c'era un grande [[puzza|tanfo]] di [[Ascella|ascelle]]. Non erano neanche le dieci che i treni del mattino avevano accumulato ritardi non inferiori ai tre giorni, ma in fondo non era un grosso problema, si andava in vacanza o si tornava da essa, non c'era da [[timbrare il cartellino]]. Non c'era angolo di stazione libero da presenza umana, il sovraffollamento era paragonabile ad una selezione per concorso nel pubblico impiego. Nella sala d'attesa di seconda classe i passeggeri bivaccavano ininterrottamente da ore, forse giorni. [[Qualcuno]], in attesa di un treno che non arrivava mai, vi aveva spostato la propria [[residenza]] allestendo tendopoli dotate di [[Frigo a pedali|frigo-bar]], [[televisione]] a carbone e sala [[biliardo]]. Era stato addirittura aperto un [[Posta|ufficio postale]], una [[drogheria]] e un [[lavasecco]]. I più intraprendenti e prepotenti esercitavano un diritto di prelazione sugli attigui [[cesso|cessi pubblici]]. Una [[città]] nella città. Alle 10:24 il bucato era già steso ad asciugare e molte massaie preparavano quantità industriali di [[piadina]] e [[tagliatelle]] col [[ragù]], cantando i motivi più in voga di [[Raoul Casadei]]. Insomma, la vita scorreva normale. Tempo pochi istanti e sarebbe scorsa un po' troppo.


== L'esplosione ==
=== L'esplosione ===
Sono le ore 10:25 quando l'ala ovest della stazione, dove si trova la sala d'attesa di seconda classe, viene disintegrata, assieme all'antistante parcheggio dei [[taxi]] e al retrostante primo binario, da un'esplosione talmente forte che non viene udita da [[nessuno]] (anche se i [[Macchinista|macchinisti]] ebbero la [[diarrea|sciolta]] per quattro settimane). Almeno questa è la prima sensazione: in realtà tutte le persone che circolavano nei pressi dell'edificio riportarono danni permanenti ai timpani, causati probabilmente dal ripetuto ascolto dei [[Pooh]] con le cuffie.
[[File:treno in orario e bomba in orario.jpg|left|thumb|450px|2 agosto 1940: [[Treno]] in orario... 2 agosto 1980: [[Bomba]] in orario.]]
Sono le ore 10:25 quando l'ala ovest della stazione, dove si trova la sala d'attesa di seconda classe, viene disintegrata, assieme all'antistante parcheggio dei [[taxi]] e al retrostante primo binario, da un'esplosione talmente forte che non viene udita da [[nessuno]]. Almeno questa è la prima sensazione: in realtà tutte le persone che circolavano all'intorno dell'edificio riportano danni permanenti ai timpani, se non sono già state dilaniate dal botto. I più attenti noteranno che la [[pubblicità]] della [[Amplifon]] diventerà sempre più martellante a partire da quella [[data]].<br />
Quando la visibilità tornò accettabile, si presentò uno spettacolo terrificante: la città nella città, con la sala d'attesa che la conteneva, era sparita nel nulla, frazionata in una montagna di polvere impalpabile. Uguale destino ebbe l'antistante parcheggio di taxi. Il primo binario, dove era in sosta il treno [[Ancona]] - [[Chiasso]], i cui [[Macchinista|macchinisti]] ebbero la [[diarrea|sciolta]] per quattro settimane, si ritrovò con trenta metri di pensilina accartocciata su sé stessa.


=== L'ordigno ===
=== I soccorsi ===
[[File:treno in orario e bomba in orario.jpg|miniatura|2 agosto 1940: [[Treno]] in orario... 2 agosto 1980: [[Bomba]] in orario.]]
[[File:valigia per attentatore niubbo.jpg|right|thumb|320px|[[Qualcuno]] aveva notato quella strana valigia abbandonata.]]
La città reagì con orgoglio e prontezza: molti cittadini, insieme ai [[Pendolare|viaggiatori]] presenti, prestarono i primi soccorsi alle vittime e contribuirono ad estrarre le persone sepolte dalle macerie, causando alle stesse notevoli danni, che i cittadini bolognesi stanno ancora pagando con le accise sulla benzina.


Gli ospedali non erano preparati a una tale quantità di finti invalidi, dotati com'erano solo di 3 ambulanze per il trasporto dei soliti 3 ultrà che se le davano la domenica quando il [[Bologna Football Club 1990|Bologna]] giocava in casa. I facinorosi pasticcioni di cui sopra improvvisarono il trasporto con [[taxi]] e [[autobus]] di linea, con ulteriore aggravio per le casse comunali a causa degli incompetenti conducenti che mancarono di chiedere il biglietto.
Ci volle del tempo, ma alla fine si riuscì a risalire alla vera natura dello scoppio ed alla sua matrice dolosa e niente affatto accidentale. Apparve chiaro che anche in questo caso gli organizzatori dell'atto criminale avevano fatto le cose in grande e con maniacale precisione.<br />
La bomba era composta da 23 kg di esplosivo, una miscela di 5 kg di tritolo e T4 detta "Compound B", potenziata da 18 kg di nitroglicerina per uso civile e tanta cattiveria. Secondo gli esperti artificieri della ''Vesuvio Boom s.n.c'' di Gennaro Pandolfi & Figli, convocati sul posto per la loro decennale esperienza con esplosivi illegali, si era davanti a persone con addestramento militare. L'ordigno era stato piazzato strategicamente per aumentarne l'effetto distruttivo. <br /> Nella sala d'attesa era infatti presente un [[distributore automatico]] di gomme da masticare rotonde, chiamate negli [[anni '70]] ''cicche''. Per chi se le fosse perse, erano grandi come un'[[oliva ascolana]], altamente cariogene, colorate in modo sgargiante con additivi non molto tossici
e, soprattutto, dure come la capoccia di [[Renzo Bossi]]. Secondo i bene informati, [[Beautiful|Ridge Forrester]] deve il suo "mascellone" proprio all'utilizzo smodato delle ''cicche'' durante la pubertà. <br /> Lo spostamento d'aria, causato dallo scoppio, infranse il contenitore e sparò a ''Mach-2'' i letali proiettili in ogni direzione.


Questo increscioso episodio venne poi stigmatizzato dalle autorità, anche grazie una simulazione della [[Protezione civile]], secondo cui i cittadini avrebbero in realtà dovuto:
== Le prime reazioni ==
* accettare l'evidenza della sparizione improvvisa della stazione a causa di un vortice spazio-temporale che fece tornare tutti al [[XVIII secolo|'700]];
Lo [[sdegno]] percorre immediatamente tutta la penisola, oltrepassa lo [[stretto di Messina]] e finisce a farsi un bagnetto su una spiaggia di Marsala, d'altra parte come dargli torto, è agosto e c'è una canicola da far paura. Le istituzioni non restarono nemmeno stavolta con le mani in mano, il meccanismo era oramai ben oliato, la reazione del [[Presidente del Consiglio dei Ministri|primo ministro]] fu immediata...
* allontanarsi in fretta fuggendo a piedi o rubando un'auto;
[[File:Francesco Cossiga spiega la sua filosofia.jpg|right|thumb|430px|Francesco Cossiga istruisce un suo collaboratore.]]
* evitare di perdere tempo in attesa di soccorsi, tanto i soccorritori stavano per la maggior parte facendo un secondo lavoro per pagare il [[mutuo]], altri un terzo lavoro per rifarsi dell'[[IMU]], e gli altri in [[vacanza]] (o almeno diranno così ai vicini);
{{Quote|{{Dimensione|110%|Caterina! Mi chiami [[Pietro Musumeci|Musumeci]] del [[SISMI]], è urgente!}}|[[Francesco Cossiga]] appena informato dell'accaduto.}}
* accontentarsi dei pochi soccorritori arrivati, di cui il 12% aveva un certificato medico che non gli consentiva di alzare pesi, per il 24% "scavare" non rientrava tra le mansioni del proprio [[Contratto|inquadramento contrattuale]], e i restanti erano dirigenti;
{{Quote|{{Dimensione|110%|...dimenticavo! Mi chiami anche il [[Licio Gelli|Maestro Venerabile]]... No! Non quello della [[Squola|scuola]]... l'altro!}}|Francesco Cossiga spiega alla [[segretaria]].}}
* non protestare per la sospensione più multa comminata al conducente di autobus Agide Melloni per non aver rispettato la direttiva 7412 bis, che vietava categoricamente di usare il bus per andare "a zonzo";
Ad alcuni [[Giornalista|giornalisti]] non sembrò vero. Erano stufi di scrivere articoli sui ritiri delle squadre di [[calcio]], sugli "amorazzi estivi" di [[Marina Lante della Rovere]] e, soprattutto, su quel [[rompicoglioni]] di Bernardo, l'[[orso polare]] dello [[zoo]] di [[Torino]] che (a causa di un'indigestione di [[Acciuga|acciughe]]) non andava di corpo da sei giorni. <br /> Anche per le [[Ferrovie dello Stato]] la cosa "cascò a fagiolo". Quel giorno i treni a lunga percorrenza avevano accumulato ritardi variabili tra le [[trecedici]] e le [[settordici]] ore, grazie all'art.673 del contratto di fornitura del servizio, risparmiarono almeno cinque ''containers'' di dobloni d'[[oro]] di rimborsi.
* farsi i cazzi propri, come si conviene.
{{cit2|...il supplemento rapido non sarà rimborsato in caso di calamità naturali e, più in generale, in tutti i casi imputabili ad [[azioni tipiche delle teste di cazzo]]!!|Art.673 del contratto di fornitura del servizio delle FF.SS.}}

Per [[tanti altri]] fu soltanto sgomento e dolore.
=== Le prime reazioni ===
[[File:Francesco Cossiga spiega la sua filosofia.jpg|miniatura|Francesco Cossiga istruisce un suo collaboratore.]]
Lo sdegno percorse immediatamente tutta la penisola, e le istituzioni non restarono nemmeno stavolta con le mani in mano, il meccanismo era oramai ben oliato. La reazione del [[Presidente del Consiglio dei Ministri|primo ministro]] fu immediata:

{{citazione|Caterina! Mi chiami [[Pietro Musumeci|Musumeci]] del [[SISMI]], è urgente!<br />
...dimenticavo! Mi chiami anche il [[Licio Gelli|Maestro Venerabile]]... No! Non quello della [[Squola|scuola]]... l'altro!|[[Francesco Cossiga]] alla sua segretaria, appena informato dell'accaduto}}

I [[Giornalista|giornalisti]] coprirono ampiamente la vicenda, stufi di scrivere articoli sui ritiri delle squadre di [[calcio]], sugli "amorazzi estivi" di [[Marina Lante della Rovere]] e, soprattutto, su quel [[rompicoglioni]] di Bernardo, l'[[orso polare]] dello [[zoo]] di [[Torino]] che (a causa di un'indigestione di [[Acciuga|acciughe]]) non andava di corpo da sei giorni.

Anche le [[Ferrovie dello Stato]] accolsero con favore l'evento: quel giorno i treni a lunga percorrenza avevano accumulato ritardi variabili tra le [[trecedici]] e le [[settordici]] ore; grazie all'art.673 del contratto di fornitura del servizio, risparmiarono almeno cinque ''containers'' di dobloni d'[[oro]] di rimborsi.

{{citazione|[...] il supplemento rapido non sarà rimborsato in caso di calamità naturali e, più in generale, in tutti i casi imputabili ad azioni tipiche delle teste di cazzo.|Art.673 del contratto di fornitura del servizio delle FF.SS.}}


== Le indagini ==
== Le indagini ==
[[File:strage di Bologna le vittime.jpg|miniatura|Arriverà mai l'ora della verità? C'è un sacco di gente che l'aspetta, ma accumula ritardi siderali, peggio dei treni.]]
Le indagini vennero inizialmente ritenute superflue, essendo un evidente caso di [[isteria di massa]]. Infatti, secondo il presidente del consiglio [[Francesco Cossiga]] ad esplodere non fu una bomba ma una lattina di [[Fanta]] agitata troppo vigorosamente. In un secondo momento si ipotizzò un causa più credibile: l'esplosione di una vecchia caldaia, poi stanata dagli agenti in un seminterrato, ammanettata senza tanti complimenti e sottoposta a snervanti interrogatori, durante i quali più di un inquirente rischiò di perdere la calma a causa del ferreo silenzio in cui la malfattrice s'era chiusa. Secondo il suo avvocato difensore, un caldaista in pensione, la sospetta aveva un alibi di ferro: in agosto le caldaie sono spente!


Solo in seguito alle vibranti proteste dei sindacati degli attentatori gli inquirenti ritennero di porre fine a questa sequela di cazzate e di iniziare l'indagine vera e propria.
=== La storia è maestra (inascoltata) di vita ===
[[File:strage di Bologna le vittime.jpg|left|thumb|320px|Arriverà mai l'ora della verità?]]
Il [[Presidente del Consiglio dei Ministri]] era in quei giorni [[Francesco Cossiga]], e forse ciò può fornire un senso almeno parziale della linea investigativa che si decise di intraprendere. Va anche ricordato che i testi di studio su cui si formavano poliziotti e [[carabinieri]] non venivano aggiornati da decenni. L'approccio alle indagini fu quindi di tipo classicheggiante, come accadde per la [[strage di piazza Fontana]]: all'origine dell'esplosione dovevano esserci cause fortuite, accidentali, tipo una [[caldaia]] che esplode... [[No]]. Non è uno scherzo, e nemmeno una battuta di pessimo gusto, ed il fatto che rischi di diventare un [[tormentone]] è alquanto irritante. Alcuni agenti che avevano contatti con i [[Topolino|sorci]] che abitavano da sempre gli scantinati della stazione, effettivamente stanarono colà una vecchia caldaia, che fu ammanettata senza tanti complimenti e sottoposta a snervanti interrogatori, durante i quali più di un inquirente rischiò di perdere la calma: {{Quote|Vuoi "cantare" sì o no? Questa reticenza ti creerà solo problemi. Vuoi forse [[Giuseppe Pinelli|fare un volo dal quarto piano]]?}} La situazione era quanto mai critica per la caldaia, pervicacemente chiusa nel suo ostinato mutismo, ma per sua buona sorte intervenne un oscuro manutentore della stazione: {{Quote|Commissario, non per insegnarvi il mestiere, ma in pieno agosto, col caldo che fa, la caldaia è sempre spenta: la accenderemo solo a ottobre! Non può essere stata lei. Non questa qua. Non questa volta!}} Gli investigatori furono costretti a rilasciarla, ma le misero sotto controllo il [[telefono]] per qualche tempo. Furono i familiari delle vittime a dare la sveglia alle forze dell'ordine: ''"Che ne direste di iniziare a lavorare sul serio"?'' Leggermente piccata la replica della [[questura]]: ''"Calmini, eh! Guardate che non ci mettiamo niente a sbattervi tutti dentro per adunata sediziosa!"''


=== L'ordigno ===
=== Indagine su cittadini al di sopra di ogni sospetto ===
[[File:valigia per attentatore niubbo.jpg|miniatura|[[Qualcuno]] aveva notato quella strana valigia abbandonata.]]
Dai resti rinvenuti fra le macerie gli esperti dedussero che la lattin... calda... bomba era composta da 23 kg di esplosivo, una miscela di 5 kg di tritolo e T4 potenziata da 18 kg di nitroglicerina per uso civile e tanta cattiveria. Secondo gli esperti artificieri della Vesuvio Boom s.n.c di Gennaro Pandolfi & Figli, convocati sul posto per la loro decennale esperienza con esplosivi illegali, si era davanti a persone con addestramento militare. L'ordigno era stato piazzato strategicamente per aumentarne l'effetto pirotecnico e portare quindi più allegria.


L'effetto fu incrementato dalla presenza nella sala d'attesa di un [[distributore automatico]] di "cicche", grosse palline di gomma da masticare dure come sassi, composte al 99% di zucchero sintetico e al 12% di coloranti sospetti. Lo spostamento d'aria causato dallo scoppio infranse il contenitore e sparò a ''Mach-2'' i letali proiettili in ogni direzione, cariando i denti di tutte le persone nel raggio di 35 metri.
La [[polizia]] brancolava nel buio, specialmente dalla sera alla mattina, nonostante l'impiego di fotocellule. Ma intervenne con decisione il quotidiano [[L'Unità]], già dal [[3 agosto]], affermando che i responsabili della strage andavano ricercati tra i raggruppamenti di estrema destra.

{{Cit2|Marescià, secondo me questi comunisti stavolta c'hanno ragione!|L'appuntato Calcedonio Caccavalle mentre sfogliava L'Unità.}}
=== La pista nera ===
{{Cit2|Butta via quel giornalaccio, [[cretino]]! Anzi, No! Aspetta un attimo, fammi dare un'occhiata...|Il maresciallo Temistocle Caccavella colto da improvvisa ispirazione.}}
La [[polizia]] brancolava nel buio, specialmente dalla sera alla mattina, nonostante l'impiego di fotocellule. Ma intervenne con decisione il quotidiano ''[[L'Unità]]'' già dal [[3 agosto]], affermando che i responsabili della strage andavano ricercati tra i raggruppamenti di estrema destra, per il semplice motivo che la sinistra certe cose non le fa.
Si cominciò così, tanto per far credere all'[[opinione pubblica]] che c'era una pista calda da seguire. Il [[26 agosto]] successivo la [[Procura della Repubblica]] di Bologna spiccò ventinove [[mandato di cattura|mandati di cattura]] nei confronti di ventotto appartenenti ai [[Nuclei Armati Rivoluzionari]], [[NAR]] per i [[camerata|camerati]] (un mandato era stato erroneamente spiccato due volte), tra cui vale la pena citare [[Roberto Fiore]] e [[Massimo Morsello]], futuri fondatori di [[Forza Nuova|Forza Uova]]; [[Aldo Semerari]], [[psichiatra]] e [[criminologo]] ambiguo, che il [[1 aprile]] [[1982]] fu vittima di un [[pesce d'aprile]] che forse si spinse [[decapitazione|oltre le intenzioni iniziali]]; [[Francesca Mambro]], perché una [[donna]] nel gruppo ci voleva; [[Giuseppe Valerio Fioravanti]], senza il cui fondamentale contributo la vita sociale degli [[anni '70]] e [[anni '80|'80]] in Italia sarebbe stata di una noia mortale. Nel [[1981]] vengono tutti scarcerati in vista degli imminenti [[Mondiali di calcio Spagna 1982|Mondiali di Spagna]].

Il [[26 agosto]] successivo la [[Procura della Repubblica]] di Bologna spiccò ventinove [[mandato di cattura|mandati di cattura]] nei confronti di ventotto appartenenti ai [[Nuclei Armati Rivoluzionari]] (un mandato era stato erroneamente spiccato due volte), tra cui vale la pena citare [[Roberto Fiore]] e [[Massimo Morsello]], futuri fondatori di [[Forza Nuova]]; [[Aldo Semerari]], [[psichiatra]] e [[criminologo]] ambiguo, che il [[1 aprile]] [[1982]] fu vittima di un [[pesce d'aprile]] che forse si spinse [[decapitazione|oltre le intenzioni iniziali]]; [[Francesca Mambro]], perché una [[donna]] nel gruppo ci vuole se poi fanno il film; e [[Giuseppe Valerio Fioravanti]], senza il cui fondamentale contributo la vita sociale degli [[anni '70]] e [[anni '80|'80]] in Italia sarebbe stata di una noia mortale. Nel [[1981]] vengono tutti scarcerati in vista degli imminenti [[Mondiali di calcio Spagna 1982|Mondiali di Spagna]].


=== Depistaggi, teorie alternative e cazzate in libertà ===
=== Depistaggi, teorie alternative e cazzate in libertà ===
[[File:Francesco Cossiga e Giulio Andreotti scherzano sui depistaggi.jpg|left|thumb|320px|Cossiga e Andreotti in un momento di ilarità.]]
[[File:Francesco Cossiga e Giulio Andreotti scherzano sui depistaggi.jpg|miniatura|Cossiga e Andreotti in un momento di ilarità.]]
I servizi segreti italiani trovarono negli [[anni]] a venire una valida motivazione esistenziale creando false piste, inventando moventi, vendendo finte cure dimagranti a prezzi esorbitanti. Così venne inventata di volta in volta la pista franco-tedesca, l'ipotesi [[Cambogia|cambogiana]], il complotto delle [[Faer Oer]], fino alle immancabili teorie sugli [[alieno|alieni]], le [[piramidi]] e il [[calendario]] [[Maya]]. Non possiamo dimenticare nemmeno la [[Loggia PS2]] e la [[Banda della Magliana]], che sono un po' come il [[prezzemolo]] che dove lo metti sta bene. Per qualche mese si indagò anche su [[Giuseppe Pinelli]], poi giunse la notizia che era già morto e fu ritenuto un alibi credibile. Ovviamente i tempi di indagine si dilatarono un pochino. <br />Lo stesso Cossiga, quando fu [[Presidente della Repubblica]], ritirò fuori la convinzione della colpevolezza della caldaia, che nel frattempo però era stata sostituita e risultava quindi irreperibile. ma chi poteva avere interesse a incasinare le indagini? <br />A un certo punto gli inquirenti si posero questa domanda e iniziarono ad indagare su sé stessi. Saltò fuori che in effetti alcuni investigatori in [[libera professione]] avevano volutamente condotto indagini insensate al solo scopo di prolungare la durata del loro contratto di lavoro, un po' come fanno gli operai stagionali delle squadre antincendio, che si improvvisano [[Piromane|piromani]] per poter lavorare qualche settimana in più. <br />Fa tristezza, non c'è dubbio, ma col mutuo da pagare e tante bocche da sfamare a volte non si va tanto per il sottile.
I servizi segreti italiani trovarono negli anni a venire una valida ragion d'essere creando false piste, inventando moventi, vendendo finte cure dimagranti a prezzi esorbitanti. Così venne inventata di volta in volta la pista franco-tedesca, l'ipotesi [[Cambogia|cambogiana]], il complotto delle [[Faer Oer]], fino alle immancabili teorie sugli [[alieno|alieni]], le [[piramidi]] e il [[calendario]] [[Maya]]. Per non parlare della [[Loggia PS2]] e della [[Banda della Magliana]], soprattutto dopo che ''[[Romanzo Criminale]]'' ha spoilerato tutto. Per qualche mese si indagò anche su [[Giuseppe Pinelli]], poi giunse la notizia che era già morto e fu ritenuto un alibi credibile. Ovviamente i tempi di indagine si dilatarono un pochino.


A un certo punto gli inquirenti iniziarono ad indagare su sé stessi. Saltò fuori che in effetti alcuni investigatori in [[libera professione]] avevano volutamente condotto indagini insensate al solo scopo di prolungare la durata del loro contratto di lavoro, un po' come fanno gli operai stagionali delle [[Vigile del fuoco|squadre antincendio]], che si improvvisano [[Piromane|piromani]] per poter lavorare qualche settimana in più.
Altra brillante teoria, rilanciata ancora una volta da un Cossiga ormai incontenibile, fu quella che vedeva coinvolti i ribelli [[Palestina|palestinesi]] e il gruppo ''Separat'' capeggiato da [[Ilich Ramírez Sánchez]], noto come [[comandante Carlos]], già implicato nell'''[[Pier Luigi Pizzaballa|"affaire Pizzaballa"]]''. Costoro, in pratica, dovevano trasferire un carico di esplosivo dalla [[Libia]] ad [[Israele]] via Bologna: qui si sarebbe verificato un ''[[Errore umano|incidente non voluto]]''. Altre piste più o meno contorte, più o meno verosimili, più o meno [[Schizofrenia|schizofreniche]] si sono succedute nel tempo, portando ad un guazzabuglio di indagini che sono costate un fracco di quattrini, portando la nazione all'attuale [[crisi economica]]. La ricerca maniacale del [[pelo]] nell'[[uovo]], del pelo sulla [[lingua]] e del [[Pilu|pelo]] sul carro di buoi ha creato la società attuale, imbelle, frivola e vanagloriosa. Un [[uccellino]] va in giro a dire che i veri responsabili della strage, impuniti ed al sicuro, avrebbero esclamato, a fronte di tale imbarbarimento dei costumi: {{Quote|{{Dimensione|120%|Se non è stato uno spreco di esplosivo questo...}}}}


== I processi e le condanne ==
== I processi e le condanne ==
[[File:Francesco Cossiga fa le parole crociate.jpg|miniatura|Revisionismo storico.]]
Il processo di primo grado ebbe inizio il [[19 gennaio]] [[1987]], ma dopo 7 anni gli anziani magistrati componenti la corte non ricordavano più perché si erano riuniti, perciò se ne tornarono a casa. Si saltò quindi direttamente al [[25 ottobre]] [[1989]], data di inizio del processo d'appello. Se nessuno ricordava l'esito del primo grado di giudizio, ugualmente nessuno aveva la più pallida idea sull'oggetto dell'appello. La sentenza arrivò quindi solo il [[18 luglio]] [[1990]] con l'assoluzione di tutti gli imputati, chiunque essi fossero. Nelle motivazioni si legge: "perché francamente non ci abbiamo capito un cazzo, non sappiamo neanche di che cosa abbiamo dibattuto, e poi adesso dobbiamo andare in [[ferie]]".

Il [[12 febbraio]] [[1992]] le Sezioni Unite Penali della [[Corte di Cassazione]] stabilirono che il processo d'appello doveva essere rifatto, in quanto "la sentenza è illogica e priva di coerenza, non ha valutato in termini corretti prove e indizi, non ha tenuto conto dei fatti che precedettero e seguirono l'evento, immotivata o scarsamente motivata, in alcune parti i giudici hanno sostenuto tesi inverosimili che nemmeno la difesa aveva sostenuto", e altre baggianate che servirono solo a far spendere inutilmente soldi al contribuente.

Nel mese di [[ottobre]] del [[1993]] ebbe inizio il secondo processo d'appello, conclusosi il [[16 maggio]] [[1994]] con la sentenza che confermava l'impianto accusatorio del processo di primo grado, del quale tutti ignoravano i contenuti. Il [[23 novembre]] [[1995]] la Corte di Cassazione confermò la sentenza del secondo processo d'appello, così, giusto per farla finita. Furono condannati all'[[ergastolo]], come esecutori materiali, i primi neofascisti beccati con miniciccioli in tasca. Vennero anche condannati al dimenticatoio perpetuo l'ex capo della P2 Licio Gelli, l'agente del [[SISMI]] Francesco Pazienza, gli ufficiali del servizio segreto militare Pietro Musumeci e Giuseppe Belmonte per aver avuto il cattivo gusto di farsi beccare.

Dal [[2000]] al [[2007]] sono state condannate a vario titolo altre persone facenti capo ai servizi segreti deviati, alla delinquenza deviata, al terrorismo deviato e altre forme di deviazione che anche condannandole per la cosa sbagliata, comunque ne avranno fatte altre.


== Possibili moventi della strage ==
Un [[bradipo]] [[tetraplegia|tetraplegico]] è in grado di bruciare sullo scatto la macchina della [[giustizia]] italiana, lo sanno tutti. Lo stesso bradipo vincerebbe anche se la giustizia avesse un vantaggio notevole: non vale in tal caso il [[paradosso di Achille e la tartaruga]]. Il processo di primo grado ebbe inizio il [[19 gennaio]] [[1987]], ma era passato tanto, troppo tempo, e i magistrati componenti la corte non ricordavano più perché si erano riuniti, perciò se ne tornarono a casa. Si giunse quindi al [[25 ottobre]] [[1989]], data di inizio del processo d'appello.
Non pervenuti. Anche dei mandanti non si è mai saputo alcunché, e il portavoce del [[CSM]] dell'epoca ebbe a dire:
[[File:Francesco Cossiga fa le parole crociate.jpg|right|thumb|320px|Revisionismo storico.]]{{Quote|Scusate, ma in primo grado com'era finita?|I dubbi del [[giudice]] istruttore.}} {{Quote|Lo chiedi a me? L'istruttore sei [[tu]]!|Il giudice ''a latere''.}} Se nessuno ricordava l'esito del primo grado di giudizio, ugualmente nessuno aveva la più pallida idea sull'oggetto dell'appello. Eccoci dunque al [[18 luglio]] [[1990]], giorno della sentenza: se di quella di primo grado non c'era traccia, di questa era evidente la [[coerenza]], direttamente proporzionale alla comicità di [[Martufello]]. Gli imputati furono tutti assolti. Nelle motivazioni si legge: ''"perché francamente non ci abbiamo capito un cazzo, non sappiamo neanche di che cosa abbiamo dibattuto, e poi adesso dobbiamo andare in [[ferie]]"''. Il [[12 febbraio]] [[1992]] le Sezioni Unite Penali della [[Corte di Cassazione]] stabilirono che il processo d'appello doveva essere rifatto, in quanto ''"la sentenza è illogica, priva di {{citnec|coerenza|e=ma come?}}, non ha valutato in termini corretti prove e indizi, non ha tenuto conto dei fatti che precedettero e seguirono l'evento, immotivata o scarsamente motivata, in alcune parti i giudici hanno sostenuto tesi inverosimili che nemmeno la difesa aveva sostenuto"''.


{{citazione|Ma cos'è questa storia dei mandanti ad ogni costo? Un [[pinco pallino]] qualunque non può alzarsi una mattina e piazzare una bomba in stazione senza che glielo abbia suggerito qualcuno? Questo ''mandantismo'' esasperato sta francamente iniziando a [[Scassaminchia|scassare la minchia]]!}}
Nel mese di [[ottobre]] del [[1993]] ebbe inizio il secondo processo d'appello, conclusosi il [[16 maggio]] [[1994]] con la sentenza che confermava l'impianto accusatorio del processo di primo grado, del quale tutti ignoravano i contenuti. Il [[23 novembre]] [[1995]] la Corte di Cassazione confermò la sentenza del secondo processo d'appello. Alla fine della fiera, cos'era venuto fuori?


== Commemorazioni ==
Furono condannati all'[[ergastolo]], come esecutori materiali, i neofascisti dei NAR Giuseppe Valerio "Giusva" Fioravanti e Francesca Mambro; ci furono condanne più lievi per l'ex capo della P2 Licio Gelli, l'agente del [[SISMI]] Francesco Pazienza, gli ufficiali del servizio segreto militare Pietro Musumeci e Giuseppe Belmonte per aver depistato le indagini. Dal [[2000]] al [[2007]] sono state condannate a vario titolo altre persone facenti capo ai servizi segreti deviati, alla delinquenza comune, alla destra extraparlamentare. Tutti, nessuno escluso, si sono sempre dichiarati innocenti. {{Dimensione|80%|E se qualcuno di loro non avesse tutti i torti?}}<br />
La stazione di Bologna è piena di simboli che ricordano la strage, dall'orologio fermo alle 10:25 alla lapide commemorativa, dallo squarcio volutamente lasciato sul muro dell'ala ovest al pavimento originale della sala d'attesa nel punto esatto in cui scoppiò la bomba. Ai viaggiatori viene spiegato che è arte moderna. Precauzione inutile visto che a nessuno importa di fermarsi e interrogarsi sulla tragedia, e comunque la risposta sarebbe sempre "ma quand'è che l'aggiustano questa stazione?"
Dei mandanti non si è mai saputo alcunché, gli stessi giudici sentenziarono: {{Quote|Ma cos'è questa storia dei mandanti ad ogni costo? Un [[pinco pallino]] qualunque non può alzarsi una mattina e piazzare una bomba in stazione senza che glielo abbia suggerito qualcuno? Questo ''mandantismo'' esasperato sta francamente iniziando a [[Rompicoglioni|rompere i coglioni]]!}}


== E dopo? ==
== Curiosità ==
* Morendo nel [[2010]], Francesco Cossiga ha perso l'occasione di propinarci chissà quante altre [[cazzate]] a riguardo della strage.
* I magistrati bolognesi tuttora non ricordano su cosa hanno dibattuto nel processo di primo grado. Alcuni di loro [[Morbo di Alzheimer|non ricordano più]] neanche di essere stati magistrati.


== Voci correlate ==
*La stazione di Bologna è piena di simboli che ricordano la strage, dall'orologio fermo alle 10:25 alla lapide commemorativa, dallo squarcio volutamente lasciato sul muro dell'ala ovest al pavimento originale della sala d'attesa nel punto esatto in cui scoppiò la bomba. I viaggiatori che vi corrono in lungo e in largo per non perdere le coincidenze non se ne accorgono neppure.
* [[Anni di piombo]]
*Francesco Cossiga è morto nel [[2010]], portandosi nella tomba l'immensa quantità di [[cazzate]] a riguardo che non ha fatto in tempo a propinarci.
* [[Banda della Magliana]]
*I magistrati bolognesi tuttora non ricordano su cosa hanno dibattuto nel processo di primo grado. Alcuni di loro [[Morbo di Alzheimer|non ricordano più]] neanche di essere stati magistrati.
* [[Francesco Cossiga]]
*Francesca Mambro e Giuseppe Valerio Fioravanti hanno terminato di scontare l'ergastolo rispettivamente nel [[2008]] e nel [[2009]], {{Citnec|come stabilisce la legislatura|e=ma...?}}. Ora sono persone libere, e l'[[autore di questo articolo]] talvolta si sorprende a guardarsi dietro le spalle.
* [[Licio Gelli]]
*........................................................................................................................................silenzio...................................................................................................................................................
* [[P2]]
* [[Strage dell'Italicus]]
* [[Strage di piazza Fontana]]


{{Portali|Italia|Storia}}
{{Stragi}}
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[[Categoria:Stragi]]
[[Categoria:Misteri]][[Categoria:Attentati]][[Categoria:Complottismi]]
[[Categoria:Attentati terroristici]]
[[Categoria:Anni di piombo]]
[[Categoria:Massoneria]]
[[Categoria:Bologna]]

Versione attuale delle 16:19, 25 dic 2022

Fumare uccide, ma a volte anche la pigrizia.

La strage di Bologna è stata solo una dimostrazione con qualche danno collaterale, svoltasi nella stazione ferroviaria di Bologna, almeno questo si desume dal titolo. Gli amanti del sensazionalismo e della cronaca splatter sostengono che essa è senz'altro uno degli atti terroristici più gravi accaduti in Italia dal secondo dopoguerra, ma a quei tempi non esistevano ancora i reality show.

I responsabili sono stati individuati e condannati per l'appunto tramite una edizione speciale del Grande Fratello entrata nella storia per i numerosi depistaggi di Daria Bignardi, che avrebbero inficiato la vittoria finale della coppia hot di quell'anno, Valerio Fioravanti e Francesca Mambro.

Per quelli che non hanno il senso dell'umorismo, su Wikipedia è presente una voce in proposito. Strage di Bologna

Storia

Nemmeno il quotidiano della Santa Sede restò insensibile di fronte alla strage.

Alle 10:20 del 2 agosto 1980 i treni del mattino avevano già accumulato ritardi non inferiori ai tre giorni. La stazione era affollata dai numerosi turisti che vanno a Bologna non sapendo distinguerla da qualunque altra città italiana, e dal consueto commercio di pere. Si stava come d'autunno le foglie a un concorso per 3 posti da bidello. Altri, in attesa di un treno che non arrivava mai, vi avevano spostato la propria residenza. I più intraprendenti e prepotenti esercitavano un diritto di prelazione sugli attigui cessi pubblici. Insomma, la vita scorreva normale. Tempo pochi istanti e sarebbe scorsa un po' troppo.

L'esplosione

Sono le ore 10:25 quando l'ala ovest della stazione, dove si trova la sala d'attesa di seconda classe, viene disintegrata, assieme all'antistante parcheggio dei taxi e al retrostante primo binario, da un'esplosione talmente forte che non viene udita da nessuno (anche se i macchinisti ebbero la sciolta per quattro settimane). Almeno questa è la prima sensazione: in realtà tutte le persone che circolavano nei pressi dell'edificio riportarono danni permanenti ai timpani, causati probabilmente dal ripetuto ascolto dei Pooh con le cuffie.

I soccorsi

2 agosto 1940: Treno in orario... 2 agosto 1980: Bomba in orario.

La città reagì con orgoglio e prontezza: molti cittadini, insieme ai viaggiatori presenti, prestarono i primi soccorsi alle vittime e contribuirono ad estrarre le persone sepolte dalle macerie, causando alle stesse notevoli danni, che i cittadini bolognesi stanno ancora pagando con le accise sulla benzina.

Gli ospedali non erano preparati a una tale quantità di finti invalidi, dotati com'erano solo di 3 ambulanze per il trasporto dei soliti 3 ultrà che se le davano la domenica quando il Bologna giocava in casa. I facinorosi pasticcioni di cui sopra improvvisarono il trasporto con taxi e autobus di linea, con ulteriore aggravio per le casse comunali a causa degli incompetenti conducenti che mancarono di chiedere il biglietto.

Questo increscioso episodio venne poi stigmatizzato dalle autorità, anche grazie una simulazione della Protezione civile, secondo cui i cittadini avrebbero in realtà dovuto:

  • accettare l'evidenza della sparizione improvvisa della stazione a causa di un vortice spazio-temporale che fece tornare tutti al '700;
  • allontanarsi in fretta fuggendo a piedi o rubando un'auto;
  • evitare di perdere tempo in attesa di soccorsi, tanto i soccorritori stavano per la maggior parte facendo un secondo lavoro per pagare il mutuo, altri un terzo lavoro per rifarsi dell'IMU, e gli altri in vacanza (o almeno diranno così ai vicini);
  • accontentarsi dei pochi soccorritori arrivati, di cui il 12% aveva un certificato medico che non gli consentiva di alzare pesi, per il 24% "scavare" non rientrava tra le mansioni del proprio inquadramento contrattuale, e i restanti erano dirigenti;
  • non protestare per la sospensione più multa comminata al conducente di autobus Agide Melloni per non aver rispettato la direttiva 7412 bis, che vietava categoricamente di usare il bus per andare "a zonzo";
  • farsi i cazzi propri, come si conviene.

Le prime reazioni

Francesco Cossiga istruisce un suo collaboratore.

Lo sdegno percorse immediatamente tutta la penisola, e le istituzioni non restarono nemmeno stavolta con le mani in mano, il meccanismo era oramai ben oliato. La reazione del primo ministro fu immediata:

« Caterina! Mi chiami Musumeci del SISMI, è urgente!
...dimenticavo! Mi chiami anche il Maestro Venerabile... No! Non quello della scuola... l'altro! »
(Francesco Cossiga alla sua segretaria, appena informato dell'accaduto)

I giornalisti coprirono ampiamente la vicenda, stufi di scrivere articoli sui ritiri delle squadre di calcio, sugli "amorazzi estivi" di Marina Lante della Rovere e, soprattutto, su quel rompicoglioni di Bernardo, l'orso polare dello zoo di Torino che (a causa di un'indigestione di acciughe) non andava di corpo da sei giorni.

Anche le Ferrovie dello Stato accolsero con favore l'evento: quel giorno i treni a lunga percorrenza avevano accumulato ritardi variabili tra le trecedici e le settordici ore; grazie all'art.673 del contratto di fornitura del servizio, risparmiarono almeno cinque containers di dobloni d'oro di rimborsi.

« [...] il supplemento rapido non sarà rimborsato in caso di calamità naturali e, più in generale, in tutti i casi imputabili ad azioni tipiche delle teste di cazzo. »
(Art.673 del contratto di fornitura del servizio delle FF.SS.)

Le indagini

Arriverà mai l'ora della verità? C'è un sacco di gente che l'aspetta, ma accumula ritardi siderali, peggio dei treni.

Le indagini vennero inizialmente ritenute superflue, essendo un evidente caso di isteria di massa. Infatti, secondo il presidente del consiglio Francesco Cossiga ad esplodere non fu una bomba ma una lattina di Fanta agitata troppo vigorosamente. In un secondo momento si ipotizzò un causa più credibile: l'esplosione di una vecchia caldaia, poi stanata dagli agenti in un seminterrato, ammanettata senza tanti complimenti e sottoposta a snervanti interrogatori, durante i quali più di un inquirente rischiò di perdere la calma a causa del ferreo silenzio in cui la malfattrice s'era chiusa. Secondo il suo avvocato difensore, un caldaista in pensione, la sospetta aveva un alibi di ferro: in agosto le caldaie sono spente!

Solo in seguito alle vibranti proteste dei sindacati degli attentatori gli inquirenti ritennero di porre fine a questa sequela di cazzate e di iniziare l'indagine vera e propria.

L'ordigno

Qualcuno aveva notato quella strana valigia abbandonata.

Dai resti rinvenuti fra le macerie gli esperti dedussero che la lattin... calda... bomba era composta da 23 kg di esplosivo, una miscela di 5 kg di tritolo e T4 potenziata da 18 kg di nitroglicerina per uso civile e tanta cattiveria. Secondo gli esperti artificieri della Vesuvio Boom s.n.c di Gennaro Pandolfi & Figli, convocati sul posto per la loro decennale esperienza con esplosivi illegali, si era davanti a persone con addestramento militare. L'ordigno era stato piazzato strategicamente per aumentarne l'effetto pirotecnico e portare quindi più allegria.

L'effetto fu incrementato dalla presenza nella sala d'attesa di un distributore automatico di "cicche", grosse palline di gomma da masticare dure come sassi, composte al 99% di zucchero sintetico e al 12% di coloranti sospetti. Lo spostamento d'aria causato dallo scoppio infranse il contenitore e sparò a Mach-2 i letali proiettili in ogni direzione, cariando i denti di tutte le persone nel raggio di 35 metri.

La pista nera

La polizia brancolava nel buio, specialmente dalla sera alla mattina, nonostante l'impiego di fotocellule. Ma intervenne con decisione il quotidiano L'Unità già dal 3 agosto, affermando che i responsabili della strage andavano ricercati tra i raggruppamenti di estrema destra, per il semplice motivo che la sinistra certe cose non le fa.

Il 26 agosto successivo la Procura della Repubblica di Bologna spiccò ventinove mandati di cattura nei confronti di ventotto appartenenti ai Nuclei Armati Rivoluzionari (un mandato era stato erroneamente spiccato due volte), tra cui vale la pena citare Roberto Fiore e Massimo Morsello, futuri fondatori di Forza Nuova; Aldo Semerari, psichiatra e criminologo ambiguo, che il 1 aprile 1982 fu vittima di un pesce d'aprile che forse si spinse oltre le intenzioni iniziali; Francesca Mambro, perché una donna nel gruppo ci vuole se poi fanno il film; e Giuseppe Valerio Fioravanti, senza il cui fondamentale contributo la vita sociale degli anni '70 e '80 in Italia sarebbe stata di una noia mortale. Nel 1981 vengono tutti scarcerati in vista degli imminenti Mondiali di Spagna.

Depistaggi, teorie alternative e cazzate in libertà

Cossiga e Andreotti in un momento di ilarità.

I servizi segreti italiani trovarono negli anni a venire una valida ragion d'essere creando false piste, inventando moventi, vendendo finte cure dimagranti a prezzi esorbitanti. Così venne inventata di volta in volta la pista franco-tedesca, l'ipotesi cambogiana, il complotto delle Faer Oer, fino alle immancabili teorie sugli alieni, le piramidi e il calendario Maya. Per non parlare della Loggia PS2 e della Banda della Magliana, soprattutto dopo che Romanzo Criminale ha spoilerato tutto. Per qualche mese si indagò anche su Giuseppe Pinelli, poi giunse la notizia che era già morto e fu ritenuto un alibi credibile. Ovviamente i tempi di indagine si dilatarono un pochino.

A un certo punto gli inquirenti iniziarono ad indagare su sé stessi. Saltò fuori che in effetti alcuni investigatori in libera professione avevano volutamente condotto indagini insensate al solo scopo di prolungare la durata del loro contratto di lavoro, un po' come fanno gli operai stagionali delle squadre antincendio, che si improvvisano piromani per poter lavorare qualche settimana in più.

I processi e le condanne

Revisionismo storico.

Il processo di primo grado ebbe inizio il 19 gennaio 1987, ma dopo 7 anni gli anziani magistrati componenti la corte non ricordavano più perché si erano riuniti, perciò se ne tornarono a casa. Si saltò quindi direttamente al 25 ottobre 1989, data di inizio del processo d'appello. Se nessuno ricordava l'esito del primo grado di giudizio, ugualmente nessuno aveva la più pallida idea sull'oggetto dell'appello. La sentenza arrivò quindi solo il 18 luglio 1990 con l'assoluzione di tutti gli imputati, chiunque essi fossero. Nelle motivazioni si legge: "perché francamente non ci abbiamo capito un cazzo, non sappiamo neanche di che cosa abbiamo dibattuto, e poi adesso dobbiamo andare in ferie".

Il 12 febbraio 1992 le Sezioni Unite Penali della Corte di Cassazione stabilirono che il processo d'appello doveva essere rifatto, in quanto "la sentenza è illogica e priva di coerenza, non ha valutato in termini corretti prove e indizi, non ha tenuto conto dei fatti che precedettero e seguirono l'evento, immotivata o scarsamente motivata, in alcune parti i giudici hanno sostenuto tesi inverosimili che nemmeno la difesa aveva sostenuto", e altre baggianate che servirono solo a far spendere inutilmente soldi al contribuente.

Nel mese di ottobre del 1993 ebbe inizio il secondo processo d'appello, conclusosi il 16 maggio 1994 con la sentenza che confermava l'impianto accusatorio del processo di primo grado, del quale tutti ignoravano i contenuti. Il 23 novembre 1995 la Corte di Cassazione confermò la sentenza del secondo processo d'appello, così, giusto per farla finita. Furono condannati all'ergastolo, come esecutori materiali, i primi neofascisti beccati con miniciccioli in tasca. Vennero anche condannati al dimenticatoio perpetuo l'ex capo della P2 Licio Gelli, l'agente del SISMI Francesco Pazienza, gli ufficiali del servizio segreto militare Pietro Musumeci e Giuseppe Belmonte per aver avuto il cattivo gusto di farsi beccare.

Dal 2000 al 2007 sono state condannate a vario titolo altre persone facenti capo ai servizi segreti deviati, alla delinquenza deviata, al terrorismo deviato e altre forme di deviazione che anche condannandole per la cosa sbagliata, comunque ne avranno fatte altre.

Possibili moventi della strage

Non pervenuti. Anche dei mandanti non si è mai saputo alcunché, e il portavoce del CSM dell'epoca ebbe a dire:

« Ma cos'è questa storia dei mandanti ad ogni costo? Un pinco pallino qualunque non può alzarsi una mattina e piazzare una bomba in stazione senza che glielo abbia suggerito qualcuno? Questo mandantismo esasperato sta francamente iniziando a scassare la minchia! »

Commemorazioni

La stazione di Bologna è piena di simboli che ricordano la strage, dall'orologio fermo alle 10:25 alla lapide commemorativa, dallo squarcio volutamente lasciato sul muro dell'ala ovest al pavimento originale della sala d'attesa nel punto esatto in cui scoppiò la bomba. Ai viaggiatori viene spiegato che è arte moderna. Precauzione inutile visto che a nessuno importa di fermarsi e interrogarsi sulla tragedia, e comunque la risposta sarebbe sempre "ma quand'è che l'aggiustano questa stazione?"

Curiosità

  • Morendo nel 2010, Francesco Cossiga ha perso l'occasione di propinarci chissà quante altre cazzate a riguardo della strage.
  • I magistrati bolognesi tuttora non ricordano su cosa hanno dibattuto nel processo di primo grado. Alcuni di loro non ricordano più neanche di essere stati magistrati.

Voci correlate

Questa è una voce di squallidità, una di quelle un po' meno pallose della media.
È stata miracolata come tale il giorno 24 febbraio 2013 col 55.6% di voti (su 9).
Naturalmente sono ben accetti insulti e vandalismi che peggiorino ulteriormente il non-lavoro svolto.

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