Banda della Magliana

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La banda negli anni dell'ascesa.
« Pijamo roma ma non pijamolo ner culo. »
(Motto della band)

La Banda della Magliana è il nome attribuito a quella che è considerata la più potente banda musicale autoctona che abbia mai operato a Roma. Attiva dal 1976 al 1990, la band musicale nata nel quartiere della Magliana è di recente diventata l'idolo di numerosi bimbominkia romani che oggi collezionano album di figurine e magliette con le foto dei suoi membri storici, il tutto grazie ai romanzi, ai film e alle serie TV che ne esaltano gesta e performance.

È famosa per essere stata una delle pioniere nella musica punk-rock stragista.

Per quelli che non hanno il senso dell'umorismo, su Wikipedia è presente una voce in proposito. Banda della Magliana

Storia della band

Le origini

Tutto cominciò nella prima metà degli anni settanta, quando un giovane panettiere trasteverino amante del fumo libanese si fece fregare come un pirla la sua malconcia Cinquecento parcheggiata in doppia fila. Dopo l'inevitabile "li mortacci tua!" con un paio di bestemmioni assortiti, il giovane panettiere, che si chiamava Er Negro (proprio perché era un negro), decise di mettersi a cercare i responsabili per fargli un culo così, non tanto per la Cinquecento, quanto per il contenuto: una vecchia vuvuzela e un cappellino per l'elemosina con dentro duecento lire che aveva sottratto ad un mendicante cieco dopo averlo malmenato la sera prima. Er Negro aveva sempre sognato di fare il musicista e non si sarebbe fermato proprio adesso che era riuscito a rimediare uno strumento prestigioso come la vuvuzela. Gira e rigira tra i suoi amici criminali riesce a scoprire che auto e vuvuzela sono già stati venduti, perciò si reca nel quartiere della Magliana assieme al suo amico tamburellista Renatino per parlare con Crispino il Semifreddo, l'uomo che aveva acquistato la merce. Riunitisi lì in una serata tra amici, tra una chitarra e uno spinello, decidono di creare una "batteria", ma poi cambiano idea poiché non c'erano batteristi: "è meglio un'orchestra sinfonica", "no è troppo impegnativa", "allora creiamo una "banda musicale!". A quel punto restava una sola cosa da fare: imparare a suonare, e così, assieme ad un gruppo di drogati del quartiere, i tre musicisti in erba (poiché quella fumavano mattina e sera) un giorno rapirono un anziano professore di musica delle scuole medie e lo costrinsero a dargli lezioni gratis per due settimane, al termine delle quali lo fucilarono.

Er Negro con la vuvuzela agli inizi della carriera.

La conquista di Roma

Fino ad allora per le strade di Roma non esisteva alcuna egemonia musicale ed ogni quartiere aveva la propria banda. C'era la banda musicale della Parocchia di San Culamo, c'era la banda musicale della Chiesa di Santa Rita s'Accascia, c'erano le varie bande che suonavano alle sagre nei paesini limitrofi, c'erano gli zingari che rompevano i coglioni con le loro fisarmoniche ecc. ecc. Fu Er Negro, leader carismatico della Banda della Magliana, ad imporre per primo il proprio dominio. Inizialmente, armato di taglierino e cacciavite a stella, cominciò a sfregiare tutti i tamburi delle varie bande come atto intimidatorio, mentre il Semifreddo e Renatino orinavano negli strumenti a fiato. Con il passare dei giorni passarono alle maniere forti iniziando a malmenare senza pietà, o addirittura ad uccidere, tutti i componenti delle altre bande che si ostinavano a suonare altrove, fino a quando questi non cominciarono pian piano a ritirarsi o ad entrare nella Banda della Magliana e a sottostare al volere del Negro, di Renatino e del Semifreddo. Si calcola che nel 1980 furono oltre cinquecento gli strumenti musicali distrutti, settanta i suonatori mandati all'ospedale e quindici quelli morti ammazzati. La Banda della Magliana diventò così la banda numero uno di Roma, l'unica banda che veniva pagata per suonare ad ogni festa, pubblica o privata, e ad ogni ricorrenza della città.

Il declino

Dopo l'uscita di scena del Semifreddo, Er Negro si accorse che la P2 Records e la Cosa Nostra Sounds li avevano ingannati. In realtà le tracce del disco che fu commercializzato non erano quelle incise dalla Banda della Magliana ma erano state realizzate in studio da altri musicisti molto più bravi e meno drogati di loro. La P2 aveva soltanto usato la loro immagine (ormai popolarissima) per stampare la copertina del disco e vendere i gadgets ai loro fans bimbominkia. La rabbia del Negro fu immensa, ma quando tentò di andare a dirne quattro al capo della casa discografica rimase ucciso a colpi di vuvuzela da un misterioso personaggio ancora avvolto nell'ombra. Quello fu l'inizio della fine, i vari membri della Banda cominciarono a sclerare, nessuno si fidava più dell'altro e cominciarono pian piano a farsi fuori a vicenda. Attualmente alcuni di loro suonano in incognito nella Metropolitana di Roma travestiti da mendicanti, altri latitano da alcuni anni in giro per il mondo.

Mafia, servizi segreti e neofascisti

La banda poco prima della svolta.

Essendosi ingrandita a dismisura, la Banda della Magliana cominciò a dover fare i conti con se stessa: tutti quei soldi dovevano essere gestiti da qualche manager e magari reinvestiti per fruttare ancora di più. Fu così che Er Negro, consigliato da alcuni misteriosi uomini d'affari, decise di trasformare la Banda della Magliana in un vero e proprio gruppo musicale operante nel settore discografico. I membri dell'organizzazione furono contattati da un produttore che lavorava per conto dell'etichetta P2 Records che fornì supporto tecnico alla band. Nel giro d'affari entrò anche un manager della Cosa Nostra Sound grazie, al quale vi fu una svolta stilistica che spaziava dal glam-neomelodico al jazz-pop all'hard-folk estremo e portò l'intero gruppo in vetta alle classifiche con il loro primo ed unico LP dal titolo "Mecojoni!". Intanto però il Semifreddo si allontanò dal gruppo poiché non apprezzava le innovazioni musicali e al suo posto entrò Er Duce, un chitarrista neonazifascista amante della black music.

Discografia

  • 1976 - Banda della Magliana
  • 1977 - Poker game
  • 1979 - Polvere
  • 1980 - Killers
  • 1981 - Strafatti di successo
  • 1983 - Killers II
  • 1988 - Fuori o dentro
  • 1990 - The end
  • 2007 - The greatest hits Vol.I

Voci correlate