Associazione Sportiva Roma: differenze tra le versioni

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* '''Inizio di stagione.''' All’insegna del ''primi a Natale'' la squadra inizia il campionato rispettando le attese, per esempio perdendo in casa con Siena, Chievo, Cesena e altre compagini che in un qualsiasi altro stadio boccheggerebbero per portare a casa i punti-salvezza. Quando è chiaro che per Natale il primo posto è [eufemismo] difficilmente raggiungibile parte la caccia al [[capro espiatorio]] cui addossare la responsabilità dei mancati luminosi traguardi<ref>In genere, ma non è scontato, è l’[[allenatore]], benché non è infrequente che in diversi casi sia stato incolpato il massaggiatore, la [[Giornalista|stampa]] o perfino il [[gatto]] del [[guardalinee]].</ref>.
* '''Inizio di stagione.''' All’insegna del ''primi a Natale'' la squadra inizia il campionato rispettando le attese, per esempio perdendo in casa con Siena, Chievo, Cesena e altre compagini che in un qualsiasi altro stadio boccheggerebbero per portare a casa i punti-salvezza. Quando è chiaro che per Natale il primo posto è [eufemismo] difficilmente raggiungibile parte la caccia al [[capro espiatorio]] cui addossare la responsabilità dei mancati luminosi traguardi<ref>In genere, ma non è scontato, è l’[[allenatore]], benché non è infrequente che in diversi casi sia stato incolpato il massaggiatore, la [[Giornalista|stampa]] o perfino il [[gatto]] del [[guardalinee]].</ref>.
* '''Girone di ritorno.''' Quando appare chiaro che ''anche quest’anno vinciamo l’anno prossimo'', tra i tifosi più previdenti la parola d’ordine è «Febbraio, prenotamo ’a sdrajo», riferito al posto in spiaggia ai bagni di Ostia Lido dell’estate successiva.
* '''Girone di ritorno.''' Quando appare chiaro che ''anche quest’anno vinciamo l’anno prossimo'', tra i tifosi più previdenti la parola d’ordine è «Febbraio, prenotamo ’a sdrajo», riferito al posto in spiaggia ai bagni di Ostia Lido dell’estate successiva.
* '''Volata finale'''. Tuttavia può capitare che la Roma, in un ultimo sussulto d’orgoglio<ref>Generalmente alimentato dal fatto che diversi giocatori in scadenza di contratto e anche altri che si sono stufati di stare in una società dove non si vince una fava si sbattono per farsi notare dagli osservatori delle squadre inglesi e spagnole in tribuna e strappare un contratto milionario per le stagioni successive.</ref>, dia vita a una straordinaria rimonta a media-scudetto che provoca un rigurgito di esaltazione della tifoseria, ma che si arresta miseramente e invariabilmente a una o due giornate dal termine contro una retrocedenda che non ha più nulla da chiedere al campionato che non congedarsi con uno sgambetto ai giallorossi. I tifosi si stringeranno intorno alla squadra convinti che non potesse fare di più, e la stampa della Capitale le accrediterà l’ennesimo scudetto morale (ambìto riconoscimento che ingenerosamente i tifosi della [[S.S. Lazio|Lazio]] equiparano all’«ariconsolasse co’ l’[[Aglio|ajetto]]».
* '''Volata finale'''. Tuttavia può capitare che la Roma, in un ultimo sussulto d’orgoglio<ref>Generalmente alimentato dal fatto che diversi giocatori in scadenza di contratto e anche altri che si sono stufati di stare in una società dove non si vince una fava si sbattono per farsi notare dagli osservatori delle squadre inglesi e spagnole in tribuna e strappare un contratto milionario per le stagioni successive.</ref>, dia vita a una straordinaria rimonta a media-scudetto che provoca un rigurgito di esaltazione della tifoseria, ma che si arresta miseramente e invariabilmente a una o due giornate dal termine contro una retrocedenda che non ha più nulla da chiedere al campionato che non congedarsi con uno sgambetto ai giallorossi. I tifosi si stringeranno intorno alla squadra convinti che non potesse fare di più, e la stampa della Capitale le accrediterà l’ennesimo scudetto morale (ambìto riconoscimento che ingenerosamente i rivali della [[S.S. Lazio|Lazio]] equipareranno regolarmente all’«ariconsolasse co’ l’[[Aglio|ajetto]]»).
* '''Fine campionato.''' In quel periodo in genere ci sono le prime comunioni e le cresime dei figli dei tifosi, e talora anche qualche matrimonio. Finalmente il tifoso romanista può festeggiare qualcosa a maggio mentre i [[Juventus|soliti]] festeggiano i trofei veri.
* '''Fine campionato.''' In quel periodo in genere ci sono le prime comunioni e le cresime dei figli dei tifosi, e talora anche qualche matrimonio. Finalmente il tifoso romanista può festeggiare qualcosa a maggio mentre i [[Juventus|soliti]] festeggiano i trofei veri.



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Associazione Sportiva Roma
(Stemma)
Stemma dell'A.S Rosiconi
Nazione Italia
Città Roma
Fondazione 1927
Motto Semo campioni morali!
Allenatore Luciano Spaletti
Capitano Francesco Totti
Scudetti vinti Scudetti vinti
« OH, RIGOREPAARIOMMA!! »
(Chiunque, in ogni partita dei giallorossi.)
« Laif is nau! »
(La frase più pronunciata dal Capitano.)
« Super Roma, lo scudetto si avvicina. »
(Il Corriere dello Sport ogni estate.)
« Messi? Mi’ cuggino l’ha ggià visto a Trigoria, è fatta! »
(Tipica frase del tifoso romanista.)
« Er Mencester ha rubbato perché er loro quinto go’ era ’n’fôriggioco! »
(Romanista medio dopo la sconfitta di misura per 1-7 in Champions League.)
« Mo che c’hanno pijato l’americani so’ cazzi pe’ tutti, puro p’er Barsa! »
(Tifoso romanista medio che commenta l’acquisto della società da parte della cordata statunitense.)
Tifosi della Roma festeggiano entusiasti la vittoria di un'amichevole.
« Er go’ de De Rossi cor Mencester valeva 6!!! »
(Tifoso romanista dopo l’1-7 a Manchester.)

L’A.S. Roma, anche chiamata ’Aaa Maggica e ribattezzata simpaticamente A.S. Riomma dai «cugini» e rivali cittadini della Lazio, è una società di calcio italiana fondata nel 1927 da un frullato di circa una decina di club della Capitale che si trovavano lì per caso. La leggenda vuole che tra le società cui fu imposta la fusione figurassero anche anche un consorzio di casalinghe in protesta e un team di apicultori.

La storia

Nata nel 1927 per iniziativa di Italo Foschi, un abruzzese che si divertiva a fondare società in giro per l’Italia, la A.S. Roma era originariamente una squadra di bocce; lo spirito dello sport originario è tuttora vivo nei tifosi i quali sono convinti che, proprio come a bocce, per vincere il campionato basti avvicinarsi alla vetta della classifica quanto più possibile.

La squadra si caratterizza per il devoto affetto tributatole dai tifosi. Affetto degno di miglior causa dal momento che, a dispetto dei favorevoli fattori ambientali che da sempre hanno accompagnato la storia della compagine giallorossa, questa vanta un palmarès di un ordine di grandezza paragonabile a quello dei rivali cittadini della Lazio, la quale in passato ha vissuto momenti di scarsa partecipazione e interesse da parte di pubblico e istituzioni.

Ammirevoli gli sforzi dei tifosi, capaci di difendere la prestazione della squadra, l’unica appartenente a una tra le maggiori federazioni UEFA a incassare a poche edizioni di Champions’ League di distanza due sconfitte per 1-7, rispettivamente da Manchester United fuori casa e Bayern Monaco in casa.

Dal 2011, al termine di un’apparentemente interminabile trattativa durata nove mesi, la società è di proprietà di una cordata statunitense con a capo James Pallotta, che rilevò la proprietà da Rosella Sensi, la quale non vedeva l’ora di liberarsi di un affare in perdita indebitato per più di 300 milioni di euro con la banca Unicredit.

I trofei

Come dimostra questo striscione, la Lazio non è una scuadra.

L’A.S. Roma è nota per due caratteristiche fondamentali: essere totalmente sconosciuta a chiunque viva al di fuori del Grande raccordo anulare e, soprattutto, non avere praticamente mai vinto un cazzo.

Infatti, nei suoi (al 2017) ottant’anni di storia ha vinto tre scudetti, ovvero uno più di Napoli, Lazio e Fiorentina, quattro meno di Bologna e Pro Vercelli e addirittura sei meno del Genoa.

Nonostante ciò, la Roma ha collezionato nella sua storia la bellezza di 26 scudetti morali[1].

Oltre a quelli morali, la squadra ha anche tre scudetti (diciamo) veri: il primo, ottenuto al termine della stagione 1941-42, grazie all’interessamento di un noto intellettuale romagnolo all’epoca molto in auge, il quale permise ai giocatori giallorossi di prestare servizio militare, in piena mobilitazione bellica, nell’area della Capitale mentre le altre squadre perdevano i loro giocatori; il secondo grazie all’impegno in politica di Dino Viola, presidente dell’epoca, che con una mano del suo amico Giulio Andreotti nell’anno del giubileo 1983 portò a casa il titolo e per ringraziarlo fece da acchiappavoti per la Democrazia Cristiana con la candidatura al Senato; e il terzo nel 2001, quando la Federazione autorizzò a sei giornate dalla fine l’utilizzo di tutti gli extracomunitari in rosa, cosa che permise al club dell’allora presidente Franco Sensi di schierare tutti gli stranieri e di vincere il titolo di un’incollatura sulla Juventus.

Il resto della storia giallorossa sono magre colossali benché i tifosi giallorossi si consolino con il fatto che la squadra gioca un calcio spettacolare[citazione necessaria], anche se poi non segna quasi mai.

I romanisti si vantano di essere una delle prime squadre italiane ad avere vinto un trofeo europeo. In effetti portarono a casa la Coppa delle Fiere del 1961. Il problema è che, in primis, di quella coppa a nessuno fregava alcunché all’epoca e neppure dopo, essendo praticamente l’antenata calcistica di Giochi senza frontiere da disputarsi tra squadre di città che null’altro merito avessero che essere sede di fiera di qualsiasi tipo, fosse anche di quella dei minolli da soma; a seguire c’è il particolare non trascurabile che la UEFA non riconosce quel trofeo Moretti europeo come competizione ufficiale, che quindi negli almanacchi ufficiali conta quanto una banconota da 6 euro e il talento canoro di Mengoni, cioè zero.

Stagione tipo

Il più prestigioso trofeo vinto ad oggi dalla Roma.
  • Campagna acquisti. La società va sul mercato. Poi le spiegano che non deve andare al mercato ortofrutticolo della Garbatella, ma al calciomercato a Milano. Una volta capito ciò, è regolarmente costretta ogni anno a vendere un pezzo pregiato (insomma… se era pregiato stava alla Juve) per poter pagare lo stipendio di Totti[2].
  • Precampionato. La squadra piega i temibili avversari delle amichevoli estive (campioni maltesi, terzoturnisti di Champions’ League lituani, Inter) alimentando l’esaltazione dei tifosi che già pregustano l’ineluttabile scudetto.
  • Inizio di stagione. All’insegna del primi a Natale la squadra inizia il campionato rispettando le attese, per esempio perdendo in casa con Siena, Chievo, Cesena e altre compagini che in un qualsiasi altro stadio boccheggerebbero per portare a casa i punti-salvezza. Quando è chiaro che per Natale il primo posto è [eufemismo] difficilmente raggiungibile parte la caccia al capro espiatorio cui addossare la responsabilità dei mancati luminosi traguardi[3].
  • Girone di ritorno. Quando appare chiaro che anche quest’anno vinciamo l’anno prossimo, tra i tifosi più previdenti la parola d’ordine è «Febbraio, prenotamo ’a sdrajo», riferito al posto in spiaggia ai bagni di Ostia Lido dell’estate successiva.
  • Volata finale. Tuttavia può capitare che la Roma, in un ultimo sussulto d’orgoglio[4], dia vita a una straordinaria rimonta a media-scudetto che provoca un rigurgito di esaltazione della tifoseria, ma che si arresta miseramente e invariabilmente a una o due giornate dal termine contro una retrocedenda che non ha più nulla da chiedere al campionato che non congedarsi con uno sgambetto ai giallorossi. I tifosi si stringeranno intorno alla squadra convinti che non potesse fare di più, e la stampa della Capitale le accrediterà l’ennesimo scudetto morale (ambìto riconoscimento che ingenerosamente i rivali della Lazio equipareranno regolarmente all’«ariconsolasse co’ l’ajetto»).
  • Fine campionato. In quel periodo in genere ci sono le prime comunioni e le cresime dei figli dei tifosi, e talora anche qualche matrimonio. Finalmente il tifoso romanista può festeggiare qualcosa a maggio mentre i soliti festeggiano i trofei veri.

Giocatori famosi

Tipica esultanza di un giocatore romanista.
  • Francesco Totti: detto "er Pupone", è ormai il simbolo della Roma. Il Capitano è noto per essere il miglior marcatore in attività, campione di sputi internazionale, maestro nell'arte dell'imbruttire e gran paraculo della casata di Porta Metronia. Ultimamente è diventato ancor più famoso grazie alle sue divertentissime[citazione necessaria] pubblicità della Vodafone.
  • Daniele De Rossi: è il "Capitan Futuro", che di fatto non significa nulla. In pratica De Rossi è capitano quando non c'è Totti, e lo sarà stabilmente semmai questo smettesse di giocare. In realtà ciò non accadrà mai, perché per motivi di marketing Totti continuerà a giocare fino a 115 anni.
  • Adriano: 2 metri per 200 chili, l'Imperatore è stata una delle grandi scommesse della società. Ovviamente persa: a Roma, il suo contributo è stato per lo più quello di rendere milionari i Night della Capitale.
  • Doni: l'ex portiere titolare della squadra, cugino di Dida. È talmente forte da essere riuscito a parare la bellezza di 11 tiri in 10 stagioni. Naturalmente "Doni" è il soprannome che gli hanno affibbiato gli attaccanti avversari.
  • Mirko Vucinic: il capitano e giocatore simbolo della Repubblica del Montenegro, è stato attaccante della Roma per 5 anni. Stufo di giocare con la maglia giallorossa, ha deciso di andarsene alla Juventus nel 2011, perché quell'anno andavano di moda le righe.
  • Philippe Mexes: famoso per il pianto dopo aver perso l'ennesimo scudetto, questo giocatore era talmente affezionato alla Roma che se n'è andato al Milan a parametro zero.
  • Nicolas Burdisso: ex-riserva dell'aiuto magazziniere all'Inter, famoso perché rende le partite più emozionanti. Infatti quando la partita sembra al sicuro, lui fa subito qualche cazzata tipo farsi espellere o farsi un autogol o un liscio e subito il risultato si ribalta. All'Inter lo fischiavano al primo tocco di palla; alla Roma, invece, quando sbaglia i tifosi sugli spalti dicono <<Armeno ce mette aa grinta!>>.

Filosofia romanista

Tifoso della Roma che esulta per l'insperato gol del pareggio contro la Triestina.

Come detto, il tifoso romanista ha una fede incrollabile, e in molti casi ingiustificata. La sua più grande abilità è quella di inventare scuse, motivazioni o eventuali complotti per giustificare le sconfitte della Roma.

  • Avemo perso contro il Manchester perché ce mancava Tonetto.
  • Spalletti ha distratto i giocatori colla lucentezza della pelata.
  • Er pupone non s'è ancora ripreso dall'infortunio del 1998.
  • Ilary è rimasta 'n'artra vorta incinta.
  • Taddei è brutto. Troppo brutto. No davero. Avrei perso pure io pur de finilla in fretta qua partita e nun vedello più.
  • Semo scomodi, er palazzo ce odia!
  • Il campo era in pendenza.
  • Er Barcellona ha vinto la Champions, se semo vendicati der Manchester.
  • Semo i vincitori morali dello scudetto.
  • Menez c'ha i colpi de Cristiano Ronaldo.
  • La Roma nun se discute, se ama.
  • Ce mancava er Capitano.
  • Baptista era fuori ruolo.
  • Spalletti c'ha problemi a casa.
  • Ce manca er Pek.
  • Mourinho è 'no stronzo.
  • Se giocava Loria vincevamo facile.
  • Roma Roma Roma.
  • La mamma der laziale je piace er sesso anale!
  • Er gol de Turone era bbono.
  • Okaka è acerbo.
  • 'St'anno lottamo su tre fronti.
  • Er Pupone ha vinto pure 'a scarpa d'oro.
  • Mo je ne danno 'n'artra, cosi ce po andà in giro.
  • Volemose bbene.
  • Capitan futuro.
  • Daje Roma.
  • Er grinta Panucci.
  • Doni è 'na talpa.
  • A Spalletti s'è staccata 'a parucca.
  • La Lanzie in B.
  • L'Inter ha vinto rubbando.
  • Annamose a fa' 'na matriciana.
  • Baptista ha giocato male perché nun s'è mangiato e banane.
  • L'anno prossimo lo scudetto è nostro matematico.
  • Totti lo doveva dà più forte er calcio a Balotelli.
  • Perché noi semo la squadra de Roma... i laziali ce vengono a portà le ova fresche.
  • Totti è n pezzo de pane, se fa li falli è perché je mancano de rispetto.
  • E se permettono pure de mancà de rispetto a Ilari!
  • C'hanno fatto er Biscotto.
  • Se ce fosse stato Totti avremmo vinto er mondiale.
  • Pure se semo arivati secondi è come se avemo vinto noi.
  • Tifo l'italia solo perché c'è De Rossi... Daje Roma!
  • Quanno vincemo semo li mejo, quanno perdemo so l'artri che rubbano quindi semo comunque li mejo.
  • A maggica non vince mai perché favoriscono solo er nord.
  • Nun c'è problema.
  • Magno, bevo e tifo Roma.
  • Co' Borriello vinceremo er tricolore.
  • Adriano se l'è magnato...
  • Chi tifa Roma non perde mai.
  • Vabbè avemo perso, ma alla prossima je famo un culo così.
  • Noi al Circo Massimo, voi massimo al circo.
  • A Laziesi, nun ve sarva manco la memory card.
  • Mo arrivano l'americani, quelli so imballati de soldi, daje!



Curiosità

L'abuso della sezione «Curiosità» è consigliato dalle linee guida di Nonciclopedia.

Però è meglio se certe curiosità te le tieni pe' ttìa... o forse ti incuriosisce sapere com'è dormire coi pesci?

  • Anche il Cervia di Ciccio Graziani, il Napoli, il Frosinone, l'Alto Adige e il Fiumicino sono stati fondati prima dell'A.S. Roma.
  • Rodrigo Taddei vanta il record di giocatore più brutto della serie A ancora in attività. Inoltre, in occasione di un derby giocato contro la Lazio, è riuscito a essere l'unico giocatore a segnare un gol più brutto di se stesso.
  • Francesco Totti è l'unico calciatore in attività ad aver mandato più di un milione di SMS.

Note

Template:Legginote

  1. ^ Tutti quelli in cui è giunta seconda oppure ci ha creduto fino alla fine!
  2. ^ Che ormai è pari al PIL del Belgio.
  3. ^ In genere, ma non è scontato, è l’allenatore, benché non è infrequente che in diversi casi sia stato incolpato il massaggiatore, la stampa o perfino il gatto del guardalinee.
  4. ^ Generalmente alimentato dal fatto che diversi giocatori in scadenza di contratto e anche altri che si sono stufati di stare in una società dove non si vince una fava si sbattono per farsi notare dagli osservatori delle squadre inglesi e spagnole in tribuna e strappare un contratto milionario per le stagioni successive.