Slam Dunk

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Trema America! Gli astri nascenti del basket giapponese stanno arrivando!
« Io sono un vero basketman! »
(Hanamichi Sakuragi sul proprio livello culturale.)
« Ma Hanamichi, non avevi detto di odiare il basket? »
(Amico di Hanamichi un attimo prima di ricevere una testata.)
« Ma và a cagare... »
(Kaede Rukawa su tutto e tutti.)
« Rukawa è una pippa! »
(Nobunaga Kyota ricevendo 92 minuti di applausi.)
« Mi ero rotto le palle... »
(Takehiko Inoue sul finale.)
« Fuori i diritti per le magliette, massa di ladri! »
(Presidente dell'NBA sulle divise dei giocatori del manga.)
« Ci dica la verità... non giocheremo mai, vero? »
(Riserve dello Shohoku su inutilità.)

Slam Drunk (スラムダンク, traducibile in: Michael Jordan mi fa una sega) è un manga del genio[citazione necessaria] nipponico Takehiko Inoue, fuoriscitogli dal cranio un sabato sera senza donne mentre cercava di far canestro nel cestino dei rifiuti con le palline di carta stagnola.

Al pari di Holly e Benji col calcio, voleva spingere i giovani giapponesi a dedicarsi al basket, facendo così sorgere una generazione di campioni in grado di surclassare qualunque dream team... ovviamente fallendo. Di positivo ha che non fa tanto schifo come i normali manga sportivi: è più divertente, più realistico (i campi non sono più grandi del normale, almeno in apparenza), più analgesico, e soprattutto non ha un finale ridicolo, in sostanza è leggibile.

Trama

"E perché non all'ippica?" - Gli amici di Hanaminchia gli esprimono tutto il loro sostegno nella sua decisione di darsi al basket.

La storia prende le mosse dalla disastrosa vita sentimentale di Hanamichi Sakuragi, l'unico essere umano scaricato più della monnezza prima ancora di finire le superiori. Un giorno, bighellonando con la sua ganga di teppisti fai-da-te, viene notato dalla sorella minore del capitano della squadra di basket scolastica, Haruko, per la lunghezza del suo pisellino scheletro, e prontamente invitato ad unirsi alla squadra, come questa non fosse già abbastanza disastrata.

Incantato dai suoi begli occhi, e fiutando finalmente un po' di gnocca, il truzzo rosso Hanamichi decide così di abbandonare quella mandria fancazzista dei suoi amici allo stato brado e di civilizzarsi per diventare un asso del basket nello Shohoku e conquistare così l'amore di Haruko, non mancando di mettersi in mostra dispensando testate a destra e a manca, tra cui una al tabellone del canestro, assolutamente memorabile.

La strada di Hanamichi verso il successo[1] sarà tuttavia difficoltosa e piena di ostacoli, della serie il fratello di lei, tanto alto da menare cazzotti in testa senza abbassarsi, un rincoglionito del club di judo intenzionato a fargli un'offerta che non potrà rifiutare, teppisti sbucati fuori da chissà dove[2], ed ovviamente le altre squadre.

Nel corso della seria i patetici Shohoku cominceranno per fagocitosi ad inglobare al loro interno elementi molto più validi di Hanamichi (grazie al cielo), primo fra tutti Kaede Rukawa, che formalmente sarebbe uno dei buoni più forti, ma che in realtà è il personaggio più cazzone e detestato di tutta la serie, e i suoi stessi compagni di squadra nelle docce gli lanciano le saponette davanti ai piedi sperando scivoli e muoia sbattendo la testa contro i cessi.

Lo Shohoku si pone subito grandi obiettivi: tirare a campare fino ai nazionali. Superati di seguito, tra mille difficoltà e avvincenti partite, i campionati condominiali, circondariali, rionali, cittadini, provinciali, prefetturiali e regionali, la squadra riesce ad arrivare al livello di quelli che contano, trovandosi subito contro la formidabile squadra del Sonno, sponsorizzata dalla Bonomelli.

Inizia così l'Italia-Germania 4-3 di questa storia, che si protrarrà per diversi volumi, alcuni dei quali contenenti lo sviluppo di appena dieci secondi di partita, e dalla quale, utilizzando tutte le sue risorse energetiche, economiche, belliche, cinematrografiche e stroboscopiche, lo Shohoku uscirà vincitore. Hanamichi infatti all'ultimo istante butterà la palla[3] con una delle sue miciali testate senza che l'arbitro se ne accorga. Da allora il rosso verrà soprannominato "La Capa de Dios".

Ed esattamente come l'Italia dopo Italia-Germania 4-3, lo Shohoku nella partita seguente viene asfaltato. L'autore ha però avuto la bontà, dopo aver fatto durare gli ultimi 5 minuti della partita contro il Sonno qualcosa come quintordici volumi, di riassumere l'umiliante sconfitta dei nostri eroi in due sole pagine, alleluia!

In barba a migliaia di lettori imbufaliti, che già pensavano che la serie sarebbe durata per sempre continuando ad affrontare nemici via via più forti, l'autore, resosi conto della cazzata enorme che avrebbe commesso, stronca la serie pochi capitoli dopo con un finale aperto che scontenta tutti... meno Rukawa, il che scontenta tutti gli altri ancora di più.

Se non altro, col suo finale, Inoue ha saputo dimostrarsi tanto diverso dai soliti mangaka sportivi da serie sfaldamaroni con avversari via via più aberranti, che dai suoi fan con un po' più di cervello ricevette ben 93 MINUTI di applausi.

Personaggi

Il nostro protagonista mostra al signor Anzai la sua abilità nel palleggio.

Shohoku

Citata dai Chicago Bulls per violazione del copyright, è la squadra protagonista della storia. Ha solo cinque giocatori decenti, quanto basta per mandare in campo una squadra quindi, ma se anche uno solo si fa male il loro gioco va a pezzi come un castello di carte.

  • Hanamichi "Hanaminchia" Sakuragi: il protagonista della storia. Sorprendentemente tale ruolo non lo rende il classico talentuoso invincibile anzi, il suo essere inizialmente una mezza sega rispecchia il fatto che ha cominciato a giocare senza nemmeno sapere la differenza tra "palleggiare" e "palpeggiare", e al solo scopo di farsi un giorno Haruko. Pian pianino, figura di merda dopo figura di merda, migliorerà e sarà riconosciuto da tutti quale un buon giocatore, ma la patatina della dolce Haruko continuerà a non vederla manco col binocolo.
  • Kaede "Stronzone" Rukawa: il belloccio dannato dal talento strepitoso e con una faccia di bronzo senza pari. Quando non gioca a basket dorme o manda a cagare la gente; vive insomma di pigrizia e di bravura spiattellata in faccia agli altri, cosa che gli vale un fan club e l'odio smisurato di Hanamichi e parecchi altri.
  • Takenori "Gorilla" Akagi: gorilla modificato geneticamente per sembrare umano, almeno secondo la "Teoria Sakuragi dei personaggi che in questo manga somigliano a delle scimmie"[4]. Capitano della squadra, si dimostra ben più intelligente dei suoi più evoluti compagni di squadra.
  • Ryota Miyagi: un diversamente alto che vuole dimostrare al mondo che nonostante il suo handicap può giocare a basket come chiunque altro.
  • Hisashi Mitsui: l'Adriano della situazione. Ex promessa del basket giovanile, si perderà strada facendo rovinandosi con brutte compagnie che lo porteranno fra l'altro alla dipendenza da coca-cola. Verrà redento da Anzai che gli succhierà via il male dal corpo e che lo reinserirà in squadra. Il suo ruolo è quello di cecchino: col pallone è in grado di centrare tiri da tre punti o di togliere tre denti a un avversario a seconda delle indicazioni dell'allenatore.
  • Kiminobu Kogure: prima che nello Shohoku arrivasse gente decente, insieme ad Akagi era il massimo che la squadra potesse permettersi. In seguito verrà sbattuto in panchina, dalla quale verrà all'occorrenza riesumato negli ultimi minuti per fargli fare bella figura prima di ricongelarlo. Si, è l'equivalente di Pippo Inzaghi.
  • Allenatore: Signor "Pappagorgia coi capelli bianchi" Anzai: ex-pregiudicato divenuto allenatore di Basket come servizio socialmente utile, dimostra di aver cambiato vita permettendo al protagonista idiota di turno di palleggiarlo come un budino per via del suo lardo in eccesso, specie sotto il mento[5].
  • Le riserve: patetiche amebe sottosviluppate che non entreranno in campo mai, mai e poi ancora mai. L'autore ha continuato a disegnarli solo per prenderli per il culo.

Ryonan

Hanamichi dimostra tutta la sua sportività all'allenatore della squadra avversaria.

Citata dagli Utah Jazz per violazione del copyright, è la prima squadra affrontata dallo Shohoku ai tempi della sua pippaggine, e poi riaffrontata, con esito differente, dopo il restyling.

  • Akira Sendo: l'equivalente simpatico di Rukawa. È dannatamente forte, ma non si vanta per questo e a fine partita offre sempre un cicchetto a tutti.
  • Jun Uozumi: lui sta al Ryonan come Akagi sta allo Shohoku. In questo manga infatti ogni squadra ha almeno un giocatore scimmiesco-antropomorfo, a volte un gorilla, a volte un orango, a volte un macaco, a volte un Giuliano Ferrara.
  • L'allenatore del Ryonan: quarantenne sfigato che, rifiutato da tutte le agenzie di collocamento, ha trovato la sua ragione di vita nel far grande la sua squadra, anche se senza grossi risultati. Progettatore di campagne acquisti faraoniche, ha circuito, corrotto, ricattato e pregato Mitsui, Ryota e Rukawa di entrare nel liceo Ryonan anziché nello Shohoku affinché giocassero nella sua squadra. I primi due hanno rifiutato perché il signor Anzai somigliava a Babbo Natale e li attraeva di più. Rukawa l'ha snobbato perché non gli andava di fare 30 metri in più per arrivare a scuola la mattina.

Kainan

Citata dai Los Angeles Lakers per violazione del copyright, è la squadra cazzuta che batte i protagonisti, ma tanto sono i protagonisti quindi figurati se il turno non lo passano lo stesso.

  • Nobunaga Kyota: macaco travestito da essere umano che è stato capace di ingannare tutti meno che Hanamichi, in quanto quest'ultimo condivide con lui lo stesso quoziente intellettivo. Forte ma sbruffone, l'unica cosa degna di nota che fa in tutta la serie è dare della "pippa" a Rukawa, guadagnadosi una standing ovation generale e un "Ma va' a cagare" del diretto interessato.
  • L'allenatore del Kainan: il Kainan è l'unica squadra che di scimmiesco anziché un giocatore ha l'allenatore, in questo caso gibbone per parte di madre.

Altri cosi

  • Haruko Akagi: se Hanamichi ha mollato il fancazzismo per buttare palle nei canestri la colpa è solo sua. In cerca di tipi alti da introdurre in squadra grazie a metodi molto convincenti, si imbatte in Hanamichi, un tipo così fesso che riesce a farlo iscrivere senza dargliela né fargliela manco annusare.
  • Ayako: manager dello Shohoku, si occupa di assistere l'allenatore e di motivare la squadra shakerando il suo prosperoso davanzale quando la partita va male. Ryota sta a lei come Hanamichi sta ad Haruko, quindi si può dire che è grazie a lei che il tappo e il rosso si sono scoperti compagni di disgrazia e sono divenuti amiconi.
  • Quello che prende appunti: macchietta d'inchiostro sulle pagine del fumetto che ha preso vita e che ora osserva il mondo con curiosità annotando tutto quello che può sul suo taccuino. Qualcuno sospetta abbia annotato fra le altre cose il senso della vita, per altri solo scarabocchi in quanto analfabeta.

Curiosità

L'abuso della sezione «Curiosità» è consigliato dalle linee guida di Nonciclopedia.

Però è meglio se certe curiosità te le tieni pe' ttìa... o forse ti incuriosisce sapere com'è dormire coi pesci?

  • Hanamichi in realtà non odia Rukawa perché è centomillemila volta più bravo di lui a basket, né perché la sua adorata Haruko se lo scoperebbe su un letto di rose. Lo odia perché a causa sua esistono in rete milioni di fanfic e fanart yaoi su loro due.
  • Le testate di Hanamichi sono un'arma così potente da resistere ad un urto a cento all'ora contro un tabellone senza che l'utilizzatore riporti danni cerebrali apparenti.
  • Zidane ha dedicato la sua testata a Materazzi al suo beniamino Hanamichi.
  • L'unico modo per salvarsi da una testata di Hanamichi è essere una bella ragazza con la divisa da scolaretta.
  • L'allenatore del Ryonan è negato nel basketmercato quasi quanto la dirigenza juventina lo è nel calciomercato.
  • Se la "legge della compensazione" è vera, la stragrande maggioranza dei personaggi del manga è dotata di micropisello.
  • Il livello di scolarizzazione medio dello Shohoku, escludendo Akagi, è pari a quello del Ruanda.

Voci a canestro

Note

  1. ^ Sportivo e sessuale.
  2. ^ Perché in un manga giapponese i teppisti ci stanno sempre bene.
  3. ^ Benedetta dallo sputo di Rukawa che gliel'aveva affidata con tanta amicizia.
  4. ^ E ce ne sono...
  5. ^ La famosa "pappagorgia" facendo ballonzolare la quale Hanamichi ottiene un piacere che rasenta l'estasi.



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