Pescivendolo
Il pescivendolo è un mestiere antico come il mondo e tutt'oggi costituisce una delle carriere più ambite e prestigiose, in quanto garantisce lauti guadagni e tanta passera di mare fresca. Tale mestiere consiste nel procurarsi del pesce fresco da vendere, è curioso notare che all'interno della categoria pesce siano compresi anche dei derivati, animali come crostacei e molluschi, e talvolta, addirittura le alghe per la gioia dei vegetariani.
La diffusione sul territorio
In Italia questo mestiere ha trovato una diffusione pressoché capillare sul territorio, tanto da apparire come Status Symbol e come modello per affrontare la crisi economica[citazione necessaria].
Le tipologie
È possibile rintracciare diverse tipologie e specializzazioni del suddetto mestiere in relazione alla tipicità geografica, si citano alcuni esempi.
Il vongolaro.
Esemplare particolarmente diffuso nelle Valli di Comacchio e nelle lagune salmastri della Bassa Polesana. Lo si riconosce per la stazza corpulenta, la bestemmia sempre pronta, l'inconfondibile accento veneto, la barca di sua proprietà e la sua abilità nell'imporsi sul mercato locale con la vendita forzata dei suoi prodotti ittici.
Il proprietario di padelloni.
Il proprietario di padelloni è solitamente un uomo assai facoltoso, in quanto è proprietario, perlappunto, di un padellone[citazione necessaria]. Questo complesso marchingegno altro non è che un capanno da pesca dotato di una rete a bilancia grazie alla quale cattura ingenti quantitativi di anguille e pescigatto. Solitamente il suo negozio è situato nei pressi del padellone. Questa categoria di pescivendolo va molto fiera della sua attrezzatura e spesso invita amici e parenti in sontuose cenette a base di pesce. Le aree di diffusione del proprietario di padelloni sono i fiumi e i laghi dell' Emilia Romagna. Talvolta il proprietario di padelloni si trova col vongolaro nelle Valli di Comacchio ad allestire macabre bancarelle in cui si diverte a tranciare a pezzi le povere anguille ancora vive per dimostrare la freschezza del proprio prodotto.
Il pescivendolo portuale.
Questa categoria di pescivendoli è largamente diffusa nelle isole italiane (in particolar modo in Sicilia ed in Sardegna) ed è presente nella costa Tirrenica. Egli lavora in mare aperto ed è proprietario di un peschereccio, grazie al quale procaccia la materia prima. Solitamente vende direttamente in porto e si vanta delle sue prodezze, così da incantare i nabbi e spillar loro fior di quattrini per un etto d'acciughe.
Il "bancarelllaro" o pescivendolo da mercato rionale.
Trattasi di una delle categorie più diffuse sul territorio. Il bancarellaro è un nomade che bazzica qua e la tra i mercati rionali della provincia. Si distingue facilmente per il suo camioncino modificato a bancarella trasformabile. Se ne volete rintracciare qualcuno in un mercato, basterà seguire l'inconfondibile puzza di pesce marcio e le sue prodezze vocali, grazie alle quali decanterà la freschezza e la qualità del suo prodotto.
L'importatore.
L'importatore rasenta i comuni stereotipi del pescivendolo tipo. L'importatore è il tipico pescivendolo da pescheria, dispone di un suo negozio ed è presente pressoché in tutte le città e nei vari paesini. Egli si presenta alla clientela col suo bel grembiule bianco, il suo cappello in tinta col grembiule, il suo negozietto che espone le specie più assurde e bizzarre, spacciandole per leccornie. Qualunque cosa voi compriate dall'importatore la pagherete a peso d'oro, soprattutto se vorrete acquistare del pesce per delle ricette esotiche, come il sushi.
Le strategie di vendita
Ogni buon pescivendolo che si rispetti dispone sempre di un'ottima parlantina grazie alla quale può raggirare la propria clientela, egli è in eterna competizione con i suoi colleghi e stando alle sue parole, i prodotti migliori li ha sempre e solo lui (un po' come ogni assicuratore).
- Strategia numero uno: l'importazione.
Una strategia tipica consiste nel far viaggiare il prodotto di vendita, spedendolo in un altro continente e facendolo tornare in patria spacciandolo per prodotto d'importazione, in modo tale da giustificare un aumento di prezzi spropositato.
- Strategia numero due: la freschezza.
Ogni buon pescivendolo decanterà sempre la freschezza del proprio prodotto, secondo le sue parole, il pesce che ti vende è vivo e guizzante, come se fosse appena pescato, anche se proviene da luoghi distanti millemila chilometri dal luogo di vendita.
- Strategia numero trecedici: la tipicità territoriale.
Si sa che in Italia i prodotti tipici sono il cavallo di battaglia della nostra tradizione culinaria[citazione necessaria], ed i prodotti ittici non sono certo da meno, per cui, contrariamente alla strategia dell'importazione, la tipicità territoriale gioca un ruolo fondamentale, decantando l'italianità e la tipicità locale di ogni sorta di prodotto.
- Strategia numero quattroventiundici: le gesta eroiche.
Per conquistare la clientela, i pescivendoli sono soliti narrare le loro prodezze su come sono riusciti a pescare (o a catturare). In alcuni manga come One piece si narra come un prode pescivendolo sia riuscito a pescare il leggendario tonnofante utilizzando una canna da pesca. Spesso tale stratagemma è utilizzato dagli odierni pescivendoli come strumento per addescare i boccaloni.