Nonsource:Diario segreto di Altair

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Giorno 1

Quel buontempone di Al Mualim (vecchio che ha perso l'uso di un occhio) mi ha perforato con la sua lama nascosta solo perché non sono riuscito a recuperare il tesoro dei Templari, ho ucciso un vecchio innocente, sono stato indiscreto ed ho messo a repentaglio l'intera confraternita facendo uccidere Kadar e privando Malik del suo braccio. Da notare che Kadar neanche sapeva che cazzo di missione fosse quella. Affari suoi, ora sono rinato.

Giorno 2

L'ho sempre detto che gli anziani dovrebbero andare in pensione. Al vecchio non bastava la spada corta: ha dovuto privarmi anche del rango. Ora vuole che io torni a fare l'allievo, trovando un traditore della confraternita per Masyaf e portandolo al suo cospetto. Non mi ci vorrà molto, Masyaf è una cittadella di 50 persone, tra cui 20 sono formate da sole guardie. Fortunatamente lo trovo e lo conduco dal maestro, che lo uccide. Riacquisisco così la mia spada, quella da combattimento. Ora vuole che io uccida 9 uomini per riacquistare il mio rango e portare la pace. Il primo incarico consiste nel farsi un bel viaggetto di 6 ore a Damasco, per trovare un uomo di nome Tamir, un tale che fabbrica armi. Gran bella vita, questa: la mia gioventù buttata via per colpa d'un vecchio decerebrato.

Giorno 3

Sebbene abbia subito i tormenti del Rafik di Damasco, degli eruditi, delle guardie e di quelle donnacce che chiedevano spiccioli in continuazione, sono riuscito a portare a termine il mio incarico uccidendo Tamir. Quest'ultimo sembrava sicuro delle sue opere, e non ha osato neppure scusarsi per tutto quel che ha fatto alla gente di Damasco. Vado così a chiedere informazioni al maestro, ma il vecchio mi riempie di enigmi e mi dà del novizio non appena mi oppongo a lui. Fortunatamente riesco a consolarmi, in quanto il vecchio, dato il successo, mi ha restituito un rango ed un'arma: peccato che quest'ultima sia più inutile del previsto. Ora vuole che io mi rechi ad Acri e Gerusalemme per eliminare altri due folli governatori. Spero solo che questa piaga finisca in fretta.

Giorno 4

La gente non si fa mai i cazzi suoi. Quel distretto in rovina di Acri ha delle strutture troppo piccole: non appena provo a scalarne una, gli abitanti mi vedono e riescono sempre a farmi notare dalle guardie. Io non posso camminare tra la folla, perché ci metterei mesi per arrivare da quel dannato Rafik ed inoltre rischierei di prendermi una peste a causa di quegli ubriachi in collera. Per grazia di Dio, anche un altro, Garniero di Naplusa, è caduto. Come Tamir, anche tale Garniero sembrava felice della sua opera, e mi ha fatto notare che egli non agisce di sua spontanea volontà. Ho così deciso di parlarne con Al Mualim, ma i vecchi dovrebbero andare in pensione: non ho capito un cazzo di quel che ha detto. Mi restituisce un'arma e mi obbliga a recarmi a Gerusalemme, per uccidere un certo Talal.

Giorno 5

Talal è morto. Quel folle di Gerusalemme prendeva alcuni schiavi - con la scusa di salvarli - per stuprarli in una fogna. Come i precedenti, affermava di farlo per il bene della sua città, per prepararli. Anche in questo caso, Al Mualim non ha saputo darmi altre risposte, anzi, mi ha dato altre tre rotture da risolvere: Abu'l Nuqoud, ricco mercante di Damasco, Guglielmo del Monferrato, reggente di Acri, e Majd Addin, musulmano presente a Gerusalemme. Dopo ogni missione, dovrò tornare da lui per ascoltare le sue baggianate, e guai se l'ignoro. Spero gli venga un tumore al pene, così siamo pari.

Giorno 6

Abu'l Nuqoud è deceduto. Odiava gli abitanti di Damasco, in quanto la gente godeva nel prenderlo in giro riguardo il suo peso e l'acne presente sul suo volto. Poco prima di morire, mi ha detto che non sarei mai riuscito a fermare l'alleanza, così da farmi capire che anche lui era correlato con gli uomini che ho ucciso in precedenza. Gli ho detto di andare a farsi fottere ed ho pregato Satana di fargli provare, non appena fosse acceduto agli inferi, il brivido della sodomia. Quando torno dal vecchio, scopro che è letteralmente impazzito: mi elogia per pregarmi di eliminare ogni dubbio che c'è in me, dopodiché mi ordina di non chiedere troppo. È un vecchio, così l'ho lasciato perdere e mi sono recato verso la mia prossima vittima.

Giorno 7

Dimostrazione che il taglio dell'anulare eseguito dal vecchio non è servito a una beneamata sega.

Il vecchio ha rotto le palle. Gli uomini che uccido sembrano essere legati tra loro. Ogni volta che provo a chiedere risposta a lui ricevo solo enigmi, raggiri e stronzate da finto pensionato. Tramite una minaccia che l'avrebbe castrato e fatto piangere nel giardino dell'Eden, finalmente riesco a scoprire che gli uomini che uccido altro non sono che Templari, dunque fedeli al mio acerrimo nemico chiamato Roberto di Sable, precedentemente incontrato nel Tempio di Salomone. Dopo che gli ho chiesto perché non me l'ha detto prima, ho ricevuto un altro enigma, e da quel giorno ho giurato che l'avrei soltanto assecondato.

Giorno 8

Majd Addin era un folle che aveva perso la testa e doveva essere fermato. Quel giorno decise di condannare a morte quattro persone che lui ha considerato "non così innocenti": una prostituta, un giocatore, un ladro ed un eretico. Quando scoprii i peccati, confermai la mia tesi: la puttana fu condannata a morte in quanto decise di non fare a Majd Addin un lavoretto di mano; il giocatore venne dichiarato colpevole perché scommise con Majd una moneta d'argento a chi urinava più lontano; il ladro venne preso perché rubò dalla casa di Majd uno stuzzicadenti; l'eretico disse a tale Majd che a casa sua erano arrivate un sacco di donne musulmane, quando poi non era vero. Era impazzito e uccideva la gente traendone piacere, per divertimento. Mi disse anche di conoscere il mio maestro, Al Mualim. Allora è vero, è vero che chiunque parli con quel decrepito impazzisca. Se così fosse, la confraternita è un luogo di matti, me incluso. Devo trovare spiegazioni. Sfortunatamente, non ne ricevo alcuna, il maestro ha aperto bocca soltanto per annebbiare la mia mente e portarmi al delirio. Ma afferma di altri due uomini: uno ad Acri ed un altro a Damasco, chiamati rispettivamente Sibrando e Jubair.

Giorno 9

Sibrando è morto. Vorrei scrivere qualcos'altro, ma sto deprimendomi... in città nessuno pensa a sé, non ho mai avuto la soddisfazione di vedere un uomo dire: "Sì, tu hai ragione e io torto" e Al Mualim continua a farmi domande sciocche e tiene più stretto che può questo Frutto dell'Eden, questa Mela. Gliela ficcherei nel culo la mela. Più tempo passa, più sembra che la città diventi folle. Una volta che avrò finito, prenderò la mia roba, chiamerò qualche assistenza ed ordinerò di far chiudere Al Mualim in un ospizio.

Giorno 10

Parte 1

Anche quel piromane di Jubair è caduto. Quell'idiota è stato bocciato 6 volte, dunque il suo obiettivo era quello di distruggere ogni testo sacro perché offuscava le menti della popolazione, rendeva la gente ignorante. Nessun uomo ha avuto il coraggio di dirgli che la colpa non era dei libri, bensì della sua voglia di menefreghismo, della sua nullafacenza. La verità è che molti gliel'hanno spiegato: peccato che siano morti tutti ustionati. Oggi però sono più felice del solito[citazione necessaria]: sono riuscito ad eliminare gli otto uomini del vecchio, quindi sono finalmente pronto per uccidere Roberto de Sable.

Parte 2

Non è possibile, è assurdo... ancora non posso crederci... Roberto di Sable non è mai stato a Gerusalemme... ho fatto un viaggio a vuoto, e ora sono qui a lanciare pugnali a quell'arciere mentre macchio queste pagine d'inchiostro. Un momento, ma io ho conosciuto una stra-figa maledetta, ovvero colei che si è travestita da Roberto. Cosa c'è di più bello che trovare una donna al posto del nemico? Perché sto qui a deplorarmi? Per anni ho pianto la morte di Adha senza mai conoscerla... le ho giurato che le sarei stato sempre fedele, e non l'ho mai vista. Ma sì, in fondo, chi cazzo è quest'Ada? Ora ho due alternative: recarmi ad Arsuf per trovare ed uccidere Roberto di Sable; restare a Gerusalemme a scopare con la sconosciuta. Sono vergine, non ho mai fatto sesso nella mia vita, e questa potrebbe essere la volta buona. Questa cosa però mi disonorerebbe: non posso far questo ai miei amici Assassini. La puttana mi ha però detto che Roberto sta recandosi ad Arsuf per riunire Templari, Crociati e Saraceni contro un unico nemico comune, ovvero gli Assassini. La motivazione riguarda i nove uomini che io ho ucciso. Ma chi se ne frega, questa adesso me la sbatto. No, se Roberto dovesse tornare armato, sarebbe la fine per noi tutti, e addio sesso anale. Sarà meglio che mi sbrighi, perché quando torno mi recherò ad Acri e l'unica cosa che darò a questa donna sarà un'immensa sverginata.

Parte 3

La lotta è stata dura, e finalmente Roberto è morto. C'è dell'altro, però, qualcosa che mi ha traumatizzato: non furono nove a custodire il segreto dei Templari, ma dieci. E si tratta di un membro della Confraternita. Il vero Templare è Al Mualim. Questo complica le cose: ora, oltre ad aver completamente perso la possibilità di far sesso con Maria, quella donna vista a Gerusalemme, devo anche cercare di raggiungere Masyaf in meno tempo possibile. Non posso credere che Al Mualim, il Gran Maestro, ci avesse usato. Questa è la volta buona per fargliela pagare.

Conclusioni

Non ne bastava uno...

Era riuscito a dominare tutte le menti di Masyaf, ogni persona (ovvero 20-30 uomini in totale) completamente con il senno fuori uso. Ho notato che tutti, tranne me, erano sotto controllo. Quella mela di cui parlava tanto, non era una fantasia: confermava che nulla è reale e che tutto è lecito. Mi ha mostrato di nuovo i nove che ho ucciso. Stavo per morire quando ho notato che il frutto moltiplicò lui per ben nove volte. Fortunatamente, il microchip della mela aveva un difetto all'interno della scheda audio, difatti mi è bastato sentire il suono della sua voce, quel tormento, per capire chi fosse il vero Al Mualim. Poco prima che gli conficcassi la spada nell'ano, completamente assetato di vendetta, il vecchio viene colpito tramite una benedetta gangrena. Proprio ora doveva venirmi, ma è stato un bene: se fosse venuta prima che conoscessi Maria, a quest'ora starei ancora a lucidare il culo al Rafik. Finalmente è finita, ma la voglia di studiare il frutto no. Ignorando le parole del vecchio che, per morire soddisfatto, stava tartassandomi di domande riguardo il tesoro e i Templari, mi avvicino al tesoro. Questo è quanto. Il diario mi ha accompagnato per tutto il corso di questi 10 giorni. Ora credo proprio che prima o poi getterò via questo diario. Contiene troppe rivelazioni, troppe cose importanti. Nella Terra Santa non c'è neppure una donna, o, se ci sono, hanno un rotolo di carta igienica ricoperto tra la bocca: forse dicono troppe cagate, ma non ha importanza. Addio al sesso se Maria scopre questo diario.


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