Nonsource:Diario segreto di Lightning

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Questa sono io, diario. Dannazione, sto parlando con il mio diario.

Giorno 1

Non ci posso credere, sto iniziando un diario. Cazzo. Come mi sono ridotta. Il mio psicanalista dice che mi aiuterà a riflettere, giorno per giorno. Come no. E va bene, se devo proprio farlo. Cominciamo. L’altro giorno il comandante mi ha fatto delle avanches, quel porco. Quell’ammasso di lardo è tanto puzzolente quanto peloso. Mi sa che ricorrerò al solito trucco, tratterrò il fiato e via…mi lascerò penetrare e se lo chiede gli farò anche un pompino qualche volta, così finalmente avrò quella promozione che desidero da tanto tempo. D’altronde, come avrei fatto ad avere questo posto se non l’avessi già data a chi di dovere? E comunque, mi dispiace solo quando devo concedermi a porci come il comandante, altrimenti, quando hanno le proporzioni giuste, posso anche divertirmi. Va bene. Basta diario, rischio di dimenticarmi di comprare quelle pillole, i contraccettivi, cosa potrei mai fare senza?

Giorno 2

Serah mi ha presentato Snow. Il suo ragazzo. Il suo nuovo, fiammante, ragazzo. In realtà già lo conoscevo, essendo un noto pusher della zona. Non deve essere un tipo molto intelligente. A parte la tendenza a ridere in faccia alla gente, è solito vestirsi solo con un cappotto invernale, anche se siamo in piena estate. Dio, quando lo vedo andare al mare in cappotto e sciarpa mi viene voglia di ucciderlo, ma quant’è deficiente! Eppure a Serah piace. Eccome che piace! Va in giro con la sua banda di mocciosi e la puttana del bar ad ammazzare mostriciattoli fuori Bodhum. Si fanno chiamare NORA. Ho già detto che spaccia droga? Noi del reggimento dobbiamo ogni volta salvargli il culo. Dice che lo fa per difendere Bodhum, che tra l’altro è un paese di 500 abitanti contando tutte le galline. Mi ha anche chiamato “sorellina”. Stronzo. Stasera ho un appuntamento con il comandante. Diamine, le pillole. Non le ho ancora prese. Lo farò oggi.

Giorno 3

Ieri sera ho fatto un buon servizio al comandante, dice che è molto soddisfatto. Mi ha chiesto di vederci ancora, allora io gli ho detto che prima deve passarmi il sapore dei suoi coglioni dalla bocca, poi si vedrà. Lui è stato zitto. Ottimo, ce l’ho in pugno. Ho chiesto a Serah quando si deciderà a dire a Snow di avere l’uccello. Come al solito, lei mi ha fatto i soliti discorsi che la sua vita se la organizza lei, e che non devo certo essere io a farle l’educazione sessuale. Tesoro, ci sarà un motivo per cui cambi fidanzato ogni settimana. Non puoi dire subito di essere una trans? Non a tutti piace prenderla nel culo. Non ho ancora trovato il tempo di comprare le pillole.

Giorno 4

Dicono che ci sia stato un incidente nella centrale di Euride. Un attacco di L’Cie di Pulse, dicono. Cosa abbiano attaccato e cosa sia successo non si sa, stanno ancora indagando. Il comandante mi ha detto tutto questo mentre mi penetrava. Certi uomini diventano molto ciarlieri quando scopano.

Giorno 5

Tra pochi giorni è il mio compleanno. Cazzo. Mi sembra ieri che avevo 45 anni. Fa niente. Sto benone, è Serah che è tutta un colabrodo, a causa della sua fissazione per la chirurgia estetica. Ha detto che ha qualcosa di importante da dirmi. Tremo all’idea di che cosa sia questa novità. L’ultima volta mi ha detto di aver ucciso il suo ragazzo. Ho dovuto aiutarla a far sparire il corpo e scoparmi mezzo distretto per convincere gli sbirri a lasciar perdere il caso. Sono finalmente riuscita a procurarmi i contraccettivi, non sopporto proprio il preservativo. Cioè, detesto metterlo all’uomo, mi sembra di essere la dolce mammina che mette il calzino nel piedino del figlioletto. È seccante.

Giorno 6

Sono appena tornata dallo spettacolo di fuochi d’artificio, quello che noi a Bodhum organizziamo ogni anno. Si dice che se esprimi un desiderio davanti a questi fuochi d’artificio, quel desiderio si avvera. Che cazzata. Però, attira i turisti. A me annoia da morire, per fortuna che il comandante e altri miei colleghi sbirri hanno organizzato un’orgia. Ovviamente, io vi ho partecipato. Mi sono travestita da Cleopatra, il comandante da Cesare, e abbiamo fatto il bagno nel formaggio fuso. Quindi, tutti sporchi di formaggio fuso, ci siamo trombati a vicenda. È stato molto divertente.

Giorno 7

Che compleanno di merda! Serah era così strafatta che mi ha detto un sacco di cazzate! Che è un l’Cie di Pulse…che si vuole sposare Snow…che Snow la ama…che lei lo ama…cazzate! Intanto non gli ha ancora detto di avere l’uccello, a quel fichetto di Snow. Se scopro cosa Snow le ha dato per rincoglionirla così tanto, lo butto in galera e ordino ai miei colleghi di dargli una “ripassatina” sulle buone maniere. L’Cie di Pulse, non ci posso credere. Carino il coltello che mi ha regalato, comunque. Mancava, nella mia collezione.

Giorno 8

Serah non mi parla più. Si è trasferita da Snow. Questa faccenda sta cominciando veramente a scocciarmi, in più ho finito i contraccettivi, diamine!

Giorno 9

Che casino. Hanno scoperto un fal’Cie di Pulse nel Vestigio qui vicino. La città si sta riempiendo di soldati, e pure piuttosto nervosi. Il comandante mi ha detto che sta per accadere qualcosa di grosso, avrei voluto chiedergli in che senso ma avevo la bocca occupata, in quel momento.

Giorno 10

Hanno annunciato l’epurazione. Tutti gli abitanti di Bodhum e i turisti saranno deportati e trasferiti su Pulse. Io no perché sono un soldato. Serah, invece sì. Non accetto questa idea, Serah è sempre mia sorella, siamo sempre stati insieme. Chi le ha tenuto la mano quando le hanno fatto crescere le tette? Chi l’ha sempre aiutata, protetta e consolata durante il processo per pedofilia? Io. Fuggiremo insieme, ho deciso.

Giorno 11

Snow! Quell’idiota! Serah ha pensato bene di tentare la fuga con Snow, prima che con me. Risultato: Serah se l’è mangiata il fal’Cie di Pulse, che è dentro il Vestigio. Il Vestigio lo porteranno al Margine Esterno, dove sarà distrutto. Non ho scelta, mi farò epurare e andrò a salvarla. Il comandante dovrà aspettare ancora un po’ per provare la posizione che mi ha reso famosa. Pazienza. Mi conviene portarmi i contraccettivi, non si sa mai quel che può succedere.

Questa è mia sorella, diario. Non è carina?

Giorno 12

Sono una terrorista, non ci posso credere. Sono diventata una terrorista, una l’Cie di Pulse. Adesso ho una merda di tatuaggio sulla tetta destra, e ho anche una missione, accipicchia che missione, distruggere Cocoon. Fanculo! Io, così giovane e bella, così casta e pura, costretta a diventare uno sgorbio ambulante oppure, se mi va bene, un sasso. Ma cosa ho fatto di male per meritarmi questo? Ah, sì. Non aver ucciso Snow quando potevo. Quel figlio di puttana ha organizzato una sommossa insieme ai suoi amichetti, allo scopo di liberare Serah al posto mio. A parte il fatto che mi ha rovinato la copertura costringendomi a fare una strage, i suoi amichetti e i cittadini epurati sono quasi tutti morti, dato che il “piano” si riassumeva nel lanciare bombe a mano a casaccio. Alla fine l’abbiamo trovata a Serah, nel Vestigio. Ha detto qualcosa, quindi è diventata un cristallo. Subito dopo, il fal’Cie di Pulse ha reso l’Cie me e tutti gli altri presenti. Eh, già. Cercando di salvare Serah io e Snow ci siamo portati dietro altri idioti. Uno è un negro di merda. Non pronuncio il nome perché sono razzista e con i negri di merda non voglio avere niente a che fare. Sporco negro. Lo odio! Non poteva portare le sue chiappe di negro da qualche altra parte? No! Doveva seguirmi per forza! Poi c’è Vanille, una ragazzetta un po’ tardona che se la gratta sempre e Hope, un ragazzino odioso che non capisco che cazzo di problemi abbia. Proprio una bella comitiva facciamo. Sembro la regina dei deficienti. Cazzo.

Giorno 13

La vita da terrorista comincia a piacermi, soprattutto da quando io e la mia ciurma abbiamo abbandonato Snow. Quello scemo si è fissato a rimanere accanto al cristallo di Serah. Cosa crede? Di potersela scopare pure così? Illuso. In ogni caso, nessuno aveva niente in contrario ad abbandonare l’elemento più inutile del gruppo, così l’abbiamo lasciato indietro. Pare che l’esercito sia alla nostra ricerca. Infatti, sono giorni che veniamo aggrediti da soldati in costume. È già tanto che non si sparano su un piede, li facciamo fuori subito. Gridare ordini è molto, molto esaltante. Mi sto pure abituando all’odore del sangue. Hope fa ancora un po’ di resistenza ad ammazzare, quella Vanille invece è un’indemoniata, le piace guardare i corpi carbonizzati dei soldati uccisi con le sue magie, li guarda come se si compiacesse di aver fatto un ottimo lavoro. L’ho beccata addirittura a farne a pezzi qualcuno con un coltello. Allora le ho detto che è una malata, lei si è messa a ridere ed è andata a pulirsi le mani sporche di sangue. Il negro di merda invece dice di non aver bisogno di lavarsi come i comuni mortali. Non voglio neanche toccarlo. Se mi tocca, prendo la spada e lo uccido.

Giorno 14

Non so bene come, ma siamo finiti in una specie di discarica. C’è puzza dappertutto, è così forte che quella del negro di merda non si sente neanche più. Ci ha fatto vedere come tenga tra i suoi capelli un pulcino di chocobo. Dice che sulla sua testa il chocobo dispone di tutto il cibo di cui ha bisogno. A questo punto, ho vomitato.

Giorno 15

Sono ormai molti giorni che non scopo. Credo di stare per andare in crisi di astinenza. Non ce la faccio più. La mia psicanalista si starà chiedendo dove diamine sono finita, e anche il comandante. Che si fottano. Quei dementi continuano a seguirmi, basta! Alla prima occasione li pianto in asso, trovo un luogo appartato dove non mi può vedere nessuno e mi masturbo. Mi preoccupa la relazione che sta nascendo tra la tardona e il negro di merda. Parlano molto tra di loro, suppongo che Vanille voglia utilizzare il pulcino come giocattolo erotico, tipo vibratore. Bè, affaracci suoi, io una reputazione ce l’ho ancora.

Giorno 16

Sono riuscita ad allontanarmi un attimo, saltando tra le rocce senza dare possibilità agli altri di raggiungermi. Una volta sola, mi sono accovacciata e mi sono solleticata il clitoride. Ah, che goduria… ho sfregato così tanto da farmi male. Ho pure urlato. Alla fine ero tutta sudata. Per aiutarmi ho pure pensato al comandante. Non pensavo che l’avrei ma incluso in una fantasia sessuale. In fondo mi era simpatico, quel porco. Non ci ho messo molto a ritrovare gli altri, nessuno mi ha chiesto dove fossi finita. Avevo visto giusto, sono una banda di rincoglioniti.

Giorno 17

Il negro di merda e Vanille se ne sono andati per i cazzi loro. Evviva! Solo Hope è rimasto, mi segue dappertutto. Anzi, mi sta proprio incollato. A un certo punto mi ha pure chiamato “mamma”. Allora io gli ho detto che piuttosto che essere sua mamma preferirei essere morta. Lui in risposta ha fatto una faccia strana. Comunque, si è fissato che deve seguirmi per diventare più forte. Stava ancora cianciando quando dal tatuaggio sulla mia tetta è uscito un esper. Odino. Voleva mi conquistassi il suo rispetto, solo così avrei avuto i suoi poteri. L’ho mandato a fanculo, invece. Alla fine i suoi poteri li ho ottenuti. Diciamo che il fanculo l’ha depresso così tanto che non ha avuto la forza di fare alcunché e mi ha dato i suoi poteri senza fiatare.

Giorno 18

Io e Hope stiamo attraversando la foresta di Gapra. L’erba di questo luogo ha proprietà stupefacenti, quindi ne sto facendo una buona scorta. Ho detto pure a Hope di raccoglierne quanta più ne può, non si sa mai che ricavi qualcosa, alla fine di tutta questa faccenda. Credo che sia un po’ schizzato. Ogni tanto parla da solo, digrigna i denti, si mangia le mani e comincia a tremare da capo a piedi. L’ultima volta gli ho detto di piantarla. Allora quello si è messo a piangere come un neonato, a chiamare la mamma e a urlare, si è messo anche a ciucciarsi il dito. A quel punto ho capito che questo qui deve avere subito un trauma spaventoso. Se non faccio qualcosa, prima o poi impazzisce e mi pugnala alle spalle, il pazzoide. Una bella seccatura.

Giorno 19

Finalmente Hope mi ha spiegato il suo trauma. Durante la sommossa al Margine Esterno, sua mamma è crepata, e per colpa di Snow, pare. Adesso ha deciso che il prossimo a crepare sarà proprio Snow e che sarà lui ad ucciderlo. Io gli devo insegnare a combattere per poter uccidere Snow e vendicare la mammina morta. Palle. Ovviamente, io gli ho detto di no, che si può scordare che io lo addestri e che mi sono bastati gli anni di carcere che ho fatto da giovane, senza che mi arrestino di nuovo per istigazione all’assassinio. Hope è rimasto zitto, per fortuna.

Giorno 20

Oggi Hope ha avuto una crisi isterica. Si è messo a urlare come un pazzo e a darmi della troia, ha pure tentato il suicidio usando il suo boomerang per spaccarsi il collo. Cretino. Da parte mia, può tirare le cuoia quando vuole, ma non finché mi serve per raccogliere l’erba, e comunque sta imparando da solo a combattere. Tra poco saremo a Palumpolum, la città di Hope. Che nome di merda, Palumpolum. Da lì prenderò un treno per Bodhum, della missione non me ne frega un emerito cazzo. Tanto lo so che diventerò uno sgorbio, quindi voglio godermi quel che mi resta da vivere finché ho una vagina con tutti gli annessi e connessi. A Bodhum c’è tutto quello che mi serve. Abbandonerò Hope alla stazione del treno e chi s’è visto s’è visto. Sto ritornando in crisi d’astinenza, diamine.

Giorno 21

Adoro la vita da terrorista! Con una mano tenevo il mitra, con l’altra l’ostaggio. Quella mocciosa non ha fatto altro che piangere per tutto il tempo, alla fine mi sono stufata e le ho girato il collo. Certo, a quel punto gli sbirri hanno cominciato a sparare a raffica su di me e sulla mia socia, ma siamo riuscite a fuggire confondendoci tra la folla. Hanno sparato a raffica pure sulla folla, ma li abbiamo seminati e questo è l’importante. Hope l’ho perso di vista. Se l’è preso Snow, quando siamo stati assaliti dalla sbirraglia. Spero che il ragazzino non faccia qualcosa di stupido. La mia socia, che era con Snow, si chiama Fang. È un gran bel pezzo di gnocca, ma non certo al mio livello. In più, sospetto che sia lesbica. Ha voluto a tutti i costi controllarmi il tatuaggio sulla tetta. Alla fine l’ho accontentata. Si è messa pure a palparmi e a stringermi i capezzoli. Io le dico se è proprio necessario questo passaggio. Lei risponde che è assolutamente necessario. Mi palpa tutta. A quel punto, ero tutta eccitata. Ero di nuovo in crisi di astinenza, non potevo né volevo controllarmi. Siamo andati dietro un vicolo e abbiamo sforbiciato. Con violenza. Con desiderio. Senza fermarci neanche per riprendere fiato. È stato…diverso. Non avevo mai scopato con una donna. Lei sapeva proprio dove toccare per farmi ululare di piacere. Voglio ripetere l’esperienza il prima possibile. E comunque non sono lesbica, solo curiosa, tutto qui.

Giorno 22

Alla fine siamo fuggiti da Palumpolum. Io, Snow, Hope e Fang. Un certo Cid, capitano dell’esercito, vuole fare la rivoluzione e ci sta aiutando perché pensa che il nostro obiettivo sia quello di rovesciare il Governo. Ci ha fatto salire su una sua nave e così siamo scappati. Io non capisco proprio nulla quando parla di politica. Una volta, ho partecipato a una festa di politici. Mi ricordo molto bene i loro cazzi, ma non i loro nomi. Comunque, per quello che son riuscita a capire, quella scema di Vanille e il negro di merda si sono fatti catturare. Noi dobbiamo assaltare la nave dove sono rinchiusi e liberarli. Sticazzi! Io non rischio la vita per un negro di merda!

Giorno 23

Mi trovo nel luogo più schifoso che abbia mai visto. Sulla nave c’era un fal’Cie stronzo che ci ha catapultati qui. Un luogo che Fang e Vanille chiamano “La Quinta Arca” ma che a me ricorda piuttosto una fogna piena di merda da tutte le parti. Vanille, la odio. È stata Fang a convincermi a salvarla, insieme al negro di merda. Fang mi ha fatto ridefinire il concetto di orgasmi multipli, quando stavamo sulla nave di Cid. Per questo non me la sentivo di dirle di no. Adesso, però, Fang sta solo con Vanille e non la molla un attimo. Non mi degna più neanche di uno sguardo. Mi sta trattando come una puttana. Bastarda. E non sono lesbica!

Giorno 24

Questo è Hope, diario. Nota lo sguardo sicuro e intelligente.

Non riesco a capire perché non mi sono ancora suicidata. Mi trovo su Pulse, nella giungla. Non ho capito come ho fatto ad arrivare fin qui. Non ho la più pallida idea di cosa mi riservi il futuro, se non diventare uno sgorbio cibo dei cagnacci del posto. Sono circondata da un branco di deficienti che stanno impazzendo uno dopo l’altro e so che prima o poi toccherà impazzire pure a me. Snow parla sempre di Serah, voglio proprio sapere cosa farà dopo che gli dirò, tra poco, che l’amore della sua vita è una trans. Hope ormai chiama “mamma” persino Snow. Il negro di merda è al quinto tentativo di spararsi in testa. Vanille quando parla dice cose senza senso quindi nessuno la sta a sentire. Fang…Fang mi ha abbandonata…

Giorno 25

Sono giorni che vaghiamo in questo posto dimenticato da Dio e dagli uomini. Temo che prima o poi arriveremo al cannibalismo. La carne di quei cani fa schifo, sembra di mangiare merda. Gli uccellacci sono fatti di sole ossa. Vanille e Fang hanno provato a raccogliere qualche radice. Hope ne ha assaggiata una ed è rimasto svenuto per due giorni. Nessuno vuole ripetere l’esperienza. Sono così depressa che non ho neanche voglia di sesso. Fang e la sua vagina possono andare a fanculo, qui rischio seriamente di crepare di fame! Su Cocoon la cacciagione era molto più appetitosa e comunque facevamo razzie. Qui ci sono solo rovine. Merda. Mi manca la vita da terrorista. Comunque, il negro di merda si è mangiato il chocobo.

Giorno 26

Ho detto a Snow che Serah è una transessuale. L’ha presa bene. Dopo un po’ però si è avvicinato e mi ha chiesto se lo sono anch’io. A questo punto, è partita una litigata pazzesca. Gli ho detto che se io sembro un uomo, allora lui sembra un puttanone frocio. Allora quello mi ha chiamato troia. Io gli dico “figlio di puttana!”. Lui “pervertita”, “sei più brutta della fame”. A quel punto ero bella incazzata e gli ho dato un calcio nei coglioni. Ho sentito qualcosa rompersi. Per un attimo, ho pensato di averglieli frantumati. Poi quell’animale si è abbassato i pantaloni e mi ha mostrato che gli avevo demolito la boccetta di gel che si porta sempre appresso. Quando l’ho visto in mutande non sono riuscita a resistere. Era troppo, troppo tempo che non mi facevo un uomo. La vista delle sue mutande me l’ha ricordato. Ho messo da parte la memoria di Serah e la vagina di Fang e gli ho chiesto “ti va un pompino?”. Snow ha boccheggiato come un pesce senza rispondere. Allora io mi sono chinata, gli ho preso il pene tra le mani, l’ho pesato e analizzato per capire quale tecnica usare, me lo sono messo in bocca e gli ho fatto un pompino. Non so se a Snow sia piaciuto, io mi sono rilassata. E poi a me il dolce piace.

Giorno 27

Questo posto è proprio strambo. Già nella pianura infestata da belve di ogni forma e dimensione abbiamo incontrato delle inquietanti caprette che sembravano sbattersi di tutto, adesso stiamo attraversando una torre la cui principale funzione sembra essere quella di contenere aria. Ovviamente, le caprette volevamo mangiarcele, ma dato che tutti i mostri le evitavano come la peste abbiamo concluso che potrebbero essere avvelenate e così le abbiamo ignorate. Dopo la torre, siamo arrivati a Oerba, una merda di posto. Quelle troie di Fang e Vanille dicono che un tempo abitavano qui. Hanno pure riconosciuto una casa diroccata come la loro “casa”. Si sono subito rinchiuse là dentro e ne sono uscite la mattina dopo. Puttane. Non perdono occasione per scopare. Fang, ti odio! Tu eri mia! Basta! Domani le dirò in faccia quanto è troia!

Giorno 28

Fang ha detto che quello che c’è stato tra noi è stato solo un “errore”, che lei cercava Vanille in me, che non pensava seriamente che l’avrebbe ritrovata e che ha agito spinta dalla disperazione. L’amore della sua vita non sono io, ma Vanille, io devo capirlo e accettarlo. Il nostro rapporto è stata solo un’avventura, niente più. Detto questo, ho tentato di sfregiarla con un coltello, ma è scappata. Adesso, sta ancora più incollata a Vanille perché si è convinta che io voglia vendicarmi uccidendo la sua amata. Non sa quanto ha ragione.

Giorno 29

Abbiamo incontrato di nuovo il fal’Cie che ci ha spediti nella Quinta Arca e quindi in questa giungla. Si è messo a parlare di politica. Madonna che noia. Ci ha detto che dobbiamo andare su Cocoon per completare la nostra missione, cioè distruggere Cocoon. Ci ha pure evocato un’aeronave. Come ho detto e ripetuto, a me della missione non frega proprio nulla, ma non vedo l’ora di lasciare questo posto schifoso e, se è per questo, allontanarmi dai deficienti al seguito e soprattutto da quella stronza di Fang. Hope si è preso l’abitudine di scoppiare a ridere forte senza motivo, senza che qualcuno faccia nulla o dica nulla. Inutile dire che ormai tutti gli stanno lontano. Il negro di merda ha cominciato a bere la propria urina. Fang e Vanille parlano solo tra di loro e si appartano ogni volta che possono. Infine, Snow si è ridotto a essere la mia puttana. Davvero, non vedo l’ora di lasciare questo Pulse orripilante e ritornare su Cocoon. Una volta lì, pianterò tutti in asso e me ne andrò finalmente a Bodhum.

Giorno 30

Oggi ho ucciso un sacco di gente. È stato bellissimo. In realtà, non bellissimo quanto il sesso a tre, ma ci siamo quasi. Con l’aeronave siamo stati sparati su Eden, la capitale di Cocoon. Qui è un casino. I fal’Cie hanno liberato le bestiacce di Pulse per le strade. Il panico si è diffuso dappertutto. Noi abbiamo preso dei mitra e abbiamo cominciato a sparare per farci strada. Non potevamo mica pensare ai civili con tutto il caos che c’era! Rischiavamo di finire ammazzati! E così, abbiamo ucciso e distrutto, ucciso e distrutto fino a che non abbiamo raggiunto il tempio, che sembrava, “sembrava”, un rifugio sicuro. Hope non ha fatto altro che ridere per tutto il tempo. Mi sta dando veramente sui nervi.

Giorno 31

Una volta entrati nel tempio ci è successa una cosa stranissima. Le pareti si sono separate tra di loro, il pavimento è sparito, e siamo finiti in una specie di universo psichedelico infestato da pesci a quattro zampe che fanno lo stesso verso dei canarini e il cielo rosa. Ho subito pensato di essere stata drogata, dato che l’effetto delle droghe, che io conosco bene, è più o meno questo, poi mi sono accorta che in realtà eravamo finiti dentro il fal’Cie Eden. Quando l’ha capito pure Hope, il cretino ha avuto un attacco di claustrofobia. Si comportava come se mancasse l’aria e probabilmente sarebbe schiattato se Vanille, che poteva farsi i fatti suoi, non le avesse fatto la respirazione bocca a bocca per rianimarlo. Snow, dopo avermi chiesto il permesso per parlare, ha detto che Orphan è vicino, che se lo distruggeremo allora Cocoon verrà distrutto, che dobbiamo evitare che ciò accada. Ma chi cazzo è Orphan? E perché, se noi non vogliamo la distruzione di Cocoon, stiamo andando dritti verso di lui per distruggerlo? Non faremmo prima a scappare e a suicidarci per mandare in fallimento la missione? E perché non sono ancora a Bodhum? Perché non sto scopando con altre 40 persone? Perché vado ancora dietro a questi deficienti? Perché? PERCHÉ?!?

Giorno 32

Abbiamo distrutto Orphan, alleluia, alleluia. Non che sia stato poi così difficile, in fondo lui stesso voleva essere ucciso e noi l’abbiamo accontentato. Nello scontro quella troia di Fang ha pensato bene di trasformarsi in un roditore tentacoloso, molto eccitante, poi però è ritornata come prima. Nel mentre, mi sembra di essere diventata per qualche secondo uno sgorbio, ma non ne sono sicura e comunque chi se ne frega. Cocoon, dopo la distruzione di Orphan, stava vagamente precipitando su Pulse. A me non che importasse molto, mi stavo trasformando in un sasso quindi in ogni caso la mia vita era fottuta. Fang e Vanille hanno però risolto la situazione, si sono trasformate insieme in un unico mostro tentacoloso, come quello di prima, puttane, e hanno creato un enorme cazzo di cristallo che da Pulse ha raggiunto Cocoon e l’ha penetrato, sostenendolo e impedendo che cadesse. Dopo un po’ sono ritornata di carne e senza più quella merda di tatuaggio sulla tetta destra. La stessa cosa è successa a tutti gli altri, tranne ovviamente a Fang e Vanille che sono rimaste a fare le belle statuine dentro il cazzo di cristallo, di sicuro per l’eternità, fanculo! È ricomparsa Serah, insieme a un moccioso negro. Infatti, la prima cosa che ho detto a Serah subito dopo è stata quella di lavarsi la mano. Il negro di merda se l’è messo in braccio, magari è suo figlio, affari suoi. Serah è corsa ad abbracciare Snow. Snow non sembrava molto convinto, “chissà perché”. Hope invece è morto, dato che il suo cristallo è stato calpestato da una tartaruga gigante prima di risvegliarsi. Da parte mia, adesso andrò finalmente a Bodhum e organizzerò la più grande e sporca e sozza orgia che si sia mai vista in quello schifo di paese! Evviva!

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