Bergamo

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Storia

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anarchia

I Longobardi

La convivenza tra Romani e Bergamaschi era ormai diventata insopportabile: gli oppressori passavano tutto il giorno a gozzovigliare, costringendo gli oppressi ad agghindarsi con vecchie lenzuola impregnate di piscio, come da tradizionale costume romano. Ma fu proprio quando i porci imperialisti stavano cominciando a meditare di rinchiudere tutti gli indigeni bergamaschi in riserve, che fecero la loro comparsa i leggendari Longobardi. Popolazione germanica orientale, tutti biondi, con elmi cornuti e dalle sgargianti barbe rosa shocking, erano partiti direttamente dalla Scandinavia intraprendendo un'infinita sfacchinata a dorso di mulo solo per arrivare a prendere residenza fissa in Padania, dato ché gli affitti a Bergamo erano meno cari rispetto ad Ásgarðr.

Sono stati ritrovati numerosi reperti attestanti l'utilizzo dell'alfabeto runico a Bergamo durante la Dominazione Longobarda.

Dopo aver notato lo stato di barbara schiavitù in cui i loro fratelli bergamaschi venivano tenuti, i Longobardi, capitanati da uno sbraitante Óðinn a cavallo di Sleipnir, depauperarono i Romani ricacciandoli a baita in Terronia, trasformando finalmente così Bergomum in Bèrghem. Successivamente, ridussero gli autoctoni in barbara schiavitù, ne violentarono le mogli e le figlie, rinchiudendo tutti i superstiti nella riserva celtica di Bassano del Grappa. Ma i Bergamaschi ne furono più che contenti, perché questi venivano dal profondo Nord, mica dal rozzo Meridione.

Ad opera dei Longobardi è anche l'introduzione nel territorio del cristianesimo ariano; nonché la fondazione della vicina e maltollerata Brescia: istituita dal perfido Loki Laufeyjàrson, appena esiliato dalla Contea di Bergamo per aver avuto l’ardire di affermare di preferire la pizza alla polenta, che si unì carnalmente a quattro baldracche yupik dando così origine all'incestuosa stirpe dei Bresciani.

Tutti quelli arrivati dopo

Tutto ciò di successivo al periodo longobardo è di scarsa rilevanza[1], in quanto per il cittadino medio ciò che conta veramente nella vita è l'avere antenati che vengono dal nord, il non essere Terrone, anche se un Bergamasco su dieci ha origini calabresi e siciliane.

Nonostante il totale disinteresse per la storia successiva ai Longobardi, non è raro sentire qualche sparuto vecchio ancora ricordare con nostalgia l'illuminata Dominazione Asburgica, caratterizzata da ferrei coprifuoco, dalla repressione della libertà di parola e dall’assenza totale di dibattiti politici. È noto che, durante le Guerre di Indipendenza, i Bergamaschi parteggiassero per l’esercito austriaco, i cui componenti avevano tutti dei nordici ed affidabili occhi di ghiaccio nonché la carnagione di un rassicurante pallore cadaverico.

Annessa suo malgrado allo Stato Italiano, Bergamo è stata incredibilmente risparmiata dai bombardamenti alleati durante la Seconda guerra mondiale. Per celebrare l’evento, gli abitanti, rivelando una volta in più il loro acume, anziché darsi alla pazza gioia devastandosi di alcool e amore libero, decisero di fare un voto e proibire per 50 anni la costruzione di sale da ballo e altri locali di perdizione nel territorio cittadino, rendendo il divertirsi stesso nella Contea di Bergamo un'utopia irraggiungibile.

Geografia

La Geografia c'è, così come in tutte le scuole, ma lo studiare in genere a Bergamo è malvisto, in quanto vi è di gran lunga preferito il caro e vecchio lavoro manuale, costituito prevalentemente da manodopera di cantiere.

Nonostante il disprezzo generale per la geografia, nelle scuole dell'obbligo vi è invece particolare attenzione a studi che trasudano d'identità bergamasca, come le Saghe vichinghe o la mitica ballata di "Renzo e Lucia nella Terra di Mezzo".

Società

Sant'Alessandro in Colonna.

La società è molto ampia e variegata dal punto di vista culturale e folkloristico, attingendo le proprie radici da praticamente tutti i popoli più importanti del pianeta: difatti gli unici elementi nordico e celtico costituiscono tutt'ora il cardine del folklore bergamasco, mescolatisi ad arte nel binomio ignoranza-xenofobia, sacrosanto a tutti i cittadini.

Religione - Forma di governo

Bergamo è governata da una monarchia assoluta di stampo teocratico.

Il vescovo, chiamato dai cittadini "Grande Porpora" per timore reverenziale, è la suprema autorità cittadina: è il proprietario indiscusso di ogni giornale ed emittente televisiva sul territorio, nonché di metà del patrimonio immobiliare del centro storico, tenuto volutamente sfitto per evitare che vi si installino infidi locali notturni e che i cittadini, iniziando finalmente a divertirsi una buona volta, comincino a strizzare l'occhio al sentiero della dannazione.

Non volendo comparire in prima persona, il sagace Grande Porpora utilizza dei fantocci che svolgono a turno il ruolo di sindaco, consiglieri comunali, capro espiatorio e scemo del villaggio.

Oltre al Dìo en pé nütt, divinità scalza che richiama alla memoria i leggendari fondatori scozzesi, buona parte dei Bergamaschi è anche dedita al culto della Dea Atalanta, la quale si manifesta ai credenti incarnandosi in un gruppo di giovani atleti per novanta minuti. La celebrazione ha la caratteristica che i tifosi passino i novanta minuti azzuffandosi e bestemmiando a tutte le divinità possibili ed inimmaginabili, Dio, Allah, Cthulhu e Spongebob compresi.

Il patrono di Bergamo è Sant'Alessandro in Colonna: protettore dei pendolari bergamaschi che lavorano a Milano. Si festeggia ad agosto, durante le ferie, così da non dover perdere un ulteriore giorno di lavoro, in perfetto stile bergamasco.

Lingue e dialetti

Nonostante il dialetto fiorentino sia stato crudelmente imposto alla popolazione come lingua ufficiale, l'uso del gaelico bergamasco è ancora di gran lunga preferito e tutt'ora utilizzato in molti aspetti della quotidianità, nonché nei rapporti intrapersonali. Mutualmente intellegibile con il gaelico irlandese e scozzese, come affermato più volte dall'oste Umberto Bossi; molto usata nel bergamasco è la bestemmia, soprattutto l’Ostia che immancabilmente apre e chiude ogni frase. Essendo una lingua tonale, gli sproloqui risultano di fondamentale importanza per i muratori, clan di maggioranza a Bergamo, i quali, immaginandone un'ipotetica assenza, sarebbero vittima di continui misunderstanding causando effetti catastrofici nella quotidianità: basti pensare che un piccolo cambiamento di accento sulla "I" di "Dio" potrebbe modificare il significato della frase da «Tira la malta fina, ostia» in «Ostia, passami la cazzuola».

Si possono trarre spunti interessanti, esilaranti sotto un certo verso, confrontando l'italiano con il bergamasco. Infatti, il verbo "Laurà" significa letteralmente: Template:Quote2 Mentre il corrispettivo italiano "Lavorare" assume un significato a dir poco differente: Template:Quote2

Politica

   La stessa cosa ma di più: Lega Nord.
Il Grár Kirkjugarður, più frequentato locale notturno di Bergamo.

Lega Nord è il partito unico di tutta la Contea bergamasca. Chiunque non voti Lega potrebbe essere tacciato di stregoneria e successivamente arso al rogo in Piazza Vecchia di Bergamo alta. O peggio, la gente potrebbe pensare che dietro al dissidente si celi un malvagio neoborbonico.

Vita sociale

Le donne di Bergamo, note anche come "Bergafemmine", sono note in tutto il globo per essere assai disinibite: secondo esami medico-legali, alcune di loro sono morte avendo addirittura perso la verginità. Pare tuttavia che le succitate siano molto simili alla locale squadra di calcio, l'Atalanta, specialmente nel fatto che non ne prendono neanche uno in casa, ma fuori casa ce n'è per tutti. Non sorprende che gli hobby preferiti dai Bergamaschi, gli uomini di Bergamo, siano il bricolage, con particolare attenzione all’arte del traforo e della posa cementizia, incolpare meridionali e stranieri per le proprie disgrazie, l’alcolismo e il teppismo da stadio.

La vita notturna di Bergamo è seconda solo a quella della penisola Chukotka per eccentricità e ricchezza dell’offerta: pare che l’incidente d’auto costato la vita al leggendario playboy Porfirio Rubirosa sia avvenuto mentre questi fuggiva il più veloce possibile dalla città.

Si salva il bar che prepara degli squisiti Ponce alla livornese, vicino al porto. Di Livorno.

Università

Alcuni giovani temerari decidono addirittura di proseguire gli studi oltre le scuole superiori pur non avendo assolutamente voglia di frequentare l’Università, al solo scopo di trovare terreno fertile per una rispettabile copula, recandosi così in altre città e ingrossando l’esercito dei fuori sede. La meta di studio preferita è l'odiata Brescia, soprattutto per via del famoso adagio recitante "Donna bresciana, gran putt..... madama. Donna bresciana, gran madama".

È stato proprio grazie all’iniziativa di questi migranti del sesso appena tornati da Bologna che Bergamo, dal 1981, si è dotata di una propria Università. Obiettivo dei cospiratori era quello di attirare in città il maggior numero possibile di ragazze straniere di etnia Erasmus; ma il piano venne presto smascherato e l’ateneo bergamasco, sotto l'egida del Grande Porpora, ha così deliberato di operare scambi culturali unicamente con l’Università Pontificia, il Burka Atheneum di Teheran e la Hymen Preservation University di Chattanooga, Tennessee.

Gastronomia bergamasca

Gli abitanti di Bergamo hanno una dieta varia e salutare, può capitare infatti che vivano anche fino 120 anni[2] proprio grazie ad alcuni piatti tipici come la Polenta all’Ásgarðr, il Norska tröllaslagur ripieno di polenta e gorgonzola e la tradizionale, nonché immancabile, Ristuðu gulur maís polenta con contorno di dönsku baunir.

Bergamaschi famosi

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  • Papa Giovanni XXIII, il "papa buono", santo protettore dei giovani emigranti, celebre per il motto «Andate e moltiplicatevi, non aspettate che qualcuna ve la molli qui»;
  • Mio cuggino, celeberrimo pittore bergamasco, grande artista e arringatore di folle dalla parlantina rapida. Il papa che tutti avremmo voluto. Definito da Vittorio Sgarbi come "il nuovo Ligabue";
  • Gigi D'Alessio, tifoso atalantino, autore di canzoni leggendarie quali "O mia bèla Sità Ólta" e "Tira sö ol mür". Ha collaborato col Bepi alla festa del centenario dell'Atalanta;
  • Mauro e Mirko Bergamasco, Bergamaschi DOC che hanno deciso di spaccare il culo a chi è più nordico di loro nel non tanto famoso trofeo del 6 nazioni di rugby;
  • Roby Facchinetti il famigerato cimbalista dei Pooh, famoso in tutta la penisola per aver generato DJ Francesco, il capitano che muove in alto la mano. Per essere stato il responsabile del concepimento di tale essere, venne esiliato da Bergamo nel lontano 1880;
  • Tiziano Incani detto "Ol Bepi", noto cantautore della bergamasca, famoso per i suoi virtuosismi eseguiti tramite la magristrale tecnica del rutto. Per un breve periodo fu anche sindaco di Bergamo alta e Gran Visir della bassa;

Gemellaggi

Bergamo è attualmente gemellata con:

Qui si nota l'arguzia del Grande Porpora, in quanto lo strategico gemellaggio con Città del Capo è dovuto al fatto che i punti cardinali siano delle mere convenzioni umane: se il globo dovesse essere in realtà capovolto rispetto alle comuni credenze, il sud si trovasse in realtà a nord e viceversa, Bergamo risulterebbe comunque gemellata con una delle città più a nord del pianeta.

Curiosità

L'abuso della sezione «Curiosità» è consigliato dalle linee guida di Nonciclopedia.

Però è meglio se certe curiosità te le tieni pe' ttìa... o forse ti incuriosisce sapere com'è dormire coi pesci?

  • Nonostante la differenza di latitudine, Dio fa comunque arrivare un freddo cane a Bergamo solo per non far sentire i cittadini meno a nord degli abitanti di Stoccolma;
  • Secondo la mitologia norrena, è proprio a Bergamo alta che gli Æsir si sarebbero riuniti per festeggiare l'addio al celibato di Þórr. Dopo aver passato tutta la serata a giocare al giro dell'oca, avrebbero ucciso Baldur in preda ad un raptus nervoso, per poi fuggire dalla città a gambe levate.

Note

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  1. ^ Esistono comunque massicci volumi della storia completa della città da quel periodo ad oggi, reperibili sopratutto nella sezione "Chi se ne frega" della Biblioteca Comunale di Bergamo bassa.
  2. ^ "Gli stronzi non muiono mai" - Proverbio popolare, versione cartacea disponibile presso la Biblioteca Comunale di Bergamo bassa.

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