Nonnotizie:Falso il video del pestaggio di Bergamo

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2 marzo 2009

Ecco ciò che è avvenuto realmente secondo la polizia. Vedete manganellate volanti voi?

Bergamo - Il video di un manipolo di poliziotti che malmena un povero clandestino irregolare indifeso nella ridente cittadina di Bergamo, schiacciandogli a terra la testa con uno stivale e manganellandolo di santa ragione per poi sodomizzarlo in mezzo alla strada, ha fatto molto scalpore nei giorni scorsi, da quando è apparso sulle testate di tutti i quotidiani di estrema sinistra. In molti si sono pronunciati sul discutibile atteggiamento delle forze di polizia, molto simile a quello tenuto quasi in contemporanea dai loro colleghi americani (il noto caso della ragazza minorenne picchiata in carcere), ma nessuno ha colto davvero ciò che stava avvenenedo.

Il video, ricordiamolo, mostra una decina di uomini vestiti da poliziotti che aggrediscono un uomo indifeso, già immobilizzato a terra, mentre un ragazzino tenta di difendere il suo presunto amico ricevendo soltanto insulti dagli agenti. Una cosa che farebbe tornare alla mente gli oscuri tempi del fascismo, se solo l'Italia, nel frattempo, non fosse maturata in una fantastica repubblica in cui fatti simili non possono in alcun modo accadere. Del resto, non siamo mica in Cina!

Allora cosa è scattato nelle menti di quegli agenti? Cosa li ha portati ad un'azione così deplorevole? Se queste sono le domande che assillano il vostro piccolo cervello consumato, significa che non avete capito nulla. Non avete capito che è in atto un piano per far piombare l'Italia intera nel caos. Non avete capito che le forze di estrema sinistra sono tornate ai metodi violenti per imporsi sulle moderate fazioni di centro-destra. Non avete capito che quelli del video non sono veri poliziotti, ma infiltrati del terrorismo bolscevico. Analizziamo con cura le riprese, e tutto sarà chiaro.

  • Il filmato - osservate innanzitutto come i cosiddetti poliziotti si scaglino contro il giovane "amico" che tenta di salvare lo sfortunato passante incaprettato a terra, e non si rivolgano mai contro il soggetto che riprende la scena. Proprio come se volessero essere ripresi, come se volessero creare un caso mediatico. Naturalmente se fossero veri fascisti, la telecamera sarebbe stata la prima cosa su cui si sarebbero scagliati e nessuno dei presenti sarebbe stato in grado di raccontare l'accaduto.
  • Il luogo - notate come tutto sembri finto e organizzato. Una decina di poliziotti immobilizza un giovane senza apparente motivo (come dirà lo stesso ragazzo che tenta di salvare l'amico), solo perché manifestatamente contro l'apertura di un circolo culturale di Forza Nuova. Notate come non ci siano altri partecipanti a questa fantomatica manifestazione di protesta, se non qualche raro passante e alcuni automobilisti per strada. Forse perché non c'è stata alcuna manifestazione?
« Vattene, PORCATTROIAAAA! »
(Le argomentazioni del poliziotto)
  • La polizia - andiamo ad esaminare ciò che veramente ha fatto insospettire qualsiasi osservatore attento che abbia visto per intero il video. Tutti noi sappiamo che la destra italiana è ultracattolica, quasi un tutt'uno con la chiesa (come vorrebbero le malelingue), mentre la sinistra si autodefinisce da sempre laica e al massimo agnostica. Eppure è difficile non notare il fragoroso "Porcoddio!" pronunciato da uno dei poliziotti, nell'allontanamento del giovane reazionario, e non c'è bisogno di sottolineare che un uomo di sani principi non potrebbe mai dire una simile blasfemità. Se fossimo davvero in un regime fascista, quell'uomo verrebbe immediatamente radiato dal corpo di polizia, ma così non è.

Queste osservazioni ci portano quindi a credere che il fatto mostrato nel video non sia reale, ma una machiavellica recita atta a destabilizzare il governo italiano. Non ci stupiremmo se saltasse fuori che quei poliziotti fossero in realtà ronde di sinistra, che sfruttando le recenti disposizioni in fatto di sicurezza, si siano vestiti da paladini dell'ordine per inscenare una barbarie in grado di fomentare il popolino contro i nostri amati ministri.

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