Indipendentismo padano

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L'indipendentismo padano (パダ二スモ), detto anche padanismo per avere più tempo da dedicare agli sghei, è una terribile malattia neurologica che porta le persone a convincersi dell'esistenza reale di varie entità mitologiche come la Padania o la razza celtica.

Sintomatologia

La malattia si manifesta con improvvisi e violenti attacchi di rabbia, durante i quali il soggetto sospende la sua naturale criticità e perde momentaneamente la capacità di ricordare numerosi eventi anche recenti e soprattutto di formulare argomentazioni più o meno complesse, e mostra di credere a delle allucinazioni e a dei ricordi generati dal morbo. Le caratteristiche precise dell'allucinazione variano da soggetto a soggetto, ma in genere si tratta delle convinzione che esista uno stato che chiamano "padania"[1] e che i suoi abitanti siano oppressi da delle creature chiamate "extracomunitari", forse simili ai satiri, e siano essi stessi delle creature mitologiche appartenenti alla "razza celtica"[2], che secondo le allucinazioni vivrebbero nell'Italia del nord e sarebbero danneggiati per motivi oscuri da altre creature immaginarie chiamate "terroni", che a quanto si è capito finora sono delle persone molto cafone che il malato è convinto vivano solo nel sud Italia. I deliri hanno una durata variabile, si possono manifestare con brevi frasi o anche, purtroppo, diventare permanenti, nella fase terminale della malattia. Spesso sono accompagnati da un'alterazione del tono della voce e della parlata (segno che la malattia agisce particolarmente sull'area di Broca), salivazione e colorito rossastro. Il malato non deve mai essere tenuto fermo e ragionarci è inutile, ma si può utilizzare con successo una camicia di forza affinché il soggetto non venga malmenato da persone inconsapevoli che le sue offese non sono volontarie ma conseguenza della malattia.

Non è da escludere una predisposizione genetica al morbo.

Inizialmente si pensava che questo morbo fosse una forma curiosa di isteria o di schizofrenia, nonostante i soggetti sviluppino dei deliri assolutamente caratteristici, ma il celeberrimo neurologo Gustavo La Mazza, colpito dall'aumento di malati, condusse degli studi approfonditi culminati nel dicembre 1989 con l'articolo "Padanismo: non sono cattivi, aiutiamoli!" pubblicato su Riza Psicosomatica, in seguito al quale vennero aperti finalmente dei centri per la cura, denominati "Lega Nord" proprio per tranquillizzare i malati. In questi centri dei volontari, vestiti di verde per mettere a proprio agio i pazienti, fingono di credere ai loro deliri in modo che essi si fidino e si aprano al dialogo che permetta di esplorare le eventuali concause psicologiche.

Si tentò anche di aprire un centro di detenzione per isolarli, ma presto i malati del dipartimento nord si rivoltarono affermando che i malati del dipartimento a sud fossero dei criminali incalliti per natura. Si provò a separare i due dipartimenti, ma in entrambi i malati del secondo piano accusarono quelli del primo della stessa cosa. La divisione andò avanti senza riuscire a separare le due metà, che si rigeneravano come i poli di una calamita, e si giunse all'estremo di un malato che messo in isolamento si tagliò le gambe perché convinto che gli rubassero sangue.La situazione era insostenibile, e si arrivò ad un netto cambiamento, rappresentato dal partito.

La nascita del partito

La malattia, per la quale non è ancora stata trovata una cura farmacologica efficace a parte i sedativi, ha colpito nel corso degli anni sempre più persone, portando i volontari a acquisire sempre più potere. In seguito a ciò il movimento delle case di cura Lega Nord acquisì numerosi seggi in parlamento grazie ai quali potè mettere in atto un piano di cura molto organico. Vista la quantità di malati e la facilità con cui possono essere tenuti a bada, si è deciso di farli uscire dai centri e condurre una vita quasi normale, in modo che possano lavorare e divertirsi e soprattutto non pesino più sulle casse dello stato. Vista la curiosa attrazione per il colore verde viene pubblicato un periodico chiamato "la Padania", stampato con un forte uso di questo colore, che attrae i malati che lo comprano volontariamente. Il testo di questa pubblicazione assurge un duplice scopo: innanzitutto si stimolano gli episodi di rabbia perché si è notato che facendo manifestare i sintomi in maniera controllata e periodica si evitano le più gravi manifestazioni improvvise e dannose per la vita sociale del soggetto, inoltre si tenta una terapia d'urto ancora sperimentale, che ora verrà spiegata.

La terapia d'urto

Vista la somiglianza del morbo con il semplice razzismo, i volontari hanno ideato una tecnica di cura basata sul fare esternazioni razziste di vario grado, che possono o meno essere condivise dal malato.

I gradi sono:

  • Grado 0 - Livello persona sana - "Credo che esistano delinquenti sia stranieri che del nord Italia che del sud, così come persone oneste. Si può supporre che gli stranieri abbiano un tasso di criminalità maggiore, ma bisogna vedere quanto ciò sia dovuto alla cultura e quanto alla disperazione per il fatto che fuggono da paesi poveri o in guerra dove non possono condurre una vita dignitosa."
  • Grado 1 - discorso da bar - "A me i negri stanno un po' sul culo."
  • Grado 2 - discorso intimo fra due malati - "Guarda, fosse per me - PIM! PIM![3] - gli sparerei col fucile a sale finché non tornano nel loro paese."
  • Grado 3 - ideologo di 'sta nerchia - "Io so che l'inferiorità morale e culturale dei terroni/negri/gay è scientificamente provata e ci vuole una giusta pulizia etnica."
  • Grado 4 - Goebbels t.v.b. - "AMICI PADANIII! TIREREMO FUORI I FUCILI PER AFFONDARE I GOMMONI DEGLI IMMIGRATI DI MERDA E CACCIARE QUESTI COMUNISTI E ISLAMICI DEL CAZZO PERCHÈ LA NOSTRA TERRA È BIANCA E CRISTIANAAA!"[4]

Pronunciando frasi del genere in presenza di un sospetto malato è possibile capire la gravità della situazione. Le frasi di grado 0 non suscitano reazioni nelle persone normali né nei malati, quindi sono usate come test.

  • Al grado 1 vediamo che il malato accondiscende e sorride mentre la persona normale la giudica tiepidamente razzista.
  • Al grado 2 il malato condivide appieno e risponde con frasi simili, mentre la persona normale pensa di avere davanti uno stronzo.
  • Al grado 3 una persona normale reagisce criticando la stupidità di tale affermazione, il malato non grave si dissocia mentre il malato vicino al punto di non-guarigione sghignazza e risponde con onomatopee e versi bizzarri simili a grida di gioia.
  • Al grado 4, detto punto di non-guarigione, solo il malato terminale e non più guaribile reagisce positivamente, mentre qualsiasi altra persona si schifa e lascia perdere ogni tentativo di risposta.

Proprio grazie a questi test si è scoperta una prima possibilità di cura: se il malato di leghismo reagisce negativamente a una delle frasi vuol dire che una parte della sua mente è ancora salva, e può, nelle giuste condizione, portarlo a essere consapevole del problema e quindi iniziare un difficile percorso di guarigione. Altrimenti c'è sempre l'elettroshock.

Il caso Borghezio

Borghezio ripreso durante un violento attacco da un impietoso fotografo

Il progetto Lega Nord è stato oggetto di forti critiche in merito al caso di Mario Borghezio. Questo malato fu sottoposto come gli altri al progetto Lega Nord, e fu lasciato libero di circolare.

Il 1° luglio 2000 durante una fiaccolata antidroga a cui prese parte il soggetto, alcuni pagliericci dove dormivano degli immigrati presero fuoco, e lui ne fu sospettato. Tuttavia i medici del centro di riferimento presero l'episodio sottogamba e non lo sedarono.

In seguito, Borghezio ebbe degli attacchi di padanismo così violenti che molte persone inconsapevoli del suo stato di salute lo giudicarono erroneamente una testa di cazzo e mentre era in viaggio in treno venne malmenato da un gruppo di giovani inconsapevoli del morbo. In seguito il malato sembrò avere una ripresa, ma mentre era in viaggio su un altro treno il morbo si manifestò con forte intensità portandolo a denigrare una prostituta straniera disinfettando la carrozza del treno su cui viaggiava. Dei membri della Lega, però, lo stavano seguendo in incognito e portarono subito lui e la signora nel centro più vicino, dove le fu spiegato che il suo comportamento non era dovuto a una idiozia incredibile come poteva apparire, ma dal morbo, giunto ormai a uno stadio terminale.

La vittima dell'attacco allora non solo non se la prese ma addirittura si impietosì per il paziente, stando accanto al poveretto negli ultimi giorni di vita. Durante i suoi ultimi deliri manifestò la convinzione di essere un europarlamentare, e venne infine soppresso per evitargli altre inutili sofferenze.

Voci correlate

Collegamenti esterni

Note

  1. ^ Le origini del termine sono dibattute. Alcuni studiosi sostengono che derivi dall'inglese "padding", molti altri che derivi da una distorsione della parola "piadina". Rimane misterioso il processo in base al quale l'inconscio del cervello malato scelga sempre e solo questo termine
  2. ^ Su questo nome non ci sono grandi indecisioni: deriva dalla fusione di "razza", animale marino molto curioso, e "celto", deformazione fonetica della parola "certo". Alcuni studiosi credevano che "celto" fosse riferito all'antica popolazione dell'Inghilterra del nord, ma ovviamente nemmeno un cervello malato potrebbe pensare che una piccola popolazione vissuta nell'Inghilterra del nord 2000 anni fa possa avere a che fare col nord Italia di oggi, e l'ipotesi è stata subito scartata
  3. ^ I malati adorano le onomatopee, sempre per colpa dei danni all'area di Broca
  4. ^ La frase è stata qui riadattata e scritta in Italiano. Tuttavia, vista la debolezza linguistica dei malati questa viene di solito pronunciata scomponendola in frasi più piccole e semplici, e arricchita di onomatopee e urli asmatici.

Siamö padani, abiamö ün söniö nel cuöře, brüžare il tricölöre, brüžare il tricölöre!