Utente:Enzo A24/Sandbox

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La Via Aurelia o SS n° 1 è una strada statale italiana che parte da Roma ed arriva a Ventimiglia in Liguria, costruita ricalcando il percorso dell'antica strada romana omonima.

Il n° 1 nella denominazione ufficiale ANAS è corrispondente al numero civico del Palazzo residenziale del Papa, anche se, rispetto a questa, sta dalla parte destra; ci sono diverse ipotesi per questa stranezza toponomastica singolare: la prima e, forse, più attendibile, è il motivo politico.

Il termine della strada si trova dopo i "Balzi Rossi", amena località comunista del comune di Ventimiglia, a ridosso ridosso, ma proprio ridosso con la Francia; anche qui la stranezza si potrebbe spiegare, per un motivo profondamente diverso: il motivo politico. Ecco il perché di cotanta distanza tra il Vatikan e il confine francese.

La storia

L'Aurelia Antica, nel tratto che attraversa il parco di Villa Pamphilij a Roma. Riuscite a distinguere le differenze tra il moderno asfalto e l'antica pavimentazione romana?
Cecina: le "Pietre Miliari", che con le "miglia" non c'entrano un cazzo.

L'Aurelia è stata fondata dal famoso imperatore romano Caio Giulio Titio Sempronio Aurelium nel 13000 a.c. (corrente alternata), ma, data la sua straordinaria lunghezza, fu terminata soltanto nel 1980 d.c. (in corrente continua, ovviamente) al grido di "Albintimilium", che in romano antico è una bestemmia, che significa: "Porco D.O., mancano ancora 20 miglia al Confine", cosa alla quale in Centurione architetto nonché capo cantiere replicò: "Che cazzo vi lamentate? Appena abbiamo finito dobbiamo rientrare subito a Roma che occorre costruiamo in fretta la Cazzia, l'Emilia, la Flaminia, la Nina, la Pinta e la Santa Maria!", le altre famose lunghe vie del nostro amato territorio nazionale.

Eh, sì, a quei tempi le Grandi Opere si facevano in fretta, senza maneggi di appalti truccati, mica come oggi... L'Aurelia fu costruita come tutte le classiche vie romane antiche: ciottoli e pietre, pietre e ciottoli e mai dico mai una mano di asfalto, cosa che peraltro rimane anche oggi nella maggior parte della sua estensione: non stupitevi quindi che sia cambiato molto quando, al ritmo di allegre bestemmie, transitate col vostro motorino in mezzo a quelle che voi ritenete essere le numerose buche dovute alla cattiva manutenzione: le opere storiche sono protette dalle Belle Arti, dopotutto... Particolari interessanti sono le pietre miliari che gli antichi romani lasciavano a ogni chilometro percorso, con suindicata la distanza dalla Capitale: le riconoscerete subito perché sono dotate di segni incomprensibili, tipo MCDXLVFNQLOLLLXXXII + I (ettometrica). No, so che state pensando, non sono stati gli extraterrestri.

Divenuta obsoleta per gli standard del traffico moderno, la via Aurelia è stata surclassata negli ultimi decenni da comode autostrade e superstrade.

Allo stato attuale, risulta incompleto il tratto di autostrada che va da Civitavecchia allo svincolo di Grosseto sud. Dopo anni di discorsi sterili, i lavori della nuova autostrada tirrenica sono finalmente partiti. Nonostante non ci sia di mezzo il treno, l'ostacolo peggiore potrebbe essere l'apparizione dei No Tav. È allo studio la possibilità di scavalcarli con un ponte.

Il percorso

Sintesi: La moderna via Aurelia ha origine a Roma e termina alla frontiera di Ventimiglia toccando le città di Civitavecchia, Grosseto, Livorno, Pisa, Viareggio, La Spezia, Genova, Savona e Imperia sempre in quest'ordine. Il tratto tra Civitavecchia e Rosignano Marittimo fa parte della strada europea E80, che congiunge Lisbona con la frontiera tra la Turchia e l'Iran. Questo itinerario internazionale è stato istituito dall'Unione Europea per alleviare i disagi dei pendolari che quotidianamente si recano dal Portogallo a Teheran con l'automobile per motivi di lavoro.

Il tratto Roma - Pisa

Roma centro - Civitavecchia



200 m

Attenzione

Svoltare di là

Partendo dalle vicinanze del Vatikan, è possibile uscire da Roma percorrendo sia il moderno tracciato sia l'Aurelia antica, un viottolo percorribile dai muli, dai pedoni in fila indiana e dai tossicodipendenti di notte (ma anche di giorno) che fa allegramente a zigzag tra i prati di villa Pamphilij e il caos cittadino de Trastevere senza manco un cartello che ti faccia capire dove cazzo stai andando. Per tornare alla strada normale bisogna seguire le indicazioni per l'auditorium. A Roma sono da tutte le parti, va sempre bene seguirli. L'Aurelia Antica è citata solamente da Gianni Rodari e si suppone che esista nello stesso modo in cui esiste il Molise.

Il nuovo percorso, invece, prevede il passaggio per Piazza Pio XI e via Gregorio VII. All'incrocio fra queste due vie, ci sono tre cartelli in un bel blu sbiadito con le scritte: GROSS.TO, LIV.RNO e G.NOVA che probabilmente risalgono almeno all'era di Cristoforo Colombo e, se non sai che di lì vai per Civitavecchia, sono cazzi tuoi e ti ritrovi a Napoli in meno di un quarto d'ora!

Superate piazza Irnerio, circonvallazione Cornelia e piazza de la Salle, l'Aurelia diventa la strada più importante della zona, con conseguente aumento del traffico e della dose di bestemmie. Il tratto interno alla città di Roma termina in corrispondenza del centro commerciale e del benzinaio, dove c'è un cartello blu con la scritta 'inizio gestione Anas' e un arco commemorativo che sovrasta la strada a forma di passerella-per-andare-dall'altro-lato-alla-fermata-dell'autobus.

La strada, a partire da qui e fino a Torrimpietra, assume la caratteristica configurazione a quattro corsie strette, come il tratto reggino dell'autostrada Salerno-Reggio Calabria. Il segmento di Aurelia in questione ha un layout simile a quello di un'ordinaria autostrada, con rampe, svincoli, corsie di sorpasso e barriera spartitraffico; tuttavia le quattro corsie così ricavate sono adatte al massimo al transito dei Ténéré Peg Pèrego, se si sa guidarli bene. Sulle corsie d'accelerazione e di decelerazione, c'è passata la Morte con la falce a mozzarne la lunghezza. Sono inoltre presenti dei virtuosismi come fermate dell'autobus in corsia e incroci con stradine non asfaltate. Da queste ultime può sbucare il proverbiale trattore che va a venti all'ora, guidato da un anziano col cappello. La corsia d'emergenza è un sogno lontano, molto lontano.

Dopo aver lasciato la città di Roma, l'Aurelia incrocia il Grande Raccordo Anulare. Il sottopassaggio con cui la strada consolare oltrepassa il GRA ha una particolarità: viene utilizzato dall'ANAS come "km zero" per il conteggio delle distanze progressive sul Raccordo stesso. Evidentemente, qualche buontempone in servizio all'Ente Nazionale per le Strade in vena di scherzi non la pensa alla stessa maniera. Il cartello del chilometro 68 del Raccordo Anulare, infatti, si trova a poche centinaia di metri dallo svincolo con l'Aurelia, dove appunto c'è il chilometro zero. Sappiate pertanto che le indicazioni chilometriche sul Raccordo Anulare di Roma barano, e anche di molto!

Nel territorio del comune di Fiumicino, tra Aranova e Torrimpietra, l'Aurelia incrocia l'autostrada Roma-Civitavecchia.

Chi decide di lasciare la S.S. n° 1 per proseguire sull'autostrada verso il nord, si troverà a passare per un casello dove ti chiedono i soldi all'entrata. Mentre infatti le autostrade di tutto il mondo si pagano ritirando un biglietto all'ingresso e consegnandolo all'uscita, l'autostrada Roma-Civitavecchia funziona ancora con il metodo dell'ancien régime. Lungo il percorso dell'autostrada e su alcune rampe, esistono delle barrières dove bisogna pagare un Dazio forfettario uguale per tutti, indipendentemente dai chilometri.
Questa situazione è simile a quella delle tangenziali milanesi e dell'autostrada Napoli-Salerno. Aspettando che venga tagliata qualche testa, il metodo dell'ancien régime a tutt'oggi in vigore produce l'interessante fenomeno degli Esperti: gente che intasa i vecchi bar della zona solamente per vantarsi di come loro conoscano una stradina tramite la quale si possa schivare questo o quell'altro casello evitando i Dazi.

Se invece si decide di continuare sull'Aurelia, pochi metri prima di entrare nell'abitato di Torrimpietra, la strada perde la configurazione a quattro corsie Peg-Pèrego per tornare ad essere strada ordinaria con una sola carreggiata.
In questo tratto, la segnaletica è il pezzo forte perché prima di arrivare a Ladispoli sembra di vagare nell'area del deserto dei Tartari. Quando arrivi a Ladispoli, si palesano le caratteristiche fondamentali dell'antica via romana: la tortuosità e le strettoie, anche in pianura, anche se non ce n'è affatto bisogno! Ma si sa, gli antichi romani erano dei giuocherelloni. Numerose possono essere le auto parcheggiate dei romani fuori porta, sopratutto d'estate, caratteristica che aumenta notevolmente l'incazzatura di chi deve transitare.

Il tratto che va da Ladispoli a Santa Marinella, al contrario, è costantemente deserto, anche in alta stagione. La ragione sta in una falla del sistema dei Dazi sulla parallela autostrada. Tra Ladispoli e Santa Marinella, infatti, non è stata costruita nessuna barrière e pertanto il corrispondente tratto di autostrada può essere percorso gratis, provocando la gioia degli Esperti di cui si è parlato qualche riga più in alto.

A Civitavecchia, si può attraversare il centro cittadino da parte a parte. In alternativa, è possibile avventurarsi nella zona del porto, dopo adeguata deviazione e altrettanta perdita di tempo.
Il viaggiatore deve prendere una decisione chiara e, infatti, al ricongiungimento dei due itinerari, s'incontrerà lo stabilimento della Sambuca Molinari.
Nel caso in cui si scelga la via del porto, all'altezza dei moli di imbarco è possibile trovare un cartello bilingue italiano-francese con la scritta "DOGANA/DOUANE". In realtà, quella dogana funziona solamente per quelli che intraprendono viaggi internazionali via nave. Però come trollata, ammetto che è veramente ben riuscitaa!!1!!1

Oltrepassato il porto, l'Aurelia si divide di nuovo in tratto vecchio e tratto nuovo. Il tratto vecchio attraversa una zona di periferia chiamata, con grande spreco di fantasia, Borgata Aurelia. Il nuovo tratto è invece quello a carreggiate separate, quello che è sempre bello, quello che non paghi mai, quello degli autovelox a go-go.

Per ragioni sconosciute ai più, il nome ufficiale di questa variante è raccordo Civitavecchia-Viterbo. Il fatto è che questa superstrada non porta verso il capoluogo della Tuscia ma finisce all'altezza di un mega incrocio a raso nelle vicinanze del Santuario della Madonna che piange! Per andare a Viterbo, in realtà, bisogna utilizzare la strada statale Aurelia bis che piega verso l'entroterra. Non sperate di vederlo scritto su qualche cartello a Civitavecchia. Ora quelli dell'ANAS ti devono pure venire ad avvertire e ti devono pure dimostrare che l'unicorno esiste. Ma via!

A questo incrocio immenso arrivano anche la vecchia Aurelia e l'ultimo tratto dell'autostrada tirrenica, che si interrompe per ricominciare duecento chilometri più a nord. Superato lo svincolo, la strada assume la denominazione europea E80 e oltrepassa il confine tra la provincia di Roma e quella di Viterbo. Ora sono affari vostri.

Civitavecchia - Grosseto sud

Allagamento di dimensioni medio-piccole ad Orbetello Scalo

È il tratto più trafficato, pericoloso e bastardo dell'intero itinerario. L'Aurelia si addentra nella Maremma (maiala) laziale, poi toscana col Buttero e raggiunge Grosseto dopo circa cento chilometri. Questo tratto di strada non è affiancato da nessuna autostrada o superstrada. Bisogna farsela piano piano e portare tanta, tanta pazienza.

Uno dei problemi più gravi di questo pezzo di Aurelia è quello degli allagamenti, che sono frequenti: nel caso in cui arrivi una pioggia un po' più forte del normale, le carreggiate riescono ad ospitare anche trenta centimetri d'acqua e qualche pesciolino. La caratteristica tinta della terra toscana fa sì che, durante un allagamento piuttosto forte, la sede stradale si colori di terra di Siena Bruciata. In realtà il vero colore sarebbe ocra rossa ma ho perso il colore e non mi va di ricomprare tutti e 24 i pastelli per uno solo.

Da qui si può vedere il famosissimo Arcipelago toscano che altro non è che i resti di numerosi detriti portati a valle dai fiumiciattoli e il risultato delle discariche abusive, ma tutti credono che siano isole, va be, a nessuno importa[1].

Il tratto che congiunge Civitavecchia a Tarquinia è attualmente interessato da lavori in corso. Quando queste opere saranno terminate, questo pezzo di Aurelia verrà promosso ad autostrada. Sono già stati installati cartelli con le indicazioni stradali scritte su sfondo verde. Questa cosa andrebbe spiegata a chi percorre quel tratto di Aurelia in motorino.

Arrivati allo svincolo con l'Aurelia bis per Viterbo, i lavori in corso terminano e la strada diventa di nuovo a quattro corsie con larghezza Peg-Pèrego. Il guidatore che avvisti in lontananza qualcosa di simile ad una corsia d'emergenza rimane spesso deluso quando scopre che quel qualcosa è in realtà una micropiazzola non asfaltata col brecciolino nero. Anche in questo tratto di Aurelia è possibile vedere anziani col cappello che si avventurano sulle quattro corsie col trattore. È l'unica strada importante della zona, e le stradine di campagna prima o poi portano lì.

La zona di Tarquinia e Montalto Di Castro è famosa per le necropoli etrusche e per le centrali nucleari. Nonostante viviamo nel 2013, c'è ancora qualche conservatore che si ostina a dire che i due fenomeni siano scorrelati.

Oltrepassato il torrente Chiarone, l'Aurelia abbandona il Lazio ed entra nel territorio della regione Toscana. Fino a qualche anno fa, appena si entrava nella regione de' butteri, la strada a quattro corsie terminava e l'Aurelia tornava ad essere strada ordinaria. Invece, lunghi e difficili lavori nel corso degli ultimi anni hanno permesso l'ampliamento della sede stradale per duecento metri più o meno. È stata così schivata una storica piazzola con portico e villa dove si poteva marcare il territorio toscano seddelcaso ci si fosse dimenticati di andare al bagno. Si raggiunge in questo modo il mega svincolo di Capalbio, costruito già come se ci fosse l'autostrada. Questo svincolo, di solito, scompare a ottobre per poi materializzarsi di nuovo ad aprile dell'anno successivo con l'arrivo del primo turista svizzero.

Dopo Capalbio, l'Aurelia passa ripetutamente da strada a quattro corsie a strada normale con le case ai bordi e gli incroci a raso. A Orbetello scalo avviene l'apoteosi: le due carreggiate della strada si trasformano in due normalissime strade cittadine a senso unico che attraversano tutto il paese.

La superstrada riprende solo alla fine del centro abitato. Salvo poi interrompersi dopo pochi chilometri all'altezza del bivio di Giannella, dove c'è un ponte stretto sopra un fiume che non è mai stato modernizzato dall'epoca del DVCIE. La speranza è che i prossimi allagamenti distruggano il ponticello, così poi l'ANAS è costretto a rifarlo bene. Oltrepassato l'ostacolo, ricomincia l'Aurelia a quattro corsie, proprio nel punto dove è presente il più grosso campeggio della zona, con pineta, piazzole, bungalow ed accesso direkt am Meer.

Il successivo tratto è noioso. Trenta chilometri a cercare di non addormentarsi finché non si avvista in lontananza un cartello gigantesco con la scritta Grosseto sud: a questo punto, il piede destro del viaggiatore, fossilizzato da oltre un'ora, comincia a tremare.

Grosseto sud - Cecina nord

Sulla superstrada Grosseto-Livorno, le stazioni di servizio non hanno l'obbligo di rimanere aperte 24 ore su 24, come testimonia questa foto dell'Autogrill Campiglia chiuso per pausa pranzo.

Addio Terronia, benvenuti al Nord!! Questo sembra dire l'Aurelia all'altezza dello svincolo di Grosseto sud, dove inizia la superstrada per Livorno. Questo tratto è una vera manna dal cielo: le corsie hanno la larghezza regolamentare, non ci sono accessi privati. A volte è addirittura presente un cenno di corsia d'emergenza. Il limite di velocità sale: tra il cartello di "fine 90" e quello di "inizio 110", c'è un piccolo tratto di terra di nessuno dove si può andare a qualunque velocità, come in Germania.

La moderna superstrada aggira Grosseto senza mai passare per il centro abitato. Tutto il contrario della vecchia Aurelia, che segue le rampe dello svincolo di Grosseto sud ed entra nel centro cittadino. All'altezza di Roselle, la superstrada incrocia con uno svincolo la moderna via Senese, indicata spesso sui segnali stradali con il nome di Strada europea E78 Grosseto-Fano. Come i più svegli avranno sicuramente intuito, detta superstrada europea non riesce nemmeno ad uscire dalla provincia di Grosseto, terminando sulla vecchia strada statale all'altezza del piccolo paese di Paganico nell'entroterra. La doppia beffa carpiata consiste nella presenza di cartelli grossi così con l'indicazione "GROSSETO" nella città marchigiana di Fano.

Superata Grosseto, sia l'Aurelia vecchia sia la nuova sia allontanano dal mare verso il nord, per poi riavvicinarsi al Tirreno all'altezza di Follonica. Prima di entrare nel centro abitato, la vecchia Aurelia incrocia sul lato mare la strada provinciale SP Cassarello, che entra nell'abitato follonichese con il nome di via del Cassarello o via Cassarello: è la strada del Saitta, signori, siete in un luogo considerato mitologico fino ad un epoca molto recente!!

Sulla superstrada sono presenti numerosi svincoli per raggiungere Follonica. Il migliore è sicuramente Follonica est: è vicino al centro cittadino e permette l'accesso all'ippodromo della città con parcheggio annesso e connesso. Quest'ultimo è segnalato da una grossa insegna con la P di parcheggio seguita dalla parola "IPPODROMO". Siccome l'insegna è verticale, le lettere sono posizionate in colonna e sembra che ci sia scritto Pippodromo. Non è uno scherzo.

All'altezza di Follonica nord, le due Aurelie vecchia e nuova si incrociano tramite uno svincolo con rampe e riprendono a costeggiare il mare. Proprio in questo punto si trova il ponte sul fosso che divide la provincia di Grosseto da quella di Livorno, sicché dé.

A Venturina c'è un mega svincolo che pretenderebbe di collegare Aurelia vecchia, Aurelia nuova e superstrada per Piombino porto. Avete presente le spaghetti junction, quegli incroci americani con un milione di rampe che si vedono nelle scene iniziali dei telefilm? Sì, proprio quello che stavate pensando. Chi proviene dal sud ed è diretto agli imbarchi per l'Elba di solito esce a Riotorto. Chi proviene dal nord o s'imbarca a Livorno o esce a San Vincenzo. Pertanto lo svincolo viene utilizzato da pochissimi automobilisti, tanto che l'ANAS aveva inizialmente pensato di abbatterlo e di trasformarlo in spaghetti veri.

I cartelli allo svincolo di Cecina sud portano l'indicazione supplementare "La California": è un chiaro omaggio alla Gialappa's Band e al loro film Tutti gli uomini del deficiente. Questo svincolo è anche l'ultimo utile per poter continuare sulla variante Aurelia senza pedaggio, senza percorrere nemmeno un metro del nuovo tratto di autostrada tirrenica, inaugurato nel 2011. Pertanto, se volete continuare sull'Aurelia, dovete uscire dall'Aurelia

Cecina nord - Livorno

"Merda!" "Che succede, non siamo ancora a Pisa!" È la vista della famosa fabbrica Solvay che annuncia che, se volete, potete finalmente rilassarvi prendendo l'autostrada, che ricomincia! Se prima volete fermarvi a fare un bagnetto al mare... siete i benvenuti. Anche la Capitaneria di Porto di Livorno lo sa. Saranno infatti felicissimi di appiopparvi una bella multa per divieto di balneazione, a patto che riusciate a uscire dal mare con la pelle che ancora avvolge le vostre delicate interiora.

Livorno - Pisa

L'Aurelia, nell'area pisana, torna una delizia. Conscia, nel suo profondo (la perfida...) che l'autostrada è ricominciata, è lieta di ripresentarsi a unica carreggiata, con segnaletica sempre più chiara e convincente. Potete passare davanti al famoso Campo dei Miracoli dove Gesù in persona vi farà ammirare come una torre possa essere fatta cadere con la semplice imposizione delle mani. Un nugolo di stolti cretini sono impegnati a fare fotografie con la famosa "torre" in prospettiva e le mani protese a trattenerla, ma questa è un'altra storia, vedete pure Pisa, se v'interessa, se no, andate pure qui.

Il tratto Pisa - Genova

Pisa - La Spezia

È il tratto più frequentato da battone dell'Italia e dell'universo intero, fin dall'epoca della sua costruzione. Si narra, infatti, che gli antichi romani, sulla via del ritorno... si fermarono a riposare... a Viareggio... e... sapete com'è in questi casi, no? ... Noooooo? Non lo sapete? Ma in che mondo vivete? Beh, non lo so neppure io!

La Spezia - Genova

Il tratto spezzino della via Aurelia è una vera e propria strada di montagna, come si può notare in questa fotografia scattata in loco

Dalla Spezia a Genova ci sono poco più di 100 Km, ma la nostra simpatica stradina ne conta almeno 300. È noto che in quella zona, i romani, per complicarsi la vita, e anche un po' per pararsi il culo dalle imboscate dei ribelli liguri, vollero a tutti i costi fare in modo che da un punto della strada si potesse sempre tenerne d'occhio un altro. Cosicché la tortuosità, indispensabile caratteristica della Via Aurelia, in questa zona è davvero entusiasmante. Se vi capitasse di doverla per disgrazia percorrere, aggiungete al tempo stimato di percorrenza da otto a dieci soste per vomitare.

Monterosso al Mare, nello spezzino: una piantina della zona della Via Aurelia.

Genova città

Famoso per il traffico, è il tratto più appestato di scarico di gas e di automobilisti che bestemmiano. Qui gli antichi romani dovettero pagare il dazio per poter andare avanti a tutti i costi.

Il tratto Genova - Ventimiglia

Quasi giunti alla fine, gli antichi costruttori si trovarono di fronte la popolazione più isterica e avversa del loro lungo peregrinare. Qualcuno di loro disse "Ma che cazzo stiamo andando avanti a fare?" Non c'era scampo, nei progetti era d'obbligo giungere...

Mentone, Francia: Una riga bianca e... Fine della Via Aurelia! È proprio così.

Al confine

Mo' se vogliono, se ne occupa Napoleone. Ma questi era Corso, nel senso che era Corso Via (haha, gioco di parole), per cui non gliene importava nulla e la strada finì lì, così, nel vuoto, senza neanche un "grazie", come del resto a nessuno importa.

Una contro cento

Recentemente la Via Aurelia è stata messa a confronto con le seguenti meraviglie: il Muro di Berlino, il Nilo, la Grande Muraglia Cinese, il Rio delle Amazzoni, la Transiberiana, la distanza tra la Terra e il Sole e la Nebulosa di Andromeda. Ha sempre vinto lei!

Altre caratteristiche

Particolari interessanti sono le pietre miliari che gli antichi romani lasciavano a ogni chilometro percorso, con suindicata la distanza dalla Capitale: le riconoscerete subito perché sono dotate di segni incomprensibili, tipo MCDXLVFNQLOLLLXXXII + I (ettometrica). No, so che state pensando, non sono stati gli extraterrestri. La Via Aurelia è anche l'unico mezzo carrabile che consente di costeggiare la bellissima costa tirrenica (sopratutto in zona Solvay) da Civitavecchia a Rosignano Marittima e ciò non è affatto colpa della Solvay, ma della mancanza dell'autostrada che, pensando di fare un favore, s'è volontariamente interrotta nel bel mezzo del nulla, per lasciare onori e gloria alla vecchia strada nazionale... Essa è visibile da Marte ma i marziani, ultimamente un po' incazzati, stanno decidendo di invadere la Terra proprio per distruggerla.

La strada statale 1 bis 'Via Aurelia'

Voci NON correlate



Tra un po'

Attenzione

Tra un po' comincia l'autostrada

almeno così mi hanno detto

Note

  1. ^ Questa frase è stata scritta anni fa, quando il tormentone A nessuno importa faceva ancora ridere anche me. In realtà l'Arcipelago Toscano è formato da Schettino