Uscita di coppia

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Versione del 15 ott 2014 alle 13:56 di Gdr81 (rosica | curriculum) (correzioni sintattiche, scambiato di posto a due sezioni per accentuarne l'accento comico)
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Conduce in un vicolo buio e malfamato, ma è comunque un'uscita meno pericolosa.
« Amore, usciamo? »
(Prefazione del più grosso errore umano della storia.)

L'uscita di coppia (da non confondere con uscita a coppie, pur essendo una sciagura simile), più comunemente nota come "uscita sindacale", è un contratto che fa stato tra le parti che abbiano pattuito verbalmente di voler formare una coppia.

L'uscita di coppia secondo lui

L'uomo è una specie di povero illuso che crede di poter continuare la stessa vita che faceva da single anche dopo essersi fidanzato e di avere potere decisionale. Solitamente, invece, zombeggia sbadigliando e sbuffando come un vulcano in eruzione dietro la propria compagna, la quale, dalla prima volta che gli ha fatto vedere cos'aveva in mezzo alle gambe, si è impossessata della vita sociale di lui. Questa descrizione è puramente teorica, in quanto il potere decisionale di lui è pari a quella del criceto di tua nonna.

Alla camionetta dei panini

“Amore, perché non lo mangi? Non hai fame?”

L'uomo sa che alla donna piace essere portata a cena fuori, così, come prima scelta, la porta nel suo ristorante preferito: la camionetta dei panini. La camionetta offre a basso prezzo una cena che punta non tanto alla qualità (indifferente dal punto di vista dello stomaco), ma alla quantità. Lui le paga un bel panino con porchetta, pecore vive, patatine fritte, ketchup e maionese, mentre nel suo panino a base di dinosauri stanno ancora importando massicce dosi di cipolla piccante. Convinto di averle regalato una splendida serata, contornata anche da una spettacolare gara di rutti venti metri più avanti. Lei assumerà una faccia che unisce il senso di disgusto alla sensazione di shock traumatico causata dall'aver udito 27 inedite parolacce dal gestore.

A casa di un amico a giocare con la PlayStation

Questa particolare uscita è pensata per passare una serata in relax, in realtà si rivela una delle più atroci torture che patisce una ragazza durante tutto il fidanzamento.

La serata inizialmente parte con aspettative più rosee quando il ragazzo prende una saggia decisione, apparentemente:

« Amore, che ne dici di fare qualcosa di poco impegnativo oggi? Pensavo a una serata tranquilla. »

L'ingenuità dell'ok di lei viene punita aspramente. Arrivati a casa dell'amico: lei viene abbandonata sul divano accanto ai giubbotti mentre il suo lui si piazza con una sedia a 30 centimetri di distanza dal televisore e a 10 dal suo amico. Il tempo restante viene passato in questo modo: lei assiste a scene fatte al computer di amputazioni di varie parti del corpo, schizzi di sangue e sparatorie, lui in trance agonistica comincia una sequenza mista di bestemmie e autocelebrazioni.

Allo stadio

Una fidanzata disperata mentre cerca di abbandonare lo stadio.

Convinto di aver trovato una donna coi suoi stessi gusti, il fidanzato, stupito dal fatto che lei non sia mai stata allo stadio, ce la porta, a provare l'ebbrezza di tifare una squadra di uomini dei quali lei non conosce neanche il nome. La quindi futura ex non comprenderà né dove si trovi, né perché sia lì in quel momento, né che cazzo stia succedendo dentro al campo, fuori e attorno a lei. Ci sono altre cose che non comprenderà, tipo quale delle due squadre stiano tifando, ma non gliene importa un granché e in ogni caso ha il 50% di probabilità di azzeccarla nel caso le venisse chiesto.

Il clima sarebbe pure romantico se non fosse per le urla, gli insulti, la puzza, i fumogeni e gli scontri con tifosi avversari e celerini. Lei percepirà l'atmosfera della seconda guerra mondiale e già dal secondo minuto del calcio d'inizio indosserà giubbotto antiproiettile, casco protettivo, maschera antigas e preparerà una trincea con dell'immondizia trovata lì intorno.

A fine partita resta il rimpianto di lui per averla portata in una partita troppo tranquilla, ma le promette di tornare per il derby.

Con gli amici di lui

Uscire con gli amici di lui può essere per lei un affascinante studio psicologico del quoziente intellettivo del proprio partner il quale, in presenza di questi tizi, regredisce istantaneamente da essere (quasi) umano ad ameba. Da quel momento in poi sarà in grado di comunicare soltanto attraverso risate ebeti e grugniti incomprensibili.

Il livello di perversione sessuale della combriccola raggiunge picchi che la natura stessa cerca di censurare con dei bip casuali; qualunque cosa abbia forma tondeggiante è oggetto di battutine a doppio senso, che sia essa un paio di tette, un culo o anche un cono gelato doppio gusto. La serata andrà avanti con lei che, oltre a sorbirsi la monotematicità degli argomenti maschili, dovrà anche sbarazzarsi degli amici più maleodoranti i quali, non vedendo una donna vera da circa vent'anni, persevereranno nel tentativo di abbracciarla, nonostante le gomitate sugli zigomi.

L'uscita di coppia secondo lei

Purtroppo lo spirito di emulazione può avere conseguenze dannose per gli uccelli. Anche quelli di mare.

Ovvero: la triste realtà.
La donna è mobile qual piuma al vento: per questo, scontenta ed imbronciata come un gatto appena castrato, comincia a stressare il proprio fidanzato a partire dal lunedì, costringendolo a stilare una pianificazione settimanale, con dettaglio di 10 minuti, delle proprie uscite. Solitamente predilige luoghi costosi e ristoranti di lusso, nei quali sfoggiare il proprio vestiario e pavoneggiarsi con le amiche zitelle.
Naturalmente il pagamento del conto sarà cavallerescamente a carico dell'uomo, il quale per poter sostenere suddette spese, dovrà ricorrere al lavoro straordinario serale.

Al cinema

Il peggiore momento della vita di coppia, per lui. Lei, sognatrice romantica, suole immedesimarsi nello sbrilluccichio dei culi dei vampiri di Twilight, nelle atmosfere vip di Sex and the city, nelle minchionerie melodrammatiche di Ho cercato il tuo nome, nelle palle ghiacciate di Di Caprio in Titanic e nelle mutande di Magic Mike.

Lui da bravo pecorone passa a prenderla alle otto, la porta al cinema pagandole il biglietto e appena seduti, comincia a dormire mentre lei piange, ride, si emoziona e si conturba tutta, per poi svegliarsi rincoglionito durante i titoli di coda quando lei lo prende a ceffoni, offesa per la "mancanza di rispetto verso la propria sensibilità e quella di Edward Cullen".

Al ristorante

Un'uscita al ristorante tra fidanzati: lui è andato un attimo al bagno. 3 ore fa.

Solitamente la ragazza, che prima di essere fidanzata era magra come un giunco, dopo un annetto di relazione comincerà a spostare l'ago della propria bilancia sulle cifre dopo il settanta e ad ingurgitare cibo e bevande come una mietitrebbia a luglio.

Periodicamente e con scadenza settimanale, pretenderà di essere portata in questo o quell'altro ristorante nel quale ordinerà sette portate ingozzandosi come una scrofa che ha fatto lo sciopero della fame. Il povero fidanzato, preoccupato dal fatto che il conto stia raggiungendo il PIL di un piccolo stato africano, non riuscirà a mangiare nulla di più consistente dei grissini, e al momento di pagare dovrà nuovamente ricorre al lavoro straordinario serale.

Inoltre, tra una forchettata e l'altra, il malcapitato compagno dovrà sorbirsi le puttanate di lei ossia: le storie sentite dalla propria estetista o dalla parrucchiera, l'ultima troiata della sua migliore amica, il gossip sulle sue colleghe, le menate sulla vita futura insieme e sull'amore vero.

In discoteca

La discoteca è l'uscita più significativa per il maschio, lì si celano i suoi momenti più bui da fidanzato, lì la sua pazienza non viene solo messa alla prova, ma è anche vittima di nonnismo, lì capisce se la sua storia può andare avanti o meno. Fortunatamente il pensiero dell'astinenza sessuale riuscirà a tenere unita la coppia.

Dopo circa un paio d'anni in cui lei ha rotto esageratamente i coglioni per andare a ballare, un giorno il ragazzo, avendo finito le idee dopo migliaia di scuse improvvisate di sana pianta per rimandare questo momento, si farà trovare impreparato e dovrà inesorabilmente accettare.

Arrivati al luogo di perdizione, lei è già gasata e balla senza musica come una strafatta di ecstasy. La fila arriva sino al parcheggio e solo a notte fonda e dopo una breve colluttazione con un buttafuori di due tonnellate riescono ad entrare. La situazione non migliora dentro perché, mentre lui ha un occhio gonfio e due rigonfiamenti testicolari grossi quanto l'Oceania, lei, presa dal ritmo, abbandona ogni inibizione e si tuffa in pista danzando come una spogliarellista sudamericana. Al ritorno in macchina lui si sfogherà urlandole contro ogni sinonimo di bagascia esistente mentre lei dorme beata nel sedile passeggeri.

Le amiche scoprono che umiliare e deridere il fidanzato di lei è divertente quasi quanto postare su Instagram selfie di gruppo con le teste disposte a cerchio.

Con le amiche di lei

Pur provando un odio xenofobo verso costoro, una volta fidanzatosi l'uomo è costretto a farle subentrare alla sua comitiva di amici, a venerarle più degli dei[1] e a vederle per tanto[2] tempo.

Nell'uscita con le amiche di lei, il ragazzo cessa di avere alcun potere decisionale, di parola e di pensiero. Lui in quell'ambito sarà solo un accessorio. Si trasforma quindi in tassista per accompagnarle ovunque loro vogliano, guardiano delle borse, bodyguard e all'occorrenza, quando la sua dolce metà lo richiede, zerbino.

Note

  1. ^ ma meno della sua fidanzata
  2. ^ troppo

Voci correlate