Divano

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   La stessa cosa ma di più: Nonbooks:Impossessarsi del divano.
« Non si dice "divano"; si dice "dicevano"! Ah-ah-ah... »
(Uno che ha capito davvero tutto)
« Il mio regno per un divano! »
(Motto degli Ottomani)
Un comune esemplare di pater familias nel suo habitat naturale

Il divano (detto anche sofà, ottomana o canapè) è uno degli elementi della casa che spingono i componenti della famiglia alla lotta, insieme alla televisione, al computer[1] e alla playstation. Si dice che possa ospitare più persone contemporaneamente, ma è una potenzialità poco sfruttata, poiché si sa che alla fine ne rimarrà uno solo.

Storia

Per quelli che non hanno il senso dell'umorismo, su Wikipedia è presente una voce in proposito. Divano
Divano preistoricio

Contrariamente a quanto si crede, il divano non è stato inventato dagli Ottomani; alcune testimonianze lasciateci dagli antichi[2] ci informano della sua esistenza già nei tempi più remoti, quando Il Sommo vide un posto che gli piacque e decise di chiamarlo Mondo.

Il primo divano nella storia fu creato nel Paleolitico in seguito all'esigenza delle popolazioni di posare da qualche parte il loro pesante strumento di lavoro, ed era in pietra. Solo più tardi si pensò di usare altri materiali, quali il legno, il metallo e la pelle umana.

Entrato nella Storia, l'uomo iniziò a pensare che tanto lusso fosse destinato esclusivamente a una classe d'elite. I primi, ovviamente,furono i Faraglioni dell'Antico Egitto, primo fra tutti un tale Bender Rodriguez II, il quale godeva molto nell'osservare i suoi schiavi mentre sgobbavano al sole, mettendosi comodamente seduto e mangiando i pop-corn.

Dopo tutto il casino combinato da Mosè, il faraone pensò che forse sarebbe stato meglio concedere ai suoi sudditi qualche piccola comodità, ma non poté fare nulla a causa di un colpo di Stato da parte della classe aristocratica.

In questo modo, il divano rimase una comodità riservata unicamente alla classe governante[3]; ai cittadini romani era concesso di utilizzare un surrogato del divano, il triclinio, ma non era affatto lo stesso. Molti imperatori tentarono di instaurare un loro governo in modo da attuare la loro riforma, la quale comprendeva il diritto per i cittadini maschi di usufruire del divano, ma furono tutti calciorotati dall'aristocrazia senatoria come al solito.

Fortunatamente, però, i successori uscivano ormai dalle pareti, sicché alla morte di uno ne spuntava subito fuori un altro, finché non salì al potere un certo Gaio Giulio Cesare. Egli tentò di attuare la sua riforma in modo così graduale che nessuno se ne sarebbe dovuto accorgere[4], con l'ausilio dei suoi discendenti, e ci stava riuscendo, finché quell'idiota di Nerone non decise di tentare la svolta, mandando a quel paese tutti i loro sforzi.

Dopo i tempi bui dell'Impero Romano, un nuovo barlume di speranza si accese con l'arrivo dei barbari. Essendo loro portatori di una nuova civiltà, i cittadini speravano di poter finalmente ottenere la tanto agognata riforma, ma invano; i barbari, infatti, erano affascinati dagli usi e dai costumi della società romana e cercarono di imitarla.

Nonostante molti la descrivano come un'età buia, il Medioevo fu in realtà un secolo di grandi scoperte. Gli Ottomani, infatti, decisero di rivoluzionare il concetto di divano per adattarlo alle loro esigenze[5]. Oramai il divano non era più un lusso che solo i ricchi potevano permettersi; potevano usufruirne anche coloro che avevano abbastanza soldi. Poi però iniziarono le persecuzioni cristiane e da allora a nessuno importò più nulla.

Molteplici furono le richieste del fantomatico oggetto da parte dei rivoltosi del 1608, ma non furono mai prese in considerazione dai dominatori spagnoli, in quanto troppo intenti a vedere la prima puntata dell' Uomo Tigre[6], comodamente seduti sui loro divani.

Dopo anni e anni di lotte senza fine, durante il governo di Luigi XV di Francia, i cittadini riuscirono finalmente ad ottenere il loro tanto agognato divano, ma solo nel 1941 questo diritto si estese a tutti come ai giorni nostri, al punto che un certo Bob Divan decise di chiamarlo divan, probabilmente ispirandosi ai fumetti di Divan Dog. E vissero tutti felici e contenti...[7]

Caratteristiche

Il prototipo di un'astronave a sdraio, la nuova frontiera dei divani

A seconda di dove, come, quando e perché lo si mette, il divano (detto anche ottomana perché ha sempre quattro piedi[8]) può assumere le forme più svariate; si passa dal semplice divano a due o tre posti alla poltrona, dal divano angolare a quello componibile in stile Kinder Sorpresa, fino al divano-letto, che si può aprire o chiudere anche semplicemente per fare lo sgambetto al fratello maggiore, e al ben più utile divano-cesso.

Tuttavia, le caratteristiche di base sono più o meno le stesse.



Problemi relativi ai divani

Questa è solo una delle tante diavolerie che si possono trovare su un divano

Nonostante il suo aspetto innocuo, la presenza di un divano all'interno dell'abitazione può rappresentare una minaccia per coloro che vi abitano; inciamparvi è il minimo che può capitarvi.

Come dovreste aver già capito se appartenete a questo mondo, il divano è stato progettato per sedersi, sdraiarsi e saltarvi sopra, pertanto ha i requisiti perfetti per essere una trappola mortale insospettabile ed efficace, che ha già causato migliaia di morti in tutto il mondo, anche tra i supercattivi.

Sotto quel candido e soffice materasso[9], infatti, si può nascondere un numero di insidie davvero impressionante, quali animali domestici e non, cuscini superflui, telecomandi che portano a mondi paralleli, spuntoni, tentacoli, fantasmi, piselli di ogni genere, barboni e parenti sconosciuti, polveri maligne, possibili malintenzionati, robot ecc.

Pertanto non è più sufficiente ripulire il divano ogni volta[10]. Controllare, inoltre, la sicurezza del prodotto al momento dell'acquisto, evitando le seguenti firme: Profini & Divani by Natruzzi, Chateau d'Ass, Tonti Salotti.


Curiosità

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  • Ettore Petrolini ha dedicato una breve poesia[11] al suo divano;
  • Il divano viene quasi sempre messo in salotto o nelle sale d'aspetto, motivo per cui questi sono anche i luoghi del delitto più comuni nei romanzi gialli classici.

Voci correlate

Note

  1. ^ a proposito! Ora tocca a tuo fratello
  2. ^ vedi la foto a destra
  3. ^ escluse, ovviamente, le governanti, se no chi ci pensa alle faccende di casa...
  4. ^ A parte suo figlio Bruto. Sono i dettagli che ci fregano...
  5. ^ e non è poco!
  6. ^ Un'esclusiva assoluta per l'epoca, considerando che YouTube non era ancora stato inventato
  7. ^ Tranne lui
  8. ^ i ragionamenti degli antichi non fanno mai una grinza...
  9. ^ ma anche sotto il divano stesso o dietro; i topolini ninja sono molto agili
  10. ^ magari facendolo fare alla domestica
  11. ^ nonchè buona parte della sua vita