Incendio di Roma
L'Incendio di Roma fu quel fenomeno che per mezzo di fuoco e fiamme il giorno 18 luglio del 64 a.C. distrusse i 3/7 della metà dell'Urbe, sotto l'Impero di Nerone er fochista de sarcicce.
Breve storia ma proprio breve
Il giorno 2 settembre dell'Anno Domini 1666, un fornaio di Londra prima di coricarsi dimenticò di spegnere il forno in cui cuocevano i gatti per la colazione. Verso mezzanotte circa, dei tizzoni ardenti caddero dal forno incendiando la legna che si trovava vicino, e di lì a poco l'incendio si propag... No, ho sbagliato di nuovo...
Dicevamo, cioè, no, ricominciamo.
Un bel giorno, il 18 luglio dopo 64 anni dalla nascita di Gesù Cristo, inspiegabilmente qualche cosa, probabilmente qualche cristiano che giocava con la benzina, prese fuoco nei pressi del Circo Massimo e l'incendio, alimentato dalle merci dei vu cumprà e dai centurioni che si facevano fotografare con i turisti, si propagò inarrestabile e arse viva la città per ben 9 giorni.
Colpevoli e Rei
Secondo la storiografia antica, le cause dell'incendio erano dolose, ossia l'incendio fu doloso, da qui ne possiamo trarre la conclusione che qualcuno lo appiccò. Ma chi?
Nerone il Pazzùoòoàaaa!
Sempre secondo la storiografia antica, fu Nerone ad incendiare la sua città per i seguenti motivi:
- Ottenere ispirazione per il poema che stava scrivendo, intitolato Rome's Burnin'.
- Ricavare dalla demolizione degli edifici lo spazio necessario a costruire la sua nuova casa, la Domus Aurea, un cinema e un parco acquatico con i delfini ammaestrati da seducenti istruttrici in bikini.
Da segnalare poi che Nerone fu visto sul tetto della sua casa, mentre l'incendio dilagava, intento a contemplare lo spettacolo con aria pensosa, stringendo in mano tavolette di cera e stiletto. Sì, ancora si scriveva così. Inoltre per le strade della città si aggiravano numerose persone atte ad ostacolare i soccorsi guidati da Bertolasus appiccando nuovi focolai con il pretesto "Nun rompetece er cazzo, l'ha detto l'imperatore de fallo!". Queste e altre testimonianze non avvalorano affatto l'ipotesi che ritrae Nerone colpevole, e in particolare quelle di Svetonio, che assicurava di aver visto degli gnomi da giardino in tuta blu appiccare nuovi focolai nel giardino del suo amico Marianus.
I Cristiani
Altra plausibile causa dell'incendio, i cristiani furono inizialmente additati da tutti come i colpevoli. Le stesse accuse furono loro ripetute da Nerone, che sosteneva che erano stati indubbiamente loro. Sulla loro colpevolezza rimane ancora soltanto un punto oscuro: come poteva una setta di pazzi che si riuniva sotto terra appiccare un incendio così grande senza le conoscenze necessarie e soprattutto senza un motivo valido?
Incendi Correlati
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