Incubi e deliri

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Ecco la copertina originale del romanzo. Più incubo di così...
« Quella dannata porta... »
(Stephen King su origine del romanzo)
« Non dirlo a me! »
(Germano Mosconi in risposta a S.K.)
« E poi spunta... UN CRICETO SPAZIALE!!! »
(Stephen King in ogni racconto della raccolta)
« Quanto vorrei averlo scritto io... ups! »
(Stephen King non rendendosi conto di essere in diretta Tv)
Per quelli che non hanno il senso dell'umorismo, su Wikipedia è presente una voce in proposito. Incubi e deliri

Incubi e deliri (in lingua originale letteralmente: Marenotturno dello shampo) è una raccolta di racconti scritti, scopiazzati, partoriti, sognati, immaginati, delirati, raccontati da Stephen King. La raccolta, di cui nessuno sa il numero di pagine, perché mai nessuno ha avuto l'idea di rompersi le palle leggendolo tutto, è stata inizialmente concepita dallo scrittore come un fermaporta per la porta del cesso. Infatti la porta del bagno di King aveva il brutto vizio di chiudersi ogni pochi secondi, impedendo così al Re di guardare il suo programma preferito che andava in onda sulla TV in soggiorno, mentre era impeganto nelle sue faccende. Pochi anni dopo la sua pubblicazione un eminente scienziato ha tentato di capire quanto potesse essere lungo questo mastodontico monolito cartaceo, e ha trovato così una formula per spiegarlo:

Errore del parser (errore di sintassi): {\displaystyle P=(n*sb*c):s f(x)=a_0+∑_(n=1)^∞▒(a_n cos⁡〖nπx/L〗+b_n sin⁡〖nπx/L〗 ) }

Dove:

  • p è il numero delle pagine
  • n è il numero di racconti
  • sb è scassatura di balle
  • c sono i criceti spaziali che compaiono nel racconto
  • s è la costante dei danni causati al cervello umano, se qualcuno vi lanciasse questo libro in testa. Se mai riuscisse ad alzarlo.

Il risultato sconvolse praticamente tutta la comunità scientifica: il romanzo contava soltanto 851 pagine!!! Tale scoperta fece si che lo scritto andasse a ruba, e King potè finalmente comprare quel dannato fermaporta.

Introduzione dell'autore

King ci fornisce, all'inizio del tomo, una fondamentale introduzione all'opera. Dopo attente analisi, si è scoperto che il principale obiettivo di questa introduzione è quello di fornire scuse credibili che spieghino la bruttezza e l'insulsezza dei racconti contenuti. Eccone un breve estratto:

« Ero un bambino pieno di fantasia e immaginazione, dotato di una "profonda e incondizionata credulità". Da piccolo credevo a tutto quello che mi raccontavano, a tutto quello che leggevo e a tutti i messaggi che mi inviava la mia torrida immaginazione. All'epoca la mia fonte principale di fatti sorprendenti e prodgiosi era la serie di edizioni tascabili di Ripley's Believe It on Not!. Da quei tascabili scoprii che si poteva ottenere un potente esplosivo grattando la celluloide dal dorso delle carte da gioco e pigiandone i frammenti in un bocchino di pipa, oppure che si poteva trapanare un foro nel cranio e infilarci una candela, diventando così un "lume umano". Certo, solo anni dopo mi è venuto da chiedermi perché mai una persona dovrebbe desiderare di farlo! Tutto ciò mi è costato non poche notte insonni, ma ha anche riempito il mio mondo di colori e forme che non avrei mai scambiato. »
(Stephen King)

Alla luce di queste dichiarazioni, ci pare ovvio di come l'infanzia dello scrittore abbia influenzato sulla nascita di questi racconti. Ma leggendo fra le righe: Cosa avrà voluto dire?

King prima della follia che lo ha portato alla scrittura del romanzo.


Inoltre, il Re conclude dicendo che ogni racconto di questa inestimabile raccolta nasce da un momento di credenza, ma anche se questo "atto di fede" per tradurre un'idea in realtà diventa di anno in anno più difficile, lo scittore ha scoperto con molto piacere di essere ancora in grado di farlo. Infine, per farci entrare bene nello spirito della raccolta, King ci rende partecipi del suo malato catechismo:

« Credo che una monetina possa far deragliare un treno merci. Soprattutto se è un Trenitalia.

Credo che nelle fogne di New York ci siano alligatori. Addirittura topi grossi come Silvio Berlusconi e Renato Brunetta (n.d.r E cosa avrebbero di speciale?)
Credo che si possa strappar via l'ombra da una persona con un picchetto da tenda comprato per 5 euro da un marocchino.
Credo che Bill Kaulitz sia un uomo.
Credo che l'Inter vincerà la Champions League.

Ci siamo? Pronti per partire. Qua la mano. Si va. Conosco la strada. Non avete che da reggervi forte...e credere. »

Che mente malata...

I Racconti

Sebbene il romanzo sia più corto di quanto mai si sarebbe immaginato, ancora oggi non sappiamo con precisione il numero di racconti[citazione necessaria], saggi, perle di saggezza e novelle. Pertanto di seguito elenchiamo solo quelli che sono stati scoperti e letti fin ora. Le ricerche sono ancora in corso.

La fine del gran casino

Una delle scene di maggior terrore nel racconto

Roma, 11 settembre 2008; passa al Senato l'ordinanza del ministro Mara Carfagna, che abolisce la prostituzione nelle strade e scioglie ogni "associazione" di prositute. Un cittadino medio, single, tornato dalle ferie, scopre il tutto. In preda alla follia per non aver più nessuno con cui passare il suo tempo, si tramuta in un violento serial-killer, con un unico obiettivo: uccidere il ministro in questione, ma non prima di averne approfittato.
Dopo una serie di eventi ad alta tensione, inseguimenti in 500, scene di nudo integrale e criceti spaziali; con un finale al cardiopalma, finalmente il romano riesce nella sua impresa.
Nella scena finale però, i senatori riuniti al Senato modificano la legge Carfagna, rendendo vietate dalla Legge anche le case-chiuse.
È la fine del gran casino.
Un horror scritto magistralmente, che tratta al meglio le caratteristche della società umana e ne mette in risalto i valori. Si pensa che questo racconto sia stato inizialmente pensato dall'autore come una dedica per sua madre...

Denti chiaccherini

L'epopea di una vecchia signora e della sua dentiera. In una piccola città della Padania vive, in una casa di riposo, la signora Luigia, in compagnia di una quarantina di altri anziani.
In una calda giornata di novembre, fa visita all'ospizio un venditore, che cerca di racimolare qualche soldo per la sua famiglia vendendo cianfrusaglie agli anziani. La vecchia Luigia ne approfitta, e riesce a comprare una dentiera nuova fiammante, prima che il venditore venga deportato allontanato dalle forze di polizia locali.
La vecchia entra subito in confidenza con la nuova dentiera, e la mostra ogni giorno raggiante ai suoi amici. Dopo una settimana però la situazione si fa sempre più strana. La dentiera inizia a vivere di volontà propria, e la vecchia ne rimane vittima. Accade durante le chiaccherate con le amiche; inizia a raccontare tutti i suoi segreti a luci rosse e, quando mangia, la dentiera le fa ingurgitare quantità immense di carboidrati, mandando in pappa la sua dieta. La vecchia non ne può più, e grazie a un criceto spaziale riesce a liberarsi della fastidiosa dentiera.

La signora Luigia dopo che il criceto spaziale l'ha aiutata ad liberarsi delle dentiera

Ma la vera vittima fu Ivo, il coniuge di Luigia.
In questo racconto vengono affrontati magistralmente temi scottanti come la vecchiaia, il sesso over 70 e i problemi legati ad essi. Un altro capolavoro del Re.

Il dito

Siamo spiacenti, ma il contenuto di questo racconto è stato ritenuto troppo forte per poterlo lasciare qui in bella vista su questa pagina. Quindi, se siete bambini tornate a vedere i Teletubbies, altrimenti levatevi dai coglioni e basta!!
E ora, come vorrebbe lo zio Stevie, un po' di scrittura creativa!!!! qwertyuiopasdfghjkl<zxcvbnm,lkjhgfrxctvygavuwigwn qauOIFGHN HBJGHUIGHJFFGHIJTHIJGHIdiadainconsupertrafra di a da in con su per tra fra, son preposizioni semplici! afdsjfeorigjsofurio.

allworkandnoplaysmakejackadullboyollworkandnoplaysmakejackadullboy

Possiamo lasciarvi soltanto un commento dell'autore riguardo al racconto, ma il resto è troppo terrificante...

La classica espressione di un lettore dopo aver letto il racconto "Il dito"
« Dunque, bene, allora. Questo racconto mi ha colpito molto la prima volta che l'ho letto dopo averlo scritto, soprattutto la parte finale, in cui tutti i nodi vengono al pettine, e finalmente qualcuno crepa... Ritengo che sia un lavoro ben fatto, molto all'altezza delle aspettative. È uno di quei racconti in cui all'autore è concesso dire "È successo questo. Non chiedetemi perché". Si, io detesto spiegare perché le cose avvengono, insomma, è successo e basta... Inoltre penso possa essere questa la principale morale del genere, aprire una finestra sugli aspetti esistenziali della nostra vita mort... cosa? Siamo fuori onda?? Potevate avvertirmi, e io la finivo di sparare tutte questo stronzate! Ma chi cazzo le scrive tutte ste robe che devo dire?? Nietzsche??? Maronna, metteteci dentro qualche criceto spaziale e finiamola li.. »
(Stephen King a Domenica In)

Davvero sagge parole...

Scarpe da tennis

La tragedia di un giocatore di tennis alle prime armi, alle prese con le sue scarpe. Tonio vive a Caltanissetta, e ha una grande sogno: diventare un grande campione del tennis mondiale. Così inizia ad allenarsi ogni giorno, armato di racchetta e con indosso le sue fidate scarpe da tennis, ereditate dal nonno paterno, grande amante della pallina.
Col tempo diventa un habituè del Tennis Club della sua città, e si fa amici tutti i membri. Uno sfortunato giorno però, dopo una partita lunghissima contro il direttore del club, sente il bisogno assoluto di andare in bagno, e lascia per errore le scarpe da tennis fuori dalla porta. Durante la sua seduta nel bagno, i suoi amici pensano bene di fargli un brutto tiro, e decidono di mettergli della colla liquida nelle scarpe. Alcune fonti dicono fosse presente anche Giovanni Muciaccia.
La reazione è inaspettata. La colla, mista al sudore e ai residui di funghi nelle scarpe, genera un'esplosione nucleare che rade al suolo tutto l'edificio. I cinque amici che avevano ideato lo scherzo vengono ridotti a mucchi fumanti di cenere.
Come nulla fosse, Tonio esce dal bagno, finalmente vuoto, e indossa le scarpe. Una volta giunto in strada però la colla fa effetto, e rimane bloccato. Verrà investito da un tir Bartolini che stava portando un pacco a Luigia.

Dilettanti...

In un racconto tanto crudo quanto realista, King analizza a fondo la natura umana e la sua voglia di distruzione, e mette in risalto il dramma delle morti divertenti.

Spiacente, è il numero giusto

L'avvincente racconto di un ragazzo che si divertiva a fare scherzi telefonici.
Francesco vive a Bologna, e ogni giorno passa molte a ore a fare scherzi telefonici a tutta la città. La sua formula è semplice. Chiama, chiede di un certo Remo Stanco, e quando rispondono che non c'è nessun Remo Stanco, lui ribatte dichiarando di aver sbagliato numero.
Il suo divertimento prosegue così per alcuni giorni, finché non accade la fatidica chiamata, di cui vi scriviamo il dialogo integrale, tratto dal racconto:

Francesco : Salve, cercavo il signore Remo Stanco, è in casa

Vittima : Si, salve. Chi mi cerca?


Spiacente, è il numero giusto.


Un horror magistrale, scritto con arguzia e sagacia che solo King può mostrarci. Angosciante, ma allo stesso tempo esilarante[senza fonte]

Il quinto quarto

Il dramma vissuto da un professore di matematica al liceo scientifico di una piccola cittadina.
La classe IIIB non ne vuole proprio sapere di imparare le frazioni. Il povero malcapitato professore ha tentato in tutti i modi di farle capire a quei debosciati e ignoranti ragazzi che si ritrova in classe, ma nulla. I giovani sono troppo impegnati a smanettare con i loro cellulari, a mandarsi SMS, piuttosto che seguire la lezione. Così un giorno il professore decide di ricorrere ad una soluzione estrema per fargli capire le dannate frazioni,e allo stesso tempo liberarsi del tormento dei cellulari.
Così entra in classe, una mattina, armato di motosega. Prende due cellulari a caso da due suoi studenti, e, con l'orrore della classe, li taglia a metà. Inizia così a spiegare le frazioni. In tutto ci sono 4 parti di cellulari, quindi se ne prendiamo quattro abbiamo quattro quarti. Se invece ne butto via uno ne avremo tre quarti. Gli studenti iniziano a capire. Ad un certo punto però un ragazzo particolarmente niubbio si alza e prende il suo cellualre tagliato in due. Inizia ad armeggiarci, e con delle strane mosse lo apre in due, mostrando da una parte la tastiera, e dall'altra lo schermo.
"E questo allora cos'è prof??"
Il quinto quarto
In questo horror King riesce pienamente ad evidenziare le difficoltà di una società tecnologica e ignorante, valorizzando le antiche culture.


Attenzione, questo articolo rivelava in parte o del tutto la trama di Incubi e deliri. Certo, forse dovevamo avvisarti prima... ma non ci andava. Se hai lamentele in proposito sei pregato di andare nella nostra sezione lamentele.

Conclusioni

Per concludere, si può considerare "Incubi e deliri" un romanzo ben fatto, anche se privo di ogni gusto e sensibilità. Consigliamo quindi la lettura di altre cose che risultano essere più interessanti e utili, come: Nonbooks:Allungamento del pene, o Eragon, decisamente migliori[citazione necessaria].

Curiosità

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  • Nessun criceto spaziale è rimasto ferito durante la scrittura di questo articolo. Per quanto riguarda il libro...
  • Anche nel racconto "Scarpe da tennis" è presente un criceto spaziale. Stava guidando il tir che ha investito Tonio...
  • Il venditore che ha venduto la dentiera a Luigia è attualmente diventato primo ministro del Burundi dopo un colpo di stato militare. Ave al sommo Gabrie I, che possa vivere in eterno!
  • Nessun criceto spaziale è stato ferito e/o ucciso durante la scrittura di questi racconti.
  • E anche nessun truzzo... sfortunatamente.
  • Stranamente negli ultimi due racconti non sono presenti criceti spaziali. I ricercatori Oral-B li stanno ancora cercando.

Pagine correlate[citazione necessaria]


Tutto quello che volete sapere ma non avete mai osato chiedere sullo scrittore più pazzo che ci sia!